La Civiltà Cattolica, anno 60°, vol. III (fasc. 1417, 23 giug. 1909), Roma 1909, pag. 3-17.
LA RELIGIONE MASSONICA
I.
Per la ferrea legge del segreto giurato, da cui sono stretti i massoni di tutti i gradi maggiori e minori; per la differenza stessa dei gradi gerarchici, onde i massoni dei gradi inferiori rimangono esclusi dagli arcani della setta, riservati a quelli dei gradi più alti; per la pratica gelosa del non comunicarsi e trasmettersi i misteri più intimi della massoneria esoterica (ἀπόῤῥητα) altrimenti che a viva voce e colla tradizione orale; finalmente per la facilità e prontezza, con cui la sfinge massonica si cambia, si trasforma, si camuffa, s'infi[n]ge nelle sue manifestazioni esterne, alterando, modificando e rimaneggiando formole, canoni e statuti exoterici, per acconciarsi ad ogni specie di contingenze e circostanze, nell'unico intento di conservare sempre integro il suo carattere essenziale di società segreta, che vuole ingannare i profani sulla natura e sul fine dell'opera sua; chiaro è che riesce ben difficile il non incappare in qualche errore, ogni volta che un estraneo alla setta tenebrosa voglia entrare nei suoi segreti e determinarne chiaramente il valore, le tendenze, gli effetti.
Donde seguì nei tempi andati tanta disparità e anche contrarietà di opinioni tra quelli che con maggior diligenza si applicarono allo studio della massoneria, e, quel ch'è peggio, tra gli avversarii più onesti e sinceri della massoneria, non pochi furono quelli che, senza volerlo, ne fecero il giuoco, cadendo nelle insidie tese loro, con dar corpo ad ombre, ed essere poi tacciati di voler mostrare lucciole per lanterne, di calunniare cioè la massoneria anche in ciò di cui, perchè sicuramente dimostrato d'altronde, essa doveva pur dirsi rea convinta.
Ma, poichè tutta la struttura organica della setta in quanto all'obbligo del secreto, alla differenza dei gradi, alla trasmissione orale degli arcani e alla mutabilità degli statuti, è artificiosamente disposta a occultarsi dinanzi ai profani, per poter liberamente compiere i suoi veri disegni, ingannando i non iniziati sulla natura e sul fine a cui sono diretti; ogni volta che l'oculata prudenza del governo supremo riconosca utile allo scopo il deporre certi riguardi e rivelare certi secreti, come si trasformano facilmente gli statuti, così si porta naturalmente in piazza quella parte dei secreti massonici che ormai sarebbe inutile o dannoso il continuare a nascondere.
Finchè pertanto la massoneria trovò il suo tornaconto in professarsi aliena dalla politica e rispettosa verso la religione, essa s'interdisse severamente qualunque ingerenza nella politica «che non ha mai giovato nè potrà mai giovare alla loggia», protestando che «questo dovere fu sempre rigidamente inculcato e osservato» e decretando in quasi tutti gli statuti delle grandi logge l'esclusione di ogni discussione religiosa e politica [1].
Fu quindi realista sotto i Borboni, celebrando il re martire e il fratello suo adorato Luigi XVIII, e gridando: Vive le roi! fu imperialista dopo il 2 decembre e sciolse inni di ringraziamento al Gr .·. A .·. D .·. U .·. pel fallito attentato del 28 aprile 1855, gridando: Vive l'empereur! [2] come fu fedele repubblicana sotto la prima e la seconda e lo è sotto la terza republica.
Ed in quanto alla religione, non solo si mostrò tollerante, ma piena di riverenza, lasciando ampia libertà a ciascuno di professare la sua e contentandosi di accordarsi con tutte le religioni in ciò che hanno di comune, cioè la fede nell'esistenza di Dio e nella immortalità dell'anima, poichè «la massoneria è amica dell'ordine, della pace e piena di rispetto per tutto che si riferisce a Dio ed è dovuto alle leggi. Non ha mai voluto essere una religione, ma soltanto un'associazione di uomini che, lasciando a ciascuno il suo culto e la sua fede, si uniscono per adorare il Creatore dei mondi e per lavorare in comune all'edificazione delle anime loro e alla felicità dell'umana famiglia» [3]. Il massone insomma è «un uomo che teme Dio ed è fedele al suo principe»[4] o, secondo gli statuti generali della massoneria scozzese di Francia «ogni massone è necessariamente un uomo fedele alla sua fede, al suo principe, alla sua patria e soggetto alle leggi» [5].
