Il Cardinale Ciappi, il teologo di papi, da Pio XII a Giovanni Paolo II (all’inizio del suo pontificato): “Il Terzo Segreto dice che la grande apostasia nella Chiesa inizia dal suo vertice. La conferma ufficiale del segreto de La Salette (1846): “La Chiesa subirà una terribile crisi. Essa sarà eclissata. Roma (il Vaticano) perderà la fede e diventare la sede dell’Anticristo “.
ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...
GEORGE SOROS, LA SOCIETA’ APERTA E LA MADONNA DI FATIMA
di Luigi Copertino
GEORGE SOROS, LA SOCIETA’ APERTA E LA MADONNA DI FATIMA
Qualche mese fa il nostro Presidente del Consiglio, Gentiloni, ricevette, per un colloquio, George Soros, tentando di tenere nascosto l’incontro. Il finanziere ebreo-ungherese, è bene ricordarlo ai corti di memoria, operò nel 1992 contro l’Italia, speculando, nel mercato dei cambi, a danno della lira, che all’epoca era ancora la nostra moneta nazionale. L’operazione anti-lira di Soros ci costò 48 miliardi anche per via dell’inettitudine dell’allora Governatore di Bankitalia, il “venerato maestro” Carlo Azeglio Ciampi, che tentò di fermare la speculazione sorosiana bruciando tutte le nostre riserve in marchi tedeschi e dollari. Alla fine la lira dovette svalutare del 30% (il che non fu completamente un male perché ne conseguì un boom delle nostre esportazioni) ed uscire dallo Sme, l’accordo sui cambi fissi che all’epoca legava tra esse le monete europee in vista della futura moneta unica. Cosa incredibile, tuttavia, è che nel 2013, in quel di Udine, George Soros è stato insignito del premio internazionale Terzani. Non a caso, a nostro giudizio, dato che Soros non è semplicemente uno speculatore avido di denaro ma un filosofo propugnatore della “società aperta”. La giuria del premio deve averlo considerato in sintonia con la filosofia che ispirava Tiziano Terzani. Ci piacerebbe, però, sapere cosa ne avrebbe pensato quest’ultimo, ricercatore di spiritualità esotiche in nome della “liberazione nirvanica”. Certo il sospetto di una possibile e segreta connessione filosofica tra nichilismo spirituale e liberalismo è forte.
Un analista americano di matrice conservatrice, Phil Butler, ha messo in rilievo, sulla base della documentazione trapelata da DC Leaks, l’influenza irresistibile esercitata da Soros sulle classi politiche europee (1). I media ci assillano quotidianamente a proposito delle incursioni informatiche della Russia per influenzare le elezioni americane, ma quel che è emerso sul potere di Soros è roba da far apparire Putin – sempre che le accuse mossegli siano vere (ed anche qualora lo fossero si tratterebbe di una antica prassi di guerra diplomatica e mediatica da tutti esercitata almeno da metà ottocento) – un improvvisato giocatore della cyberwar.
