PER HALLOWEEN UN AUTOBUS CON 50 RAGAZZI PRECIPITA IN UN BURRONE: I TELEGIORNALI NAZIONALI SI FERMANO ALLA CRONACA, BASTABUGIE VI SVELA I PARTICOLARI INEDITI
Nell'incidente solo feriti lievi: il giorno dopo vanno a Messa per ringraziare il Signore (ecco cosa ha detto il parroco)
di Giano Colli
Chissà se è possibile che alcuni ragazzini che festeggiano lo Holyween, invece che Halloween, possano contribuire ad evitare una strage.
Questo è ciò che c'è da chiedersi dopo aver appreso del sorprendente evento che si è verificato a Piegaro in provincia di Perugia.
E' accaduto a cavallo della notte fra il 31 ottobre e il 1° novembre. In una brutta curva un autobus è uscito fuori strada, ha divelto la barriera ed è precipitato giù a picco. Si trattava di un trasporto organizzato dai giovani dei dintorni per recarsi in discoteca a Perugia, in occasione di Halloween; era un modo per avere una maggiore sicurezza. All'interno del mezzo c'erano circa cinquanta ragazzi fra i 16 e i 26 anni, dei quali trentacinque sono andati all'ospedale, eppure solo tre hanno avuto ferite più importanti! Giornali e televisioni non l'hanno detto, ma, come sanno bene gli abitanti della zona, l'anno scorso nello stesso burrone c'era finito un camion che trasportava maiali: lo spettacolo di quegli animali morti fu desolante. Era logico attendersi che quella stessa fine potessero farla molti di quei ragazzi! L'autobus, forse a causa del malfunzionamento dei freni, ha fatto un volo di quaranta metri in mezzo agli alberi, ma nessuno ha avuto gravi conseguenze!
Proprio quel 31 ottobre, mi sono trovato nel paese accanto (Monteleone d'Orvieto) ed ho potuto vedere che il parroco, don Alessandro Scarda, si è prodigato per festeggiare i santi e non le zucche vuote. I ragazzini della parrocchia, vestiti da alcuni santi, si sono riuniti in chiesa a pregare con le litanie dei santi, poi sono andati per le case a lasciare un santino ed hanno terminato con Messa e cena insieme. Insomma hanno festeggiato lo Holyween (holy in inglese vuol dire santo). Una bella iniziativa per far concorrenza ad Halloween riportando l'attenzione alla Festa dei Santi che i cristiani festeggiano ogni anno per ricordare i santi, cioè le persone che sono in paradiso (il giorno dopo, il 2 novembre, si ricordano invece i defunti che sono in purgatorio e si prega per loro per favorire il prima possibile l'ascesa in paradiso e quindi la fine delle loro sofferenze).
Ebbene, il 1° novembre qualche ragazzo di quelli usciti incolumi dall'incidente si è presentato alla Messa con una rosa in mano per ringraziare il Signore del pericolo scampato. In quel momento tutti attendevano dal parroco una parola sull'accaduto. Infatti don Alessandro ha iniziato la Messa dicendo: "So che vi aspettate un commento ai fatti della notte scorsa...". Poi la domanda che fa riflettere: "Chi può negare che la preghiera di quei ragazzini, che si sono vestiti da santi ed hanno distribuito santini nelle case di Monteleone, non abbia in qualche modo evitato la strage di quella notte? D'altra parte, si sa che il Signore tiene sempre in grande considerazione i più piccoli e ascolta sempre le preghiere dei semplici!".
Poi il sacerdote ha condotto ad un'ulteriore riflessione con il brano evangelico dei dieci lebbrosi guariti dei quali solo uno torna indietro a ringraziare Gesù. Questo episodio fa ricordare a tutti noi e non solo a chi l'ha scampata il 31 ottobre, che lo scopo della nostra vita non deve essere la salute fisica, elemento sicuramente importante, ma la salvezza dell'anima, affinché Gesù possa dire anche a noi, come disse all'unico lebbroso (su dieci) tornato a ringraziarlo per la guarigione ottenuta: "Alzati e va', la tua fede ti ha salvato!", garantendogli così, oltre alla salute fisica, anche la salvezza eterna.
P.S. NON E' UN PROBLEMA DI ZUCCHE, MA DI ZUCCHE VUOTE!
Ho vissuto l'infanzia negli anni '70 in campagna e per me era normale in autunno fare il gioco delle zucche. Mio padre andava da qualche vicino a chiedere una bella zucca grande, poi me la portava e insieme la aprivamo in alto con un coltello. I semi contenuti all'interno li mettevamo a essiccare mettendoci un po' di sale. Non erano buoni come quelli comprati allo stadio prima della partita, ma il fatto di averli fatti da solo li faceva diventare buonissimi. Poi con la zucca ormai svuotata si intagliavano gli occhi, il naso e la bocca e ci si metteva una candela che accendevamo la notte mettendo la zucca sul muretto davanti casa. Poi sono cresciuto e ho trovato le zucche di plastica nelle discoteche e mi hanno detto che era la festa di Halloween. Eppure alle streghe io non ci ho mai creduto, mentre credo da sempre che ci siano i santi in paradiso.
Fonte: Redazione di BastaBugie, 03/11/2011 |
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