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giovedì 22 novembre 2018

Al centro della politica della Chiesa

Una chicca, dal libro: Il Papa Dittatore


Danneels

Certamente tra i più importanti di questi uomini di Chiesa rientra Godfried Danneels stesso, da oltre 30 anni a capo non solo della ricca e influente arcidiocesi di Bruxelles, ma di una rete di contatti politici, sociali e giudiziari che lo hanno reso immensamente influente a livello politico. Durante il suo lungo mandato, Danneels non si è mai preoccupato di nascondere le sue opinioni su molte delle questioni “scottanti” che preoccupano la Chiesa, soprattutto sugli argomenti relativi ad aspetti della morale sessuale; aborto, contraccezione, omosessualità e matrimonio omosessuale.

https://image-media.gloria.tv/gregor/j/uv/kkjvovvmygr2jvu67bpvz5sw3jvu67bpvz5sx.jpg (immagine aggiunta)


Danneels era famoso in tutta Europa per aver fatto valere il suo peso politico nel fare pressione per l’approvazione delle leggi belghe in materia di sesso e matrimonio. Nel 1990, ha consigliato al re del Belgio Baldovino di firmare una legge che legalizzava l’aborto e, in seguito, si è rifiutato di far ritirare dalle scuole cattoliche belghe materiali educativi sessuali espliciti, considerati pornografici da molti genitori. In una registrazione ha sostenuto che la legalizzazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso è stata per il Belgio una “evoluzione positiva”17. Nel maggio 2003 ha scritto al primo ministro Guy Verhofstadt, in procinto di cominciare il suo secondo mandato, congratulandosi con il governo Verhofstadt per “il riconoscimento di uno status giuridico a una relazione stabile tra compagni dello stesso sesso”.

Pochi mesi dopo la sua pensione, nell’aprile del 2010, Danneels era stato travolto in prima persona da uno scandalo, essendo stato accusato di aver coperto un vescovo, suo protetto, che aveva ammesso di aver abusato sessualmente del proprio nipote minorenne. Nel 201018 è saltato fuori, grazie alla pubblicazione di una registrazione audio, che Danneels aveva detto alla vittima di starsene zitta e di non causare problemi al vescovo prossimo al ritiro, Roger Vangheluwe di Bruges, suggerendogli anzi che la vittima dovesse “chiedere perdono”. Prima che le registrazioni venissero pubblicate, Danneels aveva negato di essere a conoscenza di abusi sessuali da parte del clero o della copertura di essi. Ma il sacerdote Rik Devillé, noto per aver denunciato scandali simili, ha in seguito dichiarato di aver messo in guardia Danneels su Vangheluwe alla metà degli anni Novanta19. Poiché il reato era caduto in prescrizione, Vangheluwe non ha mai pagato per i suoi crimini, anche se ha chiesto scusa pubblicamente alle vittime.

Dopo questi fatti, un’ondata di denunce di centinaia di casi di abusi sessuali da parte di sacerdoti per un periodo di oltre vent’anni ha provocato un intervento da parte della polizia che ha perquisito la casa Danneels e gli uffici diocesani. Sono stati sequestrati computer e documenti20, compresa tutta la documentazione raccolta dalla commissione diocesana sulle accuse di abuso. Il cardinale è stato poi interrogato dai pubblici ministeri per dieci ore, ma non gli è stata mossa nessuna accusa.

Per ragioni che rimangono poco chiare, le prove sequestrate sono state dichiarate inammissibili, i documenti restituiti all’arcidiocesi e l’indagine è stata chiusa bruscamente. Ciò, nonostante il fatto che le persone avessero presentato quasi cinquecento denunce distinte, tra cui molte che accusavano Danneels di aver usato il suo potere e i suoi agganci per proteggere gli abusi sessuali del clero.

Peter Adriaenssens, presidente della commissione per gli abusi sessuali istituita dal successore di Danneels, l’arcivescovo André Leonard, si è lamentato con il procuratore per le perquisizioni, sostenendo che il risultato è stato che la sua squadra ha perso tutti i 475 dossier che avevano raccolto sulle accuse di abuso. La commissione è stata sciolta e non è mai più stata fatta nessuna ulteriore indagine, nonostante Adriaenssens abbia affermato che circa cinquanta dei dossier coinvolgessero Danneels.

Nel dicembre dello stesso anno, Danneels ha sostenuto, davanti ad una commissione parlamentare sugli abusi sessuali, che non è mai esistita nessuna politica di copertura per abusi del clero. L’arcidiocesi di Bruxelles-Mechelen ha poi pubblicato una scusa pubblica per il “silenzio” sugli abusi sessuali del clero sui minori.

Il pensionamento ha portato una delusione a Danneels, che ha descritto il suo successore, un noto conservatore ratzingeriano, come “totalmente inadatto a Bruxelles”. Con l’elezione nel 2005 di Joseph Ratzinger come Papa Benedetto, la stella di Danneels sembrava inevitabilmente tramontata.

Ma il conclave del 2013 lo ha riportato al centro della politica della Chiesa, con il nuovo papa che lo ha invitato a unirsi a lui nella Loggia di San Pietro per la sua prima apparizione alla folla. Ha avuto il privilegio di intonare le preghiere della Messa inaugurale di Francesco. Più tardi il cardinale, che molti avevano considerato “in disgrazia”, è stato invitato da papa Francesco, godendo così di uno speciale favore papale, a partecipare ad entrambi i Sinodi sulla Famiglia dove ha assunto un ruolo importante. Danneels stesso ha descritto il suo ultimo conclave come “un’esperienza di risurrezione personale”.

(Io l'ho scaricato da internet)

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