Il Cardinale Ciappi, il teologo di papi, da Pio XII a Giovanni Paolo II (all’inizio del suo pontificato): “Il Terzo Segreto dice che la grande apostasia nella Chiesa inizia dal suo vertice. La conferma ufficiale del segreto de La Salette (1846): “La Chiesa subirà una terribile crisi. Essa sarà eclissata. Roma (il Vaticano) perderà la fede e diventare la sede dell’Anticristo “.
ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...
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sabato 30 settembre 2017
Cosa non si diventa per una porpora..
Il triangolo Fedeli-Bergoglio-Moraglia
Sta destando molto scalpore il libretto di Josè Mario Bergoglio, Imparare ad imparare. Riflessioni sui temi dell’educazione, con prefazione del ministro Valeria Fedeli.
I motivi sono molteplici e riguardano, anzitutto, la sempre crescente commistione tra Chiesa e politica.
Siamo stati abituati ad una Chiesa che, all’epoca di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, interveniva molto di rado nelle questioni nazionali, attentissima a non apparire schierata con un partito o un’area politica. Certamente la Chiesa non rinunciava a dire la sua sulle questioni essenziali, i cosidetti principi non negoziabili e la dottrina sociale della Chiesa, ma sempre evitando che il suo scendere in campo fosse equivocabile e fazioso. All’epoca del Family day del 2007, per fare un esempio noto, la Chiesa italiana si trovò in disaccordo con un governo guidato da cattolici come Romano Prodi e Rosi Bindi sul tema dei Dico, cioè della famiglia. L’allora presidente della Cei, cardinal Camillo Ruini, propose alla guida del Family day due persone di estrazione diversa, Eugenia Roccella, di centro destra e Savino Pezzotta, sindacalista e uomo di centro sinistra, con il mandato, ad entrambi, di mettere al centro solo e soltanto la singola questione di una legge sulla famiglia. E così fu.
Molto più in là di quanto appaia.
Siria, né guerra, né pace: da Aleppo il racconto dei Maristi Blu
Aleppo: 6oo mila persone ritornate alle loro case
Lettera dalla Siria di Nabil Antaki – Maristi Blu / Aleppo
A sei anni dal conflitto e 350 mila morti
Aleppo - Lettera di Nabil Antaki, Maristi Blu - Né Guerra né Pace. È così che posso definire la situazione attuale in Siria in questo settembre 2017, sei anni e mezzo dopo gli
eventi che hanno causato la morte di più di 350.000 persone,
distrutto gran parte del Paese,
sfollato un terzo della popolazione,
spinto all'esilio oltre 3 milioni di persone e
distrutto i sogni e il futuro dei giovani e di più generazioni di Siriani.
Cosa si legge nella ta terrazza di paglia?
Paglia, travisare GPII per sostenere la rivoluzione
Mons. Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia Accademia
per la Vita e Gran Cancelliere del Pontificio istituto teologico San Giovanni
Paolo II per le Scienze sul matrimonio e sulla famiglia, e mons. Pierangelo
Sequeri, Preside del suddetto istituto, hanno rilasciato una lunga intervista
al sito statunitense Crux (clicca qui) sul futuro di questo istituto. Molti i
punti indagati, ma qui vogliamo mettere sotto la lente di ingrandimento solo
alcuni di essi.
Mons. Paglia dichiara: «La vera rivoluzione è avvenuta sotto
Giovanni Paolo II, non sotto Francesco, che non è ancora stato compreso.
Bisogna ricordare che prima della Familiaris Consortio (FC), accadeva che i
divorziati risposati non solo non riuscivano a fare la Comunione, ma erano
stati praticamente scomunicati ed espulsi. Erano outsider. Dopo Giovanni Paolo,
tutti erano dentro la casa … Non posso spedirli ora in terrazza!».
Un fuoco sotto la cenere
DA UNA NOTA FACEBOOK DI VIK VAN BRANTEGEM. Circoli di ultramontani, vaticanisti e falsi “amici” intorno al Papa si comportano in modo totalmente pazzo e ingiusto…
… causando danni incalcolabili per il Papa stesso, per la Chiesa e per il Popolo di Dio.
