Rinnovamento nello Spirito? No, “potere e profitto”
Proprio mentre al Palacongresso di Rimini gli animatori dei carismatici cattolici riuniti sotto la sigla di “Rinnovamento nello Spirito” tenevano la loro 35ma conferenza nazionale, il cardinale Carlo Maria Martini ha dato all’intero loro movimento uno schiaffo sonoro.
L’ha fatto nella sua pagina mensile di risposte alle lettere, sul “Corriere della Sera” di domenica 30 ottobre.
A una insegnante di Ancona che gli ha scritto di aver fatto parte per tre anni del Rinnovamento nello Spirito ma poi di essersi “ricreduta sulla bontà di questi gruppi”, il cardinale Martini ha risposto di essere stato lui stesso un promotore del movimento carismatico in Italia e in Europa, ma di essersi poi anche lui pentito:
“Forse pochi sanno che insieme al padre Beck s.j., mio carissimo amico, negli anni ‘60, io stesso sono stato uno degli iniziatori in Europa del Rinnovamento nello Spirito che avevo conosciuto in America. Avevo molti impegni e non potevo dedicarmi ad esso con continuità. Nel periodo che precedeva la morte di mia madre, chiesi una preghiera comune per lei che mi fu negata perché non si prevedevano intenzioni di preghiera personali e ciò mi lasciò molto amareggiato. I movimenti possono dare molto alla Chiesa come si vede nel movimento ecumenico e nel movimento biblico. Ma quando in essi prevalgono le dinamiche del potere e del profitto la Grazia può andare perduta e la Chiesa invece di arricchirsi di nuova energia spirituale, sperimenta emorragie debilitanti”.
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