Heinrich Videsott: solo e sempre sacerdote. Nel marasma della neochiesa, nell’apostasia generalizzata e mascherata che sta trascinando molte anime alla rovina senza quasi che se ne accorgano, i veri sacerdoti ci sono ancora di Francesco Lamendola
Qualcuno, ancora, c’è. Non molti, anzi pochi, pochissimi: ma buoni, in compenso, a volte perfino ottimi. Nel marasma della neochiesa, nell’apostasia generalizzata e mascherata, che sta trascinando molte anime alla rovina senza quasi che se ne accorgano (ed appunto è il “quasi” che dovrebbe fare la differenza), i veri sacerdoti ci sono ancora, nonostante tutto: saldi come la roccia, simili a dei fari che brillano nella notte e indicano la rotta ai naviganti smarriti. Per la grazia del Signore e non per merito loro, questi umili operai della vigna divina, quasi sempre lontani dai palazzi delle alte gerarchie e dalle aule delle facoltà universitarie, questi uomini di Dio ci confortano, con la loro sola presenza, con la loro testimonianza, per il fatto di esserci, e di essere così come sono: silenziosi, benevoli, accoglienti ma non permissivi, buoni ma non buonisti, aperti ma non relativisti, fiduciosi ma non sciocchi, con una luce soprannaturale che brilla nello sguardo e traspare dai loro gesti, dalle loro parole, e perfino dai silenzi: silenzi carichi di raccoglimento, di contemplazione, di preghiera. Che cosa fanno? Nulla di speciale, almeno in apparenza. Non si agitano necessariamente in qualche onlus (con tutto rispetto per quanti lo fanno), né offrono la loro chiesa – che non è loro, ma di Dio – come dormitorio a qualche decina di sedicenti profughi; non tengono veglie di preghiera contro l’omofobia, né invitano all’altare delle coppie omosessuali, durante la santa Messa, per presentarle ai fedeli con un sorriso smagliante, auspicando che presto possano coronare il loro sogno d’amore con tutti i crismi della Chiesa cattolica, e intanto prodigano loro sorrisi ammirati e compiaciuti, asserendo che il primo comandamento di Dio è quello dell’amore, e non importa chi o come si ama; e non invitano esponenti più o meno noti del Partito radicale, a tenere conferenze per i fedeli, sempre in chiesa, come fanno certi loro colleghi progressisti; infine, quando predicano o tengono la lezione di catechismo ai bambini e ai ragazzi, non si mettono a parlare dei diritti dell’uomo, o della questione ecologica, o della lotta contro i pregiudizi e del dovere dell’accoglienza di chiunque si presenti alla porta di casa: o, se per caso lo fanno, lo fanno a margine del loro discorso, che verte su Dio, sul suo Figlio unigenito Gesù Cristo, sull’azione salvifica dello Spirito Santo, sulla grazia e sul peccato, sul bene e sul male, sul giudizio e la vita eterna, il paradiso e l’inferno.
Quanti scrivono di religione e di Cristianesimo si autodefiniscono teologi. Non sempre meritano questo titolo, perché esso non si basa solo su una laurea od un insegnamento, ma su un modo limpido, coerente e fedele di pensare con la Chiesa e di vivere nella Chiesa. Sono dei raccordi precisi ed impegnativi con la Chiesa che determinano la qualità di teologo. Una turba errante ci porta verso la notte. Non diciamo che siano decadenti o ignoranti. Forse non sempre sono in mala fede, ma certo ci portano verso la notte, non verso la luce. Hanno oscurato Dio e non mancano tra loro taluni che si affannano a indicarci i succedanei di Dio. – Hanno — non i veri teologi, gli altri – oscurato la Chiesa.
Pochi giorni fa i media hanno rilanciato in pompa magna l'ennesima grande-e-rivoluzionaria-rivelazione legata all'attuale pontificato: "in gioventù Bergoglio è andato da una psicanalista". In primo luogo ho pensato (si scrivo in prima persona, ormai ho perso ogni stile) chissenefrega, poi sono stato colto da un flash e ho capito che si tratta dell'ennesimo tentativo di demolire la figura del Papa e l'istituzione del papato. Rimane da capire se siamo di fronte ad esperti di comunicazione che fanno uso di allucinogeni o se il tutto è frutto di un disegno lucido.
Detto ciò, facciamo parlare altri. Scrivono sull'Agi:
«Bergoglio, con il suo ultimo "outing", porta a compimento un processo per cui il papa smette di essere un'autorità da sedia gestatoria, lontana anni luce dalla normalità e dalla fragilità umana, e diviene una persona come le altre, un prete come gli altri benché con una particolare autorità spirituale».
Papa Francesco concede alle Conferenze Episcopali il controllo sui libri liturgici
Papa Francesco ha pubblicato il Motu Proprio Magnum Principium con cui concede alle conferenze episcopali un maggiore controllo sui libri liturgici. Finora, la Sede Apostolica aveva il compito di autorizzare i testi liturgici. Da ora in poi le conferenze episcopali autorizzeranno i testi e la Sede Apostolica rivedrà traduzioni già approvate.
