PAPA FRANCESCO E LE VISITE SEGRETE DI NOTTE:
"SI TRAVESTE DA PRETE E INCONTRA I SENZATETTO"
di Franca
Giansoldati
ROMA
- Chissà se è andata davvero come nel film di Nanni
Moretti. IlPapa che
di nascosto ai cardinali, anche per non scombussolare troppo le
rigidità curiali, riesce a dribblare la vigilanza interna vestito
da prete per
uscire da porta Sant'Anna e fare visita ai barboni che
la sera si radunano numerosi nei pressi del colonnato. L’ipotesi
di per sé clamorosa sarebbe effettivamente in linea con lo spirito
anticonformista di Bergoglio,
un gesuita arrivato da molto lontano.
Un gesuita con la consuetudine pastorale di non perdere mai il contatto diretto con gli ultimi. Cosa che a Buenos Aires faceva periodicamente e in forma anonima, entrando nelle carceri, nei dormitori, nelle villas miseria, confessando prostitute. Uno spirito che ha mantenuto intatto anche da Papa e che potrebbero effettivamente averlo portato fuori dalle Mura Leonine almeno per una volta, al massimo due. Chissà. I POVERI I poveri del resto sono sempre stati la sua opzione preferenziale come fa intendere don Corrado, l'elemosiniere polacco che la notte gira per Borgo Pio a dare da mangiare ai barboni e di giorno macina chilometri su chilometri per soccorrere (per conto di Papa Francesco) gli indigenti. «Quando gli raccontavo che stavo andando da loro, mi chiedeva se poteva venire con me», aggiugendo che «all'inizio Bergoglio non si rendeva conto del disagio che potevano creare queste sue uscite». Scusi don Corrado ma il Papa è uscito diverse volte? Sorride. «Vi prego fatemi un'altra domanda». Don Corrado non nega nulla, può farlo ma non lo fa, si limita a tacere sul resto della storia che, con ogni probabilità, in almeno una occasione ha avuto come protagonista - come nel film di Moretti - il pontefice missionario. IL GIALLO Si apre così il giallo delle uscite papali ma è difficile non credere alla versione di don Corrado, uno puro che ti guarda dritto negli occhi, che non ha voluto avere (come gli spettava) una lussuosa dimora dentro al Vaticano proprio per dare modo ai bisognosi di continuare a bussare alla sua porta. Giorno e notte. E’ lui che a nome di Bergoglio li accompagna, li ascolta, li aiuta con denaro, consigli, dispensando amicizia. «Il Papa un giorno mi ha detto: le tue braccia saranno il prolungamento delle mie braccia». E così è iniziata l'avventura. «Quando mi ha nominato Elemosiniere mi ha aggiunto: la scrivania non fa per te, puoi venderla. E non aspettare che la gente bussi, vai tu a cercare i poveri, fallo per me». Su una Fiat Qubo gira per Roma, finora ne ha visitati 15 ospizi, dormitori, famiglie in difficoltà. PICCOLE SOMME Ognuno viene abbracciato, perché devono ricevere l'abbraccio di Francesco, poi si ferma a mangiare con loro. E’ stato spedito anche a Lampedusa mentre i sommozzatori estraevano dal mare i corpi dei morti intrappolati nel relitto affondato. E poi a Chieti, dalla bambina malata di Sla. Ogni giorno ha l'incarico di rispondere agli Sos che arrivano. Un controllo e poi si mandano piccole di somme in denaro, in genere dai 200 ai mille euro; gente che non ce la fa a pagare l'affitto, ad arrivare alla fine del mese, a comprare le medicine. Il pronto soccorso del Papa, ecco cosa è l'elemosineria apostolica. Bergoglio si preoccupa: «Ce li hai i soldi? Il conto è buono quando è vuoto, significa che il denaro è andato a fare del bene».
http://shop.ilmessaggero.it/home_sd.php?page=layoutArticoloNotte&noBar=1&idCampagna=22&idSito=11
Papa Francesco esce in incognito, la notte, per aiutare i poveri di Roma?
Papa Francesco uscirebbe la sera per recarsi per le strade di Roma ad aiutare i poveri, assieme al suo elemosiniere.
-Redazione- Un pontefice che, la sera, abbandona le mura vaticane per recarsi per le strade di Roma, in incognito, e stare vicino ai poveri e ai bisognosi.
