ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 10 maggio 2018

Chi ubbidisce più all’autorità celeste?

Sogno-visione incredibile del Veggente delle Tre Fontane: suor Lucia gli svela il terzo Segreto di Fatima...


NB_Questo articolo è la secoda parte della serie di tre articoli sul tema: di cui la prima ho pubblicato ieri:
Un grande mistero: il Terzo Segreto di Fatima svelato al veggente delle Tre Fontane... Coverrebbe, per capire bene il discorso per il quale non si può perdere neppure un passaggio altrimenti si rischiano di commettere errori, leggere le due parti insieme. Seguirà la terza parte a breve.
Si tratta di un tema avvincente rivelatore di misteri davvero grandi...

Cercasi Santi disperatamente..

CERCASI SANTI E NON TEOLOGI


La Chiesa ha bisogno di Santi non di teologi. Guai se i Santi non ci fossero più, sventurata quella Chiesa che non sappia più coltivarne preghiamo Dio che ci doni dei Santi e che ci faccia Santi liberati dal fardello dell’io 
di Francesco Lamendola  

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Cercasi Santi disperatamente. Potremo riassumere così l’emergenza, sempre più drammatica, che sta vivendo la Chiesa cattolica in questa fase storica.
La Chiesa può fare a meno, almeno per un certo periodo, di studiosi, di biblisti, di filologi, di eruditi, e soprattutto di teologi: i quali, se non sono ispirati dalla retta fede, servono solo a mettere le anime in confusione e a portare lo scompiglio nella Chiesa stessa, divenendo pietre d’inciampo anziché elementi di coesione. Se, poi, si tratta di “teologi” come Enzo Bianchi, assertori di una religiosità di tipo gnostico, tendente al panteismo e all’ateismo, non averli, per la Chiesa, sarebbe più che un vantaggio: una necessità, perché a causa loro l’irreligiosità pratica si sta diffondendo sempre più negli ambienti cattolici.
Dopo gli eruditi e i teologi, la Chiesa può anche fare a meno dei faccendieri, degli intrallazzatori e soprattutto dei banchieri, questa mala razza di lupi travestiti da agnelli, i quali belano, lamentosamente: Eppure la Chiesa ha bisogno di noi! Perché ce l’hanno tutti con noi? Noi facciamo solo gli interessi della Chiesa, bisogna pure che qualcuno faccia il nostro lavoro! Così diceva, facendo la vittima, il non mai abbastanza esecrato cardinale Paul Marcinkus, l’uomo dello I.O.R., negli anni in cui la sua spregiudicatezza condusse la Sposa di Cristo a intessere rapporti inconfessabili con i peggiori elementi della finanza, con massoni e mafiosi che agivano come dei veri e propri criminali, pronti a consumare qualsiasi delitto per raggiungere i loro sordidi scopi, e lui non era molto migliore di loro, a parte la veste sacerdotale che indegnamente indossava. Ma quei tempi sono veramente finiti, sono davvero appartenenti al passato? Del resto, lo spirito di avidità, di usura, di profitto, che ha generato uomini come Marcinkus, non si è spento per nulla: è stato anzi coltivato come una pianta rigogliosa all’ombra dei palazzi vaticani, e ora è più fiorente che mai, con l’aggravante di una estrema ipocrisia e una capacità di dissimulazione che ha del demoniaco. Che dire, per esempio, di quel tale cardinale Oscar Rodriguez Maradiaga, uomo di fiducia di Bergoglio, il quale, in nome della tante volte sbandierata “chiesa dei poveri”, intascava uno stipendio da 35.000 euro al mese?

La crisi sincronica

Vecchio e nuovo modernismo: le radici della crisi nella Chiesa. Giornata di studi il 23 giugno a Roma

Il 23 giugno si svolgerà a Roma una giornata di studi internazionale sul tema Vecchio e nuovo modernismo: le radici della crisi nella Chiesa. Diane Montagna ha presentato il convegno con un’intervista al prof. Roberto de Mattei pubblicata su Life Site News del 4 maggio che riportiamo:
Qual è lo scopo ed il fine della giornata di studio che si terrà a Roma il 23 giugno?
La giornata di studi del 23 giugno vuole essere un contributo per comprendere meglio la natura della crisi nella Chiesa e, sulla base di questa analisi, individuare i rimedi più efficaci per superarla. Il pontificato di papa Francesco ha portato alla luce questa crisi, in tutta la sua drammatica evidenza. Ma il processo di autodemolizione della Chiesa era già stato denunciato da Paolo VI fin dal 1968, dopo la contestazione alla Humanae Vitae.

