ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 24 maggio 2018

L’undicesimo comandamento

NON LASCIAMOCI IMBROGLIARE


Non lasciamoci imbrogliare al gioco del linguaggio. Una mattina ci siamo svegliati e abbiamo appreso, che esiste l’undicesimo comandamento: "Non opporti all’ideologia omosessualista", anche se Gesù Cristo non ne ha mai parlato! 
di Francesco Lamendola  

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Ludwig Wittgenstein è stato il filosofo che ha posto maggiore attenzione al problema del linguaggio e ha meglio definito il carattere convenzionale e ideologico che esso può rivestire, con tutti i rischi che ne conseguono. Ha osservato Anthony J. P. Kenny nella sua monografia Wittgenstein (titolo originale: Wittgenstein, Londra, 1973; trad. dall’inglese di  E. Moriconi, Torino, 1984, pp.28-30):
Nelle “Ricerche” Wittgenstein insiste sul fatto che  le parole non possono essere comprese al di fuori del contesto delle attività umane non linguistiche in cui è immerso l’uso del linguaggio: il gioco linguistico è costituito dalle parole più il loro contesto comportamentale. Le parole sono strumenti: a parole diverse corrispondono funzioni diverse, proprio come succede per una sega o un cacciavite. Ma questa diversità di funzioni viene occultata dal fatto che le parole, sia pronunciate sia stampate, presentano un aspetto uniforme.[…]
Lo studio dei giochi linguistici mostra che non tutte le parole sono nomi; e che anche il nominare non è poi così  semplice come sembra. Per dare un nome a qualcosa non è sufficiente trovarsi di fronte a questo qualcosa  ed emettere un suono: chiedere come si chiama una cosa e decidere di chiamare le cose in un certo modo sono operazioni che possono essere compiute solo nel contesto di un gioco linguistico. […]

Una battaglia epocale

MONS. SCHNEIDER AL ROME LIFE FORUM: BATTAGLIA SPIRITUALE CRISTIANA DENTRO E FUORI DELLA CHIESA.

La scorsa settimana si è svolto a Roma, all’Angelicum, il Rome Life Forum 2018. Vi offriamo qui l’intervento pronunciato da mons, Athanasius Schneider, vescovo ausiliare di Astana. Che ci ricorda come la Chiesa sia immersa in una battaglia epocale contro forze grandissime, che sono riuscite anche a far scivolare la loro cultura all’interno della Chiesa stessa, e suggeriscono sotto la copertura della comprensione e della misericordia a priori proposte di cultura di morte. Il titolo dell’intervento è: “La Chiesa militante: una verità dimenticata”. 

Nell’attesa degli sviluppi

Riflessioni sul nuovo governo – Fulvio Scaglione: L’Italia snob e l’Impero che la bastona 24/05/2018 by adalberto gianuario
Mentre giochiamo con “sovranismo” e “populismo”, gli Usa mettono l’Europa alle strette con i dazi, l’Iran e la Nato. Alleanza o sudditanza?.



ITALIA: DESTINAZIONE IGNOTA?



Auguri al prof. Giuseppe Conte, da ex-abitante di S.Giovanni Rotondo e nipote di un cappuccino, Conte è devoto di Padre Pio; allo stato attuale è il requisito che suscita più speranze "Padre Pio fa miracoli siamo nelle sue mani" 
di Marcello VenezianI  