Il diacono britannico Nick Donnelly fa notare su Twitter che "la frammentazione della comunione della Chiesa prende velocità". Ancora: "Divisi per dottrina morale, ora la liturgia".
Bergoglio dovrebbe ritirarsi in una trappa e dovrebbe proferire esclusivamente la frase: "Memento mori", se lasciato libero di parlare non pronuncia che stoltezze.
In questo video insulta Nostro Signore affermando che "nelle sue vene scorre sangue pagano" e questo perché, secondo lui la ricostruzione dell'albero genealogico della Santa Sempre Vergine Maria è approssimativa.
“Spifferi parte XLI: la profanazione dell’Eucaristia è cominciata ed è una realtà nella Diocesi di Torino” di Fra Cristoforo
Mi dispiace che gli spifferi che scrivo siano sempre portatori di cattive notizie. Ma è giusto rendere noto a tutti i lettori la continua demolizione che Omissis cerca di compiere nei confronti della Chiesa Cattolica.
Abbiamo parlato in diversi spifferi che vi è una commissione riservata che sta preparando testi “ad experimentum” per “messe ecumeniche”.
La strategia di Omissis & Co. non si ferma qui. Infatti è sua abitudine far sembrare che le cose arrivino senza alcuna imposizione dall’alto. E che le iniziative partano dal “basso”. In realtà sotto il suo ossessivo controllo (da buon dittatore).
In poche parole questa gente ha escogitato una sorta di “ospitalità eucaristica”, dove una volta dall’uno e una volta dall’altro si celebra tutti insieme “alla stessa mensa”, facendo tutti la “comunione” (cattolici, protestanti, valdesi ecc…) e dando così il via alla famosa “messa ecumenica” voluta intensamente da Omissis.
Vi cito solo alcune frasi dell’articolo citato : “Non viene richiesto, per vivere insieme quest’evento, l’adesione ad un ‘pensiero unico’ sull’eucarestia, ma piuttosto il rispetto di tutti per il pensiero di ognuno; del resto – come anche Paolo Ricca ha osservato nel suo ‘L’ultima cena, anzi la prima’ – se né Gesù, né Paolo hanno spiegato il ‘come’ di questa presenza, perché allora dobbiamo farlo noi?”.
“E’ ormai consuetudine che, una volta al mese, il gruppo si incontri in un chiesa cattolica, luterana, valdese o battista per condividere l’eucarestia, partecipando al culto o alla messa – officiati secondo la liturgia della chiesa ospitante – e collaborando con ruoli diversi alla celebrazione. Distribuzione della comunione, letture e commento della Parola divengono così altrettante occasioni di condivisione ecumenica, ricollocando in primo piano la propria identità di cristiani rispetto a quella di appartenenza ad una specifica chiesa. All’accoglienza eucaristica hanno così aderito, in misura crescente, diversi luoghi di culto, qualche comunità e qualche realtà parrocchiale, e questa pratica va ora diffondendosi anche in altre città”.
“Anche il dogma della transustanziazione, introdotto dal Concilio di Trento in un clima segnato dalla Controriforma, e che ha a lungo diviso i cattolici dagli altri cristiani, è oggi letto da molti teologi cattolici (Alberto Maggi e Carlo Molari in Rocca n.9/2017, e molti altri) come transignificazione delle specie e commemorazione nel rito, con ‘distinguo’ che è sempre più difficile riconoscere rispetto alle letture evangeliche; la presenza ‘reale’ infatti non è più intesa come ‘materiale’, ma come ‘presenza reale spirituale”.
La cosa raccappricciante è che questa farsa sia partita in seno al cattolicesimo.La mia fonte mi ha segnalato che questo gruppo e queste iniziative sono strettamente raccomandate da Omissis.
Come mai altrimenti l’Arcivescovo di Torino non ha preso provvedimenti contro queste iniziative? Anzi, vengono incentivate? Come mai invece i provvedimenti vengono presi solo per sacerdoti e vescovi che vogliono restare fedeli alla Dottrina della Chiesa?
A breve usciranno anche le “linee guida” liturgiche ufficiali per queste farse. E il dado è tratto. Tra qualche tempo chi non si adegua sarà emarginato. Come è solito fare Omissis.
