Nel primo dei video sotto inseriti osserviamo una "liturgia" neocatecumenale svoltasi a Pamplona durante la GMG. Facce depresse, fiacchi battimani. L'architettura classica della chiesa e le riprese col grandangolo contribuiscono a rendere ogni scena surreale. Verso i 2 minuti e 40 secondi si vedono chierici e laici (!?) 'spezzare' i pani. Orribili quelle insalatiere sull'altare che dovrebbero ospitare il Sangue di Cristo.
Il popolo intorno sta comodamente seduto: naturalmente nessuno si inginocchia, vorrete mica inginocchiarvi di fronte al Signore presente nel Sacramento? Gli inginocchiatoi sono lì ma guai a chi osasse utilizzarli... Verso i 3 minuti e 38 c'è la distribuzione delle ostie (o meglio delle pagnotte spezzate e sbriciolate): comodamente seduti ci si alza in piedi a ricevere il proprio pezzo di Pane e immediatamente ci si siede di nuovo, come se non si trattasse del Sacramento ma di un commestibile qualsiasi. E poi, vorrete mica che consumino subito come si fa in tutta la Chiesa cattolica? Macché! Si siedono lì a guardarlo, per poi assumerlo tutti insieme, mentre la guarnigione di schitarranti continua ad annoiare con qualche nenia a velocità di moviola.
Nel minuto successivo c'è tutta una rassegna di facce che tutto indicano tranne devozione e desiderio. Verso i 5'15" comincia il secondo giro, quello delle insalatiere. Si vede uno dei camerieri liturgici che non si prende nemmeno la briga di pulire eventuali tracce di saliva (verso i 6'30" c'è uno che lo fa). Continua poi per parecchi minuti lo schitarramento della canzonetta funebre kikiana che mette tanta tristezza (e si vede!) Dopo 9'45" i sacerdoti escono dalla scena e arriva la vera animazione: si formano chiassosamente trenini e girotondi attorno all'altare (che dico: la 'mensa'), i fedeli sembrano essere usciti dal letargo. Ma (come specialmente si vede attorno ai 10'18") salvo rari sorrisi di circostanza, non hanno facce che sprizzano la tanto decantata "allegrìa". Più che un balletto di allegria (come vorrebbe Kiko), sembra piuttosto l'esecuzione di un cerimoniale che non ha nemmeno nulla di gioioso. Qualcuno trova finalmente fiato e prende a cantare la canzonetta kikiana, il cui suono è sempre attorno ad un "uoòòò" calante e triste, per ancora parecchi minuti fino a quando fanno un applauso finale e termina la messinscena. Niente a che vedere con il grande dono che ci ha consegnato nostro Signore...
Il popolo intorno sta comodamente seduto: naturalmente nessuno si inginocchia, vorrete mica inginocchiarvi di fronte al Signore presente nel Sacramento? Gli inginocchiatoi sono lì ma guai a chi osasse utilizzarli... Verso i 3 minuti e 38 c'è la distribuzione delle ostie (o meglio delle pagnotte spezzate e sbriciolate): comodamente seduti ci si alza in piedi a ricevere il proprio pezzo di Pane e immediatamente ci si siede di nuovo, come se non si trattasse del Sacramento ma di un commestibile qualsiasi. E poi, vorrete mica che consumino subito come si fa in tutta la Chiesa cattolica? Macché! Si siedono lì a guardarlo, per poi assumerlo tutti insieme, mentre la guarnigione di schitarranti continua ad annoiare con qualche nenia a velocità di moviola.
Nel minuto successivo c'è tutta una rassegna di facce che tutto indicano tranne devozione e desiderio. Verso i 5'15" comincia il secondo giro, quello delle insalatiere. Si vede uno dei camerieri liturgici che non si prende nemmeno la briga di pulire eventuali tracce di saliva (verso i 6'30" c'è uno che lo fa). Continua poi per parecchi minuti lo schitarramento della canzonetta funebre kikiana che mette tanta tristezza (e si vede!) Dopo 9'45" i sacerdoti escono dalla scena e arriva la vera animazione: si formano chiassosamente trenini e girotondi attorno all'altare (che dico: la 'mensa'), i fedeli sembrano essere usciti dal letargo. Ma (come specialmente si vede attorno ai 10'18") salvo rari sorrisi di circostanza, non hanno facce che sprizzano la tanto decantata "allegrìa". Più che un balletto di allegria (come vorrebbe Kiko), sembra piuttosto l'esecuzione di un cerimoniale che non ha nemmeno nulla di gioioso. Qualcuno trova finalmente fiato e prende a cantare la canzonetta kikiana, il cui suono è sempre attorno ad un "uoòòò" calante e triste, per ancora parecchi minuti fino a quando fanno un applauso finale e termina la messinscena. Niente a che vedere con il grande dono che ci ha consegnato nostro Signore...