ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 10 luglio 2018

Pastori & capri

Migranti, i preti sfidano Salvini: digiuno e presidio contro di lui

Preti di strada, suore e missionari in piazza contro Salvini: "Solidarietà ai migranti". Dieci giorni di digiuni e proteste tra il Vaticano e Montecitorio

Tutti contro Matteo Salvini. Non solo la sinistra e i radical chic. Adesso scendono in piazza anhe i preti "rossi", quelli comunemente chiamati "di strada", i missionari e le suore.
Per esprimere il proprio dissenso, come aveva annunciato ilGiornale.it nelle scorse ore, hanno organizzato una sorta di "digiuno a staffetta". Per dieci giorni scenderanno in piazza contro le politiche migratorie del ministro leghista, hanno iniziato oggi, a mezzogiorno in punto, con "una giornata di digiuno di giustizia in solidarietà con i migranti" davanti alla basilica di San Pietro. Poi, per altri dieci giorni, saranno in pianta stabile davanti a Montecitorio dove terranno un presidio permanente.
I sostenitori dell'appello sono tutti uomini di Chiesa. Si va da padre Alex Zanotelli, che ha firmato a nome dei Missionari Comboniani, a monsignor Raffaele Nogaro, vescovo emerito di Caserta, da don Alessandro Santoro, che ha sottoscritto per conto della Comunità delle Piagge di Firenze, a suor Rita Giaretta della Casa Ruth di Caserta. Ricordando quando papa Francesco ha sfidato le politiche restrittive della "Fortezza Europa" durante la Messa celebrata a Lampedusa per i 33mila immigrati morti nel Mar Mediterraneo, gli organizzatori hanno chiesto: "Avete mai pianto quando avete visto affondare un barcone di migranti?". Poi, richiamandosi anche al cardinal Gianfranco Ravasi che, durante il braccio di ferro tra Salvini e la nave Aquarius, aveva citato il Vangelo su Twitter"Ero straniero e non mi avete accolto""Le scelte del governo sono incompatibili con il Vangelo e con la Costituzione - ha spiegato don Alessandro Santoro, della comunità delle Piagge di Firenze, al Fatto Quotidiano - difendiamo il principio di umanità con le armi che abbiamo: il nostro corpo".
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All'appuntamento di oggi in San Pietro (guarda il video) si è presentata davvero poca gente. E la protesta dei preti di strada è caduta nel vuoto. Ma i manifestanti andranno avanti a protestare contro Salvini anche nei prossimi giorni. "Proseguiremo a Montecitorio per testimoniare con il digiuno contro le politiche migratorie di questo governo - commenta padre Zanotelli - continueremo a digiunare per altri 10 giorni con un presidio davanti a Montecitorio dalle ore 8 alle 14""Avete mai pianto, quando avete visto affondare un barcone di migranti?", si chiede il prete secondo cui "il naufragio dei migranti, dei poveri, dei disperati è anche il naufragio dell'Europa, e dei suoi ideali di essere la patria dei diritti umani". Accanto a padre Zanotelli, in San Pietro, c'era anche il vignettista Vauro Senesi. I due hanno letto le parole pronunciate in un'intervista da monsignor Raffaele Nogaro, vescovo emerito di Caserta, in cui ha detto di essere pronto a "trasformare tutte le chiese in moschee se fosse utile alla causa e se consentisse di salvare la vita di uomini e donne".
Sergio Rame 

PEZZO GROSSO IN DEPRESSIONE. PENSIONI, MIGRANTI E BRAMBILLA. ECCO DI CHI È LA COLPA.