Per il bene della Curia e della Chiesa dovrebbe esserci dialogo aperto (auspicano i Cardinali Müller e Parolin, certamente non possono essere lapidariamente liquidati in modo sprezzanti e trattati come teologi o diplomatici di quattro soldi).
“The best thing would have been for the Holy Father to have had an audience before their publication. Now we have the spectacle of a trial of strength. It’s better to speak before and to deepen the questions and give good answers. (…) What the Church needs in this serious situation is not more polarization and polemics, but more dialogue and reciprocal confidence” (Cardinal Gerhard Ludwig Müller).(…)
“Corruptio optimi pessima – What was great, once corrupted, is aboninable – Ciò che era ottimo, una volta corrotto, è pessimo” (San Gregorio Magno).(…)
“The best thing would have been for the Holy Father to have had an audience before their publication. Now we have the spectacle of a trial of strength. It’s better to speak before and to deepen the questions and give good answers. (…) What the Church needs in this serious situation is not more polarization and polemics, but more dialogue and reciprocal confidence” (Cardinal Gerhard Ludwig Müller).(…)
“Corruptio optimi pessima – What was great, once corrupted, is aboninable – Ciò che era ottimo, una volta corrotto, è pessimo” (San Gregorio Magno).(…)
Come sfuggire lo spirito mondano dello scisma
La regola di Burke: Maria, catechismo e martirio
Come può un semplice cattolico vivere la propria fede in una
situazione di crescente confusione quale quella attuale? È la domanda cui ha
risposto il cardinale Raymond Leo Burke in una lezione magistrale svolta a
Louisville (Kentucky) lo scorso 21 luglio, ma che vale la pena riprendere per
la sua estrema attualità (QUI IL TESTO INTEGRALE). Senza fare sconti sulla
verità dei pericoli presenti, Burke ha spiegato come sfuggire lo spirito
mondano dello scisma, fino a chiedere la prontezza di donare la vita per la
Chiesa.
«È un momento - ha cominciato il cardinale - che può
semplicemente essere descritto come una confusione, una divisione e un errore».
Poi ha parlato di un giovane sacerdote che lo aveva avvicinato chiedendogli:
«Cardinale, pensa che siamo giunti alla fine dei tempi?». «L’espressione sul
suo volto - ha detto Burke - mi ha fatto comprendere la sincerità della sua
domanda e la preoccupazione profonda che lo animava. Non ho quindi esitato a
rispondere: “Potrebbe essere”». Perché «viviamo nei tempi più travagliati del
mondo ma anche della Chiesa». Poi Burke ha citato l’ideologia gender dilagante
e distruttiva dell’uomo, la negazione della libertà religiosa per vietare ogni
discorso pubblico su Dio, la contraccezione, l’eutanasia, l’indottrinamento dei
bambini. Nello stesso tempo la ricerca spregiudicata «del piacere e del potere
mentre il ruolo della legge, dettato dalla giustizia, viene calpestato», per
cui vige «una legittima paura di uno scontro globale», perché «la situazione
attuale del mondo non può proseguire se non portando ad un annientamento
totale».
Un esempio per noi
Dio ci chiama a una nuova crociata / 3
L’albero di fichi senza frutti significa la stessa cosa della donna curva; il fatto che sia risparmiato l’albero di fichi indica lo stesso che il raddrizzamento della donna (san Gregorio Magno).
Non è un indovinello. San Gregorio Magno sta commentando, collegandole, due pericopi che nel Vangelo di san Luca si susseguono: la parabola del fico sterile e la guarigione della donna curva (Lc 13, 6-17). L’esegesi allegorica del grande Papa vede in entrambi un’immagine dell’umanità, piegata dal peccato originale e incapace di portare buoni frutti, nella sua condizione decaduta. Il fatto che il padrone del campo vada a cercare frutti per la terza volta richiama al Pontefice le tre forme in cui Dio ha soccorso l’umanità: la legge naturale, che ogni uomo può riconoscere con l’intelletto per dirigere i propri comportamenti; la legge positiva, rivelata per mezzo di Mosè al popolo eletto; la grazia, concessa con la propria stessa presenza grazie all’Incarnazione. Le anime dei perversi non si lasciano però né correggere dalla legge naturale, né istruire dai precetti né convertire dai miracoli, nonostante le cure di quanti sono preposti alla vigna del Signore.
