ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 28 settembre 2019

I nuovi venerdi di Passione

VENERDÌ PER IL FUTURO
Dalle scuole ai vescovi, è stato lo sciopero della ragione

Le manifestazioni degli studenti per il clima, svoltesi ieri in tutta Italia, sono state una sorta di teatro dell'assurdo, in cui ragazzi manipolati da adulti senza scrupoli vengono osannati come rivoluzionari. Nessuno che si faccia domande, ad esempio sul fenomeno Greta: come è possibile che la leader di una rivoluzione sia accolta in trionfo nei Palazzi abitati proprio dai "cattivi" contro cui si rivolta? Ma ieri il massimo del delirio è stato raggiunto dal quotidiano dei vescovi, Avvenire, che ha ricolorato in verde il suo sito web tutto dedicato alla "rivoluzione verde". Ma con una clamorosa gaffe, tutta da vedere....



                            Lo sciopero per il clima a Milano

Presidi che dichiarano lo “stato di emergenza climatica”; docenti invitati a segnare come assenti gli studenti che si sono recati a scuola anziché alla manifestazione in occasione dello sciopero globale per il clima; decine di migliaia di studenti in piazza a gridare slogan senza senso o a celebrare gli improbabili funerali di un ghiacciaio. Il grande sciopero di ieri degli studenti, il Friday for Future nel segno di Greta Thunberg, è anche stato una specie di teatro dell’assurdo, a cui ha dato un importante contributo il neo-ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti che ha incitato gli studenti a marinare la scuola.


La giornata di ieri ha visto raggiungere l’apice di una isteria collettiva riguardo ai cambiamenti climatici, che dimostra soprattutto che da diverso tempo è in atto lo sciopero della ragione. Sciopero che impedisce di riconoscere e studiare la realtà, che è molto più complessa dei quattro slogan imparati a pappagallo da giornali e presunti intellettuali; sciopero che impedisce di farsi domande elementari pure di fronte a delle contraddizioni evidenti.

Pensiamo al fenomeno Greta, una ragazzina affetta da una sindrome (quella di Asperger) che l’ha resa facile vittima di adulti senza scrupoli, che la usano per imporre in modo ossessivo delle parole d’ordine che sono parte di un’agenda politica. Una ragazzina – lo abbiamo visto nell’allucinante discorso di lunedì 23 settembre davanti alla platea dell’UN Climate Summit – caricata a molla e “lanciata” a bomba in mondovisione per innescare e fare esplodere la rabbia di giovani cresciuti in un vuoto di ideali e di senso. Un meccanismo non diverso da chi usa i bambini-kamikaze o i bambini soldato. E invece di denunciare gli adulti responsabili per questo vergognoso sfruttamento di una ragazzina vulnerabile, ci tocca leggere editoriali di sociologi ed intellettuali che esaltano la rivolta dei giovanissimi contro gli adulti.

Davvero? Ma è possibile che nessuno si sia chiesto come può essere che la presunta leader di un movimento di rivolta sia invitata con tutti gli onori nel Palazzo dove si riuniscono tutti i “cattivi” contro cui si rivolta? In appena dieci mesi Greta è stata invitata a tutti i principali summit mondiali e nelle sedi istituzionali più importanti: ha iniziato il 4 dicembre 2018 a Katowice (Polonia) per la Cop 24, l’annuale conferenza internazionale sul clima; il 25 gennaio 2019 è intervenuta a Davos, al più famoso Forum economico mondiale; il 16 aprile era invece a Strasburgo a strigliare i parlamentari europei; strigliata ripetuta due giorni dopo a Palazzo Madama, nel Senato italiano (giornata in cui ha ricevuto anche il plauso del presidente della Repubblica Mattarella e di papa Francesco); instancabile, il 22 aprile ha parlato a Londra per celebrare la Giornata Mondiale della Terra; il 19 settembre ha acceso le polveri nel Congresso degli Stati Uniti (ovviamente contro il presidente Trump e incontrando l’ex presidente Obama); infine il già citato discorso all’Onu del 23 settembre. E non è certamente finita.