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 Stavolta non è una bufala. Il professor Giuseppe Conte ha realmente ricevuto da Mattarella, dopo un lungo colloquio, l’incarico di guidare il governo pentaleghista.  Il presidente incaricato ha fatto un discorsetto onesto ed emozionato. Ah, chi lo doveva dire… si leggeva nei suoi occhi. E chi molla la presa, adesso.
Appena incaricato Conte ha aderito all’ideologia nazionale, il cerchiobottismo. Un eurogrillino falce e mattarella. È stato ecumenico, il professore, ha rassicurato Mattarella, l’Europa, i grillini, Salvini, i clandestini, i suoi concittadini… Tutti a cercare di capire se prevaleva l’inflessione pugliese, fiorentina, romana o curriculale. No, prevaleva il ministrese.
Tratteniamo ogni critica e facciamo a Conte gli auguri più sinceri e non disinteressati. L’incarico ha posto un freno allo sport nazionale di sempre: buttarla in caciara. Fino al giorno prima scappavano i risolini sull’illustre sconosciuto, per giunta tecnico, si facevano giochini di parole sul cognome, come si faceva a scuola quando si conosceva solo il nome del prof che sarebbe venuto in classe il giorno dopo. Poi è scoppiata la bomba carta del suo curriculum gonfiato, farlocco, ed è esploso il gioco nazionale della iena ridens; quel misto di derisione e lapidazione che fa della nostra vita pubblica una via di mezzo tra striscia di Gaza e striscia la notizia.

Dietro le quinte

LA TESTIMONIANZA
"Legge 194, il momento più tragico per l'Italia" - VIDEO

Le menzogne, il contesto tragico del terrorismo, le forzature ideologiche. Ecco come l'aborto divenne legale in Italia. Parla Carlo Casini, per molti anni presidente del Movimento per la Vita e protagonista della battaglia contro l'approvazione della Legge 194 in Parlamento. In questo video spiega cosa accadde in quello che fu "il frangente più drammatico della storia italiana".

TUTTE LE FAKE NEWS DEGLI ABORTISTI

http://www.lanuovabq.it/it/legge-194-il-momento-piu-tragico-per-litalia-video

Anche lui ha i suoi dubia?

Il Papa: "Dubbi che un ragazzo sia omosessuale? Non fatelo entrare in seminario"

Francesco avrebbe così risposto ai vescovi italiani riuniti in Assemblea generale. Solo qualche giorno fa una delle vittime cilene aveva rivelato una frase del Pontefice di tenore ben diverso: "Devi essere felice di ciò che sei e il Papa ti ama come sei"

Papa Francesco (LaPresse)

Roma. Prima “Dio ti ha fatto così e ti ama così e non mi interessa. Il Papa ti ama così e devi essere felice di ciò che sei” detto a Juan Carlos Cruz, una delle vittime cilene di padre Fernando Karadima. Poi “nel dubbio meglio che (gli omosessuali, ndr) non entrino in seminario”. Due posizioni abbastanza diverse, quelle assunte dal Papa nell’ultima settimana. 

L’ultima invenzione del diavolo

VANGELO DEL "COSI' FAN TUTTI"


È nato un nuovo vangelo: quello del "così fan tutti". Le veglie antiomofobia sono l’ultima invenzione del diavolo per omosessualizzare del tutto la Chiesa? Pedofilia ecclesiastica: una Chiesa di orchi travestiti da porporati? 
di Francesco Lamendola  

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E bravo il vescovo di Reggio Emilia, monsignor Massimo Camisasca: alla fine c’è andato, alla veglia contro l’omofobia del 20 maggio 2018, in una chiesa strapiena, e ha pure tenuto un discorsetto di quindici minuti, non ignobile, dopotutto, anzi, perfino abbastanza ortodosso… Ma è stato il classico, l’ennesimo caso in cui il contesto vale più di mille parole; in cui il contesto soverchia le parole, le rovescia, le trasforma nel loro esatto contrario. Le veglie antiomofobia sono l’ultima invenzione del diavolo  per omosessualizzare del tutto la Chiesa cattolica, che già da anni inclina pericolosamente verso il gay-friendly e che da sempre – è doloroso, ma occorre dirlo una buona volta – è piena e strapiena di preti e monsignori invertiti e corrotti, pederasti marci, al punto da abusare per anni di seminaristi e collegiali, il tutto sotto una spaventosa coltre di omertà. Vedi l’ultimo scandalo, in ordine di tempo, che ha indotto tutti i trentaquattro vescovi del Cile, tutti, nessuno escluso, a rimettere i loro incarichi nelle mani del papa, a seguito della bufera scatenata dal caso Barros e, a monte, dal caso Karadima; casi che il signor Bergoglio, colui che si presenta come ultrademocratico e ultramisericordioso, e agisce invece come un tiranno che non dà ascolto a nessuno, ha trattato come peggio non si sarebbe potuto, neanche volendo, dando torto alle vittime e difendendo a spada tratta gli orchi travestiti da porporati: proprio lui che aveva promesso tolleranza zero in materia di pedofilia ecclesiastica.

