ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 16 marzo 2017

«Parlava come un drago»

13/03/2013 - 13/03/2017 Quattro anni con Francesco
 Sommo Bestemmiatore del Vaticano




Con Francesco al mio lato, inferno assicurato

«Chiunque ami la verità odia l’errore,
e questo orrore dell’errore è la pietra di paragone con cui si riconosce l’amore per la verità.
Se non ami la verità, potrai dire che l’ami e farlo anche credere;
ma si può star certi che, in questo caso, mostrerai mancanza di orrore per ciò che è falso, e da ciò si riconoscerà che non ami la verità
»
(Ernest Hello)

Quando si tratta di presentare i detti e i fatti di Francesco, è impossibile non imbattersi in blasfemie disseminate dappertutto, qualunque sia il tema trattato o l’azione compiuta. Se ho deciso di dedicare un articolo ad alcune delle sue innumerevoli blasfemie, è stato con la precisa finalità pedagogica di porre in rilievo le più «eclatanti», di modo che i cristiani, prendendo coscienza della malizia e dell’empietà inqualificabili di quest’uomo insensato, possano evitare le sue trappole diaboliche e non rimanere sedotti dal falso Vangelo che egli predica, né dal Cristo adulterato che egli presenta ingannevolmente al mondo, facendosi forte dell’immenso prestigio e della grande autorità morale legate alla sua investitura.

Ritengo necessario aggiungere anche che: a voler indicare un tratto distintivo del pontificato di Francesco, un marchio di fabbrica che lo caratterizzi adeguatamente, un comune denominatore che dia coerenza alle sue parole e ai suoi gesti, un canovaccio sempre presente in tutto ciò che dice e fa, senza dubbio si dovrà parlare di blasfemie. Francesco, infatti, le profferisce con la stessa naturalezza con cui respira, emettendo improperi contro ogni cosa sacra con un’abilità consumata, un piacere diabolico e una prodigiosa indecenza.

Vediamo allora alcune di queste continue e multiformi espettorazioni bergogliane:
«E io credo in Dio. Non in un Dio cattolico, non esiste un Dio cattolico, esiste Dio» (1).

Quest’unica frase, pronunciata sei mesi dopo la sua elezione, e che fu oggetto di una copertura mediatica planetaria, sarebbe dovuta bastare per suscitare una condanna inappellabile di questo incredibile offensore argentino. Ma non c’è stata condanna, né altro che potesse assomigliarle. Non c’è stata nemmeno una timida richiesta di rettifica o, quanto meno, di chiarimento semantico. Eppure, era la prima volta nella storia della Chiesa che un «Papa» negava l’esistenza del Dio cattolico: peraltro in un modo non certo accomodante.

Questa grave assenza di reazioni prova a sufficienza lo stato di deterioramento spirituale, intellettuale e morale dei cattolici; si tratta di un indizio certo della incredibile indifferenza che nutre il mondo cattolico riguardo alla fede, e questo nonostante una frase esplosiva come poche e di facile e immediata comprensione.

Se poi a qualcuno sembrasse che la detta frase sarebbe suscettibile di ricevere un’interpretazione benevola e ortodossa, in conformità col magistero, e non fosse in grado di cogliere in essa una colossale empietà, l’odio per Dio e la Sua Chiesa espresso ad un grado parossistico, con tutta la malizia del diavolo che parla per bocca di quest’uomo iniquo, mi troverei obbligato a dire che siamo al cospetto di un problema molto serio e che sarebbe meglio che costui si scrollasse di dosso la sonnolenza spirituale che l’affligge, prima che sia troppo tardi…

Altra perla.