Povero Pezzo Grosso! Ieri sera quando ho letto la riflessione che mi ha spedito, ho provato realmente simpatia e solidarietà per lui, così severamente ferito nelle timide speranze che nutriva verso le scelte – o meglio, gli annunci possibili ed eventuali di scelte – da parte del governo in tema di equilibri pensionistici. Sulla possibilità che i main stream media – cioè televisioni e grandi quotidiani – rallentassero anche solo per un poco la loro propaganda immigrazionista non aveva illusioni; ma continua a registrare…
Caro Tosatti, devo esser affetto da qualche sindrome, infatti soffro sempre più leggendo le notizie sui quotidiani. Alcune addirittura mi deprimono. Faccio un paio di esempi di oggi. Primo esempio è sulle cosiddette “pensioni d’oro” (vedi Repubblica di oggi, pag. 7: Pensioni d’oro, contropiano della Lega). Il ministro del Lavoro e Sviluppo, Di Maio (5stelle ), ha promesso di tagliarle secondo il ricalcolo dei reali versamenti contributivi, il che colpirebbe sostanzialmente i dipendenti dello stato (Magistrati, insegnanti, dipendenti Forze Armate, ecc.). Operazione ingiusta, complessa e impopolare. Ed ecco che salta fuori dal cappello l’idea geniale dell’esperto di previdenza della Lega (Alberto Brambilla) che propone invece un contributo-prelievo (temporaneo !!) di solidarietà, che ovviamente non colpirebbe chi ha una pensione d’oro grazie a contributi non adeguatamente versati, ma colpirebbe indiscriminatamente anche chi ha versato molti contributi (anche di solidarietà) anche a vantaggio di altri. Lega e 5Stelle competono fra loro con proposte così geniali? Giorgetti, prego, intervenga subito ! Il secondo esempio è ancor più deprimente, mi riferisco all’editoriale di Alberto Alesina di oggi sul Corriere della Sera: “La forza dei numeri“, con cui cerca di convincerci della necessità di avere dei migranti. Ma non lo fa basandosi sui numeri, nonostante il titolo; lo fa con cifre di sondaggi, per spiegare che quello che si pensa dei migranti deriva da percezioni errate. Così sostiene che ha ragione Boeri e ha torto Salvini. In pratica dice con parole diverse che gli emigrati in realtà sono pochi, sono istruiti, già lavorano, quasi tutti, fanno figli e così compensano il gap di popolazione, ecc. Ma soprattutto non sono affatto portatori di problemi di sicurezza, anzi; il tasso di criminalità in Italia sta scendendo (dice Alesina). Ora Alesina per sostenere tutto ciò offre numeri come dice il titolo? Andate a leggere l’articolo e giudicate voi. Sembra la fotocopia di quanto affermano molti Vescovi, magari grazie a veline della Cei : la percezione sul problema immigrati in Italia nasce da percezioni errate, fake news e slogan prodotti dai partiti anti immigrazione. Tutto falso! Ma dove sono i numeri sulle verità che Alesina ci propone per difendere Boeri? Non ci sono. E allora? Un numero vorrei darglielo io, prendendolo da Repubblica (Affari &Finanza ) sempre di oggi, pag. 2 : “Lavoro più povero dopo la grande crisi: 1,4 milioni di disoccupati in più dal 2007”.
PG
Marco Tosatti
http://www.marcotosatti.com/2018/07/10/pezzo-grosso-in-depressione-pensioni-migranti-e-brambilla-ecco-di-chi-e-la-colpa/

Quelli che lanciano accorati appelli di umanità "ho pensato, ho desiderato che morisse qualcuno sulla nave Aquarius"

In una chiesa di Spoleto è comparso questo cartello ( v.foto).
Premesso che il razzismo in quanto tale non è assolutamente compatibile con la Fede cristiana e neppure con l'intelligenza umana dobbiamo ricordare che la chiesa non è del Prete ma di Cristo, tutti possono entrare soprattutto i peccatori come i razzisti...
seguendo questa logica non dovrebbero entrare in Chiesa ...
La Chiesa esiste per i peccatori e non solo per i Santi.
Dai progressisti cattolici ( v.sotto) che proclamano invece SOLO le proprie idee ... ci salvi Iddio!

«Cari illuminati di sinistra, vi siete mai chiesti perché gli italiani non la pensano come voi?» 