Ora, che tale astensione dalla politica e rispetto verso la religione, colla soggezione ai principi e alle leggi dello Stato, non sia stata che una finzione, lo sappiamo con tutta evidenza non solo dalla professione esplicita che fa presentemente la massoneria di democrazia repubblicana in politica e di empietà anticristiana in religione –– sebbene d'altronde sì tenace e gelosa delle sue intime tradizioni –– ma altresì dalle sue esplicite dichiarazioni. Fra le più notevoli ricordiamo questa del Grande Oratore Gonnard al banchetto del Grande Oriente di Francia del 18 settembre 1886: «Non per fissare una regola, ma solo per formalità (non pas de règle, mais de formalisme) fu dichiarato in altri tempi che la massoneria non si occupa nè di religione nè di politica. Fu questa forse ipocrisia? Io non la chiamerei con questo nome. Piuttosto, sotto la pressione delle leggi e della polizia, ci vedemmo costretti di occultare quello che era la nostra impresa, anzi l'unica nostra impresa» [6]
Senzachè, son note a tutti le tante dichiarazioni, fatte negli ultimi decennii, specialmente dalla massoneria francese e italiana, di voler prender parte attiva e dominante alle lotte politiche e religiose, come pure l'azione energica e prepotente esercitata dalla setta nella vita pubblica dei due paesi.
Accortasi pertanto nei tempi a noi più vicini la massoneria esoterica che l'apostasia scientifica e pratica delle classi dirigenti dal cristianesimo positivo, personificato nella Chiesa cattolica, era ormai giunta a tale grado di maturità, da permetterle di deporre la sua maschera exoterica e proclamarsi apertamente anticristiana ed antireligiosa, per condurre la guerra contro il cattolicismo e qualunque altro culto con maggiore libertà, universalità ed efficacia; non tardò ad approfittarne con rivelare apertamente i suoi intenti sovversivi di ogni ordine umano e divino, politico e religioso.
Il che apparve specialmente nei paesi latini, in quanto all'ordine religioso che ci riguarda più da vicino, coll'avvenimento della terza repubblica francese per la caduta di Napoleone III, e colla abolizione del poter temporale del Papa, che attizzò la cupidigia massonica a volerne abolire anche il potere spirituale e con esso distruggere tutto il cristianesimo.
Già l'anticoncilio massonico, apertosi a Napoli contemporaneamente al concilio Vaticano e chiamato negli Atti ufficiali assemblea dei liberi pensatori, a cui intervennero 700 delegati delle grandi logge degli Stati Uniti, del Messico, del Brasile, d'Asia, d'Africa e di tutti gli Stati europei, aveva votato per acclamazione questa dichiarazione: «Considerando che l'idea di Dio è la fonte e il sostegno di ogni dispotismo e di ogni iniquità; considerando che la religione cattolica è la più completa e la più terribile personificazione di questa idea, che il complesso dei suoi dogmi è la negazione stessa della società; i liberi pensatori assumono l'obbligazione di lavorare per l'abolizione pronta e radicale del cattolicismo, pel suo annientamento con tutti i mezzi, compreso quello della forza rivoluzionaria» [7].
Nel nostro articolo L'unità interna della massoneria universale abbiamo già indicato, come la massoneria francese abbia eseguito questo programma e, con rigettare l'antica formola della credenza in Dio e nella immortalità dell'anima, proclamata solennemente la guerra al cattolicismo e la professione dell'ateismo e del materialismo [8].
Quanto all'Italia, sebbene anche dopo il 1870 la stessa formola non sia stata soppressa e continui ancora a fregiare i documenti massonici coll'altra Deus meumque ius, unicamente per non rompere i vincoli exoterici di solidarietà colla massoneria anglo-americana; non vi ha alcun dubbio che la massoneria italiana è insieme intimamente legata colla francese nel lavoro antireligioso, anticattolico, antimonarchico, e fa professione esplicita di ateismo e di materialismo, chiamando p. e. l'Architetto dell'universo un segno ideografico e simbolico, dichiarando che ogni religione rivelata è superstizione e veleno dei popoli e proponendosi di abbattere la città di Dio e di ricostruire la città dell'Uomo [9].
