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martedì 25 settembre 2018

Ecco i polmoni malati,,!

Il Vaticano prepara il “piano Medjugorje”: più messe, sacerdoti e strutture per i fedeli

Shutterstock-Hieronymus

Si va verso l'espansione del santuario mariano frequentato ogni anno da milioni di persone. L'inviato di Papa Francesco: è il polmone spirituale d'Europa

Il Vaticano è pronto a favorire l’espansione del culto di Medjugorje. Espandere significa favorire un tessuto di servizi e infrastrutture che possano agevolare i flussi di fedeli.

Più messe e alloggi

L’arcivescovo polacco Henryk Hoser, incaricato da Papa Francesco di sovrintendere il santuario di Medjugorje in Bosnia-Erzegovina, ha delineato all’agenzia cattolica polacca KAI, un vero e proprio piano di crescita. A cominciare da più messe al giorno in diverse lingue e strutture dove far alloggiare e sostare i giovani pellegrini, che si riversano sul luogo delle presunte apparizioni mariane.
«Medjugorje rappresenta i polmoni spirituali dell’Europa, un luogo in cui milioni di persone scoprono Dio e le bellezze della Chiesa», ha detto l’arcivescovo, «ora dobbiamo far crescere le infrastrutture, innanzitutto assicurando un più ampio spazio liturgico. Abbiamo anche bisogno di espandere le aree per i ritiri e fornire nuovi posti per celebrare l’Eucaristia, specialmente per i pellegrini», ha aggiunto.

Un centro mondiale della fede

A maggio Bergoglio aveva nominato monsignor Hoser – con un’esperienza pastorale alla guida della diocesi di Varsavia – visitatore apostolico a Medjugorje, dove, ricordiamo, nel 1981 sei giovani avevano assistito alle apparizioni della Madonna (solo per le prime sette ne è stato attestato dal Vaticano il carattere soprannaturale).
Da allora Hoser è intervenuto in più occasioni a rimarcare la profonda spiritualità che si respira nel paese bosniaco. Secondo il monsignore, Medjugorje può diventare un vero centro propulsore di fede. E questo “ruolo” lo ha ben evidenziato durante il suo intervento a Varsavia, tenuto all’inaugurazione di un centro giovanile cattolico. 

Sguardo sui “non velocisti”

Molte persone, ha sottolineato l’arcivescovo, vedono «solo il lato sociologico della Chiesa, che è anche il volto dei peccatori», e non riescono a comprendere la sua missione religiosa.
In realtà, «tutti abbiamo responsabilità per la Chiesa, siamo tutti chiamati ad essere apostoli, evangelizzatori e insegnanti, secondo i doni che abbiamo ottenuto da Dio». «A parte i giovani santi che sono i “velocisti”» della fede, ci sono anche «corridori di lunga distanza che si muovono lentamente, maturando per lunghi anni la propria spiritualità» e raggiungendo comunque «l’obiettivo di una grande santità».

Aumento di sacerdoti

E a quel pubblico che Hoser intende rivolgersi a Medjugorje. Da qui la speranza di accrescere il numero di sacerdoti che verranno a impartire sacramenti e lezioni di catechesi presso il santuario mariano, per far fronte, in modo più rapido ed efficace, alla marea di pellegrini che ogni giorni raggiunge Medjugorje a prescindere dalle condizioni climatiche (Catholic Herald, 23 settembre).

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