Ieri non ha letto su Repubblica l’appello dei dodici finalisti del Premio Strega che chiedono venga revocato immediatamente l’ordine di chiusura dei porti, «ma è come se l’avessi fatto, questo genere di appelli sono tutti eguali ed estremamente prevedibili». 
Solo il giorno prima Luca Ricolfi, sociologo, docente di Analisi dei dati all’Università di Torino e responsabile scientifico della Fondazione David Hume, sulla scorta del sondaggio Ipsos che dava il 71 per cento degli italiani a favore della linea dura di Salvini – «non solo gli elettori che votano destra o Cinque Stelle, ma anche un terzo degli elettori del Pd» –, aveva firmato una lettera agli illuminati sul Messaggero: «Cari politici progressisti, cari intellettuali impegnati, cari manager illuminati, cari prelati, scrittori, cantanti, professori, conduttori televisivi, giornalisti che ogni giorno vi esercitate in accorati appelli a coltivare il senso di umanità, vi siete mai chiesti perché tanti italiani non la pensano come voi?».
In compenso, racconta a tempi.it «ho ascoltato (sta su youtube) il pensiero di uno di questi premi-Strega, che pochi giorni fa, quando la Aquarius non era ancora arrivata a Valencia, ha confessato: “Io stesso, devo dire, con realpolitik, di cui mi sono anche vergognato, ieri ho pensato, ho desiderato che morisse qualcuno sulla nave
Aquarius. Ho detto: e adesso, se muore un bambino, io voglio vedere che cosa succede del nostro governo”.
Non è nemmeno il caso di specificare chi, in particolare, abbia fatto un simile miserabile ragionamento perché, a giudicare dalle non-reazioni del mondo progressista (e anzi dalle difese d’ufficio delle sue parole, che sarebbero state “estrapolate dal contesto”) viene da pensare che quel che è scappato a un singolo intellettuale sia il retro-pensiero di molti. Un retro-pensiero che non è solo segno di mancanza di umanità ma anche di scarso interesse per il bene comune. Io trovo profondamente barbaro l’atteggiamento di chi cova in sé un odio e un disprezzo per l’avversario politico così grandi da augurarsi qualsiasi cosa possa nuocere al nemico: oggi che muoia un bambino, domani che salga lo spread e l’Italia vada a picco. E guardi che io non amo per niente questo governo, e l’unica posizione pubblica esplicita che ho preso prima del voto è stata contro Lega e Movimento Cinque Stelle, perché li ritenevo (e li ritengo) un pericolo per l’economia italiana. Ma questo non mi induce a sperare che mandino a picco il paese, tutto al contrario spero siano in grado di dimostrarmi che mi sbagliavo».

Continua QUI

Ora la parte progressista cattolica (che proclama sol se stessa) passa alla contestazione fisica:
I preti, le suore e i vescovi di frontiera ora scendono in piazza con un “digiuno contro le politiche migratorie del Governo”: martedì a mezzogiorno sotto le finestre del Vaticano e poi per dieci giorni sotto quelle di Montecitorio dalle 8 alle 14 ci saranno padre Alex Zanotelli, il vescovo emerito di Caserta monsignor Raffaele Nogaro, don Alessandro Santoro della Comunità delle Piagge di Firenze, suor Rita Giaretta di “Casa Ruth” e padre Giorgio Ghezzi. Dopo aver indossato la maglietta rossa lo scorso sabato raccogliendo l’appello di don Luigi Ciotti, di Arci, Anpi e Legambiente, padre Zanotelli – che dopo anni di vita a Korogocho ha scelto di abitare nel rione Sanità di Napoli – ha deciso con altri di continuare a schierarsi in solidarietà ai migranti.

Un digiuno che suona come un appello alla Cei, alle singole comunità parrocchiali ma anche al Terzo Settore. “Proponiamo– scrivono nell’appello il gruppo di preti e suore – un piccolo segno visibile, pubblico: un digiuno a staffetta con un presidio davanti al Parlamento italiano per dire che non possiamo accettare questa politica delle porte chiuse che provoca la morte nel deserto e nel Mediterraneo di migliaia di migranti”.

Tra i firmatari anche un nome di spicco come quello di monsignor Nogaro ma anche l’adesione della Comunità del Sacro Convento di Assisi: “Quanto sta accadendo è il naufragio dei migranti, dei poveri, dei disperati, ma è anche il naufragio dell’Europa, e dei suoi ideali di essere la “patria dei diritti umani”. 
È un crimine contro un’umanità impoverita e disperata, perpetrato dall’opulenta Europa che rifiuta chi bussa alla sua porta. 
Un rifiuto che è diventato ancora più brutale con lo scorso vertice dell’Ue dove i capi di governo hanno deciso una politica di non accoglienza. 
Anche l’Italia, ha deciso di non accogliere, di chiudere i porti alle navi delle Ong e di affidare tale compito alla Guardia Costiera libica, che se salverà i migranti, li riporterà nell’inferno che è la Libia”.

Martedì in piazza ci sarà anche don Alessandro Santoro che da anni vive in un quartiere periferico e difficile di Firenze e non ha mai dimenticato di metterci la faccia nei momenti più difficili in cui i diritti delle persone venivano messo in discussione.