Dove però si manifesta con maggiore evidenza lo spirito anticattolico della massoneria italiana, si è nell'odio al Papato quale fondamento visibile della Chiesa, e nella guerra implacabile ond'essa anela a distruggerlo interamente, vantandosi di trovarsi in ciò d'accordo con tutti i grandi Orienti e grandi Logge d'Europa e affermando che tra il Grande Oriente d'Italia e le grandi Potenze massoniche estere «esiste la più completa armonia di concetti e di azione contro il comune nemico» [10].
Il che quanto sia vero viene confermato non solo dall'appoggio e dal plauso che la massoneria italiana trovò sempre presso le logge estere nella sua guerra contro il Papato [11], ma altresì dalle più chiare ed esplicite dichiarazioni della massoneria fuori d'Italia intorno al carattere antireligioso, anticattolico ed antipapale della setta. Basta consultare l'opera classica Morale e Dogma del rito scozzese antico ed accettato, composto dal gran Commendatore Alberto Pike coll'autorità del Supremo Consiglio del grado 33 per la giurisdizione Sud (e Nord) degli Stati Uniti, dove della Chiesa e del Papato si fa un quadro degno di Lutero e del Voltaire, e in quanto al cristianesimo se ne spiegano i misteri colle reminiscenze pagane, la messa e i sacramenti coi riti di Mitra, il culto della SS. Vergine con quello di Venere, si accomuna Gesù Cristo con Mosè, Confucio, Platone e Socrate, e si afferma che i principii della massoneria sono anteriori all'avvenimento del cristianesimo [12].
Arthur Preuss, A study in American Freemasonry, 2. ed., St. Louis 1908, pag. 423-424 (con Imprimatur). Preuss qui cita e commenta quanto scritto dal F.·. J.D. Buck, scrittore assai stimato dalla setta, nel suo The Genius of Freemasonry and the Twentieth-Century Crusade, (2. ed., Chicago 1907 (vedi qui a fianco e le note [13] e [14]).
[Cliccare sull'immagine per ingrandire].
Tale spirito di antagonismo e di odio contro il cattolicismo ha avuto una recente riprova in un'opera pubblicata da un massone di alto bordo, autore di altri scritti molto stimati dalla setta [13]. Quivi si afferma che il genio del cattolicismo (Popery - papismo) e quello della frammassoneria sono diametralmente opposti tra loro (exact opposites), antagonistici all'ultimo grado(antagonistic to the last degree), che il massone è dappertutto nemico del papismo (the Mason everywhere is an enemy of Popery), che non si può trovare dove che sia una negazione così completa di qualunque pretesa affacciata dal clericalismo (cioè dal cattolicismo) come in confrontarlo colla frammassoneria (no such complete denial of every claim set up by Clericalism can anywhere else be found as confronts it in Freemasonry), perchè la massoneria sta esattamente e con principii ben definiti in aperta opposizione al clericalismo (Masonry stands squarely and on well defined principles for the precise opposite of Clericalism); talchè l'indifferenza e indolenza di molti massoni in questa parte deve presupporre o ignoranza o follia o vigliaccheria (the indifference and supineness of many Masons on this point must mean either ignorance, folly or cowardice) [14].
Sta dunque, pubblico e notorio, il fatto, confermato dalle più recenti manifestazioni della setta, che la massoneria universale ha per fine la guerra al cattolicismo e non nasconde più sotto false larve il suo carattere essenzialmente contrario alla Chiesa cattolica e specialmente al Papato quale fondamento visibile della medesima, secondo la dichiarazione del F.·. Hubbard al congresso di Parigi nel 1897: «Ciascuno di noi, come cittadino, può avere la sua bandiera preferita, ma vi ha un vessillo che ci accoglie tutti, radicali, progressisti, socialisti, sotto le sue pieghe. Questo vessillo non si oppone direttamente che alla bandiera papista e servirà di punto di riunione a tutti quelli che la filosofia umanitaria ha compenetrati dello spirito di solidarietà» [15]. La massoneria insomma, per propria confessione, è l'antichiesa, l'anticattolicismo, la chiesa dell'eresia, che si propone la distruzione definitiva del cattolicismo [16].