E' quanto trapelerebbe da un'intervista rilasciata dal suo elemosiniere, monsignorKonrad Krajewsky, al Corriere della Seranella quale l'arcivescovo ha spiegato il desiderio irrefrenabile del pontefice di aiutare gli altri, a tutti i costi: "Quando dico al Papa ‘stasera esco in città’, c’è sempre il rischio che lui venga con me." "E' fatto così", ha aggiunto, "all’inizio non pensava al disagio che si poteva creare…". Fin qui, niente di strano: quando però i cronisti gli hanno domandato se sia mai accaduto che, alla fine, Bergoglio, lo convincesse e lo accompagnasse nei suoi giri nella Capitale, l'elemosiniere ha sorriso e ha richiesto di passare ad un'altra domanda.
Un'elusione che è stata interpretata come un'ammissione da molti, che hanno dunque riportato la notizia come certa. Immediatamente è però giunta la smentita: telefonando direttamente al Corriere della Sera, l'elemosiniere ha spiegato: “Ma non è vero niente, si figuri. Certo al Santo Padre piacerebbe, come piacerebbe uscire a confessare i fedeli, ma non gli è possibile, non è mai successo. Chi interpreta diversamente il mio sorriso, si vede che non sa sorridere".
Questo non toglie, comunque, che, se non fisicamente, almeno spiritualmente, il Papa sia vicino agli ultimi. Tanto più che, Krajewsky, nella stessa intervista, ha spiegato come lo scorso anno abbia distribuito, in tutto, un milione di euro ai porveri. “Ogni volta che lo vedo mi chiede: hai bisogno di soldi?”, ha concluso.
http://www.articolotre.com/2013/11/papa-francesco-esce-in-incognito-la-notte-per-aiutare-i-poveri-di-roma/231412
BERGOGLIO ‘’NOTTURBINO’’ - L'ELEMOSINIERE DEL PAPA: "HO PAURA CHE FRANCESCO MI SEGUA NEI MIEI GIRI TRA I POVERI"
Le raccomandazioni di Papa Francesco al vescovo Krajewski: "non aspettare che bussino, vai a cercarli tu i poveri" - L'elemosiniere viaggia in tutta Italia dispensando assegni e abbracci - E racconta della voglia di Bergoglio di uscire di notte come faceva a Buenos Aires nelle favelas...
Gian Guido Vecchi per il "Corriere della Sera"
INCONTRO PUTIN E BERGOGLIO
«Quando dico al Papa "stasera esco in città", c'è sempre il rischio che lui venga con me. È fatto così, all'inizio non pensava al disagio che si poteva creare....». L'arcivescovo Konrad Krajewski, 50 anni, elemosiniere del Papa, ha un lampo divertito negli occhi mentre incontra i giornalisti e, quando gli si chiede se sia mai capitato che Francesco lo accompagnasse nottetempo in giro per Roma, nelle sue missioni in aiuto dei poveri, si limita a un sorriso e a un «prego, la seconda domanda» che scatena l'esegesi del suo silenzio: possibile che Bergoglio esca in incognito per Roma, come peraltro faceva a Buenos Aires quando da arcivescovo visitava la favela Villa 21, la gente lo chiamava «padre» e alcuni non sospettavano neppure che quel prete in clergyman fosse il cardinale?
VINICIO RIVA LUOMO ABBRACCIATO DA BERGOGLIO
Più tardi la faccenda monta e «padre» Krajewski («il Papa mi ha detto: "Quando qualcuno ti chiama "eccellenza" chiedi cinque euro di tassa per i poveri! Anche a me è venuto di chiamarti così ma non ho cinque euro in tasca...."») si fa un'altra risata al telefono col Corriere , «ma non è vero niente, si figuri: certo, al Santo Padre piacerebbe, come piacerebbe uscire a confessare i fedeli, ma non gli è possibile, non è mai successo: chi interpreta diversamente il mio sorriso, si vede che non sa sorridere...».
