ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 1 settembre 2018

Il dittatore di bianco vestito

«Fate voi il vostro giudizio»

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Ancora una volta, la realtà ha superato l’immaginazione. Come osservavo nell’articolo precedente, la piaga di una parte del clero cattolico non è tanto la pedofilia, quanto la sodomia, sulla base della quale si sono intessute reti di potere, spesso rivali, che son giunte a occupare i vertici della Chiesa. Per singolare coincidenza, l’esplosiva rivelazione di monsignor Carlo Maria Viganò ha pienamente confermato ciò di cui, pur senza poterne fornire le prove, eravamo già ampiamente persuasi. L’alto prelato, da persona ben informata dei fatti per via degli incarichi ricoperti, ha di colpo scoperchiato il calderone. Benedetto XVI, dopo avergli affidato il riordino degli allegri conti del Governatorato, lo aveva precipitosamente spedito oltreoceano nel preciso intento – secondo la sua testimonianza – di fargli salva la vita. Egli stava in effetti disturbando una fitta rete di interessi sporchi che faceva capo nientemeno che al cardinal Bertone, denunciato al Pontefice da Viganò stesso in una lettera riservata che, come tante altre, era finita pubblicata da un giornalista nell’ambito del primo Vatileaks.

La fama di uomo integerrimo di cui l’arcivescovo gode in Vaticano non può essere offuscata dalle calunnie diffuse alcuni anni orsono nel corso di una faida familiare provocata, come spesso accade, da squallide dispute finanziarie. La credibilità delle sue accuse, al contrario, è rafforzata dal fatto che non hanno finora ricevuto alcuna smentita. Ben lungi dall’entrare nel merito dei fatti, la corte mediatica di Bergoglio, anziché concentrarsi sull’oggetto della denuncia, si è scatenata in illazioni del tutto infondate sulle presunte intenzioni dell’accusatore, preventivamente bollato come carrierista frustrato. Se “Francesco”, come asserito in aereo, voleva mettere alla prova la professionalità dei giornalisti, ne ha avuto senz’altro una prova lampante, se per professionalità intende una smaccata piaggeria che trova equivalenti storici soltanto nel regime sovietico.

L’orripilante realtà che denunciamo da anni è infine venuta alla luce del sole: nel cuore del governo universale della Chiesa Cattolica il marcio è così esteso da aver creato un sistema, al punto che gli ultimi tre Segretari di Stato hanno favorito e protetto chierici indegni per le loro perversioni. L’atto d’accusa dell’ex-nunzio apostolico negli Stati Uniti, tuttavia, punta dritto al culmine: il papa della tolleranza zero sarebbe stato al corrente di tutto, ma non avrebbe fatto un bel niente per sanare questa orrenda situazione, disattendendo così clamorosamente le proprie ineludibili responsabilità di supremo Pastore; al contrario, com’è risaputo, ha continuato a promuovere dei sodomiti ad alte funzioni. Quanto alle sanzioni comminate dal suo predecessore al predatore di Washington, in realtà non se ne conosce l’effettiva portata; in ogni caso, sembra che quest’ultimo non le abbia mai prese molto sul serio, visto che, al posto di un Ratzinger di fatto completamente esautorato, chi realmente comandava era l’amico Bertone.

Una risposta da Bergoglio e da tutta la casta che lo circonda, ad ogni modo, sarebbe quanto meno doverosa. Il dittatore di bianco vestito, invece, di solito tanto loquace quanto imprudente in materie delicatissime di dottrina e di morale, replica imbarazzato a una domanda relativa al caso Viganò di non voler rispondere nulla, ma di lasciare ai giornalisti facoltà di giudicare. Paradossale: la suprema autorità morale e spirituale della terra, cinque anni fa, si era dichiarata incompetente – in risposta a una precisa domanda concernente la Curia Romana – a esprimere un giudizio sull’omosessualità, censurando unicamente la tendenza a formare delle lobby. Ora, come vogliamo chiamare la realtà denunciata dall’ex-nunzio? Se non ci piacciono gli anglicismi e preferiamo un termine nostrano, potremmo parlare di mafia, se non fosse che i suoi affiliati, a differenza degli altri, sono uomini a tutti gli effetti. C’è chi, vivendo sulla Luna, crede ancora che l’arcivescovo di Buenos Aires, prima di trasferirsi a Roma, fosse completamente all’oscuro dell’ambientino che vi avrebbe trovato?

