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sabato 22 febbraio 2020

Spadarovirus

Coronavirus, l'attacco di padre Spadaro ai sovranisti

Padre Antonio Spadaro attacca i sovranisti sul coronavirus. Scoppia la bufera web. I cattolici si dividono ancora una volta

Padre Antonio Spadaro, gesuita e "spin doctor" di Papa Francesco, ha accusato parte dei politici italiani per l'utilizzo strumentale e propagandistico delle vicende legate al coronavirus.


Il direttore de La Civiltà Cattolica ha operato un doppio attacco. Uno è ancora approfondibile su Twitter. L'altro, quello più diretto e rivolto ai sovranisti, è stato rimosso dal social citato. Questo, almeno, è quanto si legge almeno su un blog del cosiddetto "fronte conservatore", ossia Stilum Curiae. Ma anche gli screenshot che circolano sul web possono costituire una "prova" dell'esistenza di quella riflessione. Quello che sta accadendo in Italia in queste ore coinvolge pure i membri ed i fedeli della Chiesa cattolica che, come spesso accade, si stanno dividendo attorno al problema. Le considerazioni di padre Antonio Spadaro vengono apprezzate dai progressisti, mentre i tradizionalisti - anche via social network - stigmatizzano le prese di posizione del gesuita. Siamo alle solite, insomma.
Il gesuita, in questi anni, ha spesso criticato Matteo Salvini ed il "salvinismo". E in relazione allo scoppio dei casi di coronavirus, la narrazione del consacrato non è mutata poi molto: "Nel frattempo - ha fatto presente l'alto ecclesiastico, cinguettando - c’è povera gente alla quale lupi travestiti da pastori fa credere che la Madonna ha inviato il “corona”-virus per punire l’umanità. Mentre politici irresponsabili usano la paura contagio per diffondere il consenso". Una categoria politica specifica non viene citata da Spadaro in maniera diretta, ma il riferimento è abbastanza evidente. Il fronte che sta chiedendo a gran voce la quarantena, oltre ad alcune restrizioni, è appunto quello dei "sovranisti". E il padre gesuita, nel tweet che sarebbe stato rimosso, ha postato una vignetta esplicita, dove le immagini cristallizzano l'esistenza di un "sogno sovranista" relativo al coronavirus. Quello che spererebbe in un isolamento: "Ognuno a casa sua", recita il fumetto di Mauro Biani. Tra coloro che hanno criticato Spadaro, c'è anche il medico e bioeticista Renzo Puccetti, che su Facebook ha scritto quanto segue"Una persona che diffonde una vignetta del genere in un momento in cui le persone si ammalano e muoiono è un personaggio inqualificabile, che legge ogni avvenimento con la lente deformata della propria immigrantolatria. Se hai conservato un minimo di decoro per il tuo sacerdozio e di dignità umana, #Spadarochiediscusaedimettiti". L'emisfero cattolico "conservatore", insomma, è quantomeno indignato.
Padre Antonio Spadaro - come premesso - ha poi rimarcato il suo pensiero, twittando ancora. Non è certo una novità: l'emisfero ecclesiastico progressista ritiene che i sovranisti siano soliti sfruttare le paure delle persone.

Nel frattempo c’è povera gente alla quale lupi travestiti da pastori fa credere che la Madonna ha inviato il “corona”-virus per punire l’umanità. Mentre politici irresponsabili usano la paura contagio per diffondere il consenso.



 
https://www.ilgiornale.it/news/cronache/coronavirus-lattacco-padre-spadaro-ai-sovranisti-1830546.html


CORONAVIRUS. SPADARO SCAGLIA IL TWEET E NASCONDE LA MANO…

La Chiesa al tempo del Coronavirus. Mentre in Italia si sta diffondendo il virus, siamo già a due morti, però per fortuna non siamo razzisti, la gente mangia involtini primavera il Presidente della Repubblica va in scuole con allievi cinesi, l’allegro governatore della Toscana rossissima e antifascista decide di non mettere in quarantena migliaia di persone che arrivano dalla Cina e il cosiddetto governo si fa trovare impreparato, però si affanna ad accusare di allarmismo chi (se di destra) si preoccupa, l’impagabile direttore de La Civiltà Cattolica, quello che una volta era un organo serio e equilibrato, scaglia un tweet e poi si accorge che forse è troppo e ritira la mano.