mercoledì 23 maggio 2018

Cadaveri ambulanti che portano a spasso un cervello ammuffito

MORTI CHE SEPPELISCONO MORTI


Che fare quando una società è dominata da una classe dirigente di morti che camminano? Per Gesù un bel po’di persone sono già morte da vive, dovrebbero seppellirsi da sole. I 6 milioni di bambini italiani che non sono mai nati 
di Francesco Lamendola  

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Leggiamo nel Vangelo di Matteo questo brevissimo ed enigmatico episodio (8, 21-22): E un altro dei discepoli gli disse: «Signore, permettimi di andar prima a seppellire mio padre». Ma Gesù gli rispose: «Seguimi e lascia i morti seppellire i loro morti».Fiumi d’inchiostro sono stati versati su quelle parole di Gesù, cercandovi chissà quali misteriosi e reconditi significati: eterna tentazione dello gnosticismo, anche in salsa cristiana: trovare un livello di “sapienza” nascosto, inaccessibile al volgo ma esperibile dagli illuminati, dagli eletti. Comunque, alla fine, bisogna arrendersi all’evidenza: per Gesù, un bel po’ di persone sono già morte da vive; sono dei cadaveri ambulanti, ovviamente in senso morale e spirituale. Quelle persone sono già morte, e non lo sanno. Se ne vanno in giro con l’aria più normale di questo mondo e pretendono perfino di prendersi cura degli altri, sepoltura dei propri cari compresi: ma dovrebbero piuttosto seppellire se stessi, se solo si rendessero conto di quel che è diventata la loro vita. Un giudizio severissimo, quasi spietato. Che contrasta con l’immagine edulcorata, un po’ zuccherosa, che una certa cultura cattolica “progressista” pretende di fare del Vangelo e del suo fondatore.

Asilo Santamarta



Italia, l’asilo nido dei migranti


Il tema dei flussi migratori e della loro conseguenza in Italia è stato un leit motiv durante la campagna elettorale ed è uno dei punti cardinali nel “contratto” stilato tra Lega e 5 Stelle.

Giungono a proposito, dunque, le analisi sull'argomento elaborate all'inizio del mese di Maggio da ISPI (Istituto per gli studi di Politica Internazionale) e ISMU (Iniziative e Studi Sulla Multietnicità). I due Enti (privati) non intendono esprimere né giudizi né ricette ma si limitano alla raccolta di dati statistici, utili a chi dovrà (se potrà) decidere sull'argomento.

Post mortem?

GÄNSWEIN : “LA CHIESA E’ LEGATA ALLA VOLONTA’ E ALLA PAROLA DI CRISTO ” …”L’ORDINAZIONE SACERDOTALE FEMMINILE NON ACCADRA’ NEPPURE DOPO LA MIA MORTE” …



22 maggio 2018 ( LifeSiteNews ) – Il segretario personale di Papa Benedetto XVI e il capo della casa pontificia, l’arcivescovo Georg Gänswein, ha riaffermato l’insegnamento della Chiesa secondo cui i “preti femmina” cattolici sono un’impossibilità nonostante un “movimento rumoroso” che li spinge.
“La domanda [se le donne possono essere ordinate] è stata risolta in modo definitivo – se posso ricordare chiaramente questo fatto – e in negativo”, ha detto Gänswein in un’intervista del 16 maggio a una rivista tedesca, tradotta dal Dr. Maike Hickson a OnePeterFive .

