ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 7 maggio 2018

Ce l’hanno fatta sotto il naso

L'ECUMENISMO "ERETICO"


L’ecumenismo è un’eresia codificata dal Concilio. Bisogna ristabilire la verità: ce l’hanno fatta sotto il naso da mezzo secolo i cattolici si trovano per le mani dei concetti non cattolici, perfettamente eretici e non lo sanno 
di Francesco Lamendola  

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Ce l’hanno fatta sotto il naso. Cioè, da mezzo secolo i cattolici si trovano per le mani dei concetti perfettamente non cattolici, perfettamente eretici, e non lo sanno, li adoperano e li maneggiano come se fossero perfettamente cattolici, perché così è stato fatto credere loro. E la cosa è riuscita talmente bene, in maniera talmente soffice e mascherata, che ormai risulta difficilissimo, quasi impossibile, reagire in maniera efficace, riportando le cose nei loro giusti termini e ristabilendo la verità anche in fatto di linguaggio. Infatti, nel linguaggio “cattolico” sono entrati dei termini, coi loro corrispondenti concetti, che, alla luce della vera dottrina, devono essere considerati delle pure e semplici eresie, ma che è impossibile chiamare in tal modo, perché ormai tutti, o quasi tutti, nella Chiesa, se ne servono con la massima disinvoltura, sono entrati nel magistero degli ultimi sei pontificati, e i vescovi  e i sacerdoti li citano come elementi basilari del cosiddetto “rinnovamento” postconciliare.

l giorno della Fine non ti servirà neanche l' inglese

Che fine ha fatto Mr. Skripal?

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UN SILENZIO ASSORDANTE

Per settimane i media di tutto il mondo hanno raccontato con dovizia di particolari la storia di Sergej Skripal, l’ex spia russa avvelenata insieme alla figlia Yulia, in un tentativo di omicidio che il governo britannico ha immediatamente attribuito a Putin e al Cremlino.
Senza una prova portata e con indagini appena all’inizio, il 12 marzo il Premier britannico Theresa May si è presentata davanti al Parlamento inglese affermando che era “altamente probabile” che la Russia fosse responsabile dell’attentato.

Il giorno della Fine non ti servirà l’Argentino

"Io non credo che Papa Francesco creda nell'inferno."



04:47

Professore Roberto de Mattei, Roma 2018.

Cardinale Eijk: "Papa Francesco completamente incomprensibile"

La partita è ancora aperta..?

In principio era l’azione: il legame tra Amoris Laetitia e l’intercomunione con gli Evangelici



E se la Comunione ai divorziati risposati civilmente — rei dei peccati mortali di adulterio e concubinato — fosse un “cavallo di Troia” per giungere all’inter-comunione? Pubblichiamo un’ottima interessante riflessione di Don Alfredo Maria Morselli in cui dimostra l’evidente legame fra Amoris Laetitia e l’inter-comunione con gli Evangelici.
di don Alfredo Morselli
  1. I fatti e la dichiarazione della Sala Stampa.
La Sala Stampa della Santa sede ha comunicato l’esito dell’incontro tra i responsabili della S. Sede e alcuni tra i Vescovi tedeschi contrari al documento “Camminare con Cristo – sulle orme dell’unità. Matrimoni misti e partecipazione comune all’Eucaristia”[1].
Come ben sintetizza lo stesso comunicato[2], “Un numero non indifferente di Pastori – tra i quali sette Vescovi diocesani – non si sono sentiti in grado, per vari motivi, di dare il loro assenso. Questi sette Vescovi si sono rivolti alla Congregazione per la Dottrina della Fede, al Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani e al Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi. Secondo il desiderio di Papa Francesco è quindi stato concordato un colloquio tra alcuni Vescovi con Responsabili della Santa Sede”.
“Nel corso del colloquio”, prosegue il comunicato, “l’Arcivescovo Ladaria ha illustrato che Papa Francesco apprezza l’impegno ecumenico dei vescovi tedeschi e chiede a loro di trovare, in spirito di comunione ecclesiale, un risultato possibilmente unanime”.

L’unità viene prima della verità?