Secondo Francesco, Gesù dovette scusarsi con i suoi genitori a causa della sua “scappatella” nel Tempio di Gerusalemme. E i suoi genitori, naturalmente, gli espressero la loro disapprovazione. Evidentemente, Francisco ha il senso dell’opportunità, visto che ha avuto la delicatezza di fare questo “complimento” a Gesù, Maria e Giuseppe in occasione dell’omelia per la festa della Sacra Famiglia, il 27 dicembre 2015, nella Basilica di San Pietro.
Mi scuso per l’ampiezza della citazione, ma è necessaria per poter cogliere per intero la gravità delle parole di Francesco:
«Al termine di quel pellegrinaggio, Gesù tornò a Nazareth ed era sottomesso ai suoi genitori (cfr Lc 2,51). Anche questa immagine contiene un bell’insegnamento per le nostre famiglie. Il pellegrinaggio, infatti, non finisce quando si è raggiunta la meta del santuario, ma quando si torna a casa e si riprende la vita di tutti i giorni, mettendo in atto i frutti spirituali dell’esperienza vissuta. Conosciamo che cosa Gesù aveva fatto quella volta. Invece di tornare a casa con i suoi, si era fermato a Gerusalemme nel Tempio, provocando una grande pena a Maria e Giuseppe che non lo trovavano più. Per questa sua “scappatella” (2), probabilmente anche Gesù dovette chiedere scusa ai suoi genitori. Il Vangelo non lo dice, ma credo che possiamo supporlo. La domanda di Maria, d’altronde, manifesta un certo rimprovero, rendendo evidente la preoccupazione e l’angoscia sua e di Giuseppe. Tornando a casa, Gesù si è stretto certamente a loro, per dimostrare tutto il suo affetto e la sua obbedienza. Fanno parte del pellegrinaggio della famiglia anche questi momenti che con il Signore si trasformano in opportunità di crescita, in occasione di chiedere perdono e di riceverlo, di dimostrare l’amore e l’obbedienza.» (3).

Il 15 agosto 2013, Francesco si è recato in visita presso le Clarisse contemplative del monastero di Albano. Qui ha spiegato alle religiose, con un tono preteso umoristico, che Maria si sarebbe ribellata a San Pietro, gli avrebbe disobbedito e che nascostamente, durante la notte, lontano dagli sguardi, sarebbe riuscita a fare in modo che chiunque si salvasse:
«Radio Vaticana (4ha interrogato due delle religiose che hanno partecipato all’incontro di 45 minuti con Francesco; la Madre Vicaria, Suor Maria Concetta, ha detto che: «lui era tranquillo, disteso come se non avesse alcun pensiero o nulla da fare. Ci ha parlato - in un modo che ci ha colpito tanto - di Maria, in questa Solennità dell’Assunta. La donna consacrata è un po’ come Maria. Ha raccontato una cosa simpatica, bella che ha fatto sorridere tutti, lui compreso: Maria sta all’interno della porta del Paradiso; San Pietro non sempre apre la porta quando arrivano i peccatori e allora Maria soffre un po’, però rimane lì. E la notte, quando si chiudono le porte del Paradiso, quando nessuno vede e nessuno sente, Maria apre la porta del Paradiso e fa entrare tutti.»

Evidentemente, Francesco si compiace e gode intensamente nell’ingiuriare la Madre di Dio. Per lui, la Madonna, ai piedi della Croce, si sarebbe rivoltata contro Dio, dandoGli del mentitore.
Ecco le sue parole, pronunciate il 20 dicembre 2013 nel corso di un’omelia a Casa Santa Marta:
«Era silenziosa, ma dentro il suo cuore, quante cose diceva al Signore! ‘Tu, quel giorno - questo è quello che abbiamo letto - mi hai detto che sarà grande; tu mi ha detto che gli avresti dato il Trono di Davide, suo padre, che avrebbe regnato per sempre e adesso lo vedo lì!’. La Madonna era umana! E forse aveva la voglia di dire: ‘Bugie! Sono stata ingannata!’» (5).

