ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 26 settembre 2017

Una “nuova morale “

Parla Gotti Tedeschi: "Nella correzione si chiede chiarezza sui sacramenti"


Abbiamo intervistato Ettore Gotti Tedeschi, uno dei firmatari della Correzione Filiale riguardante Amoris Laetitia, che ha suscitato un grande interesse mediatico.

Qual è lo spirito della correzione filiale?
Senza dubbio lo spirito (per cui io ho firmato) è la necessità di supplicare il Santo Padre a condannare gli errori e posizioni che potrebbero generare rischi di eresie. L’eresia è un termine dimenticato, un “grande sconosciuto” per intenderci. Il pericolo della eresia è la corruzione spirituale che porta alla dannazione eterna . Ma non ce ne rendiamo conto? Ci sono alcuni passaggi in Amoris Laetitia che potrebbero incoraggiare errori e persino posizioni eretiche. I cardinali dei Dubia si sono concentrati su queste ma non hanno avuto risposta. Noi laici devoti alla Chiesa ed al Papa lo abbiamo supplicato di chiarire cosa è oggi peccato grave in materia di relazioni coniugali. Se non al Papa a chi chiederlo?
Perché chiederlo? Perché c’è confusione dottrinale, si stanno perdendo certezze sulle Verità immutabili. Può esser considerato nemico del Papa chi gli espone i Dubia? E chi gli chiede di rigettare e condannare posizioni che potrebbero creare rischi di eresia? La lettera di correzione è esclusivamente mirata a salvare l’indissolubilità del matrimonio, essendo certo che i Sacramenti sono come un domino, se cade uno cadono tutti. In gioco c’è il sacramento del matrimonio, conseguentemente quello della confessione e infine l’Eucarestia. Le è chiara la connessione tra i tre sacramenti in gioco con AL? Che ci vuole, da parte del papa o dei suoi consiglieri, a rispondere se gli adulteri possono o no vivere in grazia di Dio senza correggersi/convertirsi ? Ma la “condanna eterna" è una eresia? E’ stato il silenzio sui Dubia che ha generato la confusione sul Sacramento (pensi ai vescovi argentini) .

Si aspettava una tale attenzione sul suo nome? Forse c'è il timore di confrontarsi sul vero contenuto del documento? 
Direi che si è trattato soprattutto di antichi rancori sfogati cercando di prendere due piccioni con una fava: danneggiare la mia immagine, che resta scomoda per troppi ancora in Santa Sede e qualificarsi quali “defensor fidei” verso il Vaticano. Vede i defensor fidei (alla Enrico VIII) si son rivelati al momento opportuno, i veri nemici della Chiesa e del Papa.

Il popolo cattolico sembra addormentato su molti fronti. Un risveglio sarebbe auspicabile? 
Parliamo dei contenuti di un risveglio. AL ha provocato dissensi fra i teologi e confusione fra i fedeli. Si percepisce che stia nascendo una “nuova morale “ adatta ai tempi moderni (?) . Ma la morale tradizionale si fondava su Comandamenti, Magistero, Catechismo (Veritatis Splendor). La nuova morale su cosa si fonderà? Su realtà soggettive resesi necessarie dalla richiesta di morale di un mondo secolarizzato? Lei mi chiede se un risveglio è possibile. Rispondo: dipende, se il popolo cattolico vuole o no rischiare di peccare non essendo chiaro cosa significa o no peccare. Faccio io una domanda a lei: tutto ciò fa bene alla Chiesa?
http://www.campariedemaistre.com/2017/09/parla-gotti-tedeschi-nella-correzione.html


OMOERESIA – Ormai dilaga anche su Tv2000 ed Avvenire


E’ pure banale citare l’oramai celeberrimo “CHI SONO IO PER GIUDICARE” ma non si può negare che nella società e tra i battezzati ha segnato una inaudita svolta. La sodomia, il peccato impuro contro natura, viene “condonato” e la omosessualità vista come una “normale scelta di vita”.
Da tempo esistevano gruppi di nicchia di cosiddetti “cattolici gay”, qui e la in Italia: ora sono usciti allo scoperto. Ed in questo indubbiamente incoraggiati da molti Vescovi e da alcuni Documenti.


