ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 23 maggio 2019

Libera Chiesa in libero Stato?

Meglio baciare il rosario che le scarpe agli africani



Giorno di S. Desiderio. Molto si è parlato dell'esposizione del rosario da parte di Salvini alla grande manifestazione sovranista di Milano di sabato scorso. Piovono critiche da tutte le parti, a cominciare dai vescovi,  dalla chiesa bergogliana che quest'anno registra le più alte defezioni del 8 x mille. Sono riuscita a convincere perfino una fervente e osservante cattolica a non versarlo. Ma forse non ho dovuto fare neanche troppa fatica, visti gli atteggiamenti dell'Argentino che riceve Di Maio ma si rifiuta di stringere la mano all'altro vicepremier, il  ministro dell'Interno, perché non apre i porti agli sbarchi.  A proposito, nei comizi di questi giorni Di Maio ha confezionato la palla che i leghisti avrebbero fischiato Bergoglio in piazza Duomo. E lo fa  unicamente per piaggeria verso l'argentino. 

Bugie. Dal palco non è arrivato nessuna parola di vera riprovazione, semmai è stato il pubblico presente (e io ero tra questi) che ha fatto fischi ebuuuuu! solo a sentire nominare Bergoglio: meritati,a mio parere, tenuto conto che ha scelto di scendere nell'agone politico anziché occuparsi di spiritualità.
Qualcuno sa  forse dirmi cosa fa di speciale Bergoglio per meritarsi l'affetto e la stima  degli Italiani credenti e non credenti? Si mette sempre di traverso su tutti i temi che riguardano la nostra sovranità e indipendenza, non fa un discorso di alta levatura spirituale, è sceso in campagna elettorale in modo plateale e non fa mistero di essere  apertamentexenofilo e immigrazionista ad oltranza. Ma vengo ai rosari, alla Beata Vergine Maria e ai santi patroni invocati da Salvini. 

L'Apostata incontra il Traditore

Non si dovrebbe tenere separata la fede dalla politica? (così gli chiede Marco Cremonesi per il Corriere)
Salvini: «Io non capisco. Non si lamentano quando vengono tolti i crocefissi dalle classi o non si festeggia il Natale e il problema sono io che da cattolico non mi vergogno di manifestarlo? Ma anche nella chiesa cominciano a dirlo apertamente in tanti, oggi lo ha fatto il vescovo di Ventimiglia».

Personalmente sono convinta che  la Madonna, Gesù, lo Spirito Santo, Santa Rita da Cascia (ricorreva il suo giorno ieri) invocata nei casi impossibili, e  i vari altri santi patroni, non siano proprietà privata né dei cardinali Parolin e Bassetti (che hanno stigmatizzato Salvini), né di Famiglia Cristiana né di Avvenire né  di varie riviste cattosinistre autoproclamatesi portavoce del vero "Verbo cristiano”.
Vengo alla domanda di Cremonesi ("non si dovrebbe tenere separata la fede  ..."). Perché questa domanda non la fa a qualche imam che approfitta proprio della nostra Repubblica laica per richiedere più moschee,  reclamando il suo diritto/dovere al culto mentre  nei luoghi di lavoro, non sono pochi i lavoratori di confessione islamica che interrompono la loro attività per fare le famose 5 genuflessioni verso la Mecca? 

Ma poi scusate, non vi indigna chi si vergogna dei simboli religiosi cristiani e vuol nasconderli per non urtare la sensibilità di atei e musulmani, chi invoca tendine per coprire crocifissi, santi e madonne al passaggio di funerali laici, chi propone di rimuovere i crocifissi e chi prescrive di professare la propria fede in privato, magari di nascosto, quando non vede nessuno. Non vi indigna che l’intercalare più diffuso sia oggi una bestemmia atroce contro Dio, per non dire di chi smadonna… E invece vi indigna chi ostenta un rosario, chi bacia l’immagine della Madonna e la invoca con tutti i santi nella Campagna elettorale. 

Così si esprime Marcello Veneziani, il quale ci ha ben abituato alla sua attenta e sorvegliata scrittura su "La Verità".




Concludo con una battuta che dovrebbe far riflettere...Meglio baciare il rosario, che baciare i piedi dei dirigenti africani (presumibilmente musulmani) come ha fatto stolidamente quel  tal vescovo di Roma che non sarà soggetto a giudizio  elettorale, ma che dovrà rendere conto all'Eterno dei suoi abusi e della sua apostasia.

Pubblicato da 

SALVINI: CHI ODIA IL MIO ROSARIO?


Pubblicato il 21 mag 2019

Migranti e simboli religiosi. Vescovi a gamba tesa sul voto

Monsignor Bassetti (Cei) critica la linea del Viminale sui migranti: "I porti non si chiudono". E su Salvini e il rosario: "Politica resti laica"