Una questione di potere, non di fede

Sionismo cristiano, 3° Tempio e Falso Messia



Sionismo cristiano, 3° Tempio e Falso Messia

Il Sionismo può essere definito come: "Il Movimento Nazionale a favore del ritorno del popolo ebraico nella sua terra e la restaurazione del dominio ebreo nel territorio di Israele". Nella sua forma più elementare, il termine "Sionismo cristiano" significa il sostegno cristiano al Sionismo.

I suoi componenti credono che Dio abbia un'ininterrotta "relazione speciale" ed un "patto inscindibile" con gli israeliti e che essi abbiano un diritto divino al possesso della terra dei loro Padri.

Tutto ciò è basato su un'interpretazione letterale ed escatologica della Bibbia e sulla convinzione che le profezie dell'Antico Testamento riguardanti il popolo "eletto" si stiano realizzando ai nostri giorni ed attraverso l'attuale Stato secolare di Israele.

Questo Movimento ebbe la sua origine tra i Protestanti in Gran Bretagna, e più tardi tra quelli statunitensi.

Il Vaticano non ha altro da fare?

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Don Camillo, il Met e una sfilata blasfema

    – Dove corri don Camillo?
– Gesù, vengo a pregare in ginocchio per questa nostra Chiesa.
– Don Camillo, che cosa c’è? Perché sei così agitato?
– Ma Gesù, non avete saputo?
– Che cosa dovrei sapere, don Camillo?
– Non avete letto della sfilata blasfema a New York, quella carnevalata… per l’inaugurazione della mostra del Met?…
– Il Met? Non capisco…
– Ma sì, il Metropolitan Museum of Art…
– Don Camillo, non ti facevo così glamour

Il tempo delle tattiche è finito

ORA SI GIOCA A CARTE SCOPERTE


 Le parole pesanti come macigni del Primate d’Olanda Ejick, anche se non arrivate agli orecchi di moltissimi cattolici, tale è il muro di gomma che i media asserviti alla lobby di Bergoglio ha innalzato da tempo contro la verità 
di Francesco Lamendola  


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Il tempo delle tattiche, delle finte, delle manovre diplomatiche, è finito; ora si gioca a carte scoperte. Doveva succedere e finalmente è successo. Non ne siamo rattristati, anzi, è con un senso di liberazione che abbiamo accolto le parole, ferme e coraggiose, del cardinale arcivescovo di Utrecht, e Primate d’Olanda, Willem Ejick:
Quando vedo che i vescovi e soprattutto il successore di Pietro mancano nel mantenere e trasmettere fedelmente e in unità il deposito della fede non posso non pensare all’articolo 675 del “Catechismo della Chiesa cattolica”: Prima della venuta di Cristo, la Chiesa dovrà passare attraverso una prova finale che scuoterà la fede di molti credenti. La persecuzione che accompagna il suo pellegrinaggio sulla terra svelerà il “mistero di iniquità” sotto la forma di una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell’apostasia dalla verità.

Parole pesanti come macigni, anche se certamente non sono arrivate agli orecchi di moltissimi cattolici: tale è il muro di gomma che i principali media cattolici, asserviti alla lobby di Bergoglio, ha innalzato, e da tempo, contro la verità. I fedeli non devono sapere: non devono sapere che un numero crescente di eminenti pastori e di insigni studiosi cattolici si sono stancati di soffrire in silenzio e, per il bene della Chiesa e per la salvezza delle anime, si sono decisi a fare il grande passo, quello che nessun cattolico vorrebbe mai fare, e che certo non fa a cuore leggero, ma solo dopo molti travagli interiori: denunciare l’apostasia della Chiesa e soprattutto l’indirizzo sbagliato, funesto, autodistruttivo, che la pastorale di Bergoglio ha impresso a tutto l’andamento della vita cristiana. D’altra parte, quel che sta succedendo non è ancora giunto alla piena consapevolezza della maggior parte dei cattolici: vuoi per conformismo, vuoi per abitudine, vuoi per una fiducia ereditaria, e purtroppo mal riposta, nel vertice della Chiesa, dal quale non si penserebbe mai che possa venire una minaccia all’integrità della fede. E poiché tutti i posti-chiave della Chiesa stessa, le Conferenze Episcopali, il Collegio dei cardinali e il 90% della stampa e delle televisioni cattoliche sono finiti nelle mani della lobby massonica, il risultato è che nulla traspare e nulla, o quasi nulla, giunge all’attenzione del cattolico “comune”. 

