ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 19 settembre 2019

Dal giallo rosso al rosso cupo

Migranti, il Vaticano plaude ai giallorossi: "Alle spalle le visioni sovraniste"

Il quotidiano edito dalla Segreteria per la Comunicazione del Vaticano celebra il "cambio di rotta" di Giuseppe Conte. Il dialogo con Emmanuel Macron procede bene, stando a L'Osservatore Romano. Così come le "visioni comuni" sull'immigrazione


C'è soddisfazione in Vaticano dopo il summit tra il presidente Giuseppe Conte e l'inquilino dell'Eliseo Emmanuel Macron.
Per l'Osservatore Romano, infatti, l'aria è già cambiata. E in senso positivo.

Tanto che, all'interno del commento post incontro, si trova scritto che c'è qualcosa di "evidente". Un cambiamento ritenuto neccessario. Ossia la "volontà di lasciarsi alle spalle prese di posizione sovraniste". Niente più chiusure di sorta, insomma. E, soprattuto, freschezza dialettica tra il Belpaese e il partner transalpino. Soprattutto in materia di accoglienza e immigrazione. Sempre il quotidiano edito dalla Segreteria per la Comunicazione dell Santa Sede, stando pure a quanto si apprende sull'Adnkronos, ha argomentato in modo più approfondito, rimarcando come "Conte" abbia posto il tema dei migranti al centro delle priorità. Ma in che modo? Bisogna che il dibattito su questo ambito esca dalla "propaganda anche antieuropea", ha affermato il presidente del Consiglio, che è tornato quindi su posizioni meno euroscettiche. E il quotidiano vicino al Vaticano non sembra disdegnare. Non è difficile notare, infatti, come l'approccio, dopo la crisi dei gialloverdi innescata da Matteo Salvini e la conseguente nascita dell'esecutivo giallorosso, sia mutato. Giuseppe Conte, adesso, dialoga bene con i cugini d'Oltralpe e con l'inquilino dell'Eliseo.
Dalle parti di piazza San Pietro hanno rilanciato sul fatto che, quasi come per dire "finalmente", ora ci siano "visioni più conciliabili in tema di migranti tra Francia e Italia". Le polemiche sulla gestione dei fenomemi migratori possono essere dimenticate, quindi. Perché il "cambio di rotta" di Giuseppe Conte convince alcuni ambiti ecclesiastici o comunque vicini alla Chiesa cattolica. Il piano pragmatico, poi, è interessato a sua volta da questa svolta. Tanto che il giornale in oggetto parla pure di un'ulteriore "evidenza". Quella tesa a far sì che Italia e Francia inizino a concordare "un piano comune". Il summit di La Valletta, che pure quest'anno sarà centrato sulle migrazioni, è alle porte. Così come L'Osservatore Romano ha segnalato.
L'occasione utile a mostrare al resto del Vecchio Continente come Francia e Italia vadano d'accordo, insomma, è imminente.

La scissione di Renzi vista dalla Chiesa: "Pecca di superbia"

"Italia Viva", la nuova creatura di Matteo Renzi, è vista come una forzatura da alcuni ambienti cattolici progressisti. Le perplessità dei cattolici


"Italia Viva" è nata pure nella speranza di avere il placet del mondo cattolico, ma Matteo Renzi deve già fare i conti con qualche perplessità.
Quella di qualche alto ecclesiastico, per esempio, che ha già fatto sapere come la pensa.
I destini delle manovre al centro dipendono pure dalle simpatie provate o no dai moderati per questa o quella formazione politica. Non a caso si è parlato per anni di un "partito dei cattolici", che potesse coadiuvare le forze progressiste nel porre un argine al populismo. In realtà, qualche tentativo per dare vita a un soggetto del genere è ancora in corso. Nonostante il campo centrista adesso sia più affollato. La Santa Sede, come abbiamo raccontato, non si è affatto scansata quando si è trattato di avallare il governo giallorosso. Il sovranismo non è visto di buon occhio dalla maggior parte degli ecclesiastici. Il Papa tuona di consueto contro i muri e contro la tendenza a voler ridurre gli spazi dell'accoglienza. E Matteo Renzi è un avversario di Matteo Salvini e della sua piattaforma politica. Ma questa non è una scienza esatta. Le operazioni matematiche, quelle che appaiono scontate, insomma, spesso forniscono esiti inaspettati.
"Italia Viva" è nata in contrasto con il Partito Democratico, che ha consentito al governo giallorosso di ottenere la maggioranza in Parlamento. Sappiamo come, stando alle previsioni, le elezioni avrebbero regalato uno scenario diverso, con il centrodestra largamente maggioritario nel Belpaese. E già questo può essere un fattore d'analisi: quello della stabilità governativa, che il nuovo partito di Matteo Renzi, prescindendo dai proclami, può intaccare, specie sul lungo periodo. Poi c'è quel virgolettato, che è stato riportato nella giornata odierna da La Verità"Troppo superbo, troppo autoreferenziale, antepone sé stesso al bene comune ed è incline alle capriole". Sul quotidiano Avvenire, invece, c'è un'elencazione di quegli emisferi cattolici che "non si entusiasmano".
Il fatto che l'esecutivo in carica possa scricchiolare per il protagonismo renziano, insomma, non sembra soddisfare le aspettative dei cattolici progressisti che, dopo aver contrastato la Lega di Matteo Salvini e la gestione dei fenomeni migratori dell'ex ministro dell'Interno, percepiscono di aver un'occasione di riscatto con il "cambio di rotta" di Giuseppe Conte.