Quantunque già noto ai lettori anche dai nostri articoli precedenti, abbiamo tuttavia voluto nuovamente chiarire questo carattere della massoneria contemporanea, per aprirci la via ad illustrarne un altro carattere, ch'è forse il più ributtante e abominevole di tutti e basta da solo a meritarle l'esecrazione universale.
II.
Toltasi la maschera e postasi audacemente alla testa del moderno laicismo anticristiano, per condurre le milizie alla guerra contro il cattolicismo fino a distruggerlo interamente, quale cosa doveva sembrare alla massoneria più naturale e più logica del deporre il vecchio formalismo simbolico e l'apparato rituale, già pigliati a imprestito dalle tradizioni rabbiniche e cabalistiche per occultare con larve religiose i suoi fini antireligiosi, ed ora resi inutili anzi risibili e contraddittorii per la sua aperta professione d'irreligiosità ?
Quello invece che parrebbe incredibile se non fosse una realtà, tanto eccede ogni misura di pudore e di ragionevolezza, si è il fatto che non solo la massoneria, dopo scoperti i suoi disegni antireligiosi, ha conservato il suo ciarpame liturgico del giudaismo degenerato, ma anche là dove ha spiegata in piazza la bandiera dell'ateismo e del materialismo e perciò ha rigettato la formola della credenza in Dio e nella immortalità dell'anima, com'è avvenuto in Francia, oltrechè mantenere i simboli ed i riti superstiziosi della vecchia massoneria, si è adoperata con somma cura a conservare, riformare e perfezionare il suo apparato sacro di funzioni e cerimonie religiose, e ciò ch'è ancor più mostruoso, ha proseguito imperturbabile nel suo fariseismo teologico, dogmatico e morale, spacciandosi per la religione ideale, sola vera, pura e perfetta, nell'atto stesso in cui si rivelava come la sinagoga dell'empietà e della licenza. Insomma, una vera chiesa a rovescio, una contraffazione del cattolicismo, una religione irreligiosa, degna di aver per capo la scimmia di Dio, cioè il diavolo!
Classico in questa parte è appunto l'esempio della Francia.
Dopo aver rinnegata la fede massonica in Dio e nell'immortalità dell'anima, rigettando qualunque idea religiosa, come quella che «ha preso il suo sviluppo nel cervello dei deboli» [17] e riprovando tutte le religioni, perchè «affette da una debolezza sempre crescente e da una decadenza irrimediabile» [18]; la massoneria francese volle «sostituirsi progressivamente alle religioni positive, per compiere felicemente l'opera di miglioramento morale dell'umanità, organizzando nel paese una vasta rete che abbracci tutto il popolo e in cui i massoni sieno i preti della religione dell'umanità e della morale indipendente, elaborata nelle logge» [19].
Ma poichè «il fondo della dottrina massonica è assai difficile a definirsi e cercando bene è impossibile trovarvi altro che una specie di naturalismo troppo vago, associato ad idee di ordine e di relazione» [20]; come fare a stabilire i principii della nuova religione?
Facilissimo! risponde il F.·. Blatin. Basta «sostituire alle concezioni metafisiche di un'altra età, che le religioni del passato stendono ancora come un velo davanti agli occhi delle popolazioni ignoranti, lo spirito scientifico moderno e volgarizzarlo collo strumento meraviglioso del simbolismo». E soggiunge: « Intendo parlare di quel simbolismo tradizionale che penetra tutti i nostri atti, ch'è l'essenza delle nostre cerimonie, che costituisce l'ossatura più solida delle nostre istituzioni, che materializza sotto le sue forme emblematiche le grandi idee che ci uniscono e le rende incessantemente presenti al nostro spirito.»