IL PAPA CON LA MISERICORDINA
Lo stesso Francesco, del resto, aveva raccontato di essere «un prete callejero», di strada, «quante volte ho avuto voglia di andare per le strade di Roma!, ma capisco che non è possibile...». Il che, se non altro, spiega come sia invece possibile che una delle più alte cariche curiali si alzi alle 4.30 del mattino nel suo appartamento di Borgo Pio («sono rimasto lì, così la gente ha un accesso più diretto che in Vaticano») e passi buona parte del suo tempo in giro per l'Italia o attraversando la notte Roma sulla sua Fiat Qubo bianca («un'auto blu spaventerebbe, però ho la targa del Santo Padre così possiamo entrare ovunque») in aiuto di chi ha bisogno.
NAPOLITANO E PAPA FRANCESCO BERGOGLIO FOTO LAPRESSE
Mai si era visto un elemosiniere pontificio itinerante. Ma quando lo nominò, in agosto, Francesco lo avvertì: «Non sarai un vescovo da scrivania, ti voglio tra la gente, il prolungamento della mia mano per portare una carezza ai poveri, ai diseredati, agli ultimi». Krajewski sorride: «Il Papa mi ha detto: "La scrivania non fa per te, puoi venderla; non aspettare la gente che bussa, devi cercare i poveri".
Perché Francesco vuole stare coi poveri. A Buenos Aires cenava e stava con loro per condividerne la vita. E ai miei familiari spiegava: "Queste sono le mie braccia, sono limitate, ma se le prolunghiamo con quelle di Corrado possiamo toccare i poveri di tutta Italia. Io non posso uscire ma lui è libero"».
Senzatetto, immigrati, persone sole. Non è solo questione di soldi. C'è anche «la signora che chiama perché ha visto un ubriaco da riportare a casa». Le giovani guardie svizzere, gendarmi e volontari danno una mano. E poi «ho cominciato la visita a case di cura e di riposo». Perché la carità del Papa è anche un rosario ad anziani «che magari hanno figli vicini ma nessuno va a trovare: arrivo per conto di Francesco, abbraccio tutti camera per camera, preghiamo e pranziamo o ceniamo assieme». La Qubo macina migliaia di chilometri.
UN BIMBO CON PAPA FRANCESCO BERGOGLIO ALLA GIORNATA PER LA FAMIGLIA
L'Elemosineria, 11 dipendenti fissi e 17 calligrafi, si finanzia con le donazioni e circa 250 mila euro all'anno ricavati dalla vendita di pergamene con benedizione apostolica(costano «da 5 a 15 euro») per matrimoni, battesimi e così via. Nell'ultimo anno l'elemosina del Papa - per gli interventi più consistenti ci sono altri enti, oltre alle Caritas - ha raggiunto 6.500 persone, un milione di euro circa. Ma in questi mesi la crescita è esponenziale. «Tutti i soldi sono spesi per i poveri. Il Papa mi ha detto: "Il conto è buono quando è vuoto, così si può riempire. Non investire, non vincolare: spendi tutto per i poveri". Poi, ogni volta che mi vede, chiede: "Hai bisogno di soldi?"».
PAPA BERGOGLIO CON IL ROSARIO COME ORECCHINO
Certo bisogna spendere «con intelligenza, essendo sicuri». Quasi ogni mattina Francesco fa avere a «padre Corrado» una busta colma di richieste, «tu sai cosa devi fare». Si controlla con i parroci che siano autentiche e si invia un assegno circolare, in genere da qualche centinaio a un migliaio di euro. L'anziana di Venezia cui hanno rubato il portafogli mentre andava a comprare le medicine al marito. La persona che non riesce a pagare un mese di affitto. Ma anche la bimba di Chieti in fin di vita.
Quando il Papa lo mandò tra gli immigrati di Lampedusa portò con sé del denaro. «Ma poi mi resi conto che non era dei soldi che avevano immediato bisogno. Francesco mi chiese: che possiamo fare? E ci siamo inventati la cosa delle carte telefoniche, ne abbiamo prese 1.600...».
ANTONIO SPADARO CON PAPA FRANCESCO BERGOGLIOhttp://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/bergoglio-notturbino-l-elemosiniere-del-papa-ho-paura-che-francesco-mi-segua-nei-miei-67452.htm
però, nessuno pensa mai, che i soldi che costoro spendono oves et boves, qualcuno li ha guadagnati col proprio lavoro, e affidati alla Chiesa. non danno certo del loro, in fin dei conti. come al solito, si va in trincea offrendo il petto altrui.
RispondiElimina