Weird

Met Gala. Se il New York Times invoca la Chiesa tridentina


L'esibizione mondana di abiti e costumi ispirati ai paramenti sacri,andata in onda al Met Gala con la collaborazione di alcuni alti prelati, ha suscitato alcune critiche da parte del mondo cattolico. Questa cafonata in effetti è stata, nei fatti, una vera e propria banalizzazione del sacro e della simbologia liturgica cristiana, condita da venature di blasfemia, con una dimenticabile Rihanna vestita da papessa mezza nuda e alcuni utilizzi decisamente fuori luogo delle simbologie mariane. C'è però un però, come si suol dire.
Al Met Gala la simbologia cattolica "ispiratrice" che più ha fatto notizia non è quella attuale e post conciliare, ma quella tradizionale e tridentina. Sembra che il mondo moderno sia in qualche modo incuriosito da qualcosa che probabilmente percepisce come andato perduto, mentre ignora i paramenti liturgici formato accappatoio spacciati per casule, per giunta acrilici. Un fenomeno di costume, certo, ma indicatore del fatto che la retorica pauperista e fautrice del brutto, in ambito liturgico non ha grande fondamento.

Ma a Dio non la si fa!

INTERCOMUNIONE SACRILEGA
una lettera aperta





Una rappresentanza di sette Vescovi tedeschi, con a capo il card. di Utrecht, Willem Ejik, ha scritto recentemente una lettera per contestare la decisione presa il 22 febbraio scorso dalla delegazione della Conferenza episcopale tedesca che ha approvato a maggioranza la possibilità di dare la Comunione anche ai coniugi protestanti sposati con cattolici. I Vescovi hanno trovato facile terreno in questo grazie al consenso avuto dalla delegazione vaticana che, dopo aver escluso il card. Sarah, forse per le sue posizioni decisamente contrarie, ha avallato in pieno la decisione dei Vescovi tedeschi.

mercoledì 9 maggio 2018

Il “filo azzurro”

Misteri mariani, il veggente Cornacchiola rivela: “Il messaggio di Fatima continua alle Tre Fontane" (prima parte)



Le apparizioni mariane (soprattutto quelle degli ultimi due secoli, a partire da Parigi 1830) sono interconnesse da un meraviglioso “filo d’oro” (o “filo azzurro”, in relazione al colore mariano per antonomasia), assimilabile a quell’unico progetto mariano salvifico che la Vergine Maria, per volontà di Dio, sta portando avanti con le sue apparizioni e manifestazioni nel mondo. Per queste intime e misteriose relazioni talvolta i singoli eventi mariofanici si comprendono meglio, assumono sfumature contenutistiche più profonde e svelano ulteriori misteri se le si mettono in relazione le une con le altre, similmente a quanto avviene con i tasselli d’oro di un mosaico che sono già preziosi in sé stessi ma di cui si coglie il pieno significato e valore solo all’interno del mosaico completo che ciascun pezzo contribuisce a comporre.

Un nuovo dogma anche religioso

Preti vaccinisti ed eretici

L’eresia è «la negazione di alcuni dogmi o verità di fede insegnati dalla Chiesa» (1)
In un passato non molto remoto chi veniva macchiato di “eresia” finiva molto male, perché l’eresia andava estirpata con ogni mezzo, soprattutto violento.
E’ San Tommaso che oltre a dare le basi fondamentali dell’insegnamento scolastico odierno definisce il termine “eresia”. Definizione poi formulata dai teologi.
L’eresia «si può manifestare in una negazione o in un dubbio positivo che riduca la certezza a semplice opinione», ma il vero problema è nel dubbio «perché scrolla l’adesione all’insegnamento della Chiesa».
In soldoni l’eresia minava le fondamenta di tutta la costruzione religiosa. Dice il saggio: «chi la fa l’aspetti» e l’umorismo cosmico non ha impiegato tanto nel dare una lezione di vita.

