ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 19 febbraio 2020

Il salesiano piccante,piccato..

FILM HOT DAI SALESIANI. CHISSÀ CHE DIREBBE DON BOSCO…


Cari amici e nemici di Stilum Curiae, un nostro lettore e amico ci ha fornito due segnalazioni interessanti. Ve le sottoponiamo, chiedendoci che cosa avrebbe pensato il fondatore della famiglia – San Giovanni Bosco – delle iniziative.

La prima riguarda Busto Arsizio, in provinca di Varese, dove oggi oggi 18 febbraio sarà proiettato nel Cinema Teatro San Giovanni Bosco il film: “La vita invisibile di Euridice Gusmao” con “violente scene di sesso”(come riportato testualmente nella seguente recensione sul sito specializzato Cineuropa). Questo cinema si trova a Busto Arsizio (Varese) in Via Bergamo 12.
Come si può vedere andando sul loro sito: https://www.cinesgbosco.it/ per il 18 febbraio 2020 è in programmazione il film: “La vita invisibile di Euridice Gusmao”
Sul sito specializzato Cineuropa, riguardo questo film c’è questa recensione specifica
in cui si parla di “violente scene di sesso”: https://cineuropa.org/it/newsdetail/373189/
e sul sito specializzato Internet Movie Data Base, questo film ha valutazione
SEVERE nella sezione Sex & Nudity e si possono leggere le motivazioni specifiche di questa valutazione: https://www.imdb.com/title/tt6390668/parentalguide?ref_=tt_stry_pg
Sempre in questa scheda alla sezione Certification si dice che negli USA questo film
ha valutazione “Rated R for strong sexual content/graphic nudity and some drug use”
Invece  presso il Cinema Busan (di Mogliano Veneto) Sala di Comunità aderente all’ACEC (Associazione Cattolica Esercenti Cinema) c’è un film in programmazione per i prossimi 19 e 20 febbraio 2020 (come si può vedere sul sito del Cinema Busan http://www.cinemabusan.it/) dal titolo “Ritratto della giovane in fiamme” nella cui recensione si parla testualmente di “hot lesbian sex scenes”) e scheda filmica.
Il Cinema Busan è sala di comunità ACEC (basta scorrere quasi fino in fondo la suddetta pagina e compare a sinistra il logo ACEC). Non è chiaro – ma è possibile – che sia di proprietà dei Salesiani. È ubicato in via Don G. Bosco, 39/41 nel centro di Mogliano Veneto, di fronte alla chiesa di Santa Maria Assunta
Il film “Ritratto della giovane in fiamme”, come si può leggere, ha scene di sesso lesbo. Si trova tutto nella prima recensione a questo film presente al link:
https://freepress.org/article/portrait-lady-fire-film-review dove si parla testualmente di “hot lesbian sex scenes”. Inoltre sul sito specializzato Internet Movie Data Base al seguente link: https://www.imdb.com/title/tt8613070/parentalguide?ref_=tt_stry_pg
si può leggere la scheda filmica con la descrizione alla sezione Sex & Nudity.
Come si può vedere sempre sulla suddetta pagina di Internet Movie Data Base alla sezione Certification negli Stati Uniti d’America questo film è classificato come: R: Restricted, Children Under 17 Require Accompanying Parent or Adult Guardian.
Qualche perplessità è legittima, o il dialogo, l’uscita, le periferie ecc. ecc. presuppongono anche una bella spolverata di sesso, etero o omosessuale?
Marco Tosatti
18 Febbraio 2020 Pubblicato da  6 Commenti --
https://www.marcotosatti.com/2020/02/18/film-hot-dai-salesiani-chissa-che-direbbe-don-bosco/