La situazione è gravissima. Siamo dentro l’eresia più totale. Siamo dentro la profanazione dell’Eucaristia, della negazione del Sacramento.
Tutto ciò è il segno del tempo dell’anticristo: l’abolizione del “Santo Sacrificio”.
E se qualcuno aveva dubbi che avessero intenzione di varare una “nuova messa”, ora i signori sono serviti.
Il giornalista, che ben conosciamo, titola il suo pezzo in questo modo:
“Le donne non siano ridotte a serve del nostro recalcitrante clericalismo”
Certo, il succo della questione è trovare il titolo ad effetto che possa far fare qualche visualizzazione in più a Vatican Insider. Quindi usiamo il solito vecchio trucco del pro-donna! E lo dico convinto del fatto che le sane e splendide lettrici cattoliche di questo blog ne abbiano piene le scatole di questa retorica femminista usata di continuo nella neochiesa contemporanea.
Ma basta con i commenti del povero Finan, che con l’età comincia a essere un polemico brontolone.
Ecco gli estratti chiave delle parole del Sommo Pontefice:
….Per favore», le donne «non possono essere ridotte a serve del nostro recalcitrante clericalismo; esse sono, invece, protagoniste nella Chiesa latinoamericana»…
…Dio, quando parla all’uomo in Gesù, non lo fa con un generico richiamo come a un estraneo, né con una convocazione impersonale alla maniera di un notaio, né con una dichiarazione di precetti da eseguire come fa qualsiasi funzionario del sacro…
…L’avverbio “concretamente” non è un dettaglio stilistico, ma appartiene al nucleo della domanda. Il Vangelo è sempre concreto, mai un esercizio di sterili speculazioni. Conosciamo bene la ricorrente tentazione di perdersi nel bizantinismo dei “dottori della legge”…
…Non si può, dunque, ridurre il Vangelo «a un programma al servizio di uno gnosticismo di moda, a un progetto di ascesa sociale o a una visione della Chiesa come burocrazia che si autopromuove, né tantomeno questa si può ridurre a un’organizzazione diretta, con moderni criteri aziendali, da una casta clericale»…
…Infine, anche i laici sono una speranza per l’America Latina, spiega Francesco. Un laicato cristiano «che, in quanto credente, sia disposto a contribuire: nei processi di un autentico sviluppo umano, nel consolidamento della democrazia politica e sociale, nel superamento strutturale della povertà endemica, nella costruzione di una prosperità inclusiva fondata su riforme durature e capaci di tutelare il bene sociale, nel superare le disuguaglianze e salvaguardare la stabilità, nel delineare modelli di sviluppo economico sostenibili che rispettino la natura e il vero futuro dell’uomo – che non si esaurisce nel consumismo illimitato –, come pure nel rifiuto della violenza e nella difesa della pace»…
Un bel discorso, certo.
Sarebbe bello sentirlo pronunciare ai ‘fratelli musulmani‘, che spesso e volentieri trattano le donne come pezze da piedi. Avete mai sentito qualche ammonimento alla loro condotta? Figuriamoci.
Non poteva mancare naturalmente il riferimento a noi poveri ottusi e fissati con la Dottrina, che facciamo “sterili speculazioni”.
E che riduciamo il Vangelo a uno “gnosticismo di moda”.
Peccato che il riferimento allo gnosticismo implichi seguire una “conoscenza esclusivistica”. Noi invece vogliamo solo seguire le Parole di Gesù Cristo e non qualche imprecisata conoscenza esoterica.
Sul fatto poi di ridurre la chiesa ad “ascesa sociale” mi pare che nell’attuale compagine ce ne siano parecchi di vescovi compiacenti che, incuranti delle leggi di Dio, ripetono a pappagallo le nuove direttive senza nessun giudizio morale oggettivo. Una falsata obbedienza. Pertanto mi sento di affermare con sicurezza che la “casta clericale” attualmente sia ancora peggiore del passato. Perchè perlomeno prima chi era attaccato all’ “ascesa clericale” bene o male contribuiva a una pastorale di fondo che era coerente con gli insegnamenti di Cristo.
