ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 2 agosto 2017

Il nemico non viene da fuori,è in casa

http://gliasinirivista.org/wp-content/uploads/mali-chiesa.jpg

LA CHIAMAVANO CHIESA CATTOLICA

      Le vicende dei giorni scorsi hanno mostrato la solida vitalità dello spirito italico adeguata al rafforzamento d’una dignità sconfessata dalla vacuità degli ideali morali e politici del Continente. Dopo l’ovvio e intrinseco interesse per la Brexit, l’emergenza migranti ha caratterizzato la valutazione delle proposte confluite nella deriva politica del predicar bene e razzolar male. La gestione degli eventi è sempre la stessa malgrado i vertici, gli incontri e i risultati protesi ad eludere la visione unitaria col bilanciamento di interessi votato al bene comune. Gli anfitrioni riuniti in “conclave” hanno girato tranquillamente le spalle alle capacità organizzative e alle conseguenze destabilizzanti legate alla pressione di matrice migratoria. Nessun sussulto, nessun ripensamento sulla mancata condivisione dei valori essenziali almeno nei casi di emergenza. Dicevamo che l’arretramento degli esponenti più elevati ha evidenziato l’incapacità di arginare il percorso migratorio e salvaguardare le incursioni legandole al solo diritto d’approdo nei lidi italiani. Il popolo italico, libero da pregiudizi ed in perfetta concordanza con i criteri economici di produzione e di consumo, deve confrontarsi con le aspettative ambigue e disunite dell’Istituzione Comunitaria. La straordinaria animazione nel rafforzamento dell’autonomia dei singoli Stati, in coincidenza con l’emergenza migratoria, ha mostrato il momentaneo ripristino della coscienza nazionale nel programmare gli eventi secondo le interpretazioni deformanti del bene individuale e particolare. Pertanto l’accavallarsi di incontri e di accordi infruttuosi converge sul fallimentare significato del termine Europa la cui (dis)unione conferma la fragilità degli apparati sottomessi al potentato germanico. Del resto la dinamica teutonica, nel dominio del Continente, si evolve sempre con la medesima efficacia emanando giudizi e condizioni ricadenti sulla pelle e sulla memoria genetica dell’infelice alleato di un tempo. Fuori da ogni controversia è bene appellarsi al conformismo che ci riporta non alla proiezione fantastica degli eventi ma allo stato di diritto, alle vicissitudini e al contesto storico della civiltà latina e cristiana ben disposta a “svezzare”, agli albori delle trasformazioni europee, le orde barbariche che scorrazzavano nelle foreste germaniche. Immersi nelle chiarificazioni il paradigma culturale e le attese morali, inoltre, ci riportano all’utilizzo di dati storici anche per verificare gli abusi diplomatici di un paio di secoli fa quando un certo Metternich (diplomatico austriaco) definì l’Italia: «una semplice espressione geografica». Ma questo non creò eccessivi grattacapi ai patrioti risorgimentali e alla Chiesa la cui concezione storica del sociale si è tradotta in feconda messianicità operativa. Scendere sul terreno delle valutazioni e tacere sarebbe puerile e sconveniente per cui ci sia consentita un’ultima annotazione prendendo in seria considerazione le attenzioni, il rispetto e l’incomposto rumore per qualche anfitrione nostrano, presente nell’attuale scenario politico. Diciamo solo che da tempo in Italia siamo abituati a sentire Benigni (il comico). Ci basta quello.

Dalla vocazione alla vaccazione

Se anche il divorzio diventa una vocazione 

Anche una assurda proposta che arriva dalla diocesi di San Miniato va purtroppo presa sul serio se da Roma si propone come modello il vescovo che dà il via libera all'educatore gay e civilunito, mentre si tiene in punizione un sacerdote che ha avuto il solo torto di difendere la famiglia e ricordare l'insegnamento di san Paolo sull'omosessualità.