E noi restiamo qui...
M. Valtorta: la SPLENDIDA VISIONE dei 3 ARCANGELI
I tre Arcangeli (dettaglio) di Pietro Vannucci detto il Perugino (1446-1523) |
Già altre volte ho riportato scritti della grande mistica Maria Valtorta, che potrete leggere cliccando il suo nome sulle etichette (l'ultimo QUI, in ordine di tempo), ma per avere di lei un quadro più completo, rimando i Lettori all'ottimo articolo di Antonio Socci ‒ QUI ‒ che, sebbene datato, rende veramente onore a questa donna eccezionale. (QUI, tutti suoi scritti).
Tra le sue innumerevoli visioni, ve n'è una che riguarda i tre Arcangeli maggiori,Michele, Gabriele e Raffaele, venerati secondo la tradizione il 29 settembre. La descrizione che ella ne fa è come al solito precisa, dettagliata e affascinante, tanto da strappare un moto di ammirazione a chiunque voglia immergersi nella piacevole lettura.
Ma prima compirò un rapido excursus soprattutto attingendo ad alcune precisazioniespresse da papa Ratzinger (a tutt'oggi ancora il Vero Pontefice) nell'omelia del 2007,tenuta per la solenne Ordinazione di sei nuovi Vescovi, proprio nel giorno di tale ricorrenza. (Ved. QUI).
venerdì 29 settembre 2017
Un nuovo sistema “cattolico”?
Per autorità e non per giurisdizione. Sintesi e breve commento della Correctio filialis
A pochi giorni dalla pubblicazione della Correctio filialis de haeresibus proponiamo qui di seguito una sintesi e un breve commento del documento, anche con lo scopo di illustrare l'inconsistenza di alcune prese di posizione critiche.
La pubblicazione della Correctio filialis nel giorno di Santa Maria della Mercede e della Santa Vergine di Walsingham
La pubblicazione della Correctio filialis nel giorno di Santa Maria della Mercede e della Santa Vergine di Walsingham
Quanto tempo un Papa deve essere morto?
Che cosa si dice all’estero su dibattiti e faide in Vaticano
Che cosa sta succedendo in Vaticano? A partire dalla cacciata dal ruolo di revisore dei conti di Libero Milone e dalla sua recente intervista a Massimo Franco sul Corriere della Sera, dove racconta la sua versione dei fatti, subito smentita dalla Sala Stampa Vaticana, o al licenziamento (o meglio il mancato rinnovo) del card. Gerhard Müller dall’ex Sant’Uffizio. Passando poi dalla lettera di “correzione formale” sull’Amoris Laetitia (meglio nota come “Dubia”) inviata dai quattro cardinali (due dei quali nel frattempo defunti), fino alla più recente “correzione filiale” degli studiosi cattolici e degli esponenti vaticani, tra cui il superiore lefebvriano Bernard Fellay.
È possibile correggere i correttori?
Anche la "correctio"
genera "dubia". Il commento di un filosofo del diritto
Ricevo e pubblico. L'autore è magistrato amministrativo a Roma e studioso di filosofia e di diritto. Questo suo commento alla "correctio" rivolta a papa Francesco per le eresie di cui si sarebbe fatto propagatore suona come voce costruttiva di quel "dialogo" sull'interpretazione di "Amoris laetitia" che il segretario di Stato cardinale Pietro Parolin ha ieri definito "importante anche all'interno della Chiesa", che il cardinale Gerhard Müller ha auspicato venga intrapreso tra un gruppo di cardinali nominati dal papa e i critici e i dubbiosi, e in cui lo stesso Francesco è intervenuto il 10 settembre – quando la "correctio" gli era già stata recapitata –, dicendo testualmente ai gesuiti della Colombia in un incontro a porte chiuse, stando a quanto poi riferito da "La Civiltà Cattolica":
"[Voglio] dire una cosa che credo vada detta per giustizia, e anche per carità. Infatti, sento molti commenti – rispettabili, perché detti da figli di Dio, ma sbagliati – sull’esortazione apostolica post-sinodale. Per capire 'Amoris laetitia' bisogna leggerla da cima a fondo. A cominciare dal primo capitolo, per continuare col secondo e così via… e riflettere. E leggere che cosa si è detto nel Sinodo.