Perché avete deciso di scendere in piazza, don Alessandro?
Le scelte attuate da questo Governo sono incompatibili con il Vangelo e la Costituzione. 
I politici stanno giocando sulla pelle delle persone. 
Il principio di umanità, che non è legato solo alla fede delle persone, dev’essere salvaguardato. 
Scendiamo in piazza per difenderlo con le armi che abbiamo: il nostro corpo. 
Cercheremo di opporci in maniera pacifica ma determinata a questa scelleratezza che si sta compiendo.

Una voce nel deserto.
C’è un silenzio strano che ha un sapore amaro. 
Questo silenzio sa di prudenza e di paura di perdere privilegi. Stride soprattutto il silenzio della Chiesa: la Cei deve avere una posizione più netta e chiara. 
Quello che stiamo facendo noi lo avrebbe potuto fare anche la Cei. 
Sui principi di umanità è la Chiesa che deve prendere posizione in maniera inequivocabile.

Fonte della seconda parte: Tempi QUI
Fonte della terza parte: Il Fatto Quotidiano QUI 


Pubblicato da Andrea Carradori 
http://traditiocatholica.blogspot.com/2018/07/quelli-che-lanciano-accorati-appelli-di.html#more

SALVINI, SIAMO GIÀ ALL’IDOLATRIA?

La democrazia è salda, nessun rischio (almeno per ora) di fascismo-dittatura. Anzi, nessuno è stato vittima di tanto odio da parte dei mezzi di comunicazione come Matteo Salvini (forse ha superato anche Berlusconi da questo punto di vista). Quindi sul piano politico ed istituzionale l’Italia non corre rischi, nonostante i j’accuse dei soliti noti a reti unificate (da LA 7 a RaiTre).
Quello che invece preoccupa è la china che sta prendendo quello che doveva essere un normale e fisiologico aumento della stima e popolarità e che, invece, sta prendendo pericolose strade. Erano facilmente ipotizzabili ma, finora, il soggetto ci pareva immune a tale rischio.
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Qualche dubbio è cominciato a venire con tutti quei continui tweet. Ultimamente twittava pure se si metteva una camicia o andava in altalena. Dicono che Obama inaugurò questo modo di fare politica: chiunque ne abbia la paternità speriamo cessi questo andazzo. Oggi, per fare un esempio, la Meloni ha twittato l’etichetta della carne che aveva comprato con delle considerazioni che non erano proprio scienza politica.
Ma torniamo al nostro. Non ricordiamo -almeno per ora. E comunque lo sanno tutti- il suo vivere in una situazione immorale (adulterio e concubinaggio) ma l’idolatria no, proprio no. Specie se essa avviene il giorno in cui una massa di lussuriosi pervertiti promuovono la sodomia e lo fanno nella culla della devozione mariana italiana – a Pompei- (dove le nostre mamme e nonne andavano in viaggio di nozze) e a capo di questa scandalosa carnevalata si mette un membro del Governo di cui Salvini è non solo Ministro ma addirittura Vice Presidente!
E lui da Pontida che fa? Solita pappardella (che poi, gira e tuira, son le cose -condivisibili o meno- ch dicevano Bossi e Borghezio) e nessun accenno, nessun distinguo. Spadafora lì, a nome del Governo e lui lì ad arringare la massa di “adepti” con i soliti slogan. Oggi, ma forse perché era stanco e stressato da una interminabile campagna elettorale, è giunto persino ad attaccare il Catechismo della Chiesa Cattolica. E stupisce che nessuno se ne sia accorto. Ci torneremo. Resta che ha taciutorispettando il silenzio su Spadafora a Pompei  in modo quasi monacale.
La cosa divertente è quello che dice di lui la Pivetti (ora ballerina, soubrette e…chissà cos’altro). Sentite: “Salvini sta riuscendo in un’impresa con la quale Bossi non si era mai neanche cimentato: portare la Lega nord a confrontarsi con la politica vera e non soltanto con l’idolatria del capo”. 
Non sappiamo se ha ragione Salvini o la Pivetti. Decidete voi. E comunque: leghisti erano e tali restano. Con rispetto ma leghisti. Quei leghisti che, a metà degli anni Ottanta, già scrivevano sui muri a Padova “FATE FURBO: VOTA LIGA”. Ecco, bravi i furbi.
Vedremo il seguito ma questi sono segnali preoccupanti. Noi ve l’abbiamo detto.
NONNA AEMIDA

https://linformatoreweb.wordpress.com/2018/07/01/salvini-siamo-gia-allidolatria/

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