Oggi molti preti sono in odore di eresia, e non c’entra minimamente l’osceno mondo della pedofilia, degli abusi sessuali e tutto quello che ruota attorno... 

Lascia pur grattar dov’è la rogna

CONOSCENZA E RICONOSCENZA


La conoscenza senza riconoscenza: ecco "il peccato". Quando una società si allontana dalla Verità, che è Dio, cade fatalmente in preda ai "disordini", che sono l’effetto logico di una società, che ha voltato le spalle a Dio 
di Francesco Lamendola   

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Nel primo capitolo della Lettera ai Romanisan Paolo esprime con chiarezza le ragioni per cui i pagani sono inescusabili nella loro incredulità (poi spiegherà perché lo sono, a maggior ragione, anche i giudei); vale la pena di rileggerlo attentamente, visto che presenta delle impressionanti analogie con la situazione degli uomini d’oggi e, in generale, descrive la situazione dell’uomo che si rifiuta di riconoscere il suo Creatore e di rendergli lode, pur avendo gli strumenti intellettuali per rendersi conto sia della sua esistenza che della sua bontà, sapienza e perfezione, così come si riflettono nelle sue opere visibili (Rm. 1, 18-25):
In realtà l'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la verità nell'ingiustizia, poiché ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha loro manifestato. Infatti, dalla creazione del mondo in poi, le sue perfezioni invisibili possono essere contemplate con l'intelletto nelle opere da lui compiute, come la sua eterna potenza e divinità; essi sono dunque inescusabili, perché, pur conoscendo Dio, non gli hanno dato gloria né gli hanno reso grazie come a Dio, ma hanno vaneggiato nei loro ragionamenti e si è ottenebrata la loro mente ottusa. Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti e hanno cambiato la gloria dell'incorruttibile Dio con l'immagine e la figura dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.
Perciò Dio li ha abbandonati all'impurità secondo i desideri del loro cuore, sì da disonorare fra di loro i propri corpi, poiché essi hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno venerato e adorato la creatura al posto del creatore, che è benedetto nei secoli. Amen.

I nuovi rogatori



TERREMOTO IN VATICANO : ECCO CHI HA PERMESSO LA PROFANAZIONE DEI PARAMENTI SACRI, PARAMENTI CHE SONO STATI USATI IN PASSATO DA UOMINI FEDELI A DIO , CHE HANNO USATO CON DEVOZIONE E RIVERENZA . GRAZIE INFINITE cardinale Ravasi , CI MANCAVA DAVVERO UN SUO CONTRIBUTO …CHISSA’ SE LO SAPEVA…



Massimo Introvigne :

Perdonate ma io vivo a New York . La mostra e’ al Metropolitan Museum ed e’ una cosa seria e vuole documentare come il cattolicesimo abbia influenzato le arti applicate , moda compresa.

Chi visita la mostra, (e nella maggioranza non sono cattolici) NE RICAVA QUESTO MESSAGGIO : posto che l’alta moda e’ un’arte , i suoi grandi creatori storici in maggioranza erano parte di ambienti lontani della Chiesa. Ma in Italia e Francia , dove l’alta moda e’ nata, e’ impossibile creare arte senza subire, anche solo inconsapevolmente, l’influenza nella tradizione cattolica nel linguaggio , nelle forme e nei colori .