"Una seconda cosa: alcuni sostengono che sotto 'Amoris laetitia' non c’è una morale cattolica o, quantomeno, non è una morale sicura. Su questo voglio ribadire con chiarezza che la morale di 'Amoris laetitia' è tomista, quella del grande Tommaso. Potete parlarne con un grande teologo, tra i migliori di oggi e tra i più maturi, il cardinale Schönborn. Questo voglio dirlo perché aiutiate le persone che credono che la morale sia pura casistica. Aiutatele a rendersi conto che il grande Tommaso possiede una grandissima ricchezza, capace ancora oggi di ispirarci. Ma in ginocchio, sempre in ginocchio…".
*
L'ultimo miglio....
IL BUS DELLA LIBERTÀ A NAPOLI, NONOSTANTE IL SINDACO E LE
MINACCE DEI CENTRI SOCIALI, FASCISMO DI SINISTRA. DOMANI ROMA.
Nonostante la vergognosa decisione dell’ultima ora del sindaco di Napoli, e dell’amministrazione ostaggio delle organizzazioni più estremiste, il Bus della Libertà è sfilato a Napoli, ed ha sostato in piazza Trento e Trieste. La sosta sarebbe dovuta durare due ore, dalle 12 alle 14, ma su consiglio della Digos è stata abbreviata; infatti stavano arrivando gli squadristi dei centri sociali, che, a quanto risultava alle forze dell’ordine, avrebbero avuto intenzione di creare disordini.
Verso la Biogospa?
Tutto quanto a Medjugorje si trasforma in miracoloso...anche il comunissimo alone attorno al sole...https://www.lalucedimaria.it/incredibile-medjugorje-spunta…/
L'imbroglio di Medjugorje
Force, apparizioni e olio miracoloso. Ecco la Medjugorje delle Marche
“Uragano Jorge del gaudio?”
Uragano Francesco
Quella lettera in latino che gli dà dell’eretico, e la reazione del Papa:
“Macché offeso. Ora fa il repulisti”
Osservatore Romano/LaPresse |
L’altro giorno nei dintorni di piazza San Pietro, all’ora di pranzo (cioè alle 13.30, quando suona la campanella oltre le mura), la calma era piatta. Visi sorridenti, soliti grandi appetiti, occhiali da sole a nascondere borse e occhiaie. Eppure, poco prima, una lettera in latino lunga, lunghissima, dava al Papa dell’eretico. Come Giordano Bruno o come uno dei tanti Pontefici medievali che si prendevano schiaffi in faccia da sovrani sbruffoncelli. Sessantadue firmatari, tra cui molti blogger, diversi paralefebvriani, banchieri e intellettuali. “Che buco nell’acqua che hanno fatto”, mi dice poco dopo, davanti a due piatti di Gricia strabordante (prima s’era già mangiato il carciofo unto e bisunto), il monsignore che non vedevo da prima dell’estate.
Aspis surda
Papa, Se anche Parolin e Muller chiedono chiarimenti
«È importante dialogare anche all’interno della Chiesa». Se anche il segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, manda un segnale chiarissimo al Papa vuol dire che la tensione è proprio arrivata alle stelle. Ieri Parolin era a un convegno sull’Iraq organizzato dall’Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS), ma a margine del convegno ha rilasciato alcune brevi dichiarazioni su immigrazione e Amoris Laetitia che, aldilà dei toni molto concilianti, lo mettono in rotta di collisione con papa Francesco e soprattutto con il “cerchio magico” che spinge a rapidi cambiamenti dottrinali.
Sui migranti, pur negando che ci siano posizioni diverse, ha sottolineato che «Si può accogliere a braccia aperte con prudenza», con un chiaro riferimento alla campagna della Caritas Internationalis lanciata il giorno prima proprio da papa Francesco a favore dell’accoglienza degli immigrati e che ha come slogan “A braccia aperte”. Parolin ha anche aggiunto che pur essendo a favore di accoglienza e integrazione, «poi toccherà alla politica italiana decidere», prendendo quindi le distanze dalla forte campagna a favore dello ius soli in Italia che si sta facendo in Vaticano e alla CEI.
