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mercoledì 21 agosto 2019

«Immorale» chi?

Christchurch : la Cattedrale sarà distrutta



La Cattedrale danneggiata dal sisma
 

La cattedrale del Santissimo Sacramento di Christchurch, Nuova Zelanda, verrà demolita.
L’annuncio della decisione presa ai primi di agosto 2019 dal vescovo, Mons. Paul Martin, che ha definito «immorale» il costo della restaurazione, ha provocato scontento e collera negli abitanti della città.



La Cattedrale prima del sisma

Costruita nel 1905, secondo un progetto ispirato alla chiesa parigina di San Vincenzo de’ Paoli, l’edificio è stato duramente colpito dal terremoto del 22 febbraio 2011. In quella occasione ci furono 185 morti e il danneggiamento parziale o totale di 110.000 abitazioni, che portò all’esodo di 70.000 abitanti sui 340.000 di Christchurch.



La chiesa di San Vincenzo de' Paoli a Parigi


La cattedrale del Santissimo Sacramento è un luogo caro ai Neozelandesi; annoverata tra i monumenti del patrimonio nazionale, è stata considerata un simbolo della nazione.
Questo spiega la collera degli abitanti di Christchurch dopo l’annuncio della demolizione del Santuario, diramato il 4 agosto 2019.
Dopo il sisma del 2011, era chiaro che i campanili sulla facciata e la cupola dovevano essere demoliti, ma molti speravano che si sarebbe salvata la navata. Tanto più che il precedente vescovo, Mons. Barry Jones, aveva avviata un colletta per raccogliere i 70 milioni di dollari neozelandesi necessari da aggiungere ai 30 milioni già ottenuti.

Ma tutto è stato rimesso in questione dopo la morte di questo vescovo. Il suo successore, Mons. Martin, ha fatto subito sapere che era scettico su questo progetto di restaurazione, visto il costo totale di 100 milioni di dollari neozelandesi (58 milioni di Euri) necessari per i lavori. Secondo lui, effettuare delle spese così esorbitanti per recuperare la Cattedrale, a scapito di altre attività pastorali, era cosa «contraria all’etica».
Evidentemente, secondo questo vescovo, la cattedrale, la sua cattedrale, ha solo un’importanza relativa, e sorge inevitabilmente il sospetto che per lui la cosa primaria è poter gestire a suo piacimento i milioni raccolti.
Questo sì che sarebbe “etico”! – diciamo noi.

Come non pensare che la sontuosità che la Chiesa ha sempre richiesta per le opere dedicate a Dio, oggi, per i nuovi preti conciliari, deve lasciare il posto alle opere dedicate agli uomini.

Una curiosità: lo scrittore irlandese George Bernard Shaw, nel corso di una sua visita a Christchurch nel 1934, definì la Cattedrale l’opera di un «Brunelleschi della Nuova Zelanda» e auspicò che ogni città avrebbe dovuto avere una Cattedrale di questo tipo.
Amara considerazione: dal 1934 ad oggi c’è stato il Vaticano II, la nuova Messa paraprotestante, la nuova pastorale ecologica, e in definitiva l’accantonamento del culto di Dio a favore del culto dell’uomo.

Che Dio abbia pietà di noi. 

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