Ma il web è implacabile, gli screenshot pure, e come già gli era successo con i cardinali dei Dubia il gesuita che sussurra (ahimè) al Pontefice, e alla cui stessa compagnia appartiene fa veramente una figura che in altri tempi e altre Chiese forse gli sarebbe costata qualche cosa. Cioè la sua unica preoccupazione in questa tragedia – perché quando la gente muore è una tragedia – sembra quella di dare addosso alla parte politica che non predilige. Cioè i “sovranisti”. In corrispondenza di amorosi sensi con il governo più impresentabile della storia della Repubblica. Ma vi pare possibile, dignitoso e umano, soprattutto da parte di un prete?
Epperò non si ferma mica lì. Avendo cercato di cancellare la gaffe cancellando il tweet (e possiamo dire che l’immagine presentata, con quello che sta accadendo nella Cina comunista tanto amata dal Vaticano, con video di gente incatenata e portata a forza in quarantena e altre amenità del genere, sembra evocativa di cose pessime) se la prende con chi evoca un possibile dispiacere divino nella nascita e nel propagarsi di questo virus, così pericoloso che pare riesca a “vivere” per vari giorni fuori dal portatore umano.
Sarà un’esagerazione bigotta e iper-devozionale pensare a un castigo sovrannaturale (anche se certi libri, le Scritture, a cui anche i gesuiti potrebbero e dovrebbero fare riferimento non mancano di esempi del genere) ma parlare di “lupi” travestiti da “pastori” accennando a un collega nel sacerdozio forse è un po’ troppo, no? Perché se pensiamo a padre Spadaro, e ad altri a lui vicini e sodali gli accostamenti nella genia dei canidi si sprecano. Si può andare a fantasia dalle volpi alle jene agli sciacalli ai licaoni e anche ai rottweiler…Ciascuno può divertirsi a identificare il suo personaggio di corte in una delle creature…Povera Chiesa.

§§§

Marco Tostati
22 Febbraio 2020 Pubblicato da  2 Commenti --


https://www.marcotosatti.com/2020/02/22/coronavirus-spadaro-scaglia-il-tweet-e-nasconde-la-mano/

Medico responsabile del pronto soccorso condivide post choc: "Il virus viaggiava in business coi manager padani"

Roberta Petrino, nelle ultime ore, ha condiviso un tweet che "incolpava" i dirigenti lombardi di aver portato la malattia. Tiramani, deputato della Lega di Vercelli, non ci sta e attacca: "Questo è sciacallaggio politico, non ho parole..."


A poche ore dai primi casi accertati di Coronavirus in Italia, che hanno già provocato la morte di due persone, uno 78enne in Veneto e una donna in Lombardia, sul profilo Twitter del docente Matteo Flora, ripreso e poi rilanciato da altri account Facebook, è apparso un post destinato a far discutere: "C'è qualcosa di sottilmente ironico nel fatto che, mentre si vomitava bile sulle malattie portate dallo sporco povero, il gretto migrante, il barcone affollato, il #coronavirus viaggiava in business con i manager padani.
Se Dio esiste ha un fine senso dell'umorismo".

C’è qualcosa di sottilmente ironico nel fatto che mentre si vomitava bile sulle malattie portate dallo sporco povero, il gretto migrante, il barcone affollato, il viaggiava in business con i manager padani.
Se Dio esiste ha un fine senso dell’umorismo.



Il commento è stato ripreso e commentato da decine di persone. Ma una condivisione su tutte avrebbe fatto più rumore delle altre. Perché sul profilo Facebook di Roberta Petrino, un medico piemontese di Vercelli, già direttore del pronto soccorso dell'ospedale Sant'Andrea, in queste ore è apparso proprio il tweet sul coronavirus, con un "Già".
La condivisione del medico non è passata inosservata e Paolo Tiramani, deputato vercellese della Lega, ha segnalato subito l'attività della dottoressa e ha scritto: "Che vergogna...Si può fare ironia su un problema così grande? Primario di pronto soccorso si diverte a fare sciacallaggio politico. La stessa che pensa (nel suo mondo) che i leghisti siano fascisti. Non ho parole".
Intanto, in queste ore, dopo la morte di Adriano Trevisan, il pensionato di Vo' Euganeo (Padova), che era già ricoverato da 15 giorni nel reparto malattie infettive, sarebbe stato confermato il decesso di un'altra donna in Lombardia. Si tratterebbe di una paziente in ospedale con la polmonite. La conferma della causa della morte arriverà con gli esami a cui la paziente era stata sottoposta prima di morire. Il ministero della Salute, Roberto Speranza, ha annunciato che presto, anche in Veneto saranno adottate misure restrittive come quelle decise per i dieci comuni lombardi considerati più a rischio, tutti in provincia di Lodi.
Ieri la decisione di chiudere le scuole in varie città, tra cui Piacenza, in misura precauzionale. Le manifestazioni sportive e pubbliche sono state tutte cancellate.
https://www.ilgiornale.it/news/cronache/medico-responsabile-pronto-soccorso-condivide-post-choc-1830516.html