“La riforma liturgica è irreversibile”… esattamente come il coma?
Magnum principium vs Summorum Pontificum?
All’inizio di questo mese è stato pubblicato il m.p. Magnum principium, che, unitamente al discorso, di pochi giorni prima, del Vescovo di Roma in occasione della LXVIII Settimana liturgica nazionale (cfr. Enrico Lenzi, Udienza. Papa Francesco: la riforma liturgica è irreversibile, in Avvenire, 24.8.2017), dovrebbe costituire uno dei pilastri che rendano la c.d. riforma, elaborata a seguito del Concilio Vaticano II, un fatto definitivo e, quasi, potremmo dire, di fede. Sì, una fede, lontana da quella della Catholica, ma tutta impregnata di giansenismo o neo-giansenismo, che altro non sarebbe che la versione “cattolica” del calvinismo, e di gallicanesimo; mali questi da cui può dirsi affetta la Chiesa cattolica (di giansenismo ne parla anche don Alfredo Morselli, «Summa familiae cura»: la grazia di sempre e “le forme e modelli del passato”, in MiL, 21.9.2017).
giovedì 28 settembre 2017
Non sono capaci di confessare questo credo
IL SACRIFICIO EUCARISTICO
Tutta la vita del mondo è nel Sacrificio eucaristico. E' il centro di tutto: l’atto d’amore col quale Dio si manifesta agli uomini, è la chiave di volta universale; chi non ha capito questo non ha capito nulla del cristianesimo di Francesco Lamendola
Il Sacrificio eucaristico è il centro di tutto, è la chiave di volta universale: chi non ha capito questo, non ha capito nulla del cristianesimo. Non solo: il Sacrificio eucaristico è l’atto d’amore del Figlio verso il Padre, oltre che il suo atto d’amore verso l’umanità peccatrice; e nessuno può giungere al Padre se non passa per il Figlio, se non crede nel Figlio: pertanto, il Sacrificio eucaristico è l’atto d’amore mediante il quale Dio si manifesta agli uomini, fin nelle profondità della sua sostanza, in una maniera tale che nessuna mente razionale riuscirebbe mai a raggiungere, con tutto rispetto per i teologi e la teologia.
Chi ha visto me, ha visto il padre; e come puoi tu dire: Mostraci il Padre? Non credi tu che io sono nel Padre e il Padre è in me? Sono le parole che Gesù rivolge all’apostolo Filippo, durante l’Ultima Cena, per rispondere alla sua richiesta di far vedere ai suoi discepoli il Padre. E a Tommaso, che gli aveva domandato la via per poterlo seguire, quando aveva annunciato loro che stava per lasciarli e per ritornare al Padre: Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Ecco una frase che bisognerebbe imprimersi bene nella mente; che ogni cattolico dovrebbe meditare a lungo, e confrontare con le dichiarazioni, impregnate di relativismo e d’indifferentismo religioso, di certi esponenti della neochiesa odierna, secondo i quali tutte le religioni portano ugualmente a Dio, anzi, non c’è nemmeno bisogno di esse, purché si segua onestamente la propria coscienza: Nessuno può venire al Padre se non per mezzo di me.
«Amo la Chiesa»
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“Ecco perché abbiamo firmato”
Tra i firmatari (nel momento in cui scrivo siamo a quota 146) della «Correctio filialis de haeresibus propagatis» resa nota lo scorso 24 settembre c’è un vescovo, René Henry Gracida, novantaquattro anni, che nel suo blog (https://abyssum.org/2017/09/27/why-we-signed-the-filial-correction/) ha voluto spiegare le ragioni della scelta.
Nato a New Orleans nel 1923, figlio di un architetto e ingegnere di origine messicana, Gracida prese parte alla seconda guerra mondiale nell’aviazione degli Stati Uniti, sui bombardieri impegnati in Europa contro il nazismo. Trentadue le sue missioni: una storia che impressionò Giovanni Paolo II.
Sacerdote dal 1959, nel 1983 fu nominato vescovo della diocesi di Corpus Christi e dal 1997, al compimento del settantacinquesimo anno di età, è diventato vescovo emerito.