Il diritto di resistenza

Obbedienza e resistenza nella storia e nella dottrina della Chiesa

(Roberto de Mattei, Rome Life Forum, Angelicum – 18 maggio 2018) Parlare di resistenza nella storia e nella dottrina cattolica non significa in alcun modo fare l’apologia della disobbedienza e della ribellione. Al contrario io farò l’apologia dell’obbedienza. E’ dalla virtù dell’obbedienza, non dalla disobbedienza, che discende la liceità della resistenza cattolica alle autorità familiari, politiche e religiose, quando esse violano la legge divina e naturale.
Questa premessa è necessaria, perché dobbiamo evitare il pericolo di assumere un atteggiamento psicologico di contestazione verso l’autorità, che non ha nulla a che fare con la fede e con la morale cattolica.

Che cosa si vuole di più dalla vita?

Il luterano, la prostituta e il Cardinale Kasper



Don Alfredo Morselli risponde al Cardinale Kasper.
  1. Abbiamo davvero la stessa fede?
Recentemente il Cardinale W. Kasper ha rilasciato un’intervista[1] circa la questione sorta in seno all’episcopato tedesco – ma il problema riguarda la Chiesa intera – circa la possibilità di concedere ai luterani l’accesso alla SS. Eucarestia: il caso contemplato è soprattutto quello in cui due coniugi, dei quali uno e cattolico e l’altro evangelico, partecipano insieme alla S. Messa cattolica.
Il porporato tedesco, favorevole alla suddetta concessione, porta diversi argomenti a sostegno delle sue tesi, ammettendo purtroppo anche la generale disobbedienza di fatto, in Germaniaalle ben precise disposizioni canoniche tuttora vigenti[2].

Di tutto quel che Kasper ha affermato, prendo qui in esame un argomento particolarmente pericoloso, a motivo dell’equivoco da esso veicolato circa il concetto di fede.
“Certo non si può richiedere da un protestante quanto si richiede normalmente da un cattolico. Basta credere: “Questo è (est) il corpo di Cristo, dato per te”. Su questo anche Lutero ha molto insistito. Le dottrine più sviluppate sulla transustanziazione o consustanziazione, anche un fedele cattolico “normale” non le conosce…»”.

Mysterium non Fidei

Misteri vaticani. L'ammutinamento dei vescovi cileni e l'autocensura del papa sul Venezuela


Gli inciampi, i silenzi, le incoerenze dei mezzi di comunicazione vaticani spesso rivelano serie divergenze ai gradi più alti della gerarchia. È quanto è accaduto nei giorni scorsi in almeno due casi scottanti.
*
Uno di questi riguarda il Venezuela. Sullo sfondo del disastro in cui è precipitato il paese e nell'imminenza di false elezioni per la riconferma al potere dell'erede di Hugo Chávez, Nicolás Maduro, è scoppiata la scorsa settimana una rivolta – duramente repressa – nel carcere El Helicoide di Caracas, luogo di detenzione e tortura dei prigionieri politici la cui colpa è di opporsi al regime.
Alla notizia della rivolta l'arcivescovo di Caracas, cardinale Jorge Urosa Savino, e poi la conferenza episcopale venezuelana avevano fatto appello"allo Stato, alla sua responsabilità nei confronti della vita e dell'integrità di tutte le persone detenute". E in Vaticano la segreteria di Stato aveva ritenuto opportuno che papa Francesco prendesse anche lui la parola, al termine del Regina Caeli del 20 maggio, domenica di Pentecoste.

Dixit, non legit?

IL PAPA E I GAY
Dio accoglie il peccatore, ma non il suo peccato
Dio ci ama nella condizione anche gravemente peccaminosa in cui ci trova, ma non ama quella condizione peccaminosa. Alcuni punti fermi sulla ricostruzione del colloquio col Papa del cileno Juan Carlos Cruz e la sua condizione di omosessuale.  