Tale tenacità in conservare le vecchie osservanze rituali acconciandole ai tempi nuovi trovò qualche opposizione presso i massoni più radicali, sicchè nel congresso del 1890 il F.·. Doumer vi si dichiarò contrario e disse: «Se vogliamo contraffare la Chiesa, riusciremo male». Ma gli rispose il F.·. Blatin: «Il giorno in cui si colpisse il simbolismo, verrebbe definitivamente ucciso il Grande Oriente di Francia. Se la maggioranza accettasse l'opinione del F.·. Doumer, se potessimo deporre oggi questo cordone, abolire i nostri tempii e sostituirli con sale simili a quelle di tutte le società ordinarie, per diventare semplicemente un'associazione di discussioni filosofiche e di mutua assicurazione, io credo che in quel giorno la nostra associazione tenderebbe a perire».
E il simbolismo religioso con tutto il suo apparato liturgico fu conservato dalla massoneria francese, sotto la dipendenza del grande Collegio dei riti, che solo ha il diritto d'iniziazione ai gradi 31°, 32° e 33° della setta, decide tutte le questioni dogmatiche, determina, rivede ed approva i rituali pei diversi gradi e delibera come autorità suprema intorno all'erezione di nuovi capitoli e consigli e all'aggregazione di nuovi riti.
Così avvenne che nel congresso del 1893, dopo compiuta la revisione dei rituali degli alti gradi, il Grande Oratore potè dire: «Gli alti gradi del Grande Oriente, di cui si era testè contestata l'utilità, ormai animati di un nuovo spirito, sono divenuti un elemento di stabilità, di coesione e di forza» [21].
Quindi, a far «penetrare profondamente nelle moltitudini popolari le idee positive e razionali colle formole emblematiche della massoneria, che sono il contravveleno del simbolismo religioso», come disse il F.·. Blatin nel discorso di chiusura al congresso del 1882» [22], egli stesso compilò i nuovi rituali per le adunanze della massoneria bianca, a cui cioè sono invitati anche i profani, specialmente le famiglie e gli amici dei FF.·., per conquistarli con queste missioni bianche alla setta. Nella compilazione di codesti rituali il F.·. Blatin si attenne al criterio da lui espresso nel citato discorso, quando disse: «Rispettando le antiche tradizioni che furono la forza dei nostri predecessori, conviene saper recidere le forme antiquate o ridicole, adattare i nostri emblemi alle verità della scienza e della filosofia morale, e formare così un complesso in cui l'elevatezza delle idee e la eccellenza delle dottrine si avvolgano in formole maestose e commoventi di un simbolismo razionale, destinato a lasciare una impronta sana e profonda nella memoria di quelli che vorranno venire a noi» [23].
Abbiamo pertanto, tra gli altri, il rituale di cerimonia funebre per riunione bianca, pubblicato a Clermont Ferrand nel 1886, in cui, di fronte all'altare e al catafalco che sta in mezzo al tempio, tra i colpi dei martelli, lo scatto dei chiavistelli, lo sbattere degli usci, gl'intermezzi della musica, si forma e si rompe la catena d'unione, si geme al comandogémissons! si accende il fuoco simbolico, si brucia l'incenso, si depone l'acacia e si dice al morto non più come una volta: «dall'alto del cielo dove degnamente risiedi volgi uno sguardo ai tuoi FF.·. congregati», ma: «va, o caro F.·., e dormi ora il sonno benefico del nulla»; quindi, con una esortazione ad «apprezzare l'atmosfera razionale e scientifica che godono i massoni», si fa circolare il tronco di beneficenza e sotto la volta d'acciaio i profani sono rimandati in pace[24].
Abbiamo il rituale di adozione e ricognizione coniugale dello stesso F.·. Blatin, pubblicato dal Grande Oriente di Francia nel 1895, che contiene le cerimonie del battesimo e del matrimonìo massonico.
Nella prima, cioè nell'adozione, si predica ai neofiti e ai loro padrini «l'ideale morale, ispirato dall'altruismo cosciente, profondamente diverso da quello a cui si attengono ancora le superstizioni religiose», specialmente «il cattolicismo, che per lunghi secoli ha predicato il disprezzo degl'interessi terreni, deprimendo lo spirito umano coi terrori più pazzeschi e bestiali»; ondechè la morale massonica esalta ciò che il cattolicismo condanna e «i massoni insegnano ai loro adepti a considerare come altrettanti flagelli del genere umano i dispregiatori d'ogni moralità, anche se si chiamino S. Paolo, S. Agostino, S. Tomaso o Bossuet». Ad una di codeste cerimonie d'adozione, presieduta a Parigi dallo stesso F.·. Blatin, l'oratore paragonò «l'affezione profonda e sincera, onde la massoneria circonda i bambini, coll'immondo procedere dei svergognati rappresentanti della morale cosiddetta cristiana».
