ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 19 febbraio 2018

Il Vero oggettivo, ed il Bene oggettivo

In morte (eterna) dell'eresiarca Martin Lutero

Il 18 febbraio 1546 moriva a Eisleben, sua città natale, l'eresiarca Martin Lutero. Ricordiamo questo nemico di Dio con un divertente aneddoto riportato dal Bellarmino (anche Dio ed i Santi hanno il senso dell'humor!):

I presunti meriti di Lutero




Testo dell'audio
Alcuni lodano Martin Lutero per una sua sincerità, fiducia, chiarezza su cui basa le sue dottrine e la sua coscienziosità, ma tali qualità non hanno alcun valore se non si rapportano alla realtà oggettiva: il Vero oggettivo, ed il Bene oggettivo. Tuttavia per Lutero non fu così, perché nella sua dottrina egli sostituisce la verità oggettiva con la sincerità; recide fiducia, chiarezza e coscienziosità dai criteri oggettivi che a queste danno valore: recide la fiducia dall’autorità di Dio e della Chiesa, recide la chiarezza dalle proprietà intrinseche della verità e recide la coscienziosità dalla legge morale oggettiva, a cui è ordinata. Ne consegue che sincerità, fiducia, chiarezza e coscienziosità divengono meri stati mentali soggettivi dell’individuo e moralmente indifferenti. Questi elementi rappresentano così solamente ulteriori manifestazioni del suo radicale soggettivismo.

Altri lodano Martin Lutero per aver attaccato gli abusi morali del Clero e della Gerarchia del suo tempo, anche se Lutero non potrà certo essere proposto come modello di moralità cristiana, essendo sacerdote cattolico agostiniano ‘sposato’ con una suora religiosa, che ebbe a dire: ‘Pecca fortiter, Sed crede fortius: Pecca pure fortemente, ma sii ancora più forte nella tua Fede’.
In ogni caso il danno prodotto da certi uomini della Chiesa fu sicuramente inferiore a quello causato da Lutero: non tanto per la guerra civile, che scatenò in Germania, e per la divisione religiosa di tutta Europa, quanto per il danno recato ad innumerevoli anime immortali con la sua sfigurazione della Fede Cattolica.
No, il vero bene scaturito dalla Riforma di Martin Lutero è quello che Dio, nella Sua misericordia infinita, si è degnato di trarre da tanti e così grandi mali: il grande bene che fu il Sacro Concilio di Trento, che ha codificato e stabilito per sempre il Rito Romano antico e ha definito dogmaticamente la Fede Divina e Cattolica sulla Sacra Scrittura, sulla Tradizione, sul Peccato Originale, sulla Giustificazione tramite Fede e opere, sui meriti, sui sette Sacramenti, sul Purgatorio, sul Culto dei Santi e sulle Indulgenze, così che tutti i Cattolici di tutte le epoche successive potessero godere di quell’inesauribile fonte di grazia e di santità che è il Rito Romano antico, e che potessero conoscere queste Verità eterne, accettarle in spirito di devota sottomissione e umiltà e vivere secondo queste alla gloria del Dio Trino ed Uno e per la salvezza delle loro anime. Amen.

L’eredità di Lutero



Testo dell'audio
L’eredità di Lutero la troviamo non solo nelle sette protestanti, ma da circa cinquant’anni anche in seno alla stessa Chiesa Cattolica e nella mentalità moderna in generale. Tra i cattolici d’oggi, l’eredità di Lutero (e del Protestantesimo) la troviamo nelle dottrine, talvolta mescolate con dottrine cattoliche, sull’autointerpretazione della Sacra Scrittura, in quegli atteggiamenti del concepire la Chiesa come istituzione di uomini e come ‘peccatrice’ e del concepire la Santa Messa come ‘cena commemorativa’, ove il sacerdote funge meramente da ‘presidente’.

Riscontriamo inoltre un soggettivismo radicale diffuso tra cattolici, che non riescono a comprendere che la Fede è oggettivamente vera, che la devono proclamare ed insegnare come tale e invece cercano la comunione con altre confessioni o religioni nel nome di un ecumenismo indefinito e vago; un soggettivismo radicale, che si oppone ai concetti di dogma, eresia ed anatema; un individualismo, che cerca un diretto rapporto con Dio in tutto, prescindendo dalla Chiesa, dal sacerdozio o dai Sacramenti, in particolar modo santa Messa domenicale e Confessione.
Si riscontrano elementi protestanti particolarmente nel ‘movimento carismatico’ dentro la Chiesa Cattolica fin quanto questo costituisce un allontanamento da Chiesa, Dogmi e Sacramenti, verso la sperimentazione del rapporto diretto con Dio.
Secondo alcune fonti, questi elementi sarebbero presenti anche in quel gruppo carismatico conosciuto come ‘Cammino Neocatecumenale’. Tra le accuse rivoltegli, si annoverano la negazione della vera natura della Chiesa, del sacerdozio sacramentale, della natura sacrificale della Santa Eucarestia in favore di una concezione di ‘cena’ o festeggiamento; proibirebbe la santa Comunione sulla lingua ed insegnerebbe l’autointerpretazione della Sacra Scrittura.
Luteranesimo e protestantesimo, in rapporto alla mentalità moderna, fanno parte o promuovono quella grande corrente di soggettivismo, che spianò la strada a Cartesio, all’idealismo, alla filosofia moderna in generale e che allontana il mondo da Dio e dal Vero, dal Bene e dal Bello, verso l’ateismo ed il nichilismo.
Alla luce di queste considerazioni risulta difficile trovare il motivo per cui un cattolico possa lodare Martin Lutero.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.