Il cileno Juan Carlos Cruz, quando era bambino, fu abusato da un sacerdote. Uno dei casi di pedofilia che stanno scuotendo la Chiesa cilena. Cruz, racconta al El Pais, è stato ricevuto in udienza privata da Papa Francesco un paio di settimane fa, in occasione del suo viaggio in Cile. L’uomo avrebbe rivelato al Pontefice di essere omosessuale. Francesco lo avrebbe rincuorato così: «Juan Carlos, non importa che tu sia gay. Dio ti ha fatto così e ti ama per quello che sei, e per me le cose non cambiano. Il Papa ti ama per quello che sei. Devi essere felice per come sei». Il Vaticano non conferma né smentisce che il Papa abbia pronunciato simili frasi.

Qui ora non ci preme chiarire se il Pontefice si sia espresso o meno in tal modo. Ciò che ci interessa è offrire una risposta alla seguente domanda: Dio crea alcune persone omosessuali? E in caso negativo, Dio comunque ama la persona omosessuale?

martedì 22 maggio 2018

La nuova "suicida" forma mentis cristiana

COSI' PARLA UN VERO PASTORE


La nuova "suicida" forma mentis cristiana: fino a quale livello di spudoratezza ed eretica menzogna si è spinta la neochiesa di Bergoglio? Un capolavoro di chiarezza dottrinale: l’enciclica di san Pio X Pascendi Dominici Gregis 
di Francesco Lamendola  


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I nemici della Chiesa sono spariti, si sono volatilizzati, o esistono tuttora? E, se ci sono ancora, ve ne sono anche dentro la Chiesa, oltre che fuori? E se sì, come chiamarli, come regolarsi verso di essi, se non come altrettanti eretici, doppiamente colpevoli, perché si servono delle armi della dissimulazione per introdurre nella Chiesa dottrine erronee e, così, sovvertire artatamente la divina Rivelazione? In altre parole: è lecito fare finta che l’eresia non esista più, che appartenga solo al passato? Come giudicare una Chiesa che proclami apertamente che vi sono ormai solo amici, che nessuno più è nemico della Parola di Cristo, e che non occorre stare in guardia contro chicchessia, giacché nessuno merita di essere più considerato un nemico? Certo: un simile atteggiamento appare assurdo, autolesionistico, delirante; eppure, a certe condizioni, è possibile introdurlo nella prassi pastorale e, un poco alla volta, perfino nella dottrina. Ora, di fatto, è proprio quello che è accaduto. 

Il preparativo alla terza rinnovazione..

"Fin nel Vaticano si vedevano cose che facevano ribrezzo (...). Tutto era tenebre, accompagnate da un'afa marcia e velenosa"...








LE STRAORDINARIE RIVELAZIONI ALLA SERVA DI DIO LUISA PICCARRETA

Luisa Piccarreta è oggi sulla via della beatificazione. Il 20 novembre 1994, la Santa Sede diede il “Nulla Osta” all’Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie, per l’apertura ufficiale della Causa di Canonizzazione.
Il 29 novembre del 2005, l’Arcivescovo Giovan Battista Pichierri ha chiuso la fase diocesana, iniziando così quella romana della Causa di Beatificazione (Bel tempo si spera, Tv 2000, 24 marzo 2017).

Una seconda Pentecoste è impossibile

La sola e unica Pentecoste: contro l'eresia neo-gioachimita




Il Concilio Vaticano II è stato bollato come una "nuova Pentecoste". Ma una nuova o una seconda Pentecoste è impossibile. La Pentecoste è il mistero dell'identità e della vitalità della Chiesa attraverso tutti i secoli fino al ritorno di Cristo nella gloria; la Pentecoste non è un semplice evento, come lo spettacolo pirotecnico del 4 luglio (festa dell'indipendenza statunitense, ndt), ma è un dinamismo che permane, espresso dalla perenne freschezza della liturgia, che "lo Spirito Santo ... copre nel suo dolce seno e con ali splendenti (1), cosa caldamente ricordata in tutte le Domeniche dopo Pentecoste, che riempiono di un verde brillante l'autentico calendario Romano.