LUNGA MARCIA VERSO LUTERO



La lunga marcia verso Lutero parte da Wojtyla. Il discorso di Paderborn del 1996. La ferita della divisione fra cattolici e protestanti è così grave che deve essere a ogni costo risanata anche a costo di profanare l’Eucaristia? 
di Francesco Lamendola   

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Molti cattolici, senza dubbio, rimanendo gravemente sconcertati dall’enfasi e dal compiacimento, ai limiti del servilismo, con cui il vertice della neochiesa bergogliana ha celebrato la ricorrenza dei cinquecento anni dall’inizio della cosiddetta Riforma protestante – in realtà, uno scisma, generato a sua volta da una serie di gravissime eresie del monaco ribelle, Martin Lutero – si saranno chiesti  dove il signor Bergoglio abbia trovato l’ardire per una cosa del genere, con tanto di emissione di un blasfemo francobollo da pare delle Poste Vaticane, con una Crocifissione nello stile di Albrecht Dürer, ma con Lutero e Melantone, soli, ai piedi della croce, al posto della santa Vergine Maria e dell’apostolo san Giovanni. Ebbene, non si è trattato affatto di una improvvisazione, quasi di un colpo di testa; il viaggio a Lund, in Svezia, e la celebrazione di strane liturgie “interconfessionali”, con una Messa cattolica celebrata di malavoglia, all’ultimo momento, su richiesta dei cattolici residenti in quel Paese e non prevista dal programma iniziale, è stato solo il momento culminante di una lenta, abile e metodica marcia di avvicinamento della Chiesa post-conciliare verso le posizioni luterane, iniziata con l’avvento del cosiddetto “ecumenismo”. Un termine che, fino al 21 novembre del 1964, data del decreto Unitatis Redintegratio, aveva un significato pienamente negativo e anzi equivaleva ad una vera e propria eresia, condannata formalmente da Pio XI con l’enciclica Mortalium animos di Pio XI, del 6 gennaio 1928.

Alla ricerca di "cristiani nascosti"

BESTIARIO CLERICALE. LA PIANETA DI INNSBRUCK, DE KESEL E LE NOZZE OMO. IL RITORNO DI VIGANÒ.

Il Museo del monastero benedettino di Admont, Austria, un capolavoro di bellezza, presenta in una mostra oggetti che appartengono al nuovo vescovo di innsbruck, Hermann Glettler, consacrato nel dicembre del 2017 a questa carica. Fra gli altri oggetti c’è una fotografia del 2004 che ritrae Glettler, un esponente della Chiesa progressista, mentre indossa una pianeta trasparente, fatta di plastica. La foto è anche sulla copertina del catalogo di quest’anno del museo. Glettler però non è nuovo a slanci artistici, o voluti tali. Quando era parroco a Graz, a St. Andrā ha decorato (?) una cappella laterale della chiesa con della vernice rossa e ha sostenuto che fosse arte. Glettler è a favore della comunione per chi vive una seconda unione, con la prima ancora valida, e ritiene che l’idea di donne prete non sia “così utopistica”.

Il tradimento viene sempre dall’interno

Giocasta e il tradimento di certi chierici






Giocasta, personaggio della mitologia greca, era la sorella di Creonte, re di Tebe; sposò il sinistro Laio, predecessore di Creonte e fu la madre del tristemente celebre Edipo. Laio era stato avvisato da un oracolo della Pitia di Delfo che avrebbe avuto un figlio maschio che l’avrebbe ucciso e in seguito avrebbe sposato la madre.
Laio sposò Giocasta, ma, ricordando l’oracolo, si astenne dal consumare le sue nozze, fino al giorno in cui, ubriaco, accade quello che doveva accadere… Dall’unione nacque un bambino: Edipo. Dopo un bel po’ di tempo, Edipo compì per un equivoco il parricidio e sempre per un equivoco sposò la madre, da cui ebbe quattro figli. L’infelice donna, un giorno apprese la verità su suo figlio e sulla sua relazione incestuosa con lui, allora si impiccò per rimediare alla maledizione tellurica…

Questa storia complicata che nell’orrore del mito combina la debolezza con l’equivoco, l’equivoco col parricidio e il parricidio con l’incesto, doveva servire da lezione ad una società, quella greca, pervasa dal disordine dei costumi. Il teatro greco utilizzava il mito e lo metteva in scena allo scopo di descrivere la realtà e forse di correggerla, ma non per deriderla.