A dispetto delle ripetute rampogne contro la mondanità e la sete di potere, in realtà, egli è un buon amico di prelati corrotti, al punto che li ha promossi (come Ricca, Barros e Krajewski) o lasciati prosperare (come Mac Carrick, che ha reso un ottimo servizio nel far virare l’episcopato americano verso posizioni liberal e nel preparare la sua elezione a papa). Essi, se prima già imperversavano impunemente, ora si sentono anche legittimati a livello ideologico, seppure con una certa inquietudine causata non tanto dai rischi connessi al loro vizio, quanto dagli imprevedibili umori di un capo psichicamente instabile che detiene un’abilità luciferina nel tenerli tutti sulla corda. I suoi squilibri, così come la sua scarsa cultura, erano evidenti già ai suoi professori, all’epoca della sua formazione; tuttavia quelli che han puntato su di lui per innescare nella Chiesa Cattolica una “primavera” in senso progressista hanno ritenuto, evidentemente, che fosse l’uomo giusto per conseguire il loro fine: trasformarla in un gran carrozzone amorfo a cui si può appartenere senza alcuna condizione – cioè senza aderire a dogmi o a norme morali – in quanto è destinato a dissolversi in un’unica religione universale serva del nuovo ordine mondiale.

Non si spiega diversamente l’apparente contraddizione tra le parole e gli atti del “riformatore”: la corruzione morale del clero, nonostante tutti gli scandali che ne sono derivati, non è stata né curata né punita, ma anzi incoraggiata e promossa, proprio perché la Chiesa, così come è stata finora, deve sparire; il marciume che hanno lasciato accumularsi al suo interno è funzionale alla distruzione delle sue strutture portanti, il sacerdozio e la gerarchia. Sintomatica, a questo proposito, è la ridicola valutazione espressa da Bergoglio circa gli abusi sessuali: la loro causa sarebbe non l’omosessualità dei preti, ma il clericalismo… Questa ostinata volontà di negare l’evidenza sarebbe patetica se non risultasse gravemente colpevole, di fronte alle gravissime inadempienze di cui non può in alcun modo giustificarsi, tanto da preferire il silenzio.

Ma in questo modo è la costituzione divina del Corpo mistico che vogliono alterare: nella “chiesa” del futuro gli elementi di appartenenza ritenuti indispensabili perfino dalla Lumen gentium (cioè l’adesione alla dottrina di fede, la ricezione dei Sacramenti e la comunione gerarchica) dovranno essere del tutto irrilevanti, come dimostra in modo inconfutabile un video girato dai pentecostali a testimonianza dei passi compiuti da “Francesco” verso un’unità intesa come diversità riconciliata. Per inciso, si tratta proprio di quegli ultrasionisti che sognan la ricostruzione del tempio salomonico e che, ogni anno, fanno apostatare milioni di cattolici in ogni parte del mondo; in diversi Paesi dell’America Latina, inviati dal governo statunitense a praticarvi un proselitismo selvaggio almeno fin dagli anni ’50, han quasi dimezzato i fedeli.

Il breve filmato – non disponibile sulla Rete in quanto diffuso in circuito chiuso – mostra i momenti salienti della sua visita a Caserta del 28 luglio 2014 nonché di una visita resagli in Vaticano da un centinaio di dirigenti di altrettante “chiese” indipendenti (!). Le parole che il Vescovo di Roma rivolge loro esprimono in modo inequivocabile l’intenzione di pervenire ad una forma di unione che non si fondi più sulla funzione petrina e sulla successione apostolica, ma sul mutuo riconoscimento di un “ministero” puramente nominale centrato sull’annuncio della parola, in un reciproco “rispetto” delle rispettive credenze che renderebbe la verità del tutto indifferente.

Come già accaduto a Buenos Aires, poi, Bergoglio si sottopone a una “benedizione” da parte di laici il cui stesso battesimo, fra l’altro, è dubbio, in quanto non è affatto chiaro, nei gruppi pentecostali, se riconoscano o meno la Trinità e la divinità di Cristo. Essi però plaudono entusiasti a tal genere di eventi, considerati prodromi di un’èra escatologica in cui finalmente si realizzerà l’unità auspicata dal Maestro… Verrebbe da chiedersi come potrebbero accordarsi circa il trattamento della sodomia, visto che se non altro i pentecostali, attenendosi in questo caso fedelmente alla Scrittura, la rigettano con durezza; ma questo tipo di contraddizioni può disturbare unicamente la mente sclerotica di un integralista cattolico, non certo quella di chi si allea col nemico nell’intento di affondare la Chiesa dall’interno.

