ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 12 ottobre 2019

Delendi sunt…

PARLA UN ARALDO DEL VANGELO: SIAMO STATI PRE-GIUDICATI….

Cari Stilumcuriali, abbiamo ricevuto, e pubblichiamo molto volentieri, la lettera di un laico brasiliano, degli Araldi del Vangelo, che di recente, al termine di una visita che si è conclusa in realtà senza trovare elementi specifici negativi, sono stati commissariati con motivazioni di estrema genericità. Ora, che questo accada mentre in altri ordini religiosi membri anche eccellenti si abbandonano a dichiarazioni e comportamenti continuati in contrasto con il Magistero della Chiesa e anche il catechismo, non può non suscitare stupore. Quando poi vediamo quello che è accaduto nei giardini vaticani, sotto gli occhi del Pontefice, e in una chiesa di via della Conciliazione, a pochi passi da San Pietro, dove si sono svolti riti che nella migliore delle ipotesi possono essere qualificati come sincretismi, lo stupore e le perplessità aumentano. Come cresce il sospetto che il reale motivo del provvedimento trovi radice sia nella personale antipatia verso gli Araldi del prefetto della Congregazione per i religiosi, Braz De Aviz, esponente della più che politicizzata (a sinistra estrema…) Conferenza episcopale brasiliana, sia nell’amore per la tradizione della Chiesa mostrata dagli Araldi. Buona lettura.