Prendendo atto che separazioni e divorzi riguardano un numero sempre crescente di persone che pure frequentano la chiesa, «non si potrebbe pensare all’esistenza di una nuova “vocazione” allo stato di “separato”? (…) La croce, come redime e sublima l’amore umano fino a portarlo alla dignità di segno sacramentale dell’Amore del Padre, non può dare dignità e valore redentivo all’amore ferito, tradito, ucciso?».

A questa proposta, scaturita da una riflessione – dice lui – sulla Amoris Laetitia, è arrivato un anziano prete della diocesi di San Miniato, don Angiolo Falchi, che ha pensato bene di ricordare i suoi 50 anni di sacerdozio con questa bella trovata. «Lo stato di separato/a e divorziato/a considerato una vera e propria nuova vocazione nella Chiesa, da curare con tanto amore e dedizione come si fa con le altre vocazioni»: ve l’immaginate la prossima Giornata di preghiera per le vocazioni chiedere a Dio che mandi più separati e divorziati “santi” per testimoniare il Vangelo? In altri tempi ce la saremmo cavata con un sorriso e un invito a togliere il fiasco al reverendo. 

Sotto le apparenze della libertà

GIOVANI SOTTO ATTACCO          
I giovani sono sotto attacco, e nessuno sembra essersene accorto. Sono bersagliati da una pioggia torrenziale di messaggi negativi, demenziali, pericolosi, senza che nessuno si sogni di lanciare un grido d’allarme 

di Francesco Lamendola  


Uno dei danni, e non dei meno gravi, provocato dalla lunga egemonia marxista nella cultura italiana è stato quello di aver totalmente archiviato la questione giovanile in quanto fatto educativo che implica una responsabilità degli adulti, in favore di un volontarismo e di uno spontaneismo classista che si rifiutavano di cogliere il dato antropologico in se stesso.
Per quei cattivi maestri, l’importante era realizzare la società socialista, senza sfruttati e senza sfruttatori; i giovani non erano una categoria psicologica e morale, ma solo una massa di manovra da lanciare verso l’obiettivo politico; l’unica distinzione era ideologica, fra giovani di sinistra e giovani di destra: figli del popolo i primi, dunque potenzialmente e naturalmente “buoni” (versione aggiornata del “buon selvaggio” di illuministica memoria), figli di nessuno i secondi, meritevoli di essere ricacciati nelle fogne dalle quali erano malauguratamente emersi.

Che il giovane sia un soggetto in evoluzione, esposto a mille suggestioni e a mille contrastanti influssi; che sia necessario e doveroso, per l’adulto, rispettarne la specificità, i tempi e i modi della crescita, pur assumendosi la responsabilità di indirizzarlo e di guidarlo; che sia necessario aiutarlo a divenire quel che deve divenire, quel che ogni uomo dovrebbe divenire per essere pienamente una persona e non un mero individuo, tutto questo sembrava ininfluente o, peggio, paternalistico e reazionario; la cultura egemone di sinistra oscillava tra un concezione ideologica fortemente impegnata e militante, tendente a ridurre ogni cosa sotto la categoria della politica, ed una pseudo-libertaria ed anarcoide, pienamente fiduciosa nel fatto che il ragazzo sappia e possa indirizzarsi da se stesso verso il bene e verso il giusto.

È degno di nota il fatto che, quando la marea marxista era al culmine, la cultura cattolica ne risentì fortemente l’influenza e molti teologi e filosofi cristiani si misero a flirtare con essa (un nome per tutti: Giulio Girardi, promotore del movimento “Cristiani per il socialismo” e antesignano della “teologia della liberazione”); anche il pensiero educativo cattolico “di sinistra” ne fu molto influenzato e non è difficile cogliere in taluni aspetti della pedagogia di don Lorenzo Milani, ad esempio - valga per tutti la «Lettera a una professoressa» - degli accenti di lotta di classe dura e intransigente, a fronte di un silenzio quasi totale circa la specificità del messaggio evangelico fondato sull’amore, sul superamento misericordioso delle logiche oppositive, a livello sociale e politico così come a livello individuale e personale; per non parlare della sconvolgente novità del Dio-uomo che muore e risorge per amore gratuito degli uomini.