Non ho idea di come abbiano presentato la cosa i tiggi’ italiani (leggi Telegiornali )  ma se l’hanno ridotta a una buffonata temo ne abbiano capito poco…

Te rogamus, audi nos

Le litanie rogazionali nella tradizione liturgica


Nei giorni precedenti la festa dell'Ascensione di Nostro Signore, la Tradizione latina officia delle celebrazioni penitenziali (taluni autori preferiscono definirle "melanconiche", visto il carattere molto tenue di questa penitenza, a motivo del tempo pasquale: niente digiuno, astinenza solo in alcune tradizioni locali, dalmatica e tunicella al posto delle pianete plicate...) a carattere impetratorio, dette Rogazioni, che vanno a costituire una sorta di "Quaresima dell'Ascensione", e al contempo occorrono a propiziare la fertilità dei campi. Le Rogazioni sono anche chiamate Litanie minori, per distinguerle dalle Litanie maggiori che si sono tenute a Roma il 25 aprile, soppiantando l'antica festa pagana di propiziazione agricola, gli Ambarvalia. In questi giorni, nelle parrocchie si compiono delle processioni lungo tutto il territorio parrocchiale, durante le quali si cantano le Litanie dei Santi con tutte le loro preci.

Della storia delle origini gallicane di queste Rogazioni e delle consuetudini più antiche abbiamo già parlato QUI.

Processione delle Litanie Maggiori (25 aprile)
Anche in questa ricorrenza si canta, tra l'altro, la litania rogazionale.

Vogliamo qui parlare della preghiera che maggiormente caratterizza i giorni delle Rogazioni, donando loro pure il nome, ossia quella parte della litania detta litania rogazionale che rivolge una serie di richieste (rogationes in latino) a Nostro Signore, caratterizzate dalla ripetizione della formula Te rogamus, audi nos (Vi preghiamo, ascoltateci). Questa litania è l'ultimo vestigio di una tradizione cristiana antichissima, comune a Oriente e Occidente, tutt'ora sopravvissuta nelle liturgie orientali, dove il diacono canta, sia durante la Divina Liturgia che durante le Ore, numerose litanie rogazionali con diverse impetrazioni a Dio.

La tonaca e lo zucchetto

I riti del potere celebrano la morte di Alfie 

Alla rabbia e al dolore in cui abbiamo galleggiato mentre veniva allestito il patibolo per un bambino che, senza voce, implorava la grazia perché aveva voglia di vivere, segue la tentazione della stanchezza e della rassegnazione.  Pare che ora non ci sia più nulla da fare se prima nulla si è potuto di fronte a un orrore così enorme proiettato in mondovisione a beneficio di una platea inebetita, coi posti in prima fila riservati alle autorità compiacenti. Autorità scientifiche, politiche e giudiziarie, morali e religiose.
Il film che la regia ci ha imposto di vedere era già stato approvato dal Potere del mondo quale necessario rito di passaggio per un’umanità straniata che deve autoannientarsi in tempi compressi. Evidentemente, è deciso che non si può più indugiare. E tutto assume i contorni sinistri di un cerimoniale blasfemo, ricamato nei minimi dettagli e cadenzato dai rintocchi di un orologio funesto costruito chissaddove per manomettere i ritmi inviolabili della vita e della morte stabiliti da Dio. I protagonisti di questa macabra messinscena indossano, insieme al ghigno beffardo di chi è inebriato dal delirio di onnipotenza, la divisa richiesta per le occasioni ufficiali. Vestono il camice e il doppiopetto, la toga e la parrucca, la tonaca e lo zucchetto.

La persecuzione nella Chiesa


14:58
Monsignor Antonio Livi. Roma 2018

Per una Chiesa più poverina

  • MODA & RELIGIONE

Il blasfemo red carpet con la "benedizione" vaticana


Dietro la blasfema sfilata di star del cinema e della musica all'inaugurazione della mostra Moda & Religione del Met di New York c'è un intreccio fittissimo di rapporti con alti ecclesiastici del Vaticano, tra cui Ravasi, i Musei Vaticani e il gesuita Martin. Vogue ha "corteggiato" il Vaticano per farsi dare 40 paramenti sacri utilizzati dai pontefici. Tra questi anche reliquie di San Giovanni Paolo II e il beato Pio IX. Derive di una Chiesa che per apparire più povera è solo più poverina. 


Rhianna vestita da "papessa"

martedì 8 maggio 2018

Presi in Giro..?