Dunque, come è possibile che la leader di una rivoluzione sia accolta con tutti gli onori dai potenti di questo mondo contro cui si rivolta; e loro, adoranti e felicissimi di essere insultati e trattati come criminali (almeno fino a che non si fanno nomi, a parte Trump)? A nessuno viene il dubbio che si tratti di una recita ben orchestrata da quegli stessi adulti insultati, di cui Greta e i giovani adolescenti di tutto il mondo sono in realtà vittime inconsapevoli?

Il movimento ecologista, che domina nelle agenzie delle Nazioni Unite e nell’Unione Europea, e che ha di fatto sostituito l’Internazionale socialista, ha come obiettivo la decrescita del mondo industrializzato. Ma nessuno è contento di passare dal benessere alla povertà e allora c’è bisogno di creare una situazione di emergenza, la sensazione che il pianeta stia finendo. Solo così si potranno accettare leggi e restrizioni che in tempi normali creerebbero – queste sì – una rivolta generazionale. Così i ragazzi che ieri hanno affollato le strade delle principali città accetteranno con gioia – e convinti di essere rivoluzionari – di mangiare insetti invece che delle succose bistecche di manzo; di ridurre i viaggi e le esperienze all’estero (e guai a prendere l’aereo che inquina così tanto); di andare in giro con scomodissime borracce di metallo invece di usare bottiglie di plastica (che oggi tra l’altro sono totalmente riciclabili); di soffrire il freddo in inverno (giù i riscaldamenti) e di morire di caldo l’estate (i condizionatori sono tremendi per i cambiamenti climatici); di usare biciclette e mezzi pubblici impiegando il doppio del tempo per raggiungere la scuola o il lavoro; di pagare un sacco di tasse in più per finanziare la transizione energetica; di ridurre la democrazia in nome della salvezza del pianeta; di morire prima possibile una volta che non si è più utili, per evitare tutto il surplus di emissioni inquinanti che una persona anziana e malata comporta. E questo è solo una parte di quello che ci aspetta.

Solo degli adulti rincoglioniti e privi di qualsiasi proposta possono andare dietro a una follia di questo genere. E al proposito una menzione speciale va fatta per il quotidiano dei vescovi italiani, Avvenire, che ieri ha raggiunto l’insuperabile vetta del delirio, con il sito web ridisegnato in verde e tutto inneggiante alla “rivoluzione verde”. Dimenticando tra l’altro che l’unica, vera, “Rivoluzione verde” è quella che alla metà del secolo scorso ha permesso di moltiplicare la produttività agricola facendo uscire dalla fame centinaia di milioni di persone. Così che dagli anni ’70 nel mondo non si sono più registrate vere e proprie carestie.

Di fianco alla testata la foto di papa Francesco insieme a Greta, a indicare chi sono i due leader del movimento ecologista internazionale. Un’immagine che vale più di cento commenti. Dobbiamo dedurne che per i vescovi italiani l’esperienza della Chiesa e il messaggio di Greta coincidono, e che ci siamo sbagliati finora a credere che Gesù si sia incarnato per salvare l’uomo dal peccato; no, in realtà voleva la salvezza del pianeta e la riduzione delle emissioni di CO2, ci dicono i vescovi, che in quanto a sciopero della ragione ormai non li batte nessuno. Dopo aver scambiato per benefattori dell’umanità i trafficanti internazionali di esseri umani, adesso scambiano per “maestri di vita” degli adolescenti che sono vittime della violenza di adulti imbevuti di ideologia; adolescenti che piuttosto andrebbero strappati dalle loro mani.

Ma siccome al peggio non c’è limite, ecco che sull’onda dell’entusiasmo qualcuno nella redazione di Avvenire ha esagerato. Volendo dare un tocco di frivolezza ed esaltare la creatività dei giovani studenti, in grande evidenza sul sito web è stata inserita una ricca fotogallery con le immagini dalle manifestazioni di tutta Italia, sotto il titolo “L’ironia scende in piazza nei Venerdì per il futuro”. Guardiamo allora l’ironia di questi ragazzi, e cosa vediamo tra le primissime foto?

Questa, dove, seppure un po’ sfocato, si vede bene un cartello in secondo piano, ma in alto, il cui invito è molto chiaro. La didascalia ci spiega anche che è nella zona dove ci sono i bambini più piccoli con i loro genitori. Ogni commento è superfluo, si può solo sperare che prima o poi qualche vescovo si svegli dal torpore e si ricordi per quale motivo ha ricevuto l’ordine sacro.