Se ne infischiano allegramente

Il Foglio in croce tra l’osservanza sionista e l’ateismo devoto-cristiano.
28 aprile 2017: un incontro storico.
Non riesco a spiegarmi se non con una prestazione di carattere commerciale i toni sionisti sfegatati da parte di una serie di testate e giornalisti italiani, fra cui certamente primeggia Il Foglio prima di Giuliano Ferrara e ora di Cerasa. Una volta Brunetta disse del Foglio che non fa una lira di utile, e quindi non è certo dalla vendita in edicola che trae i suoi proventi. Il giornalista tedesco Udo Ulfkotte, morte di salute a 56 anni, ha detto cose tanti terribili quanto documentate su quello che è la condizione della stampa europea, tedesca, italiana. Un lettore un poco appena accorto lo sa bene, ma averne conferme dall'interno dello stesso mondo giornalistico, delle vere e proprie confessioni, ha la sua indubbia importanza. Un mio amico giornalista, grande giornalista che conosceva bene i deserti mediorientali, mi aveva già rivelato i retroscena del mondo giornalistico e le tecniche in uso per la corruzione degli operatori dell'informazione. Non solo Noi lo sappiamo, ma Loro sanno che Noi lo sappiamo e se ne infischiano allegramente. Ciò che a Loro interessa è che l'Unica Narrazione resta la Loro e nessuna voce contro possa sentirsi o leggersi.

Una mentalità catto-fluida


                                                         https://agensir.it/wp-content/uploads/2017/03/AvvenireGiornale_0145_resize-755x491.jpg
SENSO DEL PUDORE, MARCO TARQUINIO, DON MARIO MARCHIORI

Due episodi gravi del diffondersi di una mentalità catto-fluida. Il primo riguarda il direttore di ‘Avvenire’ e il caso di Charlie Gard, il secondo don Mario Marchiori, parroco di San Defendente a Ronco di Cossato (Biella). I cattolici si preparino alla resistenza ideologica attiva, in nome della Dottrina sociale, dentro la Chiesa italiana.

E’ ormai passato qualche giorno: e altri hanno già scritto abbondantemente sui temi di questo articolo. Non vorremmo però che quanto successo fosse obliato in fretta, come è d’uso in questa nostra ‘civiltà’ comunicativa che divora in poche ore quanto produce. Su tale voracità  - che induce inevitabilmente a ‘dimenticare’ i singoli episodi - contano naturalmente anche i protagonisti in negativo di fatti che accadono nel mondo ecclesiale e che oggettivamente suscitano grande dolore e grave scandalo tra un numero crescente di fedeli che si rifiutano di picconare i valori non negoziabili della dottrina sociale cattolica.

‘Ab imis et ab intus’

SILENZIO DI BERGOGLIO INCOERENZA DEI 4 CARDINALI 





È notizia di una lettera, inviata al Papa lo scorso 25 aprile, con cui i 4 cardinali Caffarra, Brandmüller, Burke e Meisner (morto nel frattempo il 5 luglio di quest’anno), noti per aver avanzato 5 ‘dubia’ sul testo della Esortazione apostolica ‘Amoris laetitia’, hanno reso nota una richiesta di  udienza rimasta, però, senza risposta. Su questa circostanza, che tanto scalpore ha suscitato in seno alla comunità ecclesiale cattolica, la nota rivista Radici Cristiane (n. 126, luglio/agosto 2017), a firma del suo direttore, il prof. Roberto De Mattei, pubblica un intervento in cui si descrive e si segnala il rischio che il perdurante silenzio papale possa provocare uno stato confusionale foriero di ancor più gravi dissesti.