Chiesa arcobaleno

OMOERESIA
«Ok agli atti omosessuali». In Belgio è Chiesa arcobaleno

«La condanna degli atti omosessuali non è più sostenibile». Lo ha detto il cardinale De Kesel, arcivescovo di Bruxelles, parlando a un gruppo gay a cui ha anche anticipato il progetto di una qualche cerimonia religiosa per le unioni omosessuali. Che questo sia contrario alle Scritture, alla Tradizione e anche al magistero recente per il cardinale non fa problema.


                                     Il cardinale De Kesel

Il cardinale Jozef De Kesel, l’uomo che ha distrutto – con la complicità della Santa Sede – la Comunità dei Santi Apostoli, fiorente di vocazioni nel Belgio de-cristianizzato, ha incontrato il gruppo gay HLMW il 24 aprile scorso e ha detto che «La Chiesa deve rispettare di più gli omosessuali, anche nella loro esperienza di sessualità». Cioè che atti come la sodomia, da sempre condannati nell’Antico e nel Nuovo Testamento potrebbero trovare un’approvazione ecclesiastica.

domenica 6 maggio 2018

Uomo avvisato…

DISPACCI DALLA CINA. CHE NON PUÒ ESSERE CHE QUELLA CHE È: MONOCRATICA. UOMO AVVISATO…

Come di consueto nel fine settimana, da Hong Kong ci scrive Aurelio Porfiri. Ecco i suoi dispacci dall’Impero.


Coerenza
Dico qualcosa che può sembrare forse strano: non mi sorprende l’atteggiamento del governo comunista cinese, che si comporta in modo consequenziale alla sua “ragione sociale” (e noi certamente abbiamo le nostre buone ragioni per ritenerla giusta o sbagliata). Ma loro proteggono come possono il loro sistema all’interno delle coordinate di pensiero e di azione che si sono dati. Ripeto: loro fanno quello che ci si può aspettare da loro, compreso seguire l’idea che la religione sia subordinata alla politica e ne serva i fini. Chi un poco conosce il mondo cinese, può sorprendersi di questo? Non credo. Un conto è esserne preoccupati, guardinghi, sospettosi, ma al momento attuale possiamo veramente sperare in un atteggiamento diverso?
Certo, non si può parlare di questo mondo come di un monolite, tutto uguale. Ma proprio la difficoltà nel penetrarlo confonde spesso l’analisi e rende la capacità di comprensione magmatica. Eppure nel modo in cui si comportano, a grandi linee, c’è molta coerenza: seguono semplicemente le regole che si sono dati.

In comunione

Il 6 maggio preghiamo per la Siria in unione col vicario di Aleppo














Ho indetto Domenica prossima 6 Maggio una giornata di preghiera per la PACE in Siria.
Vi saremo molto grati se Vi unite a
noi.Purtroppo le agressionI  continuano.
Saluti da Aleppo.
+Georges Abou Khazen, francescano

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La nuova Pentecoste?

Condanne della Chiesa all’eresia chiamata «ecumenismo»





La prestigiosa Enciclopedia Cattolica (Vol. V, Vaticano, Imprimatur 8 ottobre 1950, Coll. 63-65) afferma:
La teoria dell'ecumenismo - Parola derivata da «ecumenico», ossia universale, che viene adoperata nei tempi moderni per indicare ogni sorta di attività religiosa che non si limiti ai problemi interni di una Chiesa cristiana. Nel senso proprio ecumenismo è la teoria più recente escogitata dai movimenti interconfessionali, specialmente protestanti, per raggiungere l’unione delle Chiese cristiane. Qui si parla dell’ecumenismo in senso stretto. L'ecumenismo presuppone come sua base l’eguaglianza di tutte le Chiese dinanzi al problema dell’unione.

