Il “corpo
mistico” dell’Anticristo
Nel santo Vangelo (quello scritto e trasmesso, non
quello ridotto a vuota parola che ognuno riempie delle sue idee) non c’è
traccia di appelli a trasformazioni politiche e sociali, né tanto meno alcuna
chiamata alle armi per la rivoluzione. La povertà è uno dei tanti effetti del
peccato originale e si vince unicamente, da una parte, con una lotta incessante
contro i peccati (sia quelli dei ricchi che quelli dei poveri) e, dall’altra,
con le opere di misericordia e con l’esercizio della carità teologale (che non
è il mero volontariato, praticato anche dagli atei). È ovvio che ognuno debba
combattere anzitutto i peccati propri, prima di pensare a correggere quelli
altrui. I poveri, come tutti gli altri, hanno l’obbligo morale di ascoltare la
voce di Dio, che risuona nella loro coscienza e nel Magistero di sempre. Essi
non sono santi a priori a motivo
della loro condizione, ma possono santificarsi – esattamente come i ricchi –
mediante l’umile accettazione della volontà di Dio a loro riguardo e la pratica
delle virtù cristiane. È pur vero che i primi hanno meno opportunità di
istruirsi dei secondi; ma fino a pochi decenni fa bastava andare in chiesa e
ascoltare la predica del parroco per sapere con certezza come bisogna
comportarsi per essere graditi a Dio e meritare la Sua grazia, nonché per ottenere
l’immancabile aiuto della Provvidenza per le necessità di questa vita.
Ecco il lieto annunzio che il Messia ha portato ai
poveri: essi non sono esclusi dal Regno di Dio, ma godono anzi di una
predilezione speciale da parte Sua, purché Gli siano umilmente obbedienti e non
ardiscano sfruttare la divina Parola per sovvertire l’ordine costituito,
incantati da false promesse. Le gravi ingiustizie che subiscono attualmente
sono risultato diretto di quella modernità
che si è voluta sbarazzare di qualsiasi soggezione nei confronti del Creatore e
della Sua Legge, producendo così un sistema economico e politico disumano; ma
la sola via d’uscita è la conversione, il ritorno a quella fede nella regalità
sociale di Cristo che un tempo, seppure imperfettamente, regolava il vivere
civile. La liberación perseguita dal
ceto clericale in Paesi un tempo cattolici ha cancellato la sana dottrina e
tolto ogni argine all’immoralità più sfacciata; i poveri hanno certamente di
che ringraziare, se dopo una vita d’inferno rischiano pure la dannazione
eterna… a causa dei preti.
Ma no, il buon Dio perdona tutto, sempre e comunque!
Certo, non c’è peccato che la potenza infinita della Sua misericordia non possa
perdonare… salvo quello contro lo Spirito Santo: è il peccato con cui ci si
oppone alla verità e, di conseguenza, ci si ostina nell’errore e nelle cattive
azioni che ne conseguono. Sì, questo è un rischio corso più spesso da gente
istruita che non dalle persone semplici, finché anch’esse non vengano fuorviate
dalla propaganda dei falsi profeti, che deforma le loro coscienze in modo
spesso irrimediabile. Saranno per questo tutte pienamente scusate? Non è detto:
anche un povero poco formato, per quanto ingenuamente fiducioso nelle parole di
chi ha autorità, può decidere se acconsentire o meno alla menzogna; di sicuro
chi lo inganna – spesso a sua volta ingannato – avrà da rispondere della sua
sorte eterna, oltre che della propria, perché avrà anch’egli liberamente dato
credito all’errore. La questione, dunque, non è affatto così semplice come ci
vorrebbero far credere; chi siamo noi, d’altronde, per metterci al posto di Dio
e pretendere di sapere meglio di Lui come deve regolarsi?
E sia! Nostro malgrado, siamo figli del marxismo e
della psicanalisi, che hanno oscurato la dimensione trascendente dell’uomo, negandone
la libertà e riducendolo a essere manipolabile a piacimento. Con il controllo
mentale ed economico si ottiene un dominio pressoché totale sugli individui e
sui popoli – nonché sugli istituti religiosi: perché, altrimenti, si starebbero
accanendo tanto contro una fiorente congregazione che assicurava da sé la
formazione teologica delle nuove leve e si era sottratta (ottima mossa) al
controllo finanziario del Vaticano dominato dalla massoneria? È questa duplice
forma di controllo, del resto, che garantisce la riuscita e la tenuta di
qualsiasi regime totalitario, compreso quello della sedicente Chiesa
“rinnovata” (cioè privata delle sue armi spirituali e consegnata ai suoi
nemici). Non a caso, marxismo e psicanalisi hanno furoreggiato per decenni nei
seminari e nei conventi, facendo strage di vocazioni e trasformandoli in cloache di impurità, per usare i termini
della profezia della Salette. L’essere umano, spogliato della sua dignità, non
è più imputabile di nulla; i suoi comportamenti non sono altro – secondo il
nuovo “vangelo” – che un prodotto di meccanismi psicologici o socio-economici.
Ma ci domandiamo ancora una volta: questo basta a scusarlo
del tutto? San Paolo ci ricorda che non basta correre o battere pugni, ma
bisogna farlo in modo da conquistare il premio: nello stadio tutti corrono, ma
uno solo l’ottiene. I padri d’Israele attraversarono tutti il Mar Rosso, furono
tutti sfamati dalla manna e dissetati dalla roccia, sperimentarono tutti le
mirabili cure divine, ma non tutti entrarono nella Terra promessa, bensì
soltanto coloro che perseverarono nella fede e nell’osservanza dei Comandamenti
(cf. 1 Cor 9, 24-10, 11). Dio, se vuole, può ben dare la stessa ricompensa agli
operai della prima come a quelli dell’ultima ora (cf. Mt 20, 9-10): non però
per quel rozzo egualitarismo che impera nella “cultura” contemporanea (anche
chiesastica), ma per mettere alla prova i primi, i quali si sono esclusi dal
Regno a causa della loro gelosia (cf. Rm 11, 11). Le vie della Sapienza divina,
grazie a Dio, non sono certo quelle degli imbonitori – laicisti o clericali,
cambia poco – del nuovo ordine mondiale.
Preferiamo essere ultimi nel Corpo mistico di Cristo
piuttosto che primi in quello dell’Anticristo, che Padre Kolbe, a suo tempo,
aveva già individuato nella massoneria, votandosi ad una lotta senza quartiere
contro di essa. Allo stesso modo Padre Pio, con la sua passione fisica, morale
e spirituale, combatteva dal suo isolamento la perversione della Chiesa
militante minacciata dal modernismo. Abbiamo campioni simili che ci sostengono
dal cielo per comando dell’Immacolata: che dovremmo temere? Con la preghiera,
la parola, l’esempio, l’azione e la sofferenza offerta con fede, persistiamo nella
nostra missione di guastatori contro lo pseudo-corpo mistico. Al momento
fissato, il Signore farà rifiorire quello vero: dal tronco abbattuto, liberato
dalle frasche che lo soffocavano, l’albero ricrescerà più forte e maestoso che
mai.
Chi crede di
stare in piedi guardi di non cadere (1 Cor 10, 12).
Così gli ultimi
saranno i primi e i primi gli ultimi (Mt 20, 16).
"Fai strada ai poveri senza farti strada".
RispondiElimina(don Lorenzo Milani)
Marisa