Una particella di mondo

 2 AGOSTO
SANTA MARIA DEGLI ANGELI ALLA PORZIUNCOLA
Solennità

 Perdono d'Assisi 

LETTURE: Sir 24, 1-4. 22-31; Lc 1,46-55; Gal 4, 3-7; Lc 1,26-33


 Il serafico Padre Francesco, per il suo singolare amore verso la Beatissima Vergine, ebbe sempre particolare cura della chiesetta dedicata a Santa Maria degli Angeli, chiamata anche Porziuncola. Qui egli prese stabile dimora con i suoi frati, qui diede inizio con santa Chiara all’Ordine delle Clarisse, qui concluse il corso della sua mirabile vita.
Per questa Cappella il santo Fondatore ottenne da papa Onorio III la storica indulgenza, che i Sommi Pontefici confermarono successivamente ed estesero a numerose altre chiese.
Per questi gloriosi ricordi l’Ordine serafico celebra con gioia la festa di Santa Maria degli Angeli.

Questo luogo è veramente santo e abitato da Dio

Non avrebbero potuto idearlo “meglio”?

 GESU' RISORTO E SUA MADRE       
Ma è proprio vero che il Cristo risorto non si è mostrato a sua Madre? Se fosse solo un mito come gli studiosi “progressisti” affermano non si capisce perché i suoi astuti costruttori non avrebbero potuto idearlo “meglio” 

                 di Francesco Lamendola  
  

Non moltissimo tempo fa, nel presentare il solito libro di matrice “progressista”, all’interno del solito programma culturale “progressista”, sul solito canale televisivo “progressista” (e cioè quanto mai fazioso e scorretto, visto che la televisione di Stato viene finanziata con il canone che pagano tutti i cittadini, indipendentemente dal loro orientamento politico e culturale), è stata sostenuta la tesi che Cristo risorto avrebbe dovuto mostrarsi a sua Madre, perché così avrebbe fatto, al suo posto, chiunque di noi; e che il silenzio dei Vangeli a questo proposito equivale ad una negazione del fatto.
A parte il tono saputo e quasi frivolo con cui sono state trattate questioni di tale portata, e a parte l’ovvia obiezione che «le vie del Signore non sono le vie degli uomini», per cui è cosa vana chiedersi cosa avrebbe dovuto fare Cristo in quella determinata circostanza, sembra che a quei signori e a quelle signore sia sfuggito proprio l’essenziale: e cioè che l’apparente “improbabilità” della mancata apparizione a Maria gioca appunto a favore della attendibilità, e quindi della storicità, dei Vangeli.

martedì 1 agosto 2017

Che pensarne, dunque?

Ancora su mons. Lefebvre, il Concilio e mons. Schneider

         Circola in questi giorni in rete un articolo di mons. Athanasius Schneider sull’«interpretazione del Concilio Vaticano II e la sua relazione con l’attuale crisi della Chiesa»[1]. Non è la prima volta, nel corso degli ultimi anni, che il Vescovo ausiliare di Astana interviene sull’argomento. È però la prima volta che afferma esplicitamente che il Concilio Vaticano II contiene delle proposizioni erronee (che ce ne fossero di ambigue, lo aveva già ripetuto a più riprese) su temi di notevole importanza della dottrina cattolica – l’ecumenismo, la collegialità, la libertà religiosa, le relazioni con il mondo moderno – e individua in questi errori del Concilio i prodromi della crisi attuale.
         Nell’articolo cerca anzi di fare una sintesi generale del suo pensiero attuale sul Concilio. L’evento non può lasciare indifferente il mondo tradizionalista. Che pensarne, dunque? Un paragone con le parole e l’operato di quella che è stata indiscutibilmente la principale figura di riferimento del movimento di reazione alle riforme conciliari, mons. Marcel Lefebvre, ci sarà di ausilio per trovare una risposta.

Voce dal sen fuggita?