Riccardo Cascioli

- DOSSIER: LE FOLLIE CLIMATICHE

http://www.lanuovabq.it/it/dalle-scuole-ai-vescovi-e-stato-lo-sciopero-della-ragione

CON LA GRETA E IL CLIMA, LA “RIVOLUZIONE CULTURALE” STA ARRIVANDO

Non è ancora terminata ma anzi è in pieno sviluppo quella che possiamo tranquillamente denominare la “grande sagra per il riscaldamento globale” che vede al centro di questa, come protagonista, la Greta Thunberg, la ragazzina che si spende da mesi per dimostrare che siamo giunti alla fine del ciclo del pianeta e che non c’è salvezza se il mondo non si orienta verso una soppressione dei fattori inquinanti fra cui al primo posto i combustibili fossili.
Ai più ingenui, questo insieme di massiccia campagna mediatica, manifestazioni pubbliche, solenni proclami, notorietà internazionale,. con la Greta che viene ricevuta dai capi di stato, da Obama, dal Papa Bergoglio, persino gli viene concesso di parlare all’assemblea delle Nazioni Unite, potrebbe sembrare un movimento spontaneo ma in realtà non lo è affatto. Ci sembra inutile quì riesaminare la quantità di organismi finanziari e multinanzionali che stanno finanziando la campagna mediatica sul clima, la stessa Greta, i suoi genitori (che si arricchiscono grazie a tale campagna), nonchè tutte le comparse e protagonisti che animano il movimento per il clima e tutti i suoi adepti consapevoli o inconsci.
Greta con Obama
Sembra persino strano che, fra i finanziatori della campagna ci siano non soltanto le grandi banche ma anche alcune delle multinazionali che sono i primi artefici dell’avvelenamento dell’ambiente con le produzioni chimiche e dei fitofarmaci per l’agricoltura, con la produzione di alimenti OGM, con le emissioni di gas tossici e quant’altro. Manca del tutto, nella grande orchestra mediatica del cambio climatico, un accenno alle guerre rovinose che stanno massacrando intere popolazioni e alle sanzioni economiche dell’Occidente che vanno affamando e determinando la morte per malattia o inedia di centinaia di migliaia di persone innocenti fra cui bambini e malati.
Questo argomento non sembra che tocchi la sensibilità degli ecologisti per il cambio del clima. Tanto meno si accenna a quelle che si possono considerare le cause vere di questo presunto cambiamento climatico e dei suoi effetti, quali il sistema ipercapitalista del consumismo compulsivo, imposto come modo di vita a crescenti masse di persone nel mondo, quello che sospinge al saccheggio della natura e dell’ambiente per estrarre le materie prime che servono alle grandi industrie, quelle del fracking per estrazione di petrolio e gas che distrugge l’ambiente e spreca enormi quantità di acqua, della crescita incontrollata delle popolazioni, dell’inquinamento prodotto dalle armi di distruzione di massa, come i bombardamenti al fosforo o l’uranio impoverito utilizzati massicciamente nelle campagne di guerra degli USA e dei loro alleati dall’Iraq alla Somalia alla Siria ed all’Afghanistan, ecc.ecc..
I registi ed i sostenitori di questa campagna non vogliono sentire ragioni e prendono tutte le pseudo verità rivelate come dogmi che non si possono e non si devono discutere a costo di essere tacciati di negazionismo, tanto che le tesi degli stessi numerosi scienziati che negano il cambiamento climatico come determinato dall’uomo, vengono oscurate e viene impedito loro di parlare sui media.
Controllo sociale e manipolazione delle masse