Francesco ripete questo odioso affronto alla Madre di Gesù in numerose occasioni: ecco ciò che ha detto il 29 maggio 2015, sempre in un’omelia a Santa Marta:
«Tante volte io penso alla Madonna, quando le hanno dato il corpo morto di suo Figlio, tutto ferito, sputato, insanguinato, sporco. E cosa ha fatto la Madonna? “Portatelo via?”. No, lo ha abbracciato, lo ha accarezzato. Anche la Madonna non capiva. Perché lei, in quel momento, ha ricordato quello che l’Angelo le aveva detto: “Egli sarà Re, sarà grande, sarà profeta…”; e dentro di sé, sicuramente, con quel corpo così ferito tra le braccia, con tanta sofferenza prima di morire, dentro di sé sicuramente avrebbe avuto voglia di dire all’Angelo: “Bugiardo! Io sono stata ingannata”.» (6).

Cerchiamo di decifrare l’insegnamento che Francesco ci trasmette sulla Madre di Dio e Regina degli Angeli. Secondo lui, Maria non capisce quello che accade a Gesù, Maria non comprende il senso della Sua sofferenza, Maria ai piedi della Croce in cuor suo si rivolta contro Dio, pensa che sia stata ingannata dall’angelo Gabriele al momento dell’Annunciazione, non acconsente liberamente e lucidamente al sacrificio redentore di suo Figlio. Maria non è dunque la Madonna dei Sette Dolori, né la Regina dei Martiri. Evidentemente, Maria non ha capito la profezia di Simeone al momento della presentazione al Tempio del Bambino Gesù, Maria non sa perché è là e misconosce il senso della sua missione. In definitiva, Maria non sa qual è il ruolo che le è stato attribuito nel piano della salvezza.

Questa la versione bergogliana del ruolo svolto dalla Madonna il Venerdì Santo, sul Calvario, ai piedi della Croce, mentre si operava la Redenzione del genere umano.
Tale inaudita versione del ruolo che è proprio di Maria nella Passione di Gesù è semplicemente luciferina. E mi permetto di dire che il non accorgersi di questo è un segno inequivoco dell’accecamento spirituale.

Ma l’ossessione blasfematoria di Francesco non si ferma qui. E perché dovrebbe? Visto che nessuno lo contrasta e che lui stesso è privo di ogni timore di Dio?

In effetti, secondo la sua particolare esegesi biblica, non sarebbe stata solo la Santissima Vergine Maria a bestemmiare Dio, ma anche il suo divino Figlio, Nostro Signore Gesù Cristo.
Ecco le sue parole pronunciate nel corso dell’omelia del 3 settembre 2015 a Santa Marta:
«Gesù, quando si lamenta – ‘Padre, perché mi ha abbandonato!’ - bestemmia? Il mistero è questo. Tante volte io ho sentito persone che stanno vivendo situazioni difficili, dolorose, che hanno perso tanto o si sentono sole e abbandonate e vengono a lamentarsi e fanno queste domande: perché? Perché? Si ribellano contro Dio. E io dico: ‘Continua a pregare così, perché anche questa è una preghiera’. Era una preghiera quando Gesù ha detto a suo Padre: ‘Perché mi ha abbandonato!’» (7).

Così, secondo Francesco, Gesù e Maria si sarebbero rivoltati contro Dio. E nella loro angoscia, avrebbero bestemmiato. Ma questo, però, per loro sarebbe stata una vera preghiera, sia chiaro! Solo che con questo Francesco incoraggia le persone afflitte dalle loro sofferenze a seguirne l’esempio, rivoltandosi a loro volta contro Dio, bestemmiandoLo,  bestemmiando quest’essere malvagio e crudele che si disinteresserebbe della sofferenza umana, la quale è, ovviamente per Francesco, assolutamente gratuita e incomprensibile…

Francesco ci spiega così che nel preciso momento nel quale il nostro divino Salvatore realizzava la Redenzione del genere umano col sacrificio volontario della Sua vita sull’altare della Croce, Egli avrebbe bestemmiato contro Suo Padre, ribellandosi al Suo disegno salvifico. E ci spiega che contemporaneamente la Madonna, invece di associarsi in maniera lucida e libera al sacrificio redentore di suo Figlio, anche lei avrebbe bestemmiato contro la volontà di Dio, ritenendosi ingannata dalla promessa che l’angelo Gabriele le aveva fatta all’Annunciazione, sulla missione di Gesù.