Il presidente della Conferenza episcopale italianaMonsignor Gualtiero Bassetti torna a commentare il gesto di Salvini dal palco di piazza Duomo che col rosario in mano ha chiesto la protezione della Vergine Maria.
Bassetti su questa vicenda ha le idee chiare: "Non ho mai giudicato la fede di nessuno, so benissimo a chi vi riferite, perchè ognuno può avere una fede più grande della mia... Io ho un’altra visione della politica, che deve essere laica". Poi, sempre Bassetti ha parlato di un tema caldo come quello dell'immigrazione. Il presidente della Cei di fatto ha criticato (ancora una volta) la linea del ministero degli Interni e la chiusura dei porrti: "Se arriva una nave e il mare è in tempesta, non posso chiudere il porto. Ma questo è ovvio, perchè salvare le vite viene prima di ogni altra cosa. Ma non è detto che sia la forma migliore di farlo. Il porporato ha ricordato le forme di collaborazioni che ci sono state con lo Stato, ad esempio i corridoi umanitari organizzati per gli immigrati da Cei, comunità di Sant’Egidio e Viminale".
Ma, ha aggiunto, "se c’è una zattera nel mare di disperati le mie braccia e il mio cuore si allargano all’infinito". Il presidente della Conferenza episcopale italiana ha poi parlato di incontro con il premier Giuseppe Conte e altri 26 vescovi delle zone colpite dal terremoto: "In seguito al nostro intervento sul terremoto - ha spiegato il porporato - c'è stato l'interessamento da parte del governo e Conte si è detto disponibile ad un incontro in Cei con i ventisei vescovi delle zone colpite dal sisma". L'incontro, ha spiegato Bassetti, avverrà a breve: "Ivescovi e le popolazioni devono essere rassicurate. Dopo due anni e mezzo molto poco è stato fatto per la ricostruzione. E' arrivata l'ora di porre mano all'aratro. C'è un patrimonio di culto, la gente ha bisogno dei luoghi di culto per esprimere la propria fede. Che impressione vedere il muschio che cresce sulle macerie antiche". Infine torna su Salvini: "Ho detto di non votare Salvini? Non è vero. Non è nel mio stile, nel mio temperamento, nel mio modo di pensare. Poi saranno i fatti che dimostrano come stanno realmente le cose. Certamente io ho la mia visione della politica, basata sull’antropologia, il bene comune, la solidarietà e l’accoglienza. Ma non vado a interessarmi a quello che Salvini condivide o non condivide. Su questo...libera Chiesa in libero Stato".
http://www.ilgiornale.it/ne



Viva le mode! La corona del Rosario ha perso, negli ultimi decenni, fascino ed eleganza. Nonostante il diffondersi bizzarro di modelli estrosi e coloratissimi, nonostante esemplificazioni di molteplici utilizzi propagati dai video di Madonna e Lady Gaga, non sembra più fashion, non fa più tendenza tra i cattolici del nuovo corso adulto, adultero, adulterato. Una nostra specialissima inchiesta giornalistica ci ha portato a chiederne ragione, a indagare le cause tra i membri del clero più aggiornati e al passo con i tempi, più in linea con gli odierni acrobatici rinnovamenti, con gli altissimi dettami pontificali ed episcopali recenti. Abbiamo dunque domandato a bruciapelo: perché non porta più con sé dovunque vada, in tasca, il Rosario benedetto, come facevano i preti di una volta? Ecco la classifica delle migliori scuse.
Al 20° posto: «Alla libreria Feltrinelli non lo vendono».
19°: «L’ho prestato a un migrante, poveretto, che l’ha subito indossato al collo prima di andare a chiedere l’elemosina di fronte al supermercato».
18°: «L’ho tirato dietro a un tradizionalista che era venuto in sacrestia a lamentarsi della predica. Avevo soltanto spiegato che il Signore non ha mandato il diluvio perché la gente peccava, ma perché c’era la siccità. Certo, ha aperto un po’ troppo il rubinetto».
17°: «Alle Paoline è un articolo che non tengono più, come i vecchi santini e i vecchi libri di teologia morale».
16°: «Mi prendete davvero in contropiede, dal momento che mi si è spezzato, proprio appena adesso, per il troppo uso».
15°: «M’ispiro a Padre Turoldo che il suo lo ruppe, lo scagliò tra i fedeli di un santuario, imprecò che era superstizione medioevale».
14°: «Non mi serve, conto le decine sulle dita delle mani e dei piedi».
13°: «Si tratta di un oggetto pericoloso, può essere usato a fini politici. Una volta lo donavano ai bimbi delle Prime Comunioni, oggi va mostrato ai minori soltanto se accompagnati dai genitori»
12°: «L’ho scordato nel cassetto del comodino dell’amante».
11°: «Ma per chi mi avete preso, per Don Camillo? Fatemi il piacere, noi siamo preti seri, non abbiamo bisogno di questi aggeggi per uscire a dialogare con tutti».
10°: (e siamo a metà classifica): «Come diceva Padre Pio, si tratta di un’arma, e io sono contrario all’uso e al diffondersi delle armi, anche se usate per legittima difesa».
9°: «Non se ne parla nel Vangelo e neppure nei Dieci Comandamenti».
8°: «Devo prima googleare che ne pensa Vito Mancuso».
7°: «Non ho letto niente, in proposito, su Avvenire e l’Osservatore Romano».
6°: «Ma non sapete che c’è stato il Concilio Vaticano Secondo?».
5°: «Non indossando più la tonaca, non ho spazio abbastanza nelle tasche dei blue-jeans».
4°: «Credevo fosse un’esclusiva lefebvriana e di quelle vecchine ammuffite che ancora insistono a inginocchiarsi».
Ed ora le prime tre posizioni.
Al 3° posto: «Aspetto che lo distribuiscano con Repubblica, a 1,99 euro».
Al 2°: «Non ce l’ha neanche Greta».
Al 1°: «Non sono mica Matteo Salvini».
È tutto. Traete le vostre conclusioni.


– di Léon Bertoletti



https://www.riscossacristiana.it/venti-scuse-anti-rosario-di-leon-bertoletti/

26 maggio: iniziamo oggi il Triduo a Maria Santissima per ottenere protezione!



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