L’ultimo estratto poi è pura politica.
Ricordo di aver sentito questa affermazione: “il Papa non si immischia nella politica”.
Di per sé sono parole corrette. Ma come sempre mancano le fondamenta: mai un accenno a Cristo.Cristo viene sempre e solo citato per confermare il concetto del sociale.Sociale, sociale, sociale e ancora sociale.
Quello che concerne invece il peccato, mai. Che poi stava alla base degli ammonimenti dello stesso Gesù. (“se non vi convertite, perirete tutti”)
Perchè non dire che la soluzione NON sta SOLO nelle umane riforme e invece stanel conformarsi alle leggi di Dio di conseguenza migliora anche la società? Che forse i poveri non peccano come i ricchi?
Gesù prima di ascendere promise il Paraclito che avrebbe rivelato agli Apostoli laverità sul peccato.
Gesù disse anche, una volta, “i poveri li avete sempre… me non mi avete sempre…”
Allora perché ogni tanto non lasciare perdere le soluzioni sociali e comprendere che tanto in questa vita esisterà sempre la povertà e che non ci si salva a seconda di quanto si possiede?
La salvezza eterna non conta più nulla, il Papa non me parla mai. Forse non ci crede.
Un povero può anche commettere peccati mortali, ma tanto è povero, quindi l’importante è l’uguaglianza sociale. Quello che mi arriva è questo concetto. Ed è quello che arriva a tutti i cristiani.
Ovvero concetrarsi sulle cose della terra -che vanno risolte prima- e poi su quelle del cielo.
Se non erro qualcuno aveva consigliato proprio il contrario. (Paolo)
Queste per concludere, sono parole degne di chi fa politica, e ci mette quel pizzico di marxismo che piace sempre. Non di un Pontefice.
Leader laburista britannico porta la Amoris Laetitia a un nuovo livello
Il leader laburista britannico Jeremy Corbyn, 68 anni, ha ricevuto la Comunione a un funerale a Londra, Inghilterra, riferisce The New Statesman.
Corbyn proviene da una famiglia socialista senza legami con la Chiesa Cattolica. Si è sposato tre volte ed ha divorziato due volte, ha tre figli con la sua seconda moglie. La sua terza moglie è di formazione cattolica.
In un'intervista del dicembre 2015, Corby si p rifiutato di dire quali siano le sue credenze religiose, dicendo che erano "una cosa privata", pur negando di essere un ateo. Ha detto di essere "scettico" nell'avere un Dio nella sua vita.
Corbyn ha descritto le sue preoccupazioni sull'ambiente come una sorta di "spiritualismo". È un sostenitore della propaganda gay.
Il titolo di questo nostro intervento rammenta a tutti, al cólto pubblico nonché all’inclita guarnigione, quella briosa e fanfarona cavatina con cui il dottor Dulcamara, personaggio centrale del melodramma donizettiano “L’Elisir d’amore” (Atto I, sc. 5), solenne nella comica cialtroneria da magliaro, annuncia, con squilli di trombetta ai villici di un paesucolo basco, il suo arrivo proclamandosi benefattore dell’umanità, possessore di mirabolanti panacee, prodigiose pomate e tisane che, con generosa larghezza e quasi quasi gratis, offre ai borghigiani con ovvia promessa di felicità.
Siffatto modello di narrator di carabattole, di falsità - diciamola tutta - ci è venuto alla memoria quando, scorrendo in rete le pagine delle varie testate giornalistiche, nella fattispecie ‘L’Avvenire’ – organo della CEI - la nostra attenzione è stata attratta dal titolo di un articolo a firma di tal teologo Roberto Righetto così recitante “In paradiso con i nostri corpi giovanili. E senza animali” (17 agosto 2017).
Pinocchio Benigni il giullare del Papa. Bergoglio: Emma Bonino è tra i grandi dell'Italia: retroscena del Partito Radicale. Emma ammette che il Governo paga gli scafisti ecco la verità sugli sbarchi. Scalfari:"Gli 80 anni del mio Papa rivoluzionario"