Il momento cruciale della storia della salvezza diventa dunque, secondo la ricostruzione inaudita che ci propone Francesco, un atto di rivolta e di blasfemia contro Dio. Così che il Nuovo Adamo e la Nuova Eva, al Calvario, non si sarebbero comportati meglio dei nostri primi genitori che nel Paradiso terrestre agirono su istigazione del Demonio e commisero il peccato originale. La salvezza, a questo punto, non si sarebbe differenziata essenzialmente dalla caduta, avendo come comune denominatore la rivolta contro la volontà di Dio, con Satana all’origine di entrambi questi decisivi momenti della storia dell’umanità.

Questa è la dottrina che Francesco propone ai credenti: luciferismo allo stato puro. Questo è il vero volto di questo falso profeta che la massa dei cattolici continua a considerare, con disarmante ingenuità, il Vicario di Nostro Signore Gesù Cristo.
Da stropicchiarsi gli occhi!

Mi dispiace essere ripetitivo, ma sento il dovere di ripeterlo: il fatto di non cogliere il carattere diabolico di questo individuo è un chiaro indizio di cecità spirituale. Questo potrà sembrare eccessivo ad alcuni, ma, tenuto conto delle sue incessanti eresie e delle sue spaventose bestemmie, mi sembra che non ci sia altro aggettivo disponibile.
Inoltre, non è stato Nostro Signore stesso, nel suo discorso escatologico, ad avvisarci che il potere dell’inganno di cui disporranno i falsi profeti che precederanno la Sua seconda venuta, sarà tale che, se possibile, ingannerà perfino gli eletti?

Nell’udienza generale dell’11 settembre 2013, Francesco ha detto che Maria e la Chiesa «hanno dei difetti», ma che bisogna saperli «scusare» ed amare «per quello che sono». Ecco le sue parole:
«La Chiesa e la Vergine Maria sono mamme, ambedue; quello che si dice della Chiesa si può dire anche della Madonna e quello che si dice della Madonna si può dire anche della Chiesa! […] Amiamo la Chiesa come si ama la propria mamma, sapendo anche comprendere i suoi difetti? Tutte le mamme hanno difetti, tutti abbiamo difetti, ma quando si parla dei difetti della mamma noi li copriamo, li amiamo così. E la Chiesa ha pure i suoi difetti: la amiamo così come la mamma, la aiutiamo ad essere più bella, più autentica, più secondo il Signore?» (8).

Nella conferenza stampa durante il volo a Manila, il 15 gennaio del 2015, Francesco ha spiegato imperterrito che, grazie alla «Pentecoste» conciliare, la Chiesa sarebbe riuscita a debellare il suo antico oscurantismo, così che ora guarda «rispettosa» alle altre religioni:
«Ma credo che la Chiesa sia cresciuta tanto nella coscienza del rispetto - come ho detto loro nell’Incontro interreligioso, a Colombo -, nei valori. Quando leggiamo quello che ci dice il Concilio Vaticano II sui valori nelle altre religioni – il rispetto – è cresciuta tanto la Chiesa in questo. E sì, ci sono tempi oscuri nella storia della Chiesa, dobbiamo dirlo, senza vergogna» (9).

Il 10 ottobre del 2014, Francesco si è rivolto ai membri della Comunione della Chiese Evangeliche Episcopali, in visita in Vaticano. Da notare che Bergoglio non ha trovato di meglio per cominciare il suo discorso, sicuramente per distendere l’atmosfera e ingraziarsi gli ospiti, che esibirsi in una battuta di pessimo gusto, diffamatoria e terribilmente oltraggiosa per la Chiesa, la quale lascia intravedere il formidabile disprezzo che l’inquilino di Santa Marta nutre per la Sposa Immacolata di Gesù Cristo:
«Anzitutto, mi congratulo per il vostro coraggio. Ieri all’ingresso dell’aula del sinodo mi sono imbattuto in un vescovo luterano e gli ho detto: "Lei qui? Che coraggio!". Perché in un’altra epoca i luterani li bruciavano vivi… [risate].» (10).

