Leggo ora un articolo della rivista tedesca Focus che aggiunge, dopo la comunicazione già stampata dal Tagespost: “Secondo informazioni di Focus Online esistevano tensioni già da tempo tra Papa Francesco e Gänswein. Il Papa aveva già detto, all’entrata in carica, che aveva 76 anni e che un 76enne non si può cambiare. Francesco, pare, non si sarebbe mai attenuto ai protocolli in Vaticano e avrebbe provocato agitazione tanto tra i suoi collaboratori quanto anche nel clero. Un caso particolarmente chiaro: contrariamente a quanto previsto dal protocollo, Francesco era andato a trovare la Guardia Svizzera e si era seduto a pranzo con le guardie, suscitando perplessità, nonostante avesse le migliori intenzioni. Con le sue azioni non pianificabili Francesco avrebbe causato a Gänswein regolarmente irritazioni e sconcerto. Gänswein avrebbe tentato più volte di discuterne con il Papa senza che nulla cambiasse. Secondo le informazioni di Focus online, il rapporto tra Papa Francesco e Gänswein si sarebbe progressivamente raffreddato.”
Vi propongo l’articolo appena uscito sul “Die Tagespost” questa mattina nella mia traduzione.
L’arciv. Georg Gainswein e Papa Francesco
L’arciv. Georg Gainswein e Papa Francesco
 Papa Francesco ha congedato a tempo indeterminato il prefetto della Casa Pontificia, arcivescovo Georg Gänswein. Non è chiaro quando Gänswein riprenderà la sua attività.
Papa Francesco ha mandato in congedo a tempo indeterminato il prefetto della Casa Pontificia, arcivescovo Georg Gänswein. Ambienti vaticani lo hanno confermato al nostro giornale. Il segretario privato del Papa emerito rimane in carica come capo della Prefettura, che si occupa dello svolgimento delle udienze pubbliche del Papa, ma viene dispensato dall’attività per dedicare più tempo a Benedetto XVI.
Differenze di opinione tra Gänswein e Sarah
Sullo sfondo pare vi sia la sfortunata vicenda della presentazione del libro sul sacerdozio del cardinale Sarah, al quale Benedetto XVI aveva contribuito con un saggio sul celibato cattolico. La veste editoriale data dalla casa editrice francese Fayard al libro aveva fatto sorgere in un primo momento l’impressione che entrambi – il Papa emerito e il Prefetto della Congregazione per il Culto divino – volessero dettare al Papa in carica in che modo risolvere la questione dei “viri probati” sollevata dal Sinodo sull’Amazzonia.
Quando poi il libro fu disponibile in libreria, si potè leggere che Benedetto nel suo contributo aveva rinunciato a qualsiasi interferenza nei dibattiti in corso e si era dedicato all’esegesi pneumatologico-cristologica del passaggio del sacerdozio dalla Vecchia alla Nuova alleanza. Tuttavia, tra Gänswein e Sarah c’erano state divergenze di opinioni e resoconti contraddittori sulla genesi del libro. Alle udienze pubbliche del Papa il Prefetto della Casa Pontificia viene attualmente sostituito dal Reggente della Prefettura, Leonardo Sapienza. Non si sa quando Gänswein riprenderà la sua attività in prefettura.
Le discussioni sul libro di Sarah “Des profondeurs de nos coeurs” (Dal profondo dei nostri cuori) erano iniziate a metà gennaio, dopo che il quotidiano francese “Le Figaro” aveva pubblicato in anticipo alcuni estratti. Alla fine Benedetto fece dichiarare attraverso il suo segretario privato, l’arcivescovo Georg Gänswein, di non essere coautore del libro tanto discusso. Gänswein aveva anche reso noto che il nome di Benedetto doveva essere rimosso dalla copertina.
Inoltre, Gänswein aveva smentito, parlando a “Tagespost”, che Papa Francesco fosse personalmente intervenuto nella presentazione e pubblicazione del libro sul celibato. L’autore italiano Antonio Socci aveva sostenuto sulla sua pagina Facebook, richiamandosi a “fonti credibili dal Vaticano” che Francesco avesse fatto chiamare personalmente Gänswein e gli avesse ordinato “furioso” di far scomparire il nome di Benedetto XVI dalla copertina del libro di Sarah “Dal profondo dei nostri cuori”.
 Alessandra Carboni Riehn