Bologna, ora il "prete rosso" può tornare a dire messa

Eugenio Melandri, che era stato sospeso a divinis nell'89, dopo l'elezione a Bruxelles con Democrazia Proletaria, può tornare ad officiare


Eugenio Melandri, il "prete rosso" di Brisighella, che ha fatto della militanza politica a sinistra una, se non la principale, delle sue cifre stilistiche, è di nuovo un sacerdote officiante.


Quindi avrà anche la possibilità di predicare dai pulpiti delle chiese.
La decisione l'ha presa la Santa Sede. Non c'è altro modo di rientrare in gioco: bisogna che il Vaticano si pronunci. Poi è stato mons. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna, che diventerà cardinale della Chiesa cattolica nel corso dei primi giorni di ottobre per volontà di papa Francesco, a far sì che Eugenio Melandri entrasse a far parte dell'elenco dei sacerdoti che coordina. Il quasi porporato, che è considerato dai più un progressista, potrebbe anche indicare una parrocchia di riferimento. E Melandri, come si apprende da Avvenire, ha subito reso noto di essere più che felice della notizia. Ma perché il "prete rosso" aveva smesso di celebrare i sacramenti?
Come succede sempre quando un consacrato viene eletto in un organo parlamentare, Melandri era stato sospeso a divinis. Una delle modalità con cui un ecclesiastico, per i dettami del diritto canonico, può essere almeno ridimensionato in relazione ai suoi incarichi e alle sue mansioni. La prassi prevede che il provvedimento possa terminare nel momento in cui la legislatura volge al termine. Ma dipende dai casi. In quello del "prete rosso", l'attesa non è stata breve: l'elezione a Bruxelles con Democrazia Proletaria, infatti, risale a trent'anni fa. Vale comunque la pena sottolineare come poi il ravennate abbia continuato con l'attivismo politico, schierandosi e presentandosi di nuovo agli elettori, con le liste di Rifondazione Comunista, il partito guidato all'epoca di Fausto Bertinotti. Quello che, dopo una serie di scissioni e contro scissioni, ora fa di nuovo parte dell'agone politico nazionale, seppure con un peso elettorale diverso rispetto al recente passato.
La Chiesa cattolica italiana ritrova così uno di quei "preti di strada" che in questi anni si sono distinti per le critiche mosse alle politiche anti-accoglienza.
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/bologna-ora-prete-rosso-pu-tornare-dire-messa-1755369.html

Saviano usa pure San Gennaro per difendere l'immigrazione

Saviano pontifica da New York e usa San Gennaro (e gli stereotipi sugli italoamericani) per difendere i migranti: "È il protettore degli sbarchi come lo era degli emigrati italiani negli Usa"

Pur di difendere i migranti e la politica dei porti aperti, Roberto Saviano scomoda pure San Gennaro.
E lo fa pontificando da New York, seduto a terra con vista ponte di Brooklyn insieme a un giornalista di Fanpage nel giorno in cui si festeggia il santo più caro per i napoletani.
"Il sangue di San Gennaro si è sciolto e meno male altrimenti questo video non avrei mai potuto postarlo!", dice lo scrittore nel suo post su Facebook, "San Gennaro, protettore dei napoletani e degli emigranti - di tutti gli emigranti, anche veneti, laziali, calabresi, lombardi - oggi lo immagino protettore dei migranti, di chi lascia la propria terra per cercare altrove una vita dignitosa".
Poi nel video Saviano fa la sua "predica buonista" intervallata dagli italoamericani intervistati dal giornalista di Fanpage: "L'immigrazione è un'emorragia", dice, "Un emorragia di sangue. I migranti che vanno via sono il sangue di una nazione che si perde. Per questo San Gennaro, il santo del sangue per antonomasia, diventa il protettore degli emigranti". Poi spiega come nel tempo il santo sia diventato "simpatico" a tutti gli immigrati negli Stati Uniti. "Infatti secondo me San Gennaro è perfetto come santo protettore degli sbarchi".
Non mancano quindi tutti gli "stereotipi" che accomunano gli italiani emigrati negli Usa ai migranti che arrivano oggi sulle coste italiane. A partire dal fatto che anche oggi "non sono considerati bianchi": "L'italiano è 'no black', ma non è 'white'", assicura lo scrittore, "Il viaggio era un inferno da Napoli a New York, su queste navi che erano vere e proprie baracche viaggianti. Dovevano starci 80 persone, 100 persone... ce ne mettevano mille. Come i barconi di oggi. Prendevi tifo, scabbia, tubercolosi, a morire spesso erano i bambini, schiacciati. Chi non veniva accolto spesso si ammazzava, si lanciava in mare dalla nave che lo riportava in patria perché non sopportava l'umiliazione del rientro al paese e soprattutto perché non aveva più niente".
Il video continua con gli italoamericani festosi tra un saluto ai parenti in Italia, una salsiccia e richieste a San Gennaro. Tra cui quella di Saviano: "Dammi la libertà".

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.