Bisogna tenere presente che la visita degli evangelici aveva lo scopo di onorare il «vescovo» episcopaliano Tony Palmer, morto poco prima in un incidente stradale, grande amico di Francesco; costui intendeva convertirsi al cattolicesimo, ma ne fu dissuaso dall’allora cardinale Bergoglio, il quale gli ebbe a dire che sarebbe stato di maggiore utilità per la causa ecumenica se fosse rimasto nell’anglicanesimo.

Dopo la morte di Palmer, il cardinale primate argentino dispose che fossero concessi i funerali episcopali cattolici, anche se il defunto non si era convertito al cattolicesimo e non era affatto un vescovo, visto che la questione della validità delle consacrazioni anglicane era stata regolata negativamente da Leone XIII nella sua enciclica Apostolicae Curae del 13 settembre 1896.

Il 9 giugno del 2015, Francesco rinnovò i suoi insulti alla Chiesa in occasione del suo discorso in Bolivia ai Movimenti Popolari, caterva di organizzazioni di sinistra e anticlericali della peggior specie. Ecco le sue dichiarazioni:
«Qui voglio soffermarmi su una questione importante. Perché qualcuno potrà dire, a buon diritto, “quando il Papa parla di colonialismo dimentica certe azioni della Chiesa”. Vi dico, a malincuore: si sono commessi molti e gravi peccati contro i popoli originari dell’America in nome di Dio. Lo hanno riconosciuto i miei predecessori, lo ha detto il CELAM, il Consiglio Episcopale Latinoamericano, e lo voglio dire anch’io. Come san Giovanni Paolo II, chiedo che la Chiesa “si inginocchi dinanzi a Dio ed implori il perdono per i peccati passati e presenti dei suoi figli”. E desidero dirvi, vorrei essere molto chiaro, come lo era san Giovanni Paolo II: chiedo umilmente perdono, non solo per le offese della propria Chiesa, ma per i crimini contro le popolazioni indigene durante la cosiddetta conquista dell’America.» (11).

E qui si comprende che, oltre alla bestemmia insopportabile lanciata contro la Chiesa e alla nota menzogna circa i “molti e gravi peccati” che essa avrebbe commesso contro gli indigeni “nel nome di Dio”, Francesco si fa portavoce degli avversari della Chiesa, appropriandosi dell’anti-cattolica e anti-spagnola leggenda nera, fabbricata interamente dai nemici giurati del cattolicesimo e della Spagna cattolica, e cioè i protestanti, i “filosofi” e la massoneria ...

L’ultimo esempio di blasfemia che ho scelto è quello della negazione del miracolo della moltiplicazione dei pani. E’ il caso di segnalare che si tratta di un luogo comune del «magistero» bergogliano, che si ritrova in diverse occasioni dal giorno della sua elezione.
Qui ne cito tre, la prima in occasione del discorso pronunciato davanti al Comitato Esecutivo della Caritas Internationalis, il 16 maggio 2013:
«Non si moltiplicarono. No, non è la verità: semplicemente non finirono, come non finì la farina e l’olio della vedova. Non finirono. Quando uno dice ‘moltiplicare’ può confondersi e credere che faccia una magia… No, semplicemente è la grandezza di Dio e dell’amore che ha messo nel nostro cuore, che – se vogliamo – quello che possediamo non termina» 
(12).

La seconda è dell’Angelus del 2 giugno 2013:
«Poi prende quei pani e i pesci, alza gli occhi al cielo, recita la benedizione – è chiaro il riferimento all’Eucaristia –, poi li spezza e comincia a darli ai discepoli, e i discepoli li distribuiscono… e i pani e i pesci non finiscono, non finiscono! Ecco il miracolo: più che una moltiplicazione è una condivisione, animata dalla fede e dalla preghiera. Mangiarono tutti e ne avanzò: è il segno di Gesù, pane di Dio per l’umanità.» (13).