Il testo con il quale illustra il perché della decisione di firmare la «Correctio filialis» è cristallino.
Nel Tide?
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“Ma Bergoglio il titolo di studio l’ha trovato nel detersivo? Parte Seconda”
Nel colloquio con i gesuiti colombiani, Bergoglio ha affermato quanto segue: “ la morale dell`Amoris laetitia è tomista, quella del grande Tommaso. Potete parlarne con un grande teologo, tra i migliori di oggi e tra i più maturi, il cardinal Schoenborn. Questo voglio dirlo perché aiutiate le persone che credono che la morale sia pura casistica. Aiutatele a rendersi conto che il grande Tommaso possiede una grandissima ricchezza, capace ancora oggi di ispirarci”(http://www.lastampa.it/2017/09/28/vaticaninsider/ita/vaticano/il-papa-su-amoris-laetitia-commenti-rispettabili-ma-sbagliati-fyyBLf8eIkiF7RE5ptABBI/pagina.html).
Quando Santa Sede e soldoni vengono a contatto
PEZZO GROSSO DRIBBLA LA CORRECTIO FILIALIS E PARLA DI
SOLDONI, CIOÈ DI MILONE E DELL’ULTIMA GRANA FINANZE IN VATICANO.
Ci ha scritto Pezzo Grosso. Non ci sorprende che ci abbia scritto, e che non ci abbia parlato – almeno lui! – della Correzione Filiale rivolta al Pontefice regnante, che ha raggiunto, a quanto ci dicono, i 146 firmatari, nella speranza di incrinare il silenzio irreale che circonda le conseguenze di Amoris Laetitia.
Pezzo Grosso non si occupa tanto di teologia, quanto di politica e infatti il suo intervento di oggi si rivolge a un fatto che la Correzione ha aiutato a far passare in secondo piano. L’intervista di Libero Milone, uomo del nuovo corso economico, forzato alle dimissioni da Revisore dei Conti, e la risposta molto secca e accusatoria della Sala Stampa vaticana, e del Sostituto alla Segreteria di Stato, mons. Angelo Becciu, secondo cui Milone stava spiando alcuni personaggi della Santa Sede.
Vedere l’invisibile
LA SANTA MESSA DEGLI ANGELI
La Messa è finita gli Angeli si segnano la fronte con il segno della Croce i loro occhi splendono come stelle in una limpida notte invernale, anche il volto di Cristo lassù appeso alla Croce pare sorrida d’un sorriso ineffabile
di Francesco Lamendola
Anche questa sera, nella piccola chiesa di periferia, il vecchio sacerdote entra da solo in sacrestia, da solo indossa i paramenti, da solo sale all’altare e inizia la celebrazione della Santa Messa. È inverno, fa freddo e l’ambiente non è riscaldato: non ci sono i soldi per farlo; inoltre è semibuio, perché, per risparmiare, il sacerdote ha acceso solo le candele dell’altare e la piccola lampada che brilla all’altezza del leggio, sul pulpito. Il suo sguardo contempla malinconicamente i banchi vuoti: le due o tre suore e la vecchia signora, vedova da tanti anni, che di solito si presentano alla santa Messa della sera, evidentemente non ce l’hanno fatta a venire. Ora che le giornate sono così brevi, e il vento spazza con forza il lungo viale, non servito da alcun autobus, accumulando le foglie dei platani sui marciapiedi; ora che i malanni di stagione cominciano a infierire su quegli stanchi organismi, il buio e il freddo le hanno tenute lontane, e così lui è rimasto solo. Ma all’appuntamento con il Signore non ha voluto mancare, né mai vi mancherebbe, per nessuna ragione al mondo: sono più di cinquant’anni che officia la santa Messa, tre volte al giorno, anche se il vescovo non vorrebbe, perché le disposizioni superiori impongono di officiare una sola Messa al giorno, al massimo due, ma solo in casi di provata necessità. Questo, il vecchio sacerdote non l’ha mai capito: quale male, quale danno potrà mai venire, dalla frequente celebrazione della santa Messa, sia per il prete, sia per le anime dei fedeli?