Ciò sotto il triplice aspetto psicologico, storico ed escatologico:
a) Psicologicamente tutte le Chiese devono riconoscersi ugualmente colpevoli della separazione, cosicché, invece di incolparsi l’una l’altra, ognuna ha da chiedere perdono; 
b) Storicamente nessuna Chiesa, dopo la separazione, può credersi la Chiesa unica e totale di Cristo, ma soltanto parte di quest’unica Chiesa: conseguentemente, nessuna può arrogarsi il diritto di obbligare le altre a ritornare a lei, bensì tutte debbono sentire l’obbligo di riunirsi tra loro, (vaneggiando di) ricostituire la Chiesa Una e Santa fondata dal Salvatore; 
c) Escatologicamente la Chiesa futura, risultante dall’unione, non potrà essere identica a nessuna delle Chiese ora esistenti.


La S. Chiesa ecumenica, che sorgerà in questa nuova Pentecoste, sorpasserà ugualmente tutte le singole confessioni cristiane. Si vede subito che tali teorie sono in contrasto con la fede cattolica. Esse tuttavia offrono un certo (apparente) vantaggio di ordine pratico, togliendo tra le varie Chiese ogni rivalità, e prospettando tutto l’arduo problema dell’unione in un piano senza ortodossi ed eretici, senza vincitori e senza vinti. Perciò si sono moltiplicate le riviste unionistiche con il titolo di Oecumenica, perfino le due più importanti associazioni internazionali unionistiche, Life and Work e Faith and Order, si sono fuse nel 1946 in una sola con il titolo «Concilio ecumenico», il cui primo congresso venne celebrato ad Amsterdam dal 22 agosto al 5 settembre 1948.

La contraffazione eretica della vera Chiesa cattolica.

PRASSI E TEOLOGIA "ERETICA"


Se comandano i teologi "la prassi domina la dottrina". La distanza abissale che separa la Chiesa del 1962, da quella odierna, che è la caricatura e la contraffazione eretica, qualche volta blasfema, della vera Chiesa cattolica 
di Francesco Lamendola  


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La gravissima crisi in cui versa la Chiesa cattolica ai nostri giorni non è la conseguenza dell'elezione al soglio pontificio di Jorge Mario Bergoglio; questa ne è, semmai, la conseguenza. La crisi parte da molto lontano; e, osservando attentamente fra le pieghe della storia della Chiesa, se ne potrebbero scorgere alcune avvisaglie risalendo indietro addirittura di secoli: perché è da alcuni secoli che forze non cattoliche operano nell'ombra per insinuarsi nella Chiesa cattolica e per condizionarne, dall'interno, la vita, la pastorale, la dottrina. Nondimeno, se vogliamo fissare una data simbolica più vicina, e di più evidente risonanza, senz'altro dobbiamo indicare il Concilio Vaticano II, o meglio, l'elezione di Giovanni XXIII, ossia del papa che, pur anziano e malato, volle fortissimamente convocare il Concilio, quel Concilio, con quelle caratteristiche, con quella prospettiva, con quegli obiettivi, pur conoscendo benissimo - Pio XII li aveva giustamente paventati - i rischi enormi che ciò avrebbe comportato. Bergoglio, quindi, non è che l'ultimo, in ordine di tempo, e il più esplicito, quanto alla sua azione e anche alle sue intenzioni, di una serie di papi, sei per l'esattezza, a partire dai quali si è mostrata una manovra, sempre più evidente, per stravolgere la dottrina della Chiesa e per portare un miliardo e mezzo di fedeli cattolici verso una religiosità che non è più cattolica, ma eretica, e che tale sarebbe stata sicuramente considerata, e condannata, da uno qualsiasi dei duecentosessanta papi che hanno preceduto il conclave del 1958. Facciamo questa affermazione, di per sé gravissima, con perfetta cognizione di causa, anzi ribadiamo il concetto: nessuno dei papi che si sono succeduti nell'arco di millenovecento anni, da san Pietro, il capo degli Apostoli, a Pio XII, avrebbe trovato normale la prassi che si è instaurata nella Chiesa del Concilio e del dopo Concilio; in tutti gli ultimi sei pontificati vi sono elementi, dottrinari, pastorali o liturgici, gravemente difformi dalla vera dottrina cattolica; elementi che avrebbero provocato una reazione di censura, e, nei casi più gravi, di scomunica, da parte della legittima autorità ecclesiastica, cardinali, vescovi e sommi pontefici in testa.