Infine, la terza, è tratta dall’omelia pronunciata a Santa Cruz de la Sierra, in Bolivia, il 9 luglio 2015:
«E’ un invito che oggi risuona con forza per noi: “Non è necessario escludere nessuno, non è necessario che alcuno se ne vada; basta con gli scarti, date loro voi stessi da mangiare”. Gesù continua a dircelo in questa piazza. Sì, basta con gli scarti, date loro voi stessi da mangiare. La visione di Gesù non accetta una logica, una visione che sempre “taglia il filo” a chi è più debole, a chi ha più bisogno. Accettando la “scommessa”, Lui stesso ci dà l’esempio, ci indica la strada. Un’indicazione racchiusa in tre parole: prende un po’ di pane e qualche pesce, li benedice, li divide e li consegna perché i discepoli lo condividano con gli altri. E questa è la strada del miracolo. Certamente non si tratta di magia o idolatria. Gesù, per mezzo di queste tre azioni, riesce a trasformare una logica dello scarto in una logica di comunione, in una logica di comunità.» (14).

Francesco nega così il carattere miracoloso della moltiplicazione dei pani, che chiama in modo blasfemo «magia», e nega anche, in maniera implicita, la divinità di Nostro Signore Gesù Cristo, dando ad intendere che il credere in essa sarebbe molto semplicemente una manifestazione di «idolatria».

Per finire, vediamo insieme un passo dell’omelia a Santa Marta del 15 giugno 2013, quindi appena tre mesi dopo l’elezione di Francesco:
«E quando noi andiamo a confessarci, per esempio, non è che diciamo il peccato e Dio ci perdona. Noi troviamo Gesù Cristo e gli diciamo: questo è tuo e io ti faccio peccato un’altra volta. E a lui piace, perché è stata la sua missione: farsi peccato per noi, per liberarci […] Cristo si è fatto peccato per me e i peccati sono là, nel suo corpo, nel suo animo. Questo è da pazzi, ma è bello: è la verità.» (15).

A nessun cristiano pio verrebbe in mente di dire cose del genere riferendosi a Nostro Signore. E questo è più che evidente. Parole di questo genere possono decisamente provenire solo da uno spirito infernale che vomita odio definitivo e irreversibile contro il nostro adorabile Redentore.

A causa delle scioccanti bestemmie  profferite ininterrottamente da Francisco, io mi vedo costretto a concludere che questo individuo presenta un grave stato di possessione diabolica. Infatti, mi sembra che nessun’altra spiegazione possa dar conto di questo fenomeno straordinario che consiste nell’oltraggiare senza posa tutte le realtà sacre per quattro anni consecutivi, con la circostanza particolarmente aggravante di farlo in quanto supposto Vicario di Nostro Signore Gesù Cristo ...

Sono del parere che sia giunto ampiamente il tempo di alzare la voce e di avere il coraggio di chiamare le cose con il loro nome.
Se mi è consentito, vorrei cogliere l’occasione per dichiarare pubblicamente e solennemente, nella piena consapevolezza dell’estrema gravità delle mie parole, ma in tutta certezza, che Jorge Mario Bergoglio, alias «Papa Francesco», al quale converrebbe meglio il titolo di Sommo Bestemmiatore del Vaticano, è posseduto da spiriti maligni che gli ispirano tutte queste abominevoli bestemmie contro Dio, contro la Madonna e contro la Santa Chiesa.

Nel libro dell’Apocalisse, l’Apostolo San Giovanni evoca una bestia che aveva «due corna simili a quelle di un agnello, ma parlava come un drago», e che lui chiama «falso profeta», la cui missione sarà di far sì che il potere spirituale distorto si ponga al servizio dell’Anticristo, al fine di legittimarlo agli occhi del mondo.
Questo profetiche parole del veggente di Patmos, possono applicarsi letteralmente all’attuale occupante il trono petrino? Devo ammettere che non lo so. Ma devo confessare che io contemplo questa eventualità sempre più seriamente ...


The people’s Pope or the Devil’s Pope?