Potrebbe esserci una nuova Pentecoste solo se la vecchia avesse fallito; e in modo simile, potrebbe esserci una nuova Messa solo se la vecchia avesse fallito (2). Se ci fosse una nuova Pentecoste, questa darebbe origine a un nuovo tipo di Cattolicesimo, con nuove dottrine, una nuova moralità, una nuova liturgia, una nuova umanità in una nuova creazione, tutte cose che potrebbero essere in aperto conflitto con le loro controparti della "vecchia Pentecoste".

Un'epoca di afflizione, di desolazione, di umiliazione per la Chiesa...

L'Oscura Trama dell'ONU per eleggere l'ANTI-PAPA




Ripropongo la presentazione di questo articolo, scritto da un famoso giornalista del Québec di cui ho parlato QUI in rapporto al Progetto Blue Beam, dal momento che i tempi, ora, avallano sempre più le ricerche da lui effettuate e per le quali è deceduto, come spiega la nota seguente  tratta da una relazione  del Prof. Francesco Lamendola.

Premessa su Serge Monast

"Il 5 dicembre 1996, dopo essere stato arrestato dalla polizia canadese ed aver trascorso una notte in prigione per ragioni legate alla mancata frequenza scolastica dei suoi figli, Serge Monast morì improvvisamente per un attacco di cuore.

Poiché si disse che non soffriva affatto di malattie cardiache, si diffuse il sospetto, fra i suoi amici e i suoi ammiratori che, durante le ore della carcerazione gli avessero fatto "qualcosa", ad esempio che lo avessero sottoposto ad un particolare trattamento con la tecnica del laser, in modo da provocarne la morte differita, fuori dalla prigione, così che la polizia non apparisse direttamente coinvolta.

Monast non era il primo, ma il secondo giornalista che moriva all'improvviso dopo essersi interessato al fantomatico Blue Beam Project, di cui aveva svelato, forse, troppi segreti che avrebbero dovuto rimanere tali." (Per saperne di più sulla vita di questo coraggioso scrittore, leggere QUI).

Il Partito degli assorbenti

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22 maggio 1978 – 22 maggio 2018: quarant’anni di aborto di stato 


Il 22 maggio del 1978, quarant’anni anni fa, un governo ancora turbato dal rapimento e dall’uccisione di Aldo Moro, in un’Italia sotto la spada di Damocle del terrorismo, lacerata da conflitti e tensioni sociali, pensava bene di approvare una legge che introduceva la legalizzazione dell’aborto procurato. Una legge che non era stata voluta dai medici, per i quali da secoli esisteva il vincolo del giuramento di Ippocrate che impone di non sopprimere la vita dei pazienti, tantomeno con l’aborto, né dei giuristi, né dall’opinione pubblica. La Legge 194 sulla cosiddetta “interruzione di gravidanza” fu voluta da una piccola ma agguerrita minoranza poltica, che agiva in un’ottica non scientifica, non umanitaria, ma puramente ideologica, che si seppe imporre su una più vasta maggioranza di politici affetti da ignavia, pigrizia, ignoranza. Fu così approvata questa legge firmata da esponenti della cultura laicista e socialista, ma avallata da ministri democristiani che da lì a pochi anni sarebbero stati spazzati via da note vicende giudiziarie, in una sorta di terribile nemesi storica.
L’occasione di questo triste e amaro anniversario ci consente di fare qualche riflessione e di ribadire  la nostra posizione a riguardo delle tematiche della difesa della vita e della dignità dell’essere umano fin dallo stato embrionale.

La credibilità del partito della fronda.

FFI. LA GRANDE ACCUSATRICE OFFRE SCUSE FORMALI: HA SCRITTO “COSE NON VERE” SUI LAICI.


Mentre si avvia al quinto (!) anno il commissariamento dei Frati Francescani dell’Immacolata, senza che si veda per ora una possibile soluzione a questa straordinaria vicenda, che resterà insieme ad altri atti di imperio al limite dell’arbitrio (vedi Ordine di Malta) come una delle macchie su questo Pontificato, c’è da registrare un fatto importante, nel castello di accuse e diffamazioni che hanno avvelenato questa storia.

