ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 24 luglio 2017

L “opera“ che sta compiendo



MARTINI, IL CONCLAVE E PAPA BERGOGLIO. CI HA SCRITTO UN PEZZO GROSSO, CON UNA SUA TESTIMONIANZA.

Cari amici del blog, ieri ho avuto una sorpresa. Avete letto – e alcuni di voi anche discusso – il messaggio che mi ha mandato don Ariel Levi di Gualdo. Ho trovato nella mia casella di posta una lettera scritta da un Pezzo Grosso; un nome molto noto, un cattolico, che però non ha niente a che fare direttamente con il Vaticano o la Cei. Ve la giro. E approfitto dell’occasione per ricordare che Stilum Curiae, ospita contributi esterni perché gli sembrano interessanti. Non perché li condivida in tutto o in parte; se sembra che possano arricchire la nostra informazione e dibattito trovano spazio in questo piccolo blog.
Ecco comunque la lettera del Pezzo Grosso, che, devo ammettere, mi ha creato un certo disagio.
“Gentile dottor Tosatti, un amico mi ha segnalato il suo pezzo ‘Martini non voleva Bergoglio’ e la successiva lettera del teologo Ariel Levi di Gualdo. Da ben 4 anni sento dire che ‘nessuno’ voleva Bergoglio; ma allora chi lo ha nominato? Lo sento sempre più criticare in quasi tutti gli ambienti, persino in quelli laicisti, ormai. Percepisco, anche se ci sono arrivato con fatica e con molte discussioni con teologi , “l’opera“ che sta compiendo. Ma continuo a domandarmi , ma chi lo ha eletto in Conclave sapeva cosa avrebbe fatto? Mica si è eletto da solo. E’ possibile che il Papa rinunciatario non abbia cercato di organizzare la sua successione ? ( in modo di dare senso strumentale alla rinuncia e orientarla ad un obiettivo). Vorrei ora raccontare una storia vera, la mia coscienza mi stimola a raccontarla in questo momento di manifesta presa di consapevolezza di ciò che sta succedendo nella chiesa. Non posso fare nomi, che farei peraltro solo in confessionale (ma solo sapendo chi è il confessore, in più). Il successore di Benedetto XVI veniva eletto il 13 marzo 2013. Due o tre giorni dopo mi trovavo a Roma a pranzo con una importante personalità del mondo politico-economico internazionale, molto ben collegata e informata; riporto a memoria la conversazione. Mi domanda: ‘Che ne pensi di questo nuovo Papa appena eletto?’. Rispondo: ‘nulla più di quello che ho letto sui giornali’. Mi dice ‘Questo Papa produrrà dei danni alla tua Chiesa, enormi e irreversibili…’ .
Sono quattro anni che non penso che a questo commento; un commento che mi insinua il dubbio che detta elezione fosse stata voluta e pianificata. Non solo: anche la certezza che il successore di Benedetto XVI fosse ben conosciuto. Caro Tosatti, ho voluto confidarle quanto esposto, pur volendo necessariamente mantenere riservato il mio nome”.
Ammetto che mi ha creato un certo disagio.

MARCO TOSATTI

http://www.marcotosatti.com/2017/07/23/martini-il-conclave-e-papa-bergoglio-ci-ha-scritto-un-pezzo-grosso-con-una-sua-testimonianza/

NOTIZIE DA SANTA MARTA

Un aneddoto quantomeno preoccupante trasmesso da un lettore sacerdote (18/7/2017).
La storia risale a qualche giorno fa. Non è un fatto isolato, ma un episodio che si incastra con molti altri, e che svela un aspetto piuttosto inquietante della personalità del Papa, in tutti i casi molto distante dalla cordialità presentata dai media.
Peraltro, lo stesso sacerdote mi confida: «Un amico argentino, che conosceva bene il Vescovo Bergoglio, mi dice che sa essere molto duro con i deboli».
L’affidabilità della fonte (di cui non desidero svelare l’identità, ma che è una personalità nota) è al di sopra di ogni sospetto.
Un gruppo di giovani preti, tutti appartenenti alle stessa diocesi, e che sono stati appena ordinati, ha fatto un pellegrinaggio a Roma. Non sono tradizionalisti, ma giovani preti del giorno d’oggi, camicia bianca col colletto, classici, pii, normali, assai felici del dono di Cristo che hanno appena ricevuto. Naturalmente, hanno chiesto e ottenuto di desinare a Santa Marta e di essere presentati al Papa, e anche di concelebrare con lui l’indomani.
Arrivano dunque a Santa Marta all’ora stabilita, e si mettono nel posto che viene loro indicato. Un segretario li segnala al Papa che sta arrivando verso di loro. Il Papa: «Di dove siete?». E loro, tutti fieri: «Della diocesi di X». E lui, con l’espressione delle cattive giornate: «Ah, a X, ci sono ancora molti preti. Significa che là c’è un problema, un problema di discernimento». E prosegue il suo cammino.
I giovani preti, sbalorditi, si guardano tra loro, si consultano, ed escono senza mangiare. E, l’indomani, hanno fatto a meno della concelebrazione di Santa Marta.
[Fonte : Benoit et moi by MiL.]
 

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