L’INTERVISTA PROIBITA, PERDUTA E RITROVATA. “RATZINGER AVEVA RAGIONE SU TUTTO”

L’intervista proibita e perduta



Quanto segue è la versione di un libro-intervista scomparso e messo al bando trent’anni fa: il controverso colloquio di Vittorio Messori e Hans Urs von Balthasar, é stato pubblicato da pochi giorni dal sito Papale Papale ed integralmente ricopiata dal suo direttore, Antonio Margheriti Mastino. Il quale racconta -e fa raccontare a Vittorio Messori- nella succosissima prefazione al testo dell’intervista i retroscena ed i postscena di questo caso editoriale che non potè diventarlo. Un racconto che potrete leggere direttamente qui. Ringraziamo PapalePapale.com e Antonio Margheriti Mastino per il contributo di questo prezioso (ed attualissimo ) testo a questo nostro archivio messoriano. 

Dio li fa, poi li accoppa?

Come noto, il Generale dei Gesuiti, Padre Sosa, ultimamente, si è fatto fotografare, con altro sacerdote, in preghiera, in un tempio dedicato a Buddha. La Fede Quotidiana ha chiesto un commento al noto  teologo, filosofo e  fondatore dell’ Associazione Fides et  Ratio, Monsignor Antonio Livi .
Monsignor Livi, ha visto quella foto?
” Certo. E lo ritengo un fatto grave, che va contro la Chiesa cattolica, commesso dal Generale dei Gesuiti Padre Sosa, del resto, non è nuovo ad uscite simili. Infatti Sosa nel recente passato, ha detto cose errate e persino eretiche. Evidentemente si deve sentire appoggiato”.

Una vera profezia purtroppo avverata

1883 Patriarca di Venezia profetizza l’apostasia e la fine della Famiglia


La Lettera che segue è stata da noi scansionata da un opuscolo originale del 1883 (vedi foto nostra), a firma dell’allora Patriarca di Venezia il cardinale Domenico Agostini (1825-1891).
La proposta di caldeggiare paternamente le Famiglie Cristiane per una Consacrazione alla Sacra Famiglia, viene espressa dal Movimento Cattolico nel gennaio 1881 e sollecitata dallo stesso cardinale a seguito della grave situazione morale del tempo, tutta già dedita ad un’attacco frontale contro la Famiglia. Tale premura si rinforzò grazie anche all’enciclica di Leone XIII in difesa della Famiglia, Arcanum Divinae, dopo le dure denunce contro coloro che minavano le sue fondamenta.

Prima della pubblicazione della Lettera pastorale del Patriarca, attraverso il Movimento Cattolico, viene diffusa una “Importante Proposta” indirizzata a tutta la comunità cristiana che riproponiamo qui integralmente, col medesimo linguaggio e testo originale:
I – Che in ogni parochia d’Italia venga istituita la pia Associazione delle famiglie cattoliche consacrata alla Sacra Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, e sia diffuso Il Divoto di S. Giuseppe — periodico mensuale che stampasi in Modena per annue L. 3. — Il direttore dell’ Associazione è il M. R. Paroco Pietro Bonilli — Trevi-Umbria.
Una grande Imagine, che s’intitola — Patto di unione eterna tra la famiglia cattolica e la Sacra Famiglia, — è il simbolo della Pia Opera nelle domestiche abitazioni. — La preghiera della sera, fatta in comune davanti quest’Imagine è terminata coll’ invocazione stabilita: “Gesù, Maria e Giuseppe illuminateci, soccorreteci, salvateci”, — ne è la pratica essenziale.
II – Che tutte le Associazioni cattoliche d’Italia eleggano a loro principale Patrono lo Sposo purissimo di Maria Vergine Immacolata, S. Giuseppe, e si associno al sopra indicato periodico.
III – Che tutte le scuole private cattoliche esistenti e quelle che verranno istituite, sieno poste sotto la protezione di S. Giuseppe, e che in ogni scuola oltre al Crocefisso, vi sia il quadro della Sacra Famiglia.
Visto, FRANCESCO Can.o MION V. G. (pubblicato il 15 gennaio 1881)
__________________________

Brancaleone e il piccolo gregge


La Bonino in chiesa e il «piccolo gregge»