COVID vs PID (Povero Italiano Deficiente): la grande sfida

Adesso che il Corona virus siamo finalmente riusciti a importarlo in Italia, adesso che probabilmente il Covid 19 scorrazza libero e bello per le campagne padane e per i distretti industriali Lombardi, si risveglia il buon senso latente della classe politica. Adesso che i buoi sono scappati dalla stalla e i virus sono usciti dalla Cina, le nostre massime autorità si accorgono che forse è meglio mettere in quarantena chi, dall’Impero Celeste, ci arriva o chi, dopo esserci occasionalmente andato, fa ritorno da noi. “Adesso”, sottolineo. Non “prima”. “Prima” era troppo presto.
Prima hanno dovuto aspettare che la malattia mietesse qualche migliaio di vittime in un mese, che il Partito Comunista cinese mettesse in quarantena una provincia popolosa quanto l’Italia, che l’OMS paventasse una imminente pandemia mondiale. Ma “prima” non si poteva mica disporre quarantene, sapete. “Prima” c’era da mettere in sicurezza il PID, il Povero Italiano Deficiente. Il Povero Italiano Deficiente è un morbo dell’intelletto e della coscienza che, qui da noi, anziché essere combattuto e debellato, viene nutrito e coltivato.
Esso prevede una precisa gerarchia di priorità da rispettare, quando si affronta una emergenza; si badi bene: qualsiasi emergenza, dal Corona virus all’esodo dei migranti. Primo: non bisogna sembrare razzisti; secondo: non bisogna sembrare fascisti; terzo: non bisogna sembrare leghisti; quarto: bisogna essere deficienti; quinto: bisogna approntare misure razionali e di buon senso contro l’emergenza. Voi capite bene che il tempo per passare dal primo al quinto livello di guardia non è breve. E siccome l’unico step ragionevole è il quinto, ora che ci arriviamo son vuoti sia la stalla di buoi che i laboratori di virus.
Così, una classe dirigente gravemente afflitta da PID, ha sprecato i quasi due mesi trascorsi dall’inizio dell’allarme mondiale per farsi foto opportunity (con cinesi presi a caso) contro il virus della paura “fascioleghista” oppure per dileggiare i governatori delle regioni del nord rei di aver proposto quarantene preventive agli alunni a rischio. Adesso ci confrontiamo con l’inevitabile (e prevedibilissima) possibilità di un dilagare dell’epidemia anche da noi. Ma la nostra classe politica è sollevata per aver pagato la propria tassa ai deliri del politicamente corretto.
Ora –  acquietata l’ottusa coscienza del “povero italiano deficiente” che è in loro –  sono finalmente approdati al livello cinque della scala di reazione. E reagiscono: in un modo razionale (cioè  con quarantene e cinture sanitarie), ma irrimediabilmente tardivo. Però ci hanno messo in sicurezza contro quella che –  a dir loro – è la sola peste bubbonica del nuovo millennio: il razzismo fascioleghista. Questi dementi non temono tanto che noi si muoia (di Covid) ma che noi si muoia fascisti, razzisti, leghisti. A volte un italiano “populista” dovrebbe chiedersi: ma chi diavolo me lo fa fare di lottare per la sovranità di un paese dove l’epidemia di PID ha già contagiato  milioni di persone?
https://scenarieconomici.it/covid-vs-pid-povero-italiano-deficiente-la-grande-sfida/

Jacques Attali: “Una piccola pandemia permetterà di instaurare un Governo Mondiale!”

In questi tempi di corona-virus, questa intervista del 2009 di Jaques Attali, quello che aveva ipotizzato l’eutanasia di stato per eliminare i “vecchi” troppo costosi e fra i principali architetti dell’Unione Europea, fa molto riflettere.
 Avevamo bisogno di Jacques Attali per pensarci!
Nella sua rubrica della rivista l’L’Express del 3 maggio 2009, il vecchio sherpa di François Mitterrand rivela alcuni intimi fantasmi del mondo oligarchico. In breve: là dove il crack finanziario è fallito, finora, una buona piccola pandemia potrebbe costringere i nostri dirigenti ad accettare la realizzazione di un governo mondiale!
“La storia ci insegna che l’umanità evolve significativamente soltanto quando ha realmente paura: allora essa inizialmente sviluppa meccanismi di difesa; a volte intollerabili (dei capri espiatori e dei totalitarismi); a volte inutili (della distrazione); a volte efficaci (delle terapeutiche, che allontanano se necessario tutti i principi morali precedenti). Poi, una volta passata la crisi, trasforma questi meccanismi per renderli compatibili con la libertà individuale ed iscriverli in una politica di salute democratica.”
Per Attali, “La pandemia che sta iniziando potrebbe far scatenare una di queste paure strutturanti”, poiché essa farà emergere, “meglio di qualsiasi discorso umanitario o ecologico, la presa di coscienza della necessità di un altruismo, quanto meno interessato.”
“E, anche se, come bisogna ovviamente sperare, questa crisi non sarà molto grave, non bisogna dimenticare, come per la crisi economica, di impararne la lezione, affinché prima della prossima crisi – inevitabile – si mettano in atto meccanismi di prevenzione e di controllo, come anche processi logistici di un’equa distribuzione di medicine e di vaccini. Si dovrà per questo, organizzare: una polizia mondiale, un sistema mondiale di stoccaggio (delle risorse) e quindi una fiscalità mondiale. Si arriverebbe allora, molto più rapidamente di quanto avrebbe permesso la sola ragione economica, a mettere le basi di un vero governo mondiale.”
“È del resto con la creazione dell’ospedale che è cominciata in Francia, al XVII secolo, la realizzazione di un vero e proprio Stato”, afferma per concludere.


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