Strano dunque vero / 18

Ben ritrovati con Strano dunque vero, la rubrica della Chiesa in uscita.
Film giusti nei cinema giusti
Partiamo con il cinema Busan di Mogliano Veneto, una sala della comunità aderente all’Acec, che sarebbe l’Associazione cattolica esercenti cinema.
Orbene, essendo roba cattolica, uno si aspetterebbe film di un certo tipo. Illusione. La Chiesa in uscita è cambiamento. E dunque ecco che il cattolico cinema Busan, che ha sede per di più in via Don Bosco, propone per oggi e domani un film, Ritratto della giovane in fiamme, le cui recensioni parlano di “manifesto lesbo femminista” a base di “hot lesbian sex scenes“. Inoltre in un sito specializzato si specifica che tale film in America è classificato come “restricted, children under 17 require accompanying  parent or adult guardian”.
Insomma, se ci è permesso parafrasare una nostra precedente rubrica, possiamo dire “il film giusto nel cinema giusto”.
Ma non basta. Oltre che a Mogliano Veneto, anche in un altro cinema salesiano che si trova a Busto Arisizio (Varese) viene proposto un film che non sembra avere molto a che fare né con la morale cattolica né con il povero don Bosco. Si tratta di La vita invisibile di Euridice Gusmao, film a proposito del quale un sito specializzato parla di “scene di sesso molto brutali“, mentre in un altro sito la pellicola si è meritata la valutazione “severe” nella sezione “sex & nudity”, tanto è vero che negli Usa il film è classificato “rated R for strong sexual content / graphic nudity and some drug use“.
Vade retro Burke
Molto bene. Dopo aver ringraziato il gentile lettore che ci ha segnalato tali programmazioni, certamente tipiche di una Chiesa in uscita, eccoci a Ostuni, dove il cardinale Raymond Leo Burke non ha celebrato alcune Sante Messe che erano state programmate. Motivo? “Il cardinale conservatore – riferiscono le cronache locali – non è gradito ai sacerdoti”. E così niente Messa.
Erano stati alcuni fedeli del posto a invitare il cardinale, che avrebbe dovuto presiedere Messe in rito antico a Ostuni e Martina Franca. Ma due o tre parroci hanno detto: “No, questa Messa non s’ha da fare”. E a quel punto il cardinale stesso, data la situazione di forte polemica, ha preferito soprassedere.
Una sola domanda: ma questi parroci che si sono opposti, certamente esponenti della Chiesa in uscita, non sono quelli che parlano sempre di accoglienza e ascolto? Mah!
Nel frattempo, comunque, il vescovo di Brindisi-Ostuni ha deciso di aprire le porte della chiesa di San Luigi Gonzaga ai valdesi. Per parlare di? Avete indovinato: immigrazione!
Collarino & grembiulino
E passiamo a don Michael Heinrich Weninger, prete cattolico che ha scritto un libro intitolato Loggia e altare nel quale, come è stato detto durante la presentazione del volume, alla presenza del gran maestro austriaco Georg Semler, si sostiene che la massoneria regolare è orientata “a una certa spiritualità” ed è “assolutamente compatibile con il cristianesimo”. Non solo: “Non c’è mai stato un tempo così favorevole alla riconciliazione come l’attuale”. Per la cronaca, pare che lo stesso don Weninger sia massone.
Tutto ciò non è meraviglioso?
Purga misericordiosa
E chiudiamo con Kurt Gerhardt, il quale, al grido di “sono un giornalista cristiano e democratico” ha avviato una petizione online contro l’arcivescovo di Colonia, il cardinale Rainer Maria Woelki, reo, secondo Gerhardt, di aver osato criticare il percorso sinodale tedesco paragonandolo a un parlamento ecclesiastico di tipo protestante .
“Sono un democratico convinto” ha specificato, con indubbio sprezzo del ridicolo, il promotore dell’iniziativa, a giudizio del quale rendere la Chiesa cattolica un po’ più simile a quella protestante, come sta cercando di fare il sinodo tedesco, aiuterà la medesima Chiesa cattolica a frenare la continua emorragia di fedeli.
“Non sono un combattente solitario”, ha detto Gerhardt, il quale può contare in effetti sul sostegno di buona parte dei mass media, schierati per la “modernizzazione” della Chiesa cattolica.
Molto strano? Certo, dunque vero.
Sono le meraviglie della misericordiosa Chiesa in uscita. Sempre pronta ad ascoltare e accogliere. A patto di essere d’accordo con lei.
A.M.V.

Aggiornamento / Uno scivolone non voluto

Cari amici di Duc in altum, nella mia rubrica satirica Strano dunque vero di oggi mi occupo anche di due cinema aderenti all’Acec, l’Associazione cattolica esercenti cinema, che propongono film dal contenuto morale alquanto discutibile. A proposito di una delle due sale, ho ricevuto da una gentile lettrice una precisione che pubblico volentieri. Con un saluto a tutta la comunità parrocchiale.
A.M.V.
***
Caro Valli, a proposito della storia del cinema salesiano di Busto Arsizio (rubrica Strano dunque vero su Duc in altum di oggi, 19 febbraio) vorrei chiarire alcune cose. Il cinema appartiene alla mia parrocchia, 10 mila anime, dove il primo settembre scorso è arrivato un nuovo parroco. Una persona degnissima, che si sta facendo letteralmente in quattro per far fronte a tutti i suoi impegni. Fino a settembre scorso c’erano un parroco e un coadiutore oltre al residente anziano, ora il nostro parroco deve fare tutto da solo. Ma proprio tutto. È inevitabile quindi che si affidi ai laici per la gestione di alcune cose. Evidentemente si è fidato delle capacità di chi si occupa di scegliere i film da proiettare (lui non può fare anche quello, non ha materialmente il tempo di farlo). Circa il film di cui lei parla, ho immediatamente mandato un avviso al parroco, che ci è comprensibilmente rimasto malissimo. Ora sto per andare alla messa del mattino e lo incontrerò: vedrò se riesco a farmi spiegare se ha preso provvedimenti oppure no. Quello che dispiace soprattutto è che la persona che si è sentita in dovere di avvisare i giornalisti non abbia invece pensato di rivolgersi al parroco e di segnalargli quello che stava succedendo. Ripeto: il nostro parroco è un uomo in gamba, ha un grande cuore e una grande pazienza. Non so quanto durerà in buona salute visto che si ammazza di lavoro.
Forse a volte prima di mettere sul banco degli imputati la gente bisognerebbe informarsi un po’ meglio. E un’altra cosa: i salesiani non c’entrano. La nostra è una parrocchia normale, con tanta gente, tantissimi bambini, un solo prete e un paio di suore che arrivano dal Kerala. Sono certa che d’ora in avanti il nostro parroco si assicurerà che chi si occupa del cinema non faccia altri scivoloni.
Lettera firmata

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