All’inizio ho provato forte disagio, nell’apprendere che Emma Bonino, a Biella, abbia potuto predicare in una chiesa a (coi pro life presenti allontanati, e Crocifisso e tabernacolo coperti). Poi mi sono ricordato ciò che è il mondo cattolico odierno, ossia un’armata Brancaleone dove ci sono pastori che ringraziano Allah (Libero, 2.9.2011); che prima che fossero legge chiedevano il riconoscimento delle unioni gay (La Sicilia, 13.1.2012) e che oggi benedicono gli anelli delle unioni civili (Il Giornale di Vicenza, 27.6.2017); che fanno omelie leggendo editoriali de L’Unità (Il Giornale, 3.2.2011), che distribuiscono preservativi (Libero, 28.10.2010), che sostengono che la Madonna di Lourdes voti Pd (Il Giornale, 3.4.2008), che il diavolo non esiste (La Verità, 4.6.2017) e che è opportuno, a Messa, pregare tutti insieme per lo Ius soli (La Verità, 28.6.2017).

«Com'è possibile che Dio non si sia ancora stancato di noi?»

PERCHE' DIO CI SOPPORTA


    Un mistero senza risposta cui ci si approccia con tanta umiltà: per rendere il mondo un po’ migliore di come lo abbiamo ricevuto allorché per la prima volta abbiamo spalancato gli occhi su di esso colmi di trepidante meraviglia 
di Francesco Lamendola  



 «Com'è possibile che Dio non si sia ancora stancato di noi?».
Questo mi domandava un amico, qualche giorno fa, nel corso di una conversazione.
Si parlava del bene e del male, e di come nel mondo si potrebbe vivere infinitamente meglio, se negli esseri umani non insorgessero di continuo gli istinti dell'egoismo, della sopraffazione, della violenza; se così tanti di noi, fin dai loro microcomportamenti quotidiani, non appesantissero l'atmosfera e non angustiassero il prossimo con la loro incoercibile tendenza a prevaricare, a far di tutto per mettersi in mostra, a scaricare sugli altri - nel modo più grossolano - i propri conflitti irrisolti, la propria immaturità e la propria mancanza di autostima, malamente mascherata da narcisismo paranoide.
Lui sosteneva di non sentirsi migliore  di nessuno, di non voler giudicare nessuno, pur ritenendo suo dovere sforzarsi di agire rettamente e opporsi al male, ogni qual volta ciò sia possibile. Mi citava una frase di Gandhi, secondo la quale la nonviolenza non è affatto sinonimo di rassegnazione o, peggio, di acquiescenza davanti al male: se vediamo qualcuno commettere violenza su un bambino, ad esempio, abbiamo il preciso dovere di intervenire; non possiamo trincerarci dietro il pretesto di non voler alimentare la spirale della violenza.
Io gli rispondevo che esistono diversi livelli evolutivi e che chi ha raggiunto il livello minimo della decenza etica, consistente nel sapersi guardare dentro e nell'agire verso gli altri come noi vorremmo che essi facessero con noi, non deve paragonarsi a chi non ha mai neanche tentato di fare altrettanto, limitandosi a rovesciare su tutto e su tutti i propri peggiori istinti e comportandosi come se il mondo avesse il dovere di sopportarlo all'infinito.

Continueremo ad illuderci?

IL DIVORZIO FU L'OCCASIONE PERDUTA
Editoriale di "Radicati nella fede" - Anno X n° 8 - Agosto 2017



 Non c'è niente da fare, nessuno ci toglierà dalla testa che il cambiamento della Messa, operato dalla Chiesa con un autoritarismo senza precedenti a fine anni '60, fu il “cavallo di Troia” con il quale entrarono tutte le più devastanti derive nel mondo cattolico.

