|
|
|
Reliquie on line,boom di vendite |
|
|
|
|
VATICANISTA DE LA STAMPA |
|
La reliquia viaggia su internet: dalla veste bianca di papa Wojtyla alla ciocca di capelli di Santa Teresa di Gesù Bambino, non si arresta il mercato di testimonianze sacre in vendita on line. Milleseicento euro vengono chiesti per il reliquiario di San Vincenzo dè Paoli, 30 euro per una ciocca di capelli di Santa Teresa di Gesù Bambino, frammenti ossei di sei santi in 'offerta specialè a 430 euro. È fiorente il mercato delle reliquie sui siti di aste del web. C'è finito pure un brandello della tunica di Santa Rita da Cascia o di San Francesco d'Assisi. Base d'asta, 27 euro. «Non c'è dubbio - denuncia Giovanni Pannunzio, fondatore di Telefono Antiplagio anticipando all'Adnkronos parte dei dati del rapporto antiplagio che sarà presentato a dicembre - che le reliquie più gettonate siano quelle di padre Pio. Il costo di una singola reliquia è arrivato addiritttura a circa duemila euro».Nella speciale hit parade di Telefono Antiplagio sono finiti soprattutto i santi legati al francescanesimo: particolarmente gettonati Sant'Antonio e San Francesco. «A Padova - denuncia Pannunzio - mi è capitato persino di vedere un ferro di cavallo con dentro incastonata l'immagine di S. Antonio. È evidente che siamo nella pura superstizione». Nel tempo, l'Osservatorio di Telefono Antiplagio ha denunciato alla Santa Sede la compravendite telematica di reliquie provenienti dalle ossa di santi e beati convalidate da antiche pergamene. «Il fatto è - osserva ancora il fondatore di Telefono Antiplagio - che la Chiesa dovrebbe intervenire con più energia. Stesso discorso si dovrebbe fare per la polizia postale e per la finanza. Ma è anche vero che non esiste un certificato di originalità che consenta di attestare l'originalità di una reliquia. E poi le vittime di questi raggiri denunciano assai poco».«Tessuti umani, resti di organi e ossa, un giro d'affari che nasce anche dal saccheggio di tombe e siti archeologici o alimenta forme di satanismo», denuncia Pannunzio. «Per non parlare delle reliquie legate a papa Wojtyla. Non è rimasta immune nemmeno la Madonna di Medijugorje. Impossibile quantificare tutti i casi come pure identificare gli autori delle truffe». Sondando i siti di aste on line, però, Telefono Antiplagio ha potuto mettere insieme una casistica infinita: ad esempio, una reliquia attribuita a San Francesco, un piccolissimo frammento di tessuto che si ritiene sia appartenuto ad uno dei sacchi del poverello d'Assisi, è stato acquistato all'asta al prezzo di 72,66 euro. Il venditore che l'ha messo all'asta spiega che si tratta di 'Reliquia di S. Francesco di Assisì e con la descrizione: 'antica teca, fili serici intatti sigillo ed antico vetro contengono la reliquia di ex sacco San Francischi As'. |
|
|
|
|
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.