Anti Martinismo

L'INTERVISTA
“Ecco perché non mi definisco gay”. In Italia l'anti Martin


Arriva in Italia Daniel Mattson, autore del libro Perché non mi definisco gay – Come ho recuperato la mia identità sessuale e trovato la pace. La sua storia è un "pugno in faccia" alla tendenza omoeretica e un inno alla Chiesa, che lo ha abbracciato partendo da un dato naturale: «Siamo maschi e femmine. Per rispettare qualcuno dobbiamo riconoscere la sua identità. Tutto il resto sono un falso rispetto, una falsa delicatezza e una falsa compassione».


In occasione del suo arrivo in Italia per la presentazione del suo libro, pubblichiamo l'intervista del mensile Il Timone a Daniel Mattson (clicca qui per leggere il numero di Maggio). Mattson ha raccontato la sua storia nel libro Why I don’t call myself gay – How I reclaimed my sexual reality and found peace (Perché non mi definisco gay – Come ho recuperato la mia identità sessuale e trovato la pace). Nell'intervista parla dell'importanza dell'Apostolato diu preghiera Courage, un approccio al problema dell'omosessualità in ossequio alla dottrina della Chiesa e non incine alle forme di omoeresia che vedono nel gesuita James Martin il suo principale estensore. Daniel Mattson sarà in Italia a maggio per presentare il suo libro Perché non mi definisco gay – Come ho recuperato la mia identità sessuale e trovato la pace, tradotto in italiano da Cantagalli, con la prefazione del cardinale Robert Sarah. Queste le date principali: 23 e 25 maggio a Roma, 28 maggio Rocca di Papa, 29 maggio Napoli, 30 maggio Milano. Tutti i dettagli sul sito www.nonmidefiniscogay.blog. Altri link di riferimento: www.courageitalia.it e www.everlastinghills.org.

“Ora, basta!”

L’assalto dei lupi al gregge 

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Per comprendere la situazione senza precedenti in cui si trova la Chiesa, si deve andare in profondità e risalire al XVI secolo, alla figura di Jan Amos Kominsky detto Comenius (1592-1670). Discendente da una famiglia della setta protestante anti-trinitaria dei Fratelli Boemi, divenne membro dei Rosacroce, una setta segreta, panteistica, di derivazione cabalistica, protestantica e madre della massoneria. Ebbe come padre spirituale Johann Valentin Andreae (1586–1654), uno dei fondatori dei Rosacroce, che lo elesse come suo successore nell’opera di espansione della sinarchia mondialista anti-cattolica romana. «Comenius» - come scrive Don Curzio Nitoglia in “Nuovo dis-ordine europeo”, (www.curzionitoglia.net, 2015) - «voleva unificare a livello mondiale l’istruzione scolastica; coordinare i governi nazionali in un’istituzione super-nazionale; riunire pan-ecumenicamente le chiese cristiane e le religioni a-cristiane all’insegna di un “cristianesimo” (di nome) pluralista, relativista, tollerante e modernistico. (…). 

sabato 5 maggio 2018

La radice dei segreti


Introvabile: la prima redazione del Segreto di La Salette, quella che lesse il Beato Papa Pio IX!




"Melania, sto per dirti qualcosa che non dirai a nessuno. Il tempo della collera di Dio è arrivato; se, quando avrai detto ai popoli ciò che ho detto adesso e che ti dirò di dire ancora; se, dopo ciò, essi non si convertiranno, non si farà penitenza e non si cesserà di lavorare la domenica e si continuerà a bestemmiare il santo nome di Dio, in una parola, se la faccia della terra non cambia, Dio si vendicherà contro il popolo ingrato e schiavo del demonio.

All’origine della crisi di fede in Occidente

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Il monaco e il cardinale

    Come ho già avuto modo di raccontare in altre occasioni, da qualche anno sono in contatto con un giovane monaco ortodosso con il quale, sia pure a distanza e in modo intermittente, mi succede di affrontare temi spirituali. È un’esperienza molto bella che il Signore ci ha donato e che non esito a definire ecumenica nel senso più pieno e più vero del termine, perché nessuno dei due cerca di nascondere le proprie peculiarità, magari per comodità o anche solo per il timore di non apparire sufficientemente cortese. Al contrario, siamo entrambi molto curiosi e cerchiamo di sviscerare le diversità, così da imparare qualcosa l’uno dell’altro e di arricchirci a vicenda.