Dello stesso Autore si veda il volume in italiano:
L'impostura bergogliana - Cronache di un empio
(disponibile anche presso di noi)


NOTE


1 – Il Papa a Scalfari: così cambierò la Chiesa, incontro in Vaticano con Eugenio Salfari del 24 settembre 2013, pubblicato su La Repubblica il 1 ottobre.
2 – Il dizionario italiano dà del termine la seguente definizione «Lieve trasgressione ai doveri morali e di fedeltà, soprattutto a quelli coniugali»; il che significa che tale vocabolo implica la nozione di trasgressione morale e di rottura della fiducia; per altro verso si legge anche «Trasgressione temporanea e non grave di principi comunemente accettati; azione compiuta con leggerezza e sventatezza: scappatella da ragazzi», e questo comporta che applicare tale nozione al comportamento di Nostro Signore sia cosa completamente inaccettabile e scandalosa. E il fatto che chi lo fa è nientemeno che il supposto Vicario di Gesù Cristo in terra e il successore di San Pietro, è cosa ancora semplicemente inaccettabile e manifestamente diabolica.
3 - http://w2.vatican.va/content/francesco/it/homilies/2015/documents/
papa-francesco_20151227_omelia-santa-famiglia.html

4 - http://it.radiovaticana.va/storico/2013/08/15/il_papa_alle_clarisse_
se_pietro_chiude_le_porte_del_paradiso%2C_maria/it1-719819

5 - http://it.radiovaticana.va/storico/2013/12/20/il_papa_il_mistero_del_
nostro_incontro_con_dio_si_comprende_in_un/it1-757278

6 - https://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2015/may/documents/
papa-francesco_20150529_bambini-malati-santa-marta.html

7 - http://it.radiovaticana.va/news/2014/09/30/il_papa_evitare_
lamentele_da_teatro,_pregare_per_chi_soffre/1107560

8 - http://w2.vatican.va/content/francesco/it/audiences/2013/documents/
papa-francesco_20130911_udienza-generale.html

9 - http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2015/january/documents/papa-
francesco_20150115_srilanka-filippine-incontro-giornalisti.html

10 - Sandro Magister, Come Francesco si fa amici i pentecostali,
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350924.html
11 - https://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2015/july/documents/
papa-francesco_20150709_bolivia-movimenti-popolari.html

12 - http://it.radiovaticana.va/storico/2013/05/16/il_papa_alla_caritas_internationalis
_aiutare_i_poveri%2C_è_in_pericol/it1-692785

13 - http://w2.vatican.va/content/francesco/it/angelus/2013/
documents/papa-francesco_angelus_20130602.html

14 - http://w2.vatican.va/content/francesco/it/homilies/2015/documents/
papa-francesco_20150709_bolivia-omelia-santa-cruz.html

15 - http://w2.vatican.va/content/francesco/it/cotidie/2013/documents/
papa-francesco-cotidie_20130615_fretta-cristiana.html



di Alejandro Sosa Laprida

2 commenti:

  1. Al terrificante elenco forse è il caso di aggiungere anche questo fatto (come commentato dal lettore di un blog il 7.10.16):

    "E il Bergoglio si è pure permesso di dire che una DONNA operata è ora UN UOMO e lo ha specificato bene:

    << Ha cambiato la sua identità civile, si è sposato e mi ha scritto la lettera che per lui sarebbe stata una consolazione venire con la sua sposa: LUI, che era lei, ma è LUI. E li ho ricevuti. Erano contenti…”

    Che dire? Ha CONFERMATO PIENAMENTE la teoria del genere, (.. .... ..........) !
    E ha pure definito la loro empia unione un matrimonio, dicendo “si è sposato” e chiamando l’altra lesbica “sposa” >>

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  2. oramai con Bergoglio papa, non c'è più limite al peggio!!!!!!!!
    Anche i 4 cardinali che avevano espresso alcuni dubbi sul suo operato, ho letto che, vogliono farsi indietro,perchè si sentono lasciati soli senza nessun altro che li appoggia...
    O Signore vieni a salvarci, vieni presto in nostro aiuto.

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