 Il Concilio Vaticano II, pastorale per espressa volontà dei Papi Giovanni XXIII prima e Paolo VI poi, si era ormai concluso. I testi, nella loro prolissità e stile discorsivo, avevano confermato tutti nella propria opinione: i Conservatori erano convinti che nulla fosse cambiato nella sostanza della Tradizione Cattolica; i Progressisti invece, rumorosi ma in fondo minoranza all'epoca, avevano salutato l'avvento di un'era totalmente nuova. Ognuno cercava nei testi la conferma delle proprie opinioni e attitudini. Chi è vissuto in quegli anni può confermare tutto questo, testimoniando della storia della propria parrocchia.

 Intervenne, a quattro anni dalla chiusura del Concilio, la nuova messa e tutto poteva diventare chiaro.

 Con la nuova messa, valida in sé ma non buona come tentiamo di dire da sempre (cfr. editoriale “Radicati nella fede”, anno V, marzo 2012, n° 3), non sarebbe stato possibile interpretare il Concilio in continuità con il passato della Chiesa Cattolica. La nuova messa diede la chiave ermeneutica secondo cui il Concilio Vaticano II è una “nuova Pentecoste”, il punto sorgivo di un Cristianesimo liberatosi dalla zavorra del suo passato, capace di scelte più pure che il mondo moderno avrebbe presto accolto con commovente entusiasmo.

lunedì 31 luglio 2017

Essi hanno innalzato il trono della loro abominevole empietà

LA PROFEZIA DI LEONE XIII CIRCA LA FUTURA APOSTASIA A ROMA L’ORAZIONE ORIGINALE A SAN MICHELE ARCANGELO …TUTTI NOI DOVREMMO RECITARLA A FINE SANTA MESSA… UN DOCUMENTO DA CONSERVARE E CONDIVIDERE IN ETERNUM …




L’orazione originale di Papa Leone XIII a San Michele: una profezia circa la futura apostasia a Roma.L’orazione originale di Papa Leone XIII all’Arcangelo San Michele fu profetica. Composta oltre 100 anni fa, dipoi soppressa dato il suo struggente contenuto, l’orazione originale di Papa Leone XIII a San Michele è una delle più interessanti e controverse preghiere colleganti alla presente situazione nella quale trovasi la vera Chiesa Cattolica. 

Pregate e il tempo passerà più veloce

IL PRODIGIO DI SAN NICOLA IN RUSSIA: MOSTRARE AL MONDO CHE C'È ANCORA CHI CREDE NELL'AIUTO DEI SANTI

Il prodigio di san Nicola in Russia: mostrare al mondo che c'è ancora chi crede nell'aiuto dei santi
Un avvenimento aspettato da tempo. Già in passato si era parlato dell’eventualità di una “visita” del santo più amato dagli ortodossi russi. Ma quando questa è finalmente divenuta realtà, la portata della devozione popolare ha superato tutte le aspettative.
Le code per venerare la reliquia di san Nicola nella cattedrale del Cristo Salvatore a Mosca sono durate anche dieci ore. Nell’occasione, la Chiesa ortodossa aveva preparato anche alcune istruzioni: «Per non perdere tempo invano bisogna avere con sé il Vangelo, il libro delle preghiere, l’acatistos a san Nicola... Aspettando il vostro turno, fate il lavoro spirituale per il santo che vi vede e vi sente, che gioisce della vostra fede. Pregate e il tempo passerà più veloce.

Una noia mortale

La Messa dove l'hai messa? (Pungente ma veritiero)

Tra chitarre e aria fritta, la comunione e le minigonne, il segno della pace e i lunghissimi annunci finali
di Rino Cammilleri
L'altra domenica, nella chiesa dove vado di solito, agli annunci finali il prete si è scusato. Si era dimenticato di dire un pezzo della messa. Era troppo intento a dare il via a uno dei "canti" (il cui libro è l'unico che trovate sui banchi, al posto dell'ormai obsoleto Vangelo) e aveva saltato alcuni passaggi. Pazienza. Che volete che sia un pezzo di messa di fronte all'importanza del canto? Non lo sapete che come diceva sant'Agostino (solo Agostino per gli amici), chi canta prega due volte? Secondo me, però, si riferiva ad altro tipo di musica. Ma torniamo al pezzo di messa mancante. Ora, la cosa curiosa è che non se ne era accorto nessuno.