IL GIRO VINTO DA ISRAELE


La partenza del giro d’Italia comprata da Israele. La maglia rosa del Giro d’Italia quest’anno l’hanno già vinta loro: come ciclisti non sono un granché ma sulla propaganda non li batte nessuno anche se con un clamoroso falso storico 
di Alberto Negri   

 0 CICLISMO MR BEAM 850

La partenza del giro d’Italia comprata da Israele in guerra e le polemiche su Gino Bartali salvatore degli ebrei. Per rendere memorabile l’evento è stato coinvolto anche Gino Bartali, già entrato nel Giardino dei Giusti dello Yad Vashem e ora cittadino onorario di Israele per il salvataggio di alcuni ebrei tra il 1943 e il 1944. La questione in realtà è assai dubbia, neppure lo stesso Bartali da vivo l’aveva mai confermata. In realtà secondo lo studioso Michel Sarfatti - fino al 2016 direttore della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea - si tratta di un clamoroso falso storico

Francesco, i profeti e la profezia...


Francesco dice: «il vero profeta non è un “profeta di sventure"»: per questo misconosce la "Profetessa dei nostri tempi"?...

1. Francesco, i profeti e la profezia...

Nella sua omelia di ieri, 17 aprile 2018, a Santa Marta (w2.vatican.va/…/papa-francesco-…) Francesco ha trattato un tema a me caro ovvero quello della profezia. In certi suoi passaggi sembra richiamare la necessità e l'urgenza della persona del profeta e del suo ministero nella Chiesa, oggi così come sempre.

Eppure, con il suo metodo inconfondibile, insieme a tale riconoscimento sì e assistito a una reinterpretazione secondo categorie misericordiste e sociologiche della figura e del ruolo del Profeta che, a ben vedere, sono molto lontani da quanto la Sacra Scrittura registra con tutte figure splendide di Profeti dell’AT da Amos a Malachia e da quanto l’agiografia cristiana annovera con tutte le luminose figure di Santi che hanno saputo unire in ogni tempo, nella loro attività pastorale, impegno catechetico e vigore profetico.

I veri antisemiti

De Benedetti, Salvini e l’antisemitismo dei buonisti
LAPR0329-kovF-U43480733134554FZH-1224x916@Corriere-Web-Sezioni-593x443SALVINI ANTISEMITA?
L’accusa è di quelle che non possono essere fraintese: “Salvini è antisemita, anti-europeo e finanziato da Putin”. La denuncia, che scuote di veemente sdegno le anime belle del radicalismo chic, l’ha lanciata Carlo De Benedetti qualche giorno fa intervistato da Lilli Gruber. L’amico di Soros ha risposto alla frequentatrice del Gruppo Bilderberg senza indugi picchiando a destra e a manca anche contro il Pd e contro il M5S. Ma è su Salvini che ha usato gli attacchi più gravi.
Ora lasciamo da parte le accuse di anti-europeismo e di “putinismo”. La prima non è un’offesa e la seconda è una scemenza. Concentriamoci su quella di antisemitismo che è paradossale.

Senza alcuna scusante

LA CRISI DEI PASTORI



La crisi della Chiesa è "la crisi dei suoi pastori". Qual è il compito affidato ai pastori del "gregge di Cristo", ai vescovi e agli arcivescovi che svolgono le loro funzioni all’interno delle rispettive diocesi e arcidiocesi ? di Francesco Lamendola  

0 sberlone rabbino

Qual è il compito affidato ai pastori del gregge di Cristo, ai vescovi e agli arcivescovi che svolgono le loro funzioni all’interno delle rispettive diocesi e arcidiocesi? In primissimo luogo, quello di insegnare la Buona Novella e istruire le pecorelle affinché ricevano tutti gli strumenti atti alla salvezza dell’anima. Dunque, la cosa più importante di tutte non è rilasciare interviste, apparire in televisione, esprimere pareri e opinioni su tutto e di più, magari in ambito politico, o culturale, o comunque diverso da quello della fede; non è guadagnare le copertine dei giornali, e meno ancora far sì che il loro nome corra sulle bocche della gente, magari per le loro stranezze, ad esempio per le loro esibizioni canore dall’ambone della chiesa, o per la loro propensione a parlar male della Chiesa, della dottrina cattolica e della morale cattolica: al contrario, la cosa più importante di tutte è che essi custodiscano fedelmente, intatto e immacolato, il Deposito della fede, così come lo hanno ricevuto dalle mani dei loro predecessori, e, risalendo indietro, da quelle degli Apostoli, nonché di Gesù stesso. 