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Caro Dott. Tosatti,
Anzitutto voglio ringraziare la gentile accoglienza e recente pubblicazione della testimonianza del mio confratello, il che mi incoraggia a inviarle la mia propria. Sono un laico, celibe, avvocato, brasiliano, 53 anni, e appartengo agli Araldi dalla loro fondazione. Sono stato, inoltre, per un mandato, segretario generale dell’Associazione.
Scrivo perché, purtroppo, notizie piene di fantasia continuano a scoppiare sugli “Araldi del Vangelo”, messi contro il paredón delle calunnie. Per questo motivo, propongo alcune riflessioni che mi permetto di condividere con Lei, e, se è di suo gradimento, con i suoi cari lettori.
A vantaggio della sintesi, mi concentro soltanto in una notizia su di noi: Araldi commissariati: domande ai critici, del reverendo Padre Lorenzo Tozzi, SCJ, postata sul sito “Settimana News”, conosciuto dai frequentatori di Stilum Curiae. Il religioso giornalista, nel dolce stile misericordioso, non ha avuto la gentilezza di sentire la parte accusata, secondo quanto ho potuto ricavare dai confratelli italiani. P. Tozzi, com’è saputo, rispetta con religioso ossequio certi vertici vaticani, ma non è amante di istituti del tipo Francescani dell’Immacolata ed altri…
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1) La prima canzonatura del padre dehoniano è sul nostro abito, da lui considerato “curiosa divisa”. Nel suo “immaginario”, secondo la sua espressione, l’abito degli Araldi sarebbe vicino alla tenuta dei “moschettieri”. Di fatti, è comprensibile che uno non tanto affezionato a indossare le vesti religiose (CIC c. 284) faccia delle barzellette su un abito riconosciuto dalla Chiesa e dal diritto proprio (CIC c. 669, §1), che, guarda caso, attrae tanto la gioventù. Forse ancor più delle penne amazzoniche, così alla moda…
A questo punto mi viene la domanda: se gli Araldi sono la riedizione dei “moschettieri”, chi sarà oggi il machiavellico Cardinal Richelieu? E quali le sue cattive guardie? Alla fine, cercherò di avanzare una risposta.
2) In seguito, P. Tozzi rivela il presunto segreto, cioè, l’istituzione della Sempre Viva, che sarebbe una specie di società segreta, mirata a realizzare una sorta di culto agli ispiratori dell’Opera. Per quanto riguarda questo tema non c´è niente contrario alla dottrina della Chiesa. Poi bisogna ricordare che su tale istituzione si è trattato ampiamente nel passato e, di recente, nel libro in cinque volumi: “Il dono della sapienza nella mente, nella vita e nell’opera di Plinio Corrêa de Oliveira”, pubblicato senza segreti dalla Libreria Editrice Vaticana con più di centomila esemplari stampati per ogni volume. Invito, dunque, il reverendo padre a informarsi meglio su di noi prima di gettare i suoi sassi. Di resto, che senso ha censurare il culto a persone morte in odore di santità, quando oggi assistiamo a rituali ancestrali, non tipicamente liturgici e cattolici, nello stesso Vaticano?
3) L´articolo di P. Tozzi torna alla balla-cantilena degli esorcismi. Come già pensava San Tommaso le accuse servono a chiarire la verità. Eccola, e, spero, in modo definitivo. Bisogna ricordare che la maggior parte delle frasi strappate ai video sono state tolte dal loro contesto. Ora, in quel caso, si tratterebbe di supposte dichiarazioni del demonio tramite una persona ossessa. Ebbene, a quegli incontri erano presenti per la maggior parte dei chierici ben consapevoli che il principe delle tenebre è il padre della menzogna. Come si sa, il credito alle presunte dichiarazioni dev’essere concesso con estrema prudenza, perché molte volte Satana si trasfigura in “angelo di luce” (2Cor 11,14). Lui cerca di ingannare perfino i santi, provò di farlo addirittura con Santa Caterina di Bologna, apparendole sotto le apparenze di Cristo.
Per analizzare quelle vessazioni e altre, all’epoca fu costituita una commissione di teologi e canonisti, che seguì da vicino la questione, prima, debbo dire, che il video trapelasse illecitamente. Le conclusioni dello studio (tutte documentate e consegnate alle autorità ecclesiastiche competenti) applicando le regole classiche del discernimento degli spiriti, fu di considerare inverosimili tutte quelle narrazioni; le quali, dunque, mai fecero parte delle nostre convinzioni. Se prima dell’esplosione mediatica fossimo stati consultati, sarebbe stata evitata la innecessaria confusione nelle menti del pubblico cattolico.
Già sul millenarismo, invito il reverendo sacerdote a leggere la precedente lettera del mio confratello. Se Benedetto XVI affermava che i teo-libertari erano i millenaristi di un passato recente, cosa dire dei suoi successori, gli ecoteologi?