pride
Giovani che manifestano il loro “orgoglio omosessuale” in un gay pride

Ma più delle nostre misere parole vi lasciamo alla visione ed all’ascolto di alcune parole di tre persone omosessuali che raccontano la loro esperienza. Non al Manifesto o a GAY.TV ma a Tv2000, ossia la Tv della Cei  -della Chiesa italiana- con conduttori e “esperti” in studio (anche Religiosi e Religiose) che ignorano completamente la Sacra Scrittura (Sodoma e Gomorra queste sventurate città….) e soprattutto ignorano il Catechismo della Chiesa Cattolica che riguardo la pratica della omosessualità è ben chiara.
La puntata de “IL DIARIO DI PAPA FRANCESCO” del 6 giugno 2016 condotta da Gennaro Ferrara. Ospiti in studio: Padre Pino Piva – Gesuita – Équipe “Spiritualità delle Frontiere”, Sr. Anna Maria Vitagliani – Religiosa di Nazareth – Èquipe “Spiritualità delle Frontiere”, Antonio De Chiara, Edoardo Messineo, Chiara Nardiello.
Si consiglia la lettura dell’articolo “QUELLE ORGE GAY DI SEMINARISTI. E LA TV DEI VESCOVI SDOGANA GLI LGBT” scritto da Benedetta Frigerio (cliccaQUI o QUI)

Le reazioni alla “Correzione filiale” …e se andassimo alla scuola di Eduardo?

Cari pellegrini, molti conosceranno quel grande capolavoro che è Natale in Casa Cupiello di Eduardo De Filippo. In esso c’è una scena significativa. Il papà Luca, che sta costruendo il presepe, cerca di far capire al figlio Tommasino che deve rigare diritto, cercare di lavorare e non rubacchiare qua e là. Questi non vuole sentirselo dire e risponde: Non mi piace il presepe! Frase che come si suol dire non  c’azzecca nulla, ma che il giovane utilizza per attaccare il padre. Non sa rispondere agli argomenti e attacca alla cieca, senza logica. Lo stile (“stile” è però una parola grossa) di chi non sa rispondere argomentando è quello di attaccare, etichettare e “marchiare”. Non potendo ragionare, non si risponde sui contenuti, bensì si offende.
Perché stiamo dicendo questo? Ve lo diciamo subito.
Torniamo alla questione della Correzione formale. Abbiamo selezionato per voi, cari pellegrini, questa “perla”. Il vaticanista Luis Badilla su ilsismografo.it ha scritto:
L’ineffabile Ettore Gotti Tedeschi, 72 anni, ex … molte cose a seconda le numerose cariche che ha coperto nella sua vita, ma sostanzialmente economista e banchiere e si dice che si ritenga anche un pensatore di rilievo, oggi – dopo carsici periodi di silenzio – si è fatto vivo, insieme con altri 61 pensatori come lui, tra cui l’altro ineffabile, Roberto De Mattei, per avvertire con 25 cartelle di riflessioni e citazioni erudite, un miliardo 200 milioni di cattolici che Jorge Mario Bergoglio, Papa Francesco, sul Soglio di Pietro dal 13 marzo 2013, è colpevole di eresia. Gotti Tedeschi e De Mattei, insieme ad altri – ma nessun cardinale e nessun vescovo tranne il capo dei lefebvriani  Mons. Fellay – annunciano al mondo e ai cattolici, dall’alto della loro cattedra, che Francesco è al centro, per magistero, parole, gesti e omissioni, di almeno meno sette eresie … una più grave dell’altra. Non solo.
Ad una singolare sito spagnolo il banchiere Gotti Tedeschi, famoso esperto in questioni di alta dottrina cattolica, ha dichiarato oggi: Sono preoccupato per la salvezza delle anime, per la troppa confusione tra bene e male. Poi  Gotti Tedeschi ha aggiunto: immagino che il Papa ringrazierà i firmatari del documento e vorrà incontrare uno per uno per riconoscere gli errori commessi nel suo magistero. Infine, conclude il banchiere, Papa Francesco formerà una commissione per organizzare un Concilio Vaticano III dove la fede potrà riaffermare la Verità. Nel frattempo io prego per la Chiesa e per il Papa.
Poi, preso atto del pensiero di Gotti Tedeschi,  come non rammentare che un altro grande custode della purezza del deposito dottrinario cattolico che firma il documento, Roberto De Mattei, nel 2011 si dichiarò sicuro che il terremoto che il 28 dicembre 1908 distrusse Messina fu una punizione divina perché una città profana. E questa sua affermazione fa parte di altre quasi identiche seppure riguardanti altre situazioni.
Vorrei tanto avere il tempo e i mezzi per conoscere uno a uno il succo del pensiero di tutti i firmatari, la quasi tottalità conosciuti solo a casa loro. Sono certo che mi troverei spesso di fronte a idee farneticanti. Io, modestamente, di questi custodi della fede non mi fido neanche un minuto.
Detto con umiltà, io francamente mi fido di Papa Francesco.
Come avrete letto… ottimo ragionamento! Lectio magistralis superlativa! Il buon Badilla, attaccando Gotti Tedeschi e de Mattei e con argomenti profondissimi ha risolto tutti i problemi della Chiesa attuale. Che potevamo chiedere di più?
Dio è Verità, Bontà e bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri

