ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 7 settembre 2011

Pejora premunt!


Il cyberteologo Spadaro da Springsteen alla guida della Civiltà Cattolica

Su Twitter Antonio Spadaro, gesuita di 45 anni, si definisce “cybertheologian”, un teologo interessato a come la logica della rete cambia il modo di pensare la fede, insomma.
“Forse è giunto il momento di considerare la possibilità di una cyberteologia intesa come l’intelligenza della fede al tempo della rete”, dice al Foglio Spadaro nel giorno in cui viene annunciato il suo nuovo incarico: dal 1° ottobre succede a GianPaolo Salvini come direttore della Civiltà Cattolica, la rivista dei discepoli di Ignazio di Loyola.
“L’essere gesuita, vivere la spiritualità di Ignazio – spiega al Foglio Spadaro – è lievito della mia personalità. Si tratta di una spiritualità incarnata, umanistica, curiosa e attenta alla ricerca della presenza di Dio nel mondo, che nei secoli ha forgiato santi, intellettuali, scienziati e formatori. Principio ispiratore di questa spiritualità è un criterio molto semplice: ‘Cercare e trovare Dio in tutte le cose”, come scrive sant’Ignazio”.
Spadaro, che di Civiltà Cattolica è anche critico letterario, ha sempre scritto di questa ricerca. Una ricerca presente, ad esempio, anche nella musica rock. Spadaro ha scritto di Nick Cave, Nick Drake, Bruce Springsteen, Tom Waits, autori che manifestano il bisogno dell’anima di trovare Dio. “Occorre infatti distinguere – dice – e questa è la sfida, tra una generica e ‘dionisiaca’ ricerca di liberazione vaga e a volte distruttiva da una reale e profonda ricerca di salvezza. Il rock in questo senso ha saputo esprimere anche qualcosa di estremamente intenso”. Del resto, “in 160 anni di storia la Civiltà Cattolica ha sempre vissuto, in varie forme, un ascolto attento delle esigenze degli uomini e delle donne del proprio tempo, delle sue forme di espressione, della sua vita sociale, con grande rispetto. E’ un ascolto che potremmo definire anche ‘spirituale’. La vita spirituale delle persone non è morta perché non può morire”.
Essere direttore della Civiltà Cattolica non è facile. Quando il fascicolo della rivista è ancora in bozze viene inviato alla segreteria di stato vaticana per l’approvazione.
Dice Spadaro: “Le proposte culturali che la rivista offre sono caratterizzate da una sintonia speciale con la Santa Sede sin dalla sua fondazione, come è attestato dal breve pontificio ‘Gravissimum supremi’ del 1866. Il lettore potrà contare sul fatto che le nostre opzioni siano conformi con il magistero della chiesa. Questo avviene in maniera semplice: inviamo in segreteria di stato le bozze prima della pubblicazione per verificare se realmente questa sintonia si è realizzata e per garantire al nostro lettore di trovare quel che gli promettiamo. In questo senso la Civiltà Cattolica è considerata una rivista autorevole, ma certo non ufficiale. La rivista intende svolgere un modesto servizio alla chiesa, in particolare al Papa nel suo impegno ecclesiale universale. Questo spirito di servizio, del resto, è conforme a una testata scritta da gesuiti, che sono legati al Pontefice da un vincolo particolare di amore e di obbedienza”.
Pubblicato sul Foglio mercoledì 7 settembre 2011

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