La Placuit Deo non placuit Papae?

Volare alto



Che la polemica contro lo gnosticismo e il pelagianesimo fosse uno dei cavalli di battaglia di Papa Francesco, lo sapevamo da tempo. Ne aveva già parlato nel documento programmatico del suo pontificato, l’esortazione apostolica Evangelii gaudium (n. 94), ed era tornato sull’argomento nel discorso pronunciato a Firenze il 10 novembre 2015, nell’ambito del V convegno nazionale della Chiesa italiana (qui). Senza contare le innumerevoli stoccate lanciate soprattutto contro i “nuovi pelagiani” durante le omelie mattutine in Santa Marta. 

Nel febbraio scorso, la Congregazione per la dottrina della fede (CDF) aveva pubblicato la lettera Placuit Deo su alcuni aspetti della salvezza cristiana, con la quale almeno io ebbi l’impressione che si volesse in qualche modo dare un fondamento teologico alla controversia, evidenziando il carattere tendenzialmente ereticale delle due deviazioni. E con ciò, pensavo io, si sarebbe chiusa una volta per tutte la questione. E invece il 9 aprile scorso è stata pubblicata l’esortazione apostolica Gaudete et exsultate sulla chiamata alla santità nel mondo contemporaneo, che riapre la disputa, dedicando un intero capitolo, il secondo, a “Due sottili nemici della santità”: lo gnosticismo e il pelagianesimo attuali. Si tratta di 28 paragrafi su 177: il 16% del totale, che non è poco.

Il trucco c’era, ed era trasparente

 L'ERESIA DEI TEOLOGI AL POTERE

L’eresia è al potere perché i teologi hanno il potere. Assistiamo al paradosso di professori di teologia che riempiono la testa dei loro studenti (futuri sacerdoti) con teorie azzardate senza che i loro superiori muovano ciglio
di Francesco Lamendola  


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A dirlo non è uno qualsiasi, ma un sacerdote e un teologo di tutto rispetto: monsignor Antonio Livi, una delle menti più brillanti e più preparate nel panorama, non troppo confortante in verità, della teologia cattolica dei nostri giorni, ove ormai quasi chiunque può autonominarsi esperto e mettersi a dire e scrivere le cose più inverosimili, le più sconcertanti e lontane dalla vera e sola dottrina cattolica, senza che nessuno ci trovi qualcosa di strano e, soprattutto, senza che l’autorità ecclesiastica si sogni d’intervenire. Assistiamo al paradosso di professori di teologia che riempiono la testa dei loro studenti con teorie azzardate, temerarie, eterodosse, senza che i loro superiori muovano ciglio e senza che i loro vescovi sentano il minimo dovere d’intervenire; in compenso, quegli stessi teologi rispondono a colpi di querela alla magistratura contro chi si permette di far notare che quanto essi vanno dicendo e insegnando non è per nulla cattolico, anzi, in certi casi è addirittura blasfemo, o fortemente sospetto di blasfemia.

L’ultima vergogna in attesa della prossima

Alfie, padre Gabriele rispedito in Italia
Padre Gabriele Brusco, il sacerdote italiano che è stato vicino a Thomas Evans e Kate James nei giorni decisivi per Alfie, è costretto a lasciare l’Inghilterra e lunedì sarà già in Italia. Ritirata la richiesta di incardinazione nella diocesi di Westminter.

Il cardinale Nichols

Padre Gabriele Brusco, il sacerdote italiano che è stato vicino a Thomas Evans e Kate James nei giorni decisivi per Alfie, è costretto a lasciare l’Inghilterra e lunedì sarà già in Italia. La decisione era già nell’aria da tempo ma si è concretizzata mercoledì 2 maggio dopo l’incontro che padre Gabriele ha avuto con il vescovo ausiliare di Westminster John Sherrington per esaminare la sua situazione.
Durata e contenuti del colloquio sono top secret, per espressa volontà di monsignor Sherrington, ma non deve essere stata un’occasione particolarmente gradevole se al termine del colloquio padre Gabriele ha deciso di ritirare la richiesta di incardinazione nella diocesi di Westminster. Deve anche lasciare l’Inghilterra subito e non potrà quindi partecipare ai funerali del piccolo Alfie, previsti per venerdì prossimo. È l’ultima vergogna della gerarchia cattolica inglese, che da questa vicenda ne esce a pezzi.