Ora, se a qualcuno di voi venisse voglia di imbracciare un kalashnikov per fare un po’ di pulizia fra tutta questa bella gente, non posso fare altro che raccomandargli, ancora una volta, la moderazione. Un primo motivo è che l’acrimonia avvelena anzitutto noi e quelli che ci ascoltano, mentre rafforza la posizione di quei signori gettando discredito sui loro oppositori. Un’altra ragione è che non tocca a noi far giustizia: non abbiamo né il compito né la responsabilità se non di pregare, riparare e cercar di convincere i meno refrattari, ognuno nel posto in cui il Signore l’ha messo. Non dimentichiamo poi che, nel reclamare le dimissioni di chi dovrebbe rappresentare Cristo, si rischia di favorire la visione modernista e secolarizzata della Chiesa come di una qualsiasi società umana.

Sarà Lui a rimuovere il tumore, magari servendosi, come causa strumentale, di qualche integralista islamico: sia la storia biblica che quella cristiana insegnano che Dio sceglie chi vuole per castigare i Suoi servi infedeli. Possiamo quindi sollecitare il Suo intervento in questo senso; così un povero prete in tonaca, in occasione dell’ultimo concistoro pubblico, ha pensato bene di intrufolarsi in San Pietro eludendo come per incanto tutti i controlli, nonostante fosse sprovvisto di biglietto, fino a giungere dietro l’altare della Confessione, da dove, avendo di fronte a sé il Sacro Collegio e la Curia Romana al completo, ha sommessamente pronunciato una maledizione contro quanti alterano la dottrina e sono causa di scandalo. Effunde super eos iram tuam, et furor irae tuae comprehendat eos. Deleantur de libro viventium, et cum iustis non scribantur (Sal 68, 25.29)…

Quanto al dovere della denuncia e dell’intervento, chi ne porta il peso maggiore sta più in alto di noi. C’è sì un cardinale che sarebbe pronto a dichiarare Bergoglio decaduto per eresia e a convocare un nuovo conclave, ma è da solo; finché non gli si associa qualcun altro, quindi, non può nulla. Sono però convinto che le nostre preghiere non restino inascoltate: è iniziato un terremoto che non potrà rimanere senza effetto. Visto allora che l’uomo di Santa Marta ha delegato ad altri la facoltà di giudicare il caso presente, ben volentieri ce ne avvaliamo per gridargli in coro per il suo stesso bene: «Rispondi una buona volta! Per la salvezza dell’anima tua!». Ma vi scongiuro di nuovo: non perdete la pace indulgendo a quell’animosità che inquina le cause più sacre di fattori carnali, cioè di origine psicologica anziché soprannaturale.

Non rifiutiamo dunque le purificazioni che il Cielo dispone per il nostro progresso spirituale: senza la purezza di cuore e d’intenzione, che ci impedisce di riversare su facili bersagli il nostro personale malessere, non possiamo resistere a questa tremenda prova, che richiede un alto grado di unione con Cristo in una nuda fede nei Suoi infallibili disegni, né siamo in condizione di servire il Regno di Dio nell’attuale congiuntura, ma rischiamo di squalificare la nostra battaglia dando ragione ai nostri avversari. Oggi la Chiesa ha più che mai bisogno di santi, piuttosto che di polemisti; ma in spirito di obbedienza, come ci è stato richiesto, abbiamo fatto il nostro giudizio.

Chi è senza timore non potrà esser giustificato; infatti l’iracondia della sua animosità lo stravolge. L’uomo paziente sopporterà per un certo tempo, dopo il quale gli sarà resa la gioia. Sopporta ciò che Dio ti fa sopportare, unisciti a Dio e sopporta, perché cresca alla fine la tua vita (Sir 1, 28-29; 2, 3 Vulg.).

http://w2.vatican.va/content/benedict-xvi/it/speeches/2012/october/documents/hf_ben-xvi_spe_20121011_fiaccolata.html

https://lascuredielia.blogspot.com/2017/08/

http://lascuredielia.blogspot.com/p/maledictio-contra-seductores.html

Pubblicato da Elia

http://lascuredielia.blogspot.com/2018/09/fate-voi-il-vostrogiudizio-ancorauna.html

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