Ma Dio distruggerà questo e quelli

OMOERESIA PENULTIMA FERMATA


Omoeresia, penultima fermata prima del capolinea. Il tema della pratica omosessuale è il cavallo di Troia ideale per far entrare il nemico fin dentro il cuore della "cittadella cristiana", demolendone le difese dall’interno 
di Francesco Lamendola  

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La validità del Sacramento eucaristico, centro e cuore della santa Messa e di tutta la Chiesa cattolica, validità messa in forse da una serie di sciagurate iniziative della gerarchia ai suoi massimi livelli – prima da parte di Bergoglio con l’esortazione apostolica Amoris laetitia, in tema di comunione ai separati e divorziati passati ad altra unione (cioè, in pratica, viventi in flagrante peccato di adulterio), ora da una parte della Conferenza episcopale tedesca, capitanata dai soliti Marx & Kasper, in tema di “intercomunione” alle coppie formate da un coniuge cattolico e uno protestante – è certamente un problema più serio, perché colpisce al cuore la dottrina cattolica. Tuttavia, i nemici interni della Chiesa di Cristo hanno individuato un terreno più agevole, per loro, sul quale sferrare l’assalto decisivo contro i Sacramenti, contro la Grazia e a favore del peccato, e cioè quella che ormai da tempo viene indicata, con neologismo brutto ma efficace, omoeresia. 

Ci alzeremo in piedi ?

ACCADEMIA GPII VITA E FAMIGLIA A ROMA. L’INTERVENTO DI MONS. NEGRI. LE FAKENEWS SU HUMANAE VITAE.


Cari lettori di Stilum Curiae, oggi a Roma si è svolta la prima conferenza internazionale della neo-costituita Accademia per la Vita e la Famiglia Giovanni Paolo II, fondata dal prof. Josef Seifert, il filosofo tedesco privato dell’insegnamento dall’arcidiocesi di Granada per le sue critiche ad Amoris Laetitia. Siamo lieti di offrirvi il testo integrale – in italiano – dell’intervento di mons. Luigi Negri, arcivescovo emerito di Ferrara.

lunedì 21 maggio 2018

Chi dei due ha visto più lungo?

L’incontro tra Paolo VI e mons. Lefebvre: a noi posteri la facile sentenza 

È da pochi giorni rimbalzata sui blog la notizia lanciata da Vatican Insider sull’uscita del libro di padre Leonardo Sapienza “La barca di Paolo”, in cui viene riportato integralmente il verbale del colloquio avvenuto tra Paolo VI e mons. Marcel Lefebvre. L’incontro avvenne a Castel Gandolfo, la residenza estiva dei pontefici, l’11 settembre del 1976, presenti anche don Pasquale Macchi, segretario particolare di papa Montini e don Giovanni Benelli, sostituto della Segreteria di Stato e futuro arcivescovo di Firenze. È proprio quest’ultimo il redattore delle otto cartelle che ora vengono a galla grazie alla pubblicazione di padre Sapienza. L’incontro durò dalle 10.27 alle 11.05 ma in quei pochi minuti è condensato un universo di problemi e argomenti che tengono banco ancora oggi, a distanza di 42 anni. I temi trattati non sono certo una sorpresa: ciò che fa effetto è sentire le voci di questi protagonisti riecheggiare dal freddo verbale stilato da un funzionario di curia. Diciamocela tutta: ciò che dice mons. Lefebrve è ciò che vorremmo dire anche noi se solo avessimo possibilità di poter esprimerci con il Potere. Lui ha però avuto l’occasione di farlo veramente, con coraggio e coerenza. A noi resta la soddisfazione di vedere, dopo 42 anni, cosa nel frattempo è successo e – perché no – chi dei due ha visto più lungo e forse aveva davvero ragione.







L'aborto non è più un dogma?