In stato di desolazione o di turbamento

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Alfie: dalla rabbia allo zelo


Dominus omnipotens vindicabit in eis; in die iudicii visitabit illos. Dabit enim ignem et vermes in carnes eorum, ut urantur et sentiant usque in sempiternum (Gdt 16, 20-21).

Son cose che succedono ai vivi (a chi è moralmente vivo, anziché in coma indotto): all’indicibile dolore per il barbaro assassinio di un bimbo innocente, nonché per la vergognosa figura che ci ha fatto la Chiesa Cattolica, si alterna una rabbia colossale che non ha requie all’idea di non poter fare apparentemente nulla. Alfie Evans è stato deliberatamente soppresso nella notte tra il 27 e il 28 aprile, quando un’infermiera gli ha iniettato un cocktail di farmaci che lo ha condotto al decesso poco più di due ore più tardi, visto che il piccolo, pur essendo rimasto privo di cibo e di ventilazione per ben trentasei ore e combattendo con un’infezione ai polmoni provocata da tubi pieni di muffe che non venivano cambiati da appena cinque mesi, non voleva arrendersi alla sentenza di morte e continuava a lottare come un leone per sopravvivere.

venerdì 4 maggio 2018

Il segreto di Gesù

LA FORZA DELLA PREGHIERA


«Venuta la sera Lui era ancora solo lassù». La preghiera notturna una speciale necessità dell’anima. La sola maniera per essere protetti contro il male è quella di ricordarsi della propria condizione creaturale e pregare sempre 
di Francesco Lamendola  

 0 213 gesu nubis 
  
L’episodio evangelico, piuttosto noto, di Gesù che cammina sulle acque, è preceduto da una notazione che ci conferma quanto la preghiera in solitudine, anche di notte, in cima a luoghi elevati, fosse per Gesù una vera e propria consuetudine, una parte essenziale della sua spiritualità e del suo ascetismo. Ci piace rileggerlo e meditarlo, anche per meglio comprendere il miracolo della sua apparizione sulla superficie del lago di Tiberiade, con le acque agitate e quasi in tempesta, e con il commovente tentativo di san Pietro di imitarlo, andandogli incontro, che per poco tuttavia non si conclude in tragedia (Matteo, 14, 22-33):
Subito dopo ordinò ai discepoli di salire sulla barca e di precederlo sull'altra sponda, mentre egli avrebbe congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, solo, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava ancora solo lassù.
La barca intanto distava già qualche miglio da terra ed era agitata dalle onde, a causa del vento contrario. Verso la fine della notte egli venne verso di loro camminando sul mare. I discepoli, a vederlo camminare sul mare, furono turbati e dissero: «È un fantasma» e si misero a gridare dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro: «Coraggio, sono io, non abbiate paura». Pietro gli disse: «Signore, se sei tu, comanda che io venga da te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro, scendendo dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma per la violenza del vento, s'impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù stese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?». 
Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca gli si prostrarono davanti, esclamando: «Tu sei veramente il Figlio di Dio!»

Quando la Chiesa dubiterà come dubitò Pietro

Profezia (terribile) del card. Pacelli sul "suicidio della Chiesa Cattolica": è il Terzo Segreto di Fatima?...



Nel 1933, sedici anni dopo le apparizioni di Fatima, il futuro papa Pio XII, allora cardinale Eugenio Pacelli, segretario di Stato di Papa Pio XI, parlò di Fatima con il suo amico conte Enrico Pietro Galeazzi e disse che si trattava di un avvertimento contro il "suicidio" della Chiesa cattolica che sarebbe avvenuto mediante la distruzione della liturgia e l’alterazione della fede.

Una profezia che in parte vediamo realizzata ma che, nel suo contenuto più drammatico, si apre ad un futuro che del resto non sembra così remoto...; la cosa che impressiona, poi, in modo particolare è la connesisone stabilita dal Cardinale tra il conenuto delle sue "sconcertanti previsioni" e il messaggio di Fatima.

