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venerdì 6 dicembre 2019

I fan delle sardine

Festa blasfema sulla Madonna. La organizzano i fan delle sardine

Il party previsto nei locali dell'Unibo scatena le polemiche. Pillon: "Offensivo". Poi viene annullato. Ecco chi la organizzava

Un giorno in piazza a manifestare contro Salvini, l’altro a sballarsi ad una festa blasfema. A novembre l’elogio delle sardine, a dicembre l’uso della Madonna per pubblicizzare il party della "Immacolata con(trac)cezione".

A Bologna ci si abitua (quasi) a tutto, è vero. Ma ancora mancava un’iniziativa per mettere “al bando la verginale santità mariana”. Così ad organizzarla ci hanno pensato quattro associazioni universitarie tra cui anche fan entusiasti delle sardine anti-leghiste.
La festa "indecorosa", antirazzista e (ovviamente) antifascista era prevista per questa sera nei locali dell’Università in via Filippo Re. Si tratta di due aule che l’Unibo concede alle associazioni studentesche per “attività culturali e ricreative” e che invece MALA educación, Link Bologna, Rethink e Uni LGBTQ volevano trasformare in una sorta di discoteca al ritmo di “electro-pop irriverente”. L’evento ha provocato la reazione indignata di studenti e esponenti del centrodestra. Per Pillon era “offensivo per tutti i cattolici del nostro Paese e non solo”, per Galeazzo Bignami (deputato FdI) uno “sfregio” contro un "simbolo della cristianità".
Le associazioni organizzatrici sono ben note a BolognaLA MALA educación e Uni LGBTQ sono riconosciute dall’Unibo. Rethink - Collettivo di Economia nasce "dall’esperienza di Rethinking Economics" che a sua volta è accreditata in Università. Oltre all'uso dei locali in via Filippo Re, c’è pure chi incassa contributi annuali per le iniziative culturali: Uni LGBTQ, per esempio, nel 2019 ha incamerato ben 20,527,04 euro. Un bel gruzzolo. Non mancano, ovviamente, i fan delle sardine: la pagina Fb di "Link Bologna- Studenti indipendenti" nelle scorse settimane ha condiviso fotografie delle manifestazioni di Bologna e Modena. Le piazze di Santori&co. erano contro "l’odio sovranista" e le offese gratuite. Evidentemente, però, nella definizione non rientrano gli insulti contro i cattolici, Maria e i simboli religiosi. Ma la coerenza, si sa, non è (sempre) di questo mondo.
Dopo le polemiche, la festa è stata cancellata. "L’Università ha trovato un cavillo burocratico per annullarci l’iniziativa", scrivono su Facebook. In realtà, come ci spiega Dalila Ansalone di Azione Universitaria, i locali allestiti per il party sarebbero stati sbarrati ben prima dell’inizio dell’evento. "I cancelli chiudono alle 20, quindi per far iniziare il tutto alle 22 avrebbero dovuto occupare". Che sia questo il “cavillo” che ha mandato in fumo i favolosi piani del venerdì sera? Chissà. Gli organizzatori, intanto, se la prendono con "bigottismo e repressione": "Non sia mai che qualcun* ad una festa come la nostra - scrivono - avesse potuto parlare di sessualità consapevole e delle conseguenze del sesso non protetto a una giovane Maria di Nazareth, la donna nella relazione poliamorosa più famosa di tutti i tempi che ha avuto ‘addirittura’ un figlio fuori dal matrimonio".
Intorno alle 13 si sono ritrovati per ribadire che "la censura non ci ferma" (ma quale censura?). E su Facebook hanno fato vita ad uno shitstorm sullea pagina del senatore Pillon con fotografie di contraccettivi e preservativi vari. "Non capisco perché una persona che non crede debba offendere simboli della Cristianità che per loro a quel punto nn dovrebbero significare alcunché - conclude Bignami - Liberi di non avere fede, ma non di offendere. La libertà di culto non è libertà di offesa". I fan delle sardine dovrebbero saperlo.

Lilli Gruber tifa le sardine, ecco l'elogio in tv: "Bravi!"

La conduttrice di Otto e mezzo esterna la sua simpatia per il lavoro di Mattia Santori, leader del movimento di piazza


Lilli Gruber fa il suo personale endorsement alle sardine. L'elogio arrivata in televisione, proprio durante la messa in onda della puntata di giovedì sera di Otto e mezzo, su La7.
Tra gli ospiti di serata ecco l'ormai onnipresente Mattia Santori, fondatore del movimento di piazza (e anti Matteo Salvini) nato nel centro di Bologna.
Oltre al leader della sardine, anche Annalisa Cuzzocrea (cronista politica de La Repubblica) e Alessandro Sallusti, direttore de ilGiornale. Ma la conduttrice ha avuto occhi e orecchi particolari per il trentenne bolognese, ormai presenza fissa nel piccolo schermo.
Già, perché nelle ultime settimane Mattia Santori è stato ospite di un po' tutti i salotti televisivi (con una particolare predilizione per La7) come Piazzapulita di Corrado Formigli, DiMartedì di Giovanni Floris, L'Assedio di Daria Bignardi e, appunto Otto e mezzo di Lilli Gruber.
Ecco, la padrona di casa ascolta rapita il portavoce delle sardine, che pontifica di politica. Ma Santori conquista definitivamente la Gruber parlando delle quote rosa: "Mi piacciono le quote rosa, certo! Il bello di questo movimento, oltre al fatto di avere un nome femminile – cosa che ci fa molto piacere – è il fatto che è composto per la maggior parte da donne ed è una cosa bellissima. Abbiamo validi esponenti femminili". La conduttrice sorride ed esplode in un convinto "Bravo!".

Santori contro Sallusti

Nel corso della puntata, il leader del movimento delle sardine è stato protagonista di uno scontro con Alessandro Sallusti, che ha rinfrescato la memoria alla “sardina” su certe sparate: “Dire che in Italia c’è un clima di terrore e illiberale è dire una bugia. E in un’altra intervista televisiva avete detto che Bologna e l’Emilia Romagna non si svegli sotto una dittatura…ecco, la Lombardia è governata da vent’anni dal centrodestra e le assicuro che in Lombardia non c’è nessuno che vive in mancanza di libertà. Quindi, dire che se governa il centrodestra c’è la dittatura è sia illiberale che stupido”. Santori, però, sostiene di non averlo detto…

Prodi esalta le sardine

Il Professore è fan delle sardine, nate nella sua Bologna. Nei giorni scorsi, a margine di un convegno a Firenze, l’ex due volte presidente del Consiglio si è lasciato andare a dichiarazioni al miele nei confronti del movimento: “D'altra parte non avevo mai visto in vita mia una grande manifestazione che inneggia alla civiltà dei toni. Questo quindi vuol dire che la durezza del dibattito, indipendentemente dai contenuti del dibattito, comincia a stancare…".
Pina Francone

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