Nella seconda, cioè nella ricognizione coniugale, il Venerabile dichiara agli sposi che le cerimonie simboliche del maritaggio massonico «non hanno nulla di comune con quelle spiegate dalle diverse sette religiose, di cui la massoneria mira a combattere lee superstizioni»: quindi inveisce contro «il cattolicismo che proclama la dottrina liberticida dell'indissolubilità dei vincoli coniugali» e presagisce «il momento in cui il nostro organismo economico, trasformato e finalmente fondato sulla sua base necessaria di giustizia sociale, potrà senza pericolo permettere alle forme del contratto matrimoniale di modificarsi ancora e di allargarsi...» A meglio inculcare questa dottrina del divorzio perfezionato col voto del libero amore, si spezza sotto gli occhi degli sposi una verga di vetro e, dopo le consuete pantomime della catena d'unione, del triplice bacio, della volta d'acciaio formata colle spade sguainate, l'oratore sciorina il suo predicozzo, si fa la questua e si chiude la funzione con un duetto del soprano e del baritono [25].
Nel già citato discorso al congresso del 1883 il F.·. Blatin conchiudeva con dire: «Negli edifizii, eretti da tanti secoli in ogni parte alle superstizioni religiose e alle supremazie sacerdotali, noi saremo forse chiamati, alla nostra volta, a predicare le nostre dottrine e, invece delle salmodie clericali che ancora vi risuonano, a farne echeggiare le ampie volte e i vasti piloni delle martellate, delle batterie e delle acclamazioni del nostro Ordine» [26]. Quale visione profetica! Il Gran Maestro della massoneria italiana installato nella basilica vaticana a celebrarvi, a suon di martelli sotto la volta d'acciaio, il culto dell'ateismo! Ma si può egli immaginare più impudente follìa? [27]
Dopo questo esempio singolare della massoneria francese che, non ostante la sua professione esplicita di empietà, di ateismo e di materialismo, pur ha voluto conservare l'antico simbolismo rituale, rimettendolo a nuovo secondo le esigenze moderne, per dar forma e apparato religioso alla irreligione; torna invero superfluo il confermare con altri esempii la tenacità della massoneria contemporanea in mascherare dappertutto colle larve del più grottesco ritualismo il suo spirito antireligioso e il suo carattere anticristiano. Solamente, poichè la massoneria italiana, come abbiamo già notato, sebbene derivata immediatamente dalla francese e ad essa strettasi più intimamente colla sua ultima evoluzione dell'anno passato, mantiene tuttavia relazioni speciali e comunanza di formole coll'anglo-sassone; dell'importanza che questa attribuisce alla pratica delle funzioni e dei riti religiosi vogliamo qui recare un documento non meno autorevole che istruttivo.
Nel Masonic Ritualist del dott. Mackey troviamo una lettera al molto reverendo fratello gran Cappellano (most Reverend Brother Grand Chaplain), in cui si parla di ufficio sacro (sacred position), di esercizii di divozione(devotional exercises), di sacre funzioni (sacred functions), di santa vocazione (holy calling), di ministero dell'altare(ministering at altar), di ministro di Dio (minister of God), di sacra Bibbia affidata alle cure di lui (the holy Bible we entrust to your care) e si dice che, sebbene la massoneria non sia una religione, è però in senso enfatico l'ancella della religione (though Masonry be not religion, it is emphatically religion's handmaid) [28]. Quanto sia mostruosamente falsa quest'ultima frase per ciò che spetta al cattolicismo, i lettori possono argomentare di leggeri da ciò che abbiamo già esposto intorno all'odio e alla guerra accanita della massoneria contro la Chiesa, e potranno giudicarne ancor meglio da ciò che ne diremo in appresso; qui intanto ci basta di aver loro offerto un saggio, preso dalla massoneria anglo-sassone, del linguaggio sacro e dell'apparato liturgico, onde la setta continua a circondarsi, per nascondere con queste mostre la sua empietà. E potremmo continuare ancora lungamente nella esemplificazione, se il dovere della brevità e la notorietà della cosa non ce ne dispensassero [29].