In ogni caso non ci interessa qui discutere quanto sia vero o falso il tema del cambiamento climatico determinato dalle attività umane, piuttosto ci interessa mettere in evidenza come il fenomeno della mobilitazione mediatica di massa sia regolato e diretto da una sapiente regia.
Questo sembra l’aspetto più inquietante perchè ci fa pensare ad un sistema di “controllo sociale” o quanto meno una prova generale di questo controllo.
Nella società post-tradizionale il controllo sociale, secondo alcuni studiosi, è il principale dei vari meccanismi destinati a provocare la conformità dell’individuo a un comportamento imposto che consegue dall’interiore concordanza con i valori determinati della collettività. Quando si tratta di condizionamenti psicologici indotti e comportamenti collettivi, ricorre il fenomeno del controllo sociale che consiste per lo più nel controllo intenzionale da parte di una entità statuale sull’individuo: ” trattasi di una forma di dominio sociale che si propone di adempiere, e adempie, una funzione nella vita della società” .In questo modo si risponde, secondo questi esperti, all’interrogativo sul modo in cui diventa possibile imporre l’ordine in una società post industriale. Eminenti sociologi come Coser e Rosenberg hanno teorizzato che “Il controllo sociale si riferisce a quei meccanismi tramite i quali la società esercita la sua autorità sugli individui che la compongono, e fa rispettare la conformità alle sue norme” (altrimenti ai suoi dogmi e concetti imposti).
Mobilitare le masse, in particolare quelle giovanili sull’obiettivo del cambio climatico e dei suoi rimedi, mediante una massccia campagna mediatica, condizionando la mente e i sentimenti di miloni di giovani, può ben essere classificato come un sistema inedito di “controllo sociale” che viene esercitato per finalità che sono ancora da chiarire.
Una prima finalità, fra le altre, è certamente quella della “distrazione di massa” che mette al riparo l’elite dominante dalla possibilità che sia messo in questione l’ordine corrente. Ovvero si ottiene di concentrare l’attenzione su un falso problema per evitare che le masse si focalizzino su quelle che possono essere le vere problematiche, come le disuguaglianze sociali crescenti, lo sfruttamento del lavoro, la precarizzazione, il processo migratorio e di sostituzione etnica, la concentrazione del potere in pochi organismi finanziari, la sottomissione della politica alle centrali finanziarie, ecc…
Non è un caso che in Italia il Governo ha stabilito che gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, che vogliano aderire alle manifestazioni contro il cambio climatico, siano sempre giustificati nell’assenza dalle lezioni da presidi e professori.
In questa circostanza si stabilisce il principio che lo Stato definisce a quali manifestazioni gli studenti possano partecipare ed a quali no, quale siano le manifestazioni di pensiero buone e quali quelle cattive. Una tipica caratteristica di regimi totalitari dove lo stato si arroga il diritto di predeterminare il pensiero corretto e quello difforme. Accadeva lo Stesso nella Cina di Mao Tse Tung quando ci fu la fase della “rivoluzione culturale” o in altri regimi che dovettero imporre l’deologia totalitaria ai propri sudditi. Una forma surrettizia di “Stato Etico” che si affaccia nel sistema liberista, non a torto considerato esso stesso una forma di moderno totalitarismo.
Questo medesimo totalitarismo liberista che presto, si può facilmente prevedere, imporrà nuove campagne di “pensiero unico“, ad esempio sui “diritti umani”, quelli che saranno considerati tali e degni i tutela dagli “esportatori di democrazia” e quelli che invece non dovranno essere inclusi in tale accezione. Provate ad indovinare quali.
Poi verrà la campagna per il diritto di cittadinanza o “ius soli” che dovrà essere considerato una conquista di civiltà, con relativa mobilitazione popolare e studentesca. Si troverà una nuova ragazzina che non sarà la Greta ma sarà magari un’altra da prefabbricare in vitro. Ne seguiranno altre di campagne e il sistema di “controllo sociale” si farà più stringente.

E per quello che riguarda i dissidenti, coloro che si oppongono e non sono d’accordo, cosa potrebbe accadere (qualcuno potrebbe ingenuamente chiedere)? Guardate la sorte si Julian Assange, un gornalista libero che marcisce in galera spegnendosi lentamente, guardate la condanna in Francia di Alain Soral, altro scrittore e pubbicista che ha osato criticare il sistema capitalista ed è stato condannato ad anni di carcere, guardate i filosofi a cui viene impedito di parlare (Alxander Dugin) anche nelle Università in Italia, gurdate la censura di Facebook, Twitter, Google, contro chi non è conforme al sistema americanoide e filo atlantista, guardate questi esempi e capirete che anche da noi, la “Rivoluzione culturale” sta arrivando. Solo questione di tempo.

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