Come se facesse un'orgia


Il riassunto del lunedì. Vatican Sniper e il tempio maledetto


Il riassunto di questa settimana è piuttosto ricco, ma come sempre facciamo, cercheremo di trovare un filo conduttore. Andiamo con ordine.

Charlie Gard. Hanno staccato la spina al bambino inglese, che è morto. Questa storia dovrà essere studiata bene e valutata con cura nei prossimi tempi. Si sono scontrate infatti due concezioni dell'esistenza, quella della vita e quella della morte, dando vita ad un evento epocale. La mobilitazione globale per ribadire che l'uomo non è proprietario della vita che Dio ha donato.


Church exit


UK: 9 CRISTIANI SU 10 PENSANO CHE IL CRISTIANESIMO SIA MARGINALIZZATO. 7 SU 10: NON SI PUÒ MOSTRARE LA FEDE IN PUBBLICO.


Nove cristiani su dieci in Gran Bretagna ritengono che la loro fede sia marginalizzata nel Paese. Sono risultati di un sondaggio condotto da Premier Christian Communication, di proprietà dal Premier Christian Media Trust, un ente che ha sede a Londra. Il sondaggio è stato condotto su una base di dodicimila persone.
Nel Paese che ha visto la battaglia per la vita – e la speranza – dei genitori di Charlie Gard, conclusasi tragicamente, il 93 per cento dei cristiani che hanno risposto “credono che il cristianesimo sia marginalizzato” in Graan Bretagna, mentre ben il 50 per cento afferma di aver sperimentato delle forme di pregiudizio a causa della sua fede.

Nemo?

DON MINUTELLA INTERVISTATO DALLA RAI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! DIFFONDI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

06:46
Bellissima intervista al grande martire della Verità, e lungimirante teologo, Don Alessandro Maria Minutella sulla trasmissione Nemo. Assieme a lui, il Professor Roberto de Mattei, il più grande fra gli intellettuali cattolici 30/03/2017
Bellissima intervista al grande martire della Verità, e lungimirante teologo, Don Alessandro Maria Minutella sulla trasmissione Nemo. Assieme a lui, il Professor Roberto de Mattei, il più grande fra gli intellettuali cattolici 30/03/2017

Siamo cattivi !

PONTIFICAZIONI SINISTRE

    Siamo cattivi? Grazie tante, lo sapevamo già. Detto da voi "Buonisti" poi è una lode. E siamo cattivi, perché pensiamo che la migrazione in atto da parte di sedicenti profughi sia una invasione bella e buona del nostro Paese 
di Francesco Lamendola  





Qualcuno va dicendo in giro che siamo proprio cattivi. Siamo cattivi, perché pensiamo che la migrazione in atto da parte di sedicenti profughi sia una invasione bella e buona del nostro Paese, e vorremmo che qualcuno facesse qualcosa per fermarla. Siamo cattivi perché osserviamo che l’integrazione degli immigrati è una pia illusione (pia, si fa per dire: piuttosto truce, semmai), come lo è quella del dialogo con il cosiddetto islam moderato. E siamo cattivi perché diciamo che sbagliano quelle scuole che rinunciano a partecipare alla santa Messa, per non “offendere” gli immigrati di altra religione. Che sbaglia quella scuola di Corsico (vicino a Milano) che ha sanzionato il professore reo di avere “insultato” l’islam, su denuncia della famiglia di un’alunna musulmana che aveva incominciato la lezione restando seduta, mentre tutti i suoi compagni si alzavano in piedi all’ingresso del docente, sostenendo che non poteva farlo, perché si era in tempo di Ramadan. E che sbagliano (o peggio, molto peggio) quelle organizzazioni non governative che vanno a imbarcare i “profughi” nelle acque territoriali della Libia, dietro segnalazione telefonica o visiva, e poi li scaricano tutti nei porti italiani, perché tanto l’Italia è grande, buona e generosa.