“I love my life!” Parola di Conor

    Mancano pochi giorni al referendum che potrebbe legalizzare l’aborto in Irlanda. L’appuntamento è per il 25 maggio, come stabilito dal Consiglio dei ministri. Se gli irlandesi diranno sì all’abrogazione dell’ottavo emendamento dell’articolo 40 della Costituzione, emendamento secondo il quale la madre e il bambino non ancora nato hanno gli stessi diritti, di fatto si avrà il via libera all’aborto dopo che la Corte suprema, chiamata a pronunciarsi sui diritti costituzionali dei bambini non ancora nati, ha detto che questi, al di fuori dell’articolo 40, non ne hanno nessuno.
Secondo quanto anticipato dalla stampa irlandese, se l’emendamento sarà soppresso la nuova legge stabilirà che la richiesta d’aborto dovrà essere sottoposta a due medici e l’intera “procedura” durerà tre giorni. Come sempre in questi casi, i sostenitori della legge mettono l’accento sui “diritti” delle donne, ma i vescovi irlandesi in una nota rispondono che quello veramente in discussione è il diritto alla vita, il quale non può dipendere da una legge. “Per questo, dichiarare che tale diritto non è riconosciuto a una particolare categoria – i piccoli in gestazione – è per noi un passaggio scioccante e una palese ingiustizia”.

Dio l'ha fatto così?

PAPA FRANCESCO AL BERGAMO PRIDE. MI RACCOMANDO, NIENTE PREGHIERE DI RIPARAZIONE. LO VUOLE LA CURIA.

A Bergamo ieri si è svolto il Gay Pride. Una preghiera di riparazione organizzata nella Chiesa dei cappuccini è stata ostacolata e alla fine stoppata dalla Curia diocesana. Avrebbe dovuto tenersi oggi. Al suo posto, questa sera, ma sul sagrato della Chiesa, avrà luogo un rosario di riparazione.

Pietas l'è morta?

PIETAS PER UNA NUOVA CIVILTA'



Risuscitare pietas e caritas medievale per ricostruire la civiltà. Se vogliamo sperare di sopravvivere all'auto-distruzione della modernità, dobbiamo resuscitare qualcosa di equivalente. L’uomo non può fare da solo e senza Dio 
di Francesco Lamendola  

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Gli antichi lo sapevano, il lettore dell’Eneide lo sa bene, lo sapevano i nostri nonni quando ci insegnavano la devozione, il rispetto e la gratitudine verso Dio, verso la Patria e verso la Famiglia. Ma poi è arrivata la modernità; è partita da lontano, strisciando come una serpe, e infine è esplosa nel 1968, seminando macerie che tuttora ingombrano la nostra via: e una montagna di disprezzo si è abbattuta sulla triade Dio, Patria e Famiglia. Più in generale, il sentimento della pietas è stato ridicolizzato e praticamente distrutto; ora lo dobbiamo resuscitare, se vogliamo sopravvivere. Di fatto, non esiste civiltà senza la pietas: smarrire quest’ultima equivale a precipitare nella barbarie. Infatti, quella in cui viviamo non è una civiltà, ma una barbarie costituita.

Qua si sta già giocando la partita per la successione.

Gli esami a Papa Francesco
Cardinali contro il Pontefice, porporati arrabbiati e la partita per la successione già iniziata
Papa Francesco (foto LaPresse)
Il diluvio che copre il Cupolone rende nervoso il cardinale seduto al tavolino del bar turistico a due passi da piazza della Città leonina. Appoggia il cappello sul tavolo, accanto al cellulare vecchio di almeno un decennio e mi domanda se ho letto quel che ha detto il cardinale di Utrecht, Ejik. Dico di no, che non so neppure chi sia questo cardinale, immagino uno dei soliti progressisti del nord Europa. Invece no, scopro che è quasi un lefebvriano, tanto conservatore è. Il mio interlocutore mi dice che mai nessuno come questo Ejik se l’era presa con il Papa: “Altro che dubia, altro che Burke. L’arcivescovo di Utrecht ha messo in dubbio il ruolo di defensor fidei del Papa, e questo è gravissimo.