L’assenza di una guida autorevole e sicura.

CHIESA. IL VATICANO AL TEMPO DI UN PIETRO ELUSIVO. IL CASO PAPA.




Nelle ultime settimane è emersa con evidenza l’incapacità – o la non volontà – del Pontefice regnante di assolvere al suo compito primario: e cioè quello di dare risposte precise a questioni precise e non secondarie per la guida della Chiesa. È emerso anche che proprio le Chiese locali che lo hanno appoggiato e aiutato a raggiungere il soglio di Pietro sono quelle gli stanno procurando i guai maggiori.

Un’eterna promessa

MADONNA DI POMPEI
Dalle tenebre alla luce: il Rosario che fa miracoli

Ricorre oggi la festa della Beata Vergine del Rosario di Pompei. Una devozione che muove orde di pellegrini e vanta milioni di fedeli nel mondo. Tutto nacque da una miracolosa conversione che strappò un’anima dalle mani di Satana per consegnarla nella schiera dei Santi di Cristo. Un fatto che dal passato risuona oggi, per noi, come un’eterna promessa.



                                     La Madonna del Rosario di Pompei

Ricorre oggi la festa della Beata Vergine del Rosario di Pompei. Una devozione che sin dall’8 maggio del 1876 - giorno in cui venne posata la prima pietra del Santuario mariano - spinge orde di pellegrini nella cittadella dell’entroterra napoletano e vanta milioni di fedeli in tutto il mondo. C’è un fatto però che forse non tutti conoscono, ma che fornisce la vera chiave di lettura all’origine di questo culto mariano: è la storia di una miracolosa conversione che strappò un’anima dalle mani di Satana per consegnarla alla schiera dei Santi e dei Beati di Cristo. Un fatto che dal passato risuona oggi, come un’eterna promessa: chi segue Maria su questa terra, non solo condivide con Lei il potere di schiacciare la testa al Serpente, ma guadagna con Ella la sicurezza di camminare sulla via della santità.

“Unanimità su che cosa?”

Mai un cardinale prima ha parlato di Grande Apostasia. Conseguenze geopolitiche.

Il cardinale di Utrecht, Willem Ejik. “Il Papa ha l’obbligo di chiarire”.
Il mondo cattolico è a rumore per l’affermazione del cardinale di  Utrecht, Willem Ejik: “Quando vedo che  i vescovi e soprattutto il successore di Pietro mancano nel mantenere e trasmettere fedelmente e in unità il deposito della fede e penso alla prova finale che dovrà attraversare la Chiesa». Di fatto il cardinale  s’è chiesto se non stiamo assistendo, nel nostro tempo e sotto “Francesco”, alla grande apostasia e alla persecuzione finale che dovranno affrontare i cattolici fedeli, quando “sulla terra si   svelerà il «mistero di iniquità» sotto la forma di una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell’apostasia dalla verità”.

I fumi del tradimento e della incapacità

PEZZO GROSSO E IL GOVERNO. L’ITALIA È COME ALFIE: QUALCUNO HA DECISO CHE DEVE MORIRE.

Era un po’ di tempo che non avevamo notizie di Pezzo Grosso. Oggi ci ha inviato una riflessione che condividiamo in pieno. Stilum Curiae non avrebbe saputo scriverla meglio. Da tempo abbiamo la sensazione di vivere – mutatis mutandis – in una situazione pre-risorgimentale, con alcune grandi nazioni (loro sì, che sono ancora nazioni, con tanti saluti all’Europa) che dicono parlano e fanno per considerarci come terra non più di conquista, ma di gestione. E, come un tempo, siamo stati venduti e traditi. dai politici, dalla cultura, dall’informazione, dalla scuola. Ai miei figli a scuola non ho mai sentito parlare dell’Italia, se non da qualche professore appassionato di calcio; altri invece, sempre trattando di pallone, parlavano della Roma o della Juventus…e infatti le penne brillanti (per contratto) del regime oggi proprio questo si affannano a ripetere: che l’Italia non esiste. E ne vediamo le conseguenze ogni giorno. Che Dio abbia pietà di questo povero Paese, e dei suoi citrulli abitatori. Tanto intelligenti, di fama, e così bravi nel farsi abbindolare…

lunedì 7 maggio 2018

Ce l’hanno fatta sotto il naso

L'ECUMENISMO "ERETICO"