Vedremo piuttosto in un prossimo quaderno che la massoneria non solo non si riconosce ancella della religione, ma vuol essere regina e superiore a tutte le religioni, anzi l'unica vera, sebbene sia la negazione totale di ogni e qualunque religione.
NOTE:
[1] Allgemeines Handbuch der Freimaurerei, 2. Aufl. Leipzig 1863-1879, II, p. 561. Gerber, Die Freimaurerei, Verlag der Germania, 1893 p. 27.
[3] Nella relazione della Commissione pei nuovi statuti, votati dall'assemblea generale di Francia del 28 ottobre 1851. V. Nourrisson, l. c. p. 41.
[7] Deschamps-Jannet, Les sociétés secrétes, 6. éd..1882, I, p. 114. Cf. Civ. Catt., ser. VII vol. IX pp. 105 segg.
[9] Gruber-Polidori, G. Mazzini, Massoneria e Rivoluzione, Desclée Roma 1901, pp. 69 segg. Herders Staatslexikon, 2, Aufl. 1901, II, p. 876.
[11] Per la Germania e per la Svizzera, vedi le testimonianze dei periodici massonici Bauhütte ed Alpina, pressoGruber-Polidori, p.256; per l'America, vedi la lettera del Gr.·. O.·. di Roma al F.·. Sherman 33 del 6 marzo 1893 presso Preuss, A study in American Freemasonry, Herder, 1908 p. 286. Per la Francia sarebbe superfluo il citare nuove testimonianze!
[13] J. D. Buck, The Genius of Freemasonry and the Twentieth-Century Crusade, 2. ed. Indo-American Book Co. of Chicago 1907.
[16] Copin-Albancelli, Le pouvoir occulte contre la France, 4.e éd. Paris, 1908, p. 89. B. G. O., 1895, p. 168.
[19] Monde Maçonnique, 1880, p. 502. B. G. O., 1893, p. 567. Cf. Nourrisson, Le club des Jacobins, p. 74.
[27] Nei rituali del F.·. Ragon, che furono soppiantati dai nuovi del F.·. Blatin, non manca certamente il veleno anticristiano; p. e. nel Rituel d'adoption de jeunes louvetons (= louveteaux: lupicini) si nega apertamente il peccato originale e si dice che l'uomo nasce buono, puro, innocente; nel Rituel de reconnaissances conjugales si rimprovera ai preti di aver attentato al matrimonio naturale e civile annoverando l'unione coniugale tra i sacramenti, si dichiara contraria alle leggi della natura e della ragione l'indissolubilità del matrimonio e si predica il divorzio; nel Rituel d'une pompe funèbre si raccomanda la cremazione per «rimettere in coltura una quantità di terreni preziosi, oggidì improduttivi e malsani». (J. M. Ragon, Rituels maçonniques, Collignon, libraire-éditeur, Paris). Tuttavia le cerimonie massoniche vi sono informate dalla credenza nel Grande Architetto dell'Universo e nella immortalità dell'anima, e perciò vi abbondano le invocazioni e le preghiere. Nei rituali invece del F.·. Blatin abbiamo veduto cone fu soppressa la vecchia credenza e rincarata la dose dell'odio anticristiano. E ciò nel campo exoterico della massoneria bianca e azzurra! Che sarà nei penetrali esoterici della massoneria rossa o nera?
[28] Il titolo intero dell'opera è questo: Masonic Ritualist; or Monitorial Instructions in the Degrees from Entered Apprentice to Select Master. By A. G. Mackey, M. D., Past General Grand High Priest of the gen. Chapter of the United States (emerito grande Sacerdote Supremo Generale del Grande Capitolo generale degli Stati Uniti). New York; Maynard Merrill e Co. (Senza data di pubblicazione). Cf. Preuss, A Study in American Freemasonry, pp. 79 segg.