Dove ci portano “i padroni del Discorso”?

Putin pronto ad annunciare la costituzione della “Stavka”, un Consiglio di Guerra
Guerra USA Russia
Mentre in Occidente cresce l’ostilità contro la Russia e si predispongono nuove provocazioni dopo quelle degli Skripal ( Salibury) ed il finto attacco chimico orchestrato a Douma, in Siria, i russi si predispongono a reagire colpo su colpo con una strategia che prevede una risposta devastante delle forze russe, qualora gli USA ed i loro alleati debbano superare quelle che sono le “linee rosse” di Mosca .
Appare certo che la Russia si sente sotto attacco e l’intelligence russa dispone di “informazioni riservate” sulle nuove provocazioni che Washington e Londra stanno predisponendo per giustificare nuovi attacchi in Siria, in Ucraina e nuove restrizioni sanzionatorie contro gli interessi russi. Per questo motivo Putin sta per annunciare la costituzione della “Stavka”, il Consiglio di Guerra che guiderà tutte le decsioni  strategiche di Mosca in questo periodo. Vedi: Global research

Sia fatta la mia volontà


NON C’È SIPARIO CHE TENGA

Soffermiamoci su un argomento di cui molto si è parlato e lo facciamo prendendo lo spunto da un articolo pubblicato lo scorso mese di Febbraio dalla rivista Altroconsumo. Il testo, dal titolo Sia fatta la mia volontà, sottolineava l’importanza della norma sul biotestamento precisandone i riflessi favorevoli già annunciati da Bergoglio prima della sua approvazione. «Sono molti a giurare – si dichiarava agli inizi dell’articolo – che sarebbero state proprio le sue argomentazioni ad aver dato la spinta propulsiva all’approvazione del provvedimento a pochi giorni dallo scioglimento delle Camere». La celebrazione d’una volontà assuefatta agli interpreti della venerabilità fa parte delle regole del gioco e Bergoglio ama giocare d’anticipo.

Clare meglio di Vincent

ALFIE. UNA MADRE AL CARD. NICHOLS: SIA UNA GUIDA, O SE NE VADA

 

Una  cattolica inglese, madre di tre bambini, ha scritto una lettera aperta al cardinale Vincent Nichols, arcivescovo di Westminster, chiedendogli in buona sostanza di rassegnare le sue dimissioni, dopo le sconcertanti dichiarazioni che il porporato ha rilasciato dopo la morte di Alfie Evans.
È una lunga lettera, che vi consigliamo di leggere nell’originale, e di cui traduciamo alcuni brani. “Ho letto le sue dichiarazioni sul caso Alfie Evans con estrema tristezza e incredulità. Sentivo che lei si è schierato al fianco della cultura della morte che è così prevalente nella nostra società oggi, piuttosto che difendere i valori del Vangelo, della vita, della speranza, dell’amore e della pietà. In questa lettera voglio esplorare alcune delle cose che lei ha detto, e anche cercare di andare alla radice del perché lei ha preso le difese dell’ospedale, piuttosto che quelle di Alfie e dei suoi genitori”.

Groucho meglio di Reinhard

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Se Marx (Reinhard) esalta Marx (Karl)

    E così dopo un arcivescovo (Marcelo Sánchez Sorondo) secondo il quale la Cina è il paese nel quale viene meglio applicata la dottrina sociale della Chiesa, adesso abbiamo anche il cardinale (Reinhard Marx) che non si fa troppi problemi nell’affermare (intervista alla Frankfurter Allgemeinen Sonntagszeitung) che senza Karl Marx non ci sarebbe dottrina sociale della Chiesa.
La Chiesa, lo abbiamo sempre saputo, è bella perché è varia e da un po’ di tempo la varietà ha superato ogni limite, ma la storia, almeno quella, andrebbe rispettata. E invece no. Invece ecco che il cardinale Marx, forse soggiogato psicologicamente dal suo più illustre omonimo compatriota, dopo aver sentenziato che «il mercato non ci porta automaticamente a una società giusta», dice di vedere nel marxismo un opportuno «correttivo» del capitalismo, dato che «prosperità e profitto non sono l’unica cosa a cui una società debba tendere».