Facta non verba. Il fatto evidente al pubblico cattolico è che quegli episodi – che parlavano tra le altre cose di cambi climatici e di un presunto futuro pontefice – non influenzarono in nulla il comportamento degli Araldi che continuò ad essere quello di fare il bene con la coscienza retta e tranquilla. Fosse stato il contrario, gli Araldi non avrebbero accettato la visita apostolica o il commissariamento, ambedue decisioni per lo meno precipitate e inspiegabili. In conseguenza, anche in circostanze avverse l´amore per la Chiesa è prevalso tra noi.
4) È sorprendente che ancora si voglia riesumare la vicenda degli Araldi a Sucumbíos, in Equador, un vicariato apostolico della zona amazzonica, dopo quasi dieci anni e giusto durante il Sinodo. Tutto provvidenziale. Ricordo brevemente i fatti: il Nunzio in Equador chiede a Roma l’urgente sostituzione di Mons. Marañón perché lui e il suo clero si situavano “al di là della Teologia della Liberazione”. Da Propaganda Fide chiesero agli Araldi di assumere il vicariato. Dopo meno di sei mesi dall’istallazione c’è stato un sostanziale ritorno alla vita sacramentale, dopo 40 anni di abbandono pastorale. Il problema là non era la mancanza di preti, ma piuttosto il fatto che molti di quelli che c’erano preferivano Marx a Cristo. Ebbene, i settori che oggi strillano per l’abolizione del celibato e in favore dell’ordinazione dei viri provati fecero pressione anche politicamente perché quel fruttuoso apostolato cessasse in quella regione così carente e a maggioranza indigena. La nostra pratica là, come ovunque, bisogna dirlo, non si è mai incentrata su temi politici; ma restando nel campo pastorale, si cercò di arrivare a tutti con il pane della parola e il Santo Sacrificio. La gente del posto ha apprezzato tanto il nostro lavoro, com’è tuttora constatabile.
Gli Araldi dunque diedero la loro disponibilità alla Santa Sede, e quando sollecitati da Essa per ritirarsi lo fecero con rapidità e nella santa obbedienza. Testimone ne è la lettera inviata dal Prefetto di Propaganda al Superiore Generale dell´epoca, che fu comunicata alla nostra plenaria.
Mi scusi uno sfogo: Il Brasile, così famoso oggi grazie al Sinodo e anche a certi commissariamenti, è la nazione con più cattolici al mondo, anche se negli ultimi cinquant´anni questi sono discesi dal 95 al 50 per cento…. Attendiamo soluzioni per contenere l´emorragia. Benedetto XVI poneva la sua fiducia in movimenti missionari, come gli Araldi, aiutati dalla grazia di Dio: “omnia possum in Eo qui me confortat” (Fil. 4, 13). Altri ripongono la loro fiducia nei “sciamani” e nella “madre terra”. A questo punto, mi viene alla mente la domanda profetica di Elia rivolta al popolo d’Israele: “fino a quando zoppicherete con i due piedi? Se il Signore è Dio, seguitelo! Se invece lo è Baal, seguite lui” (1Re 18, 21)
***
Colgo l´occasione per dire che girano delle domande di amici a proposito delle misure straordinarie prese dalla Santa Sede nei nostri confronti. Quella principale gira attorno al motivo effettivo del commissariamento. Alcuni diranno che in fondo c’è la questione degli esorcismi, come molti organi stampa hanno affermato precipitosamente. Se fosse così, perché sarebbero state commissariate anche le suore? E i laici?
Da parte mia, per quanto riguarda il quesito posto, confesso non capire la motivazione di un commissariamento.
Per di più, in riferimento alle risposte alle otto domande finali poste dai visitatori, che gli Araldi menzionano nel comunicato stampa pubblicato in occasione del commissariamento, molti vogliono sapere se sia i visitatori che la Congregazione abbiano fatto delle osservazioni. La risposta è negativa. Infatti, là tutto è esaustivamente spiegato in 572 pagine, con più 18.000 pagine di allegati documentali e di testimonianze. Da parte dei canali ufficiali, invece, neanche una parola… Perché? E il dialogo?
Poi, nei buoni tempi curiali, prima di commissariare un Istituto, i superiori erano informati sulle conclusioni della visita. In questo caso, neanche quello. Quale il motivo?
Da cattolico e da avvocato mi auguro che i miei fratelli non si lascino martirizzare da mansueti agnellini… è arrivata l’ora piuttosto di agire da leoni! So infatti che molti la pensano così.
Infine, pochi giorni fa, un confratello addetto al nostro archivio, mi ha fatto una confidenza molto rivelatrice… Lui mi ha assicurato di aver avuto sotto gli occhi diverse relazioni riservate dal 2010 in poi sui detti poco prudenti, a dir poco, di certa autorità dicasteriale – con deficit di continenza orale? – che pubblicizzava qua e là, dal suo arrivo all’Urbe, la prossima “chiusura” degli Araldi; e questo ancor prima che fosse pervenuta neanche una denuncia. Se è, di fatto, così, mi auguro che la verità venga alla luce, e si manifestino le intenzioni dei cuori. Resterebbe chiaro allora che siamo stati pre-giudicati, e che sia i video che le altre accuse diffamatorie sarebbero soltanto servite da pretesto. La sorte era già giocata: delendi sunt…
Comunque sia, restiamo fiduciosi: alla fine il Cuore Immacolato di Maria trionferà!
Humberto Goedert
Marco Tosatti
12 Ottobre 2019 Pubblicato da  3 Commenti --

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