Spifferi parte XLVI: dopo Torino, anche nella diocesi di Trento in grande avvio la profanazione dell’Eucaristia” di Fra Cristoforo
Ebbene si. La mia fonte me lo ha confermato. E ho trovato i giusti riscontri. Come a Torino (https://anonimidellacroceblog.wordpress.com/2017/09/09/spifferi-parte-xli-la-profanazione-delleucaristia-e-cominciata-ed-e-una-realta-nella-diocesi-di-torino-di-fra-cristoforo/) così anche nella diocesi di Trento, già dal 2015, il parroco della Parrocchia di San Carlo Borromeo, tale don Lino Zatelli, aveva dato il via alla messa ecumenica. Col tacito consenso del suo Vescovo, e col tacito consenso ovviamente di Omissis. Infatti, il suddetto sacerdote ha il primato in assoluto per aver iniziato questa “pratica” nella sua parrocchia, invitando la “pastora” battista Lidia Maggi a concelebrare con lui. Avete sentito bene.Concelebrare. E ha tenuto e tiene anche l’omelia ai fedeli. Infatti è usanza tutt’ora che ci si inviti a vicenda in queste “concelebrazioni”. Il parroco va una volta al mese a “concelebrare” nella chiesa battista, e viceversa. Leggete qui (http://riforma.it/it/articolo/2015/06/16/trento-il-parroco-cattolico-e-la-pastora-protestante-celebrano-insieme). E sentite le dichiarazioni del don Lino: “Chi comanda la chiesa mi ha detto di non parlare di concelebrazione, ma dire semplicemente che Lidia Maggi avrebbe assistito alla messa. Invece non solo lo dico a gran voce, ma prenderà parte anche alla comunione per un altro gesto che non mancherà di far clamore” . Ormai dunque l’usanza l’hanno presa. La pastora “concelebra” davvero, ripetendo con il parroco le parole della consacrazione. E così il sacerdote, nella chiesa battista, ripete con la Maggi il rituale protestante. E si comunicano a vicenda.
Sembra che attualmente anche altri sacerdoti della diocesi di Trento abbiano preso parte a questa pagliacciata. Nessuno dice niente. Tutti acconsentono in silenzio. Del resto si sapeva. Questa è la strategia di Omissis. Permettere tali scempi, per poi pian piano renderli leciti, e poi imporli. E così sarà per la messa ecumenica.
Vi prometto che vi terrò aggiornati, man mano che verrò a sapere dove questa profanazione Eucaristica si comincerà ad attuare. Ma Torino e Trento ormai sono allineati. Con buona pace dei 62 che hanno dato dell’eretico a Bergoglio.
Questo è un problema gravissimo. E’ iniziata veramente la prassi dell’intercomunione. Forse, qualcuno, quando l’avevamo preannunciato aveva dei dubbi. Ma ora è palese. L’intento è quello di creare un rito comune, per permettere efficacemente le concelebrazioni ecumeniche. A breve aspettiamoci qualche lettera di Omissis che raccomanderà tali pratiche. Fino poi, ad imporla. Ma noi, perlomeno io, continuerò a celebrare con il rito di San Pio V. Anche da solo.
Giusto una postilla. Il don Lino ha anche invitato una musulmana nella sua parrocchia, col Santissimo Sacramento nel Tabernacolo, a fare una predica sul Corano (http://www.vitatrentina.it/rivista/2016/anno-91-n-10/La-femminista-che-insegna-il-Corano). Vorrà forse lanciare la messa interreligiosa?
Fra Cristoforo

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