L’ecumenismo è un’eresia codificata dal Concilio. Bisogna ristabilire la verità: ce l’hanno fatta sotto il naso da mezzo secolo i cattolici si trovano per le mani dei concetti non cattolici, perfettamente eretici e non lo sanno 
di Francesco Lamendola  

 http://www.accademianuovaitalia.it/images/gif/chiesa/0--1-anglicani-BERGOGLIO-INDIFERENTISMO-RELIGIOSO.gif

Ce l’hanno fatta sotto il naso. Cioè, da mezzo secolo i cattolici si trovano per le mani dei concetti perfettamente non cattolici, perfettamente eretici, e non lo sanno, li adoperano e li maneggiano come se fossero perfettamente cattolici, perché così è stato fatto credere loro. E la cosa è riuscita talmente bene, in maniera talmente soffice e mascherata, che ormai risulta difficilissimo, quasi impossibile, reagire in maniera efficace, riportando le cose nei loro giusti termini e ristabilendo la verità anche in fatto di linguaggio. Infatti, nel linguaggio “cattolico” sono entrati dei termini, coi loro corrispondenti concetti, che, alla luce della vera dottrina, devono essere considerati delle pure e semplici eresie, ma che è impossibile chiamare in tal modo, perché ormai tutti, o quasi tutti, nella Chiesa, se ne servono con la massima disinvoltura, sono entrati nel magistero degli ultimi sei pontificati, e i vescovi  e i sacerdoti li citano come elementi basilari del cosiddetto “rinnovamento” postconciliare.

l giorno della Fine non ti servirà neanche l' inglese

Che fine ha fatto Mr. Skripal?

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UN SILENZIO ASSORDANTE

Per settimane i media di tutto il mondo hanno raccontato con dovizia di particolari la storia di Sergej Skripal, l’ex spia russa avvelenata insieme alla figlia Yulia, in un tentativo di omicidio che il governo britannico ha immediatamente attribuito a Putin e al Cremlino.
Senza una prova portata e con indagini appena all’inizio, il 12 marzo il Premier britannico Theresa May si è presentata davanti al Parlamento inglese affermando che era “altamente probabile” che la Russia fosse responsabile dell’attentato.

Il giorno della Fine non ti servirà l’Argentino

"Io non credo che Papa Francesco creda nell'inferno."



04:47

Professore Roberto de Mattei, Roma 2018.

Cardinale Eijk: "Papa Francesco completamente incomprensibile"

La partita è ancora aperta..?

In principio era l’azione: il legame tra Amoris Laetitia e l’intercomunione con gli Evangelici



E se la Comunione ai divorziati risposati civilmente — rei dei peccati mortali di adulterio e concubinato — fosse un “cavallo di Troia” per giungere all’inter-comunione? Pubblichiamo un’ottima interessante riflessione di Don Alfredo Maria Morselli in cui dimostra l’evidente legame fra Amoris Laetitia e l’inter-comunione con gli Evangelici.
di don Alfredo Morselli
  1. I fatti e la dichiarazione della Sala Stampa.
La Sala Stampa della Santa sede ha comunicato l’esito dell’incontro tra i responsabili della S. Sede e alcuni tra i Vescovi tedeschi contrari al documento “Camminare con Cristo – sulle orme dell’unità. Matrimoni misti e partecipazione comune all’Eucaristia”[1].
Come ben sintetizza lo stesso comunicato[2], “Un numero non indifferente di Pastori – tra i quali sette Vescovi diocesani – non si sono sentiti in grado, per vari motivi, di dare il loro assenso. Questi sette Vescovi si sono rivolti alla Congregazione per la Dottrina della Fede, al Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani e al Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi. Secondo il desiderio di Papa Francesco è quindi stato concordato un colloquio tra alcuni Vescovi con Responsabili della Santa Sede”.
“Nel corso del colloquio”, prosegue il comunicato, “l’Arcivescovo Ladaria ha illustrato che Papa Francesco apprezza l’impegno ecumenico dei vescovi tedeschi e chiede a loro di trovare, in spirito di comunione ecclesiale, un risultato possibilmente unanime”.