Ai giudici del processo per la morte di Simonino, interessati a conoscere i motivi per cui essi portavano nel fodero, appeso al fianco, due coltelli, sia Samuele sia Mosè «il Vecchio» spiegavano, senza dare segni d'insofferenza, quello che ai loro occhi era di lapalissiana evidenza. Un coltello serviva a tagliare la carne commestibile, mentre l'altro era riservato ai latticini. Proprio nelle acque della forra, che attraversava la canova di Samuele, il 23 marzo, vigilia della Pasqua del 1475, anno del giubileo, veniva trovato il corpo martoriato di Simonino, un bambino di due anni, figlio del conciapelli Andrea Lomferdorm. Dal tragico ritrovamento partiva l'inchiesta, che avrebbe portato all'incriminazione degli ebrei di Trento come sospetti del rapimento e dell'uccisione del bambino, al loro interrogatorio nel Castello del Buonconsiglio e alla loro condanna, dopo che avevano confessato sotto tortura di essere stati i responsabili del triste maleficio.
(citato da: Ariel Toaff, Pasque di sangue. Ebrei d'Europa e omicidi rituali, edizioni Il Mulino, 2007).
La cappella in cui fu martirizzato san Simonino da Trento (festa liturgica il 24 marzo) è stata recentemente venduta ai diretti interessati; la sua prossima inaugurazione sarà un "evento di portata internazionale":
http://www.associazionelatorre.com/2011/11/sacrilegio-a-trento-la-chiesa-di-s-simonino-diverra-sinagoga/
(citato da: Ariel Toaff, Pasque di sangue. Ebrei d'Europa e omicidi rituali, edizioni Il Mulino, 2007).
La cappella in cui fu martirizzato san Simonino da Trento (festa liturgica il 24 marzo) è stata recentemente venduta ai diretti interessati; la sua prossima inaugurazione sarà un "evento di portata internazionale":
http://www.associazionelatorre.com/2011/11/sacrilegio-a-trento-la-chiesa-di-s-simonino-diverra-sinagoga/
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