[29] Vedi i cc. 5 e 6 del Preuss (pp. 79-116), dove si dimostra appunto coi fatti e colle dottrine massoniche che, sebbene la massoneria protesti di non essere una religione, perchè di fatto è contraria a tutte le religioni esistenti, tuttavia si camuffa col simbolismo rituale per poter distruggere il cristianesimo sostituendovi la propria empietà. Di che si ha un esempio recente nel periodico The Catholic Fortnighty Review dell'1 aprile 1908, dove si riferisce la celebrazione del battesimo massonico, conferito con grande solennità in un tempio massonico di New York, con rito e lingua francese, a dodici fanciulle e undici fanciulli, sotto gli auspicii della loggia Clemente Amitie Cosmopolite! Un altro esempio, meno recente, del battesimo massonico si legge nella Rivista della massoneria italiana, (1884 pp. 355 segg.). Alla loggia Amici veri dei virtuosi di Livorno l'empia e sacrilega cerimonia fu celebrata il 23 gennaio 1884 sopra sei poveri bambini (lupicini nel gergo massonico) e «riuscì inappuntabile con grande soddisfazione di tutti i fratelli presenti e con ammirazione delle signore che si compiacquero assai della buona riuscita del Battesimo». Uno dei battezzati era figlio del Venerabile, che col maglietto in mano presedette la solenne adunanza. In tale occasione fu istituita una cassa pei Lowton, cioè di soccorso pei lupacchiotti poveri. Fu pure letto un pezzo di architettura del noto liturgista F.·. Blatin sull'eccellenza del simbolismo massonico.
La Civiltà Cattolica, anno 60°, vol. III (fasc. 1421, 25 ago. 1909), Roma 1909, pag. 513-528.
LA RELIGIONE MASSONICA [*]
III.
Non vi ha altro argomento in cui la massoneria si mostri più audacemente menzognera e in contraddizione con se stessa, come in fare la sua professione di fede, in dichiarare cioè le sue relazioni colla religione.
Chi voglia prendersi la scesa di testa di penetrare in questo labirinto, e perciò si dia a sfogliare le pubblicazioni massoniche, s'imbatterà frequentemente in sentenze e locuzioni come queste:
«L'Ordine massonico non è setta religiosa [1]. È lasciata ad ogni fratello pienissima libertà di praticare qualunque culto religioso [2]. Nella nostra famiglia si accettano uomini di qualsiasi religione e si confessa la tolleranza massima per tutte le credenze scevre da superstizioni. La massoneria non discute di religioni, quando queste si mantengono nel campo loro assegnato [3]. Ognuno è libero di pensarla come crede in questa materia, la quale è fuori del programma massonico [4]. Non è giammai permesso di parlare in loggia di religione [5]. La massoneria non è una religione; farne una credenza religiosa vuol dire falsarla e snaturarla [6]. La massoneria non è nè deista nè atea nè positivista. Come istituzione che afferma e pratica la solidarietà umana, essa è straniera ad ogni dogma e a qualunque ordine religioso. Essa ha per principio il rispetto assoluto della coscienza. In materia di fede essa non afferma e non nega nulla. Essa rispetta in grado eguale tutte le persuasioni e tutte le credenze sincere. Le porte dei nostri tempii si aprono egualmente davanti ai protestanti e davanti ai cattolici, davanti all'ateo e davanti al deista. Il G.·. O.·. di Francia dichiara solennemente di rispettare le persuasioni, le dottrine e le credenze dei nostri antenati. La massoneria non nega e non afferma alcun dogma, non esclude alcuno per le sue credenze» [7].
Abbiamo già spiegato ripetutamente come la massoneria osservi in pratica questa sua pretesa neutralità religiosa, e come eserciti verso il cattolicismo quella tolleranza e assoluta libertà di coscienza, di cui fa tanta ostentazione nei suoi atti e documenti exoterici, con volgere cioè tutta la sua attività e valersi di ogni mezzo all'unico fine di sterminare il cristianesimo. Abbiamo pur veduto come, a meglio riuscire in questo intento satanico, la massoneria abbia gelosamente conservato il suo simbolismo rituale, riformandolo secondo le esigenze della sua nuova evoluzione apertamente anticristiana, per foggiarne una specie di sacra liturgia del laicismo antireligioso.
Ma ciò che sorpassa ogni misura di ragionevolezza e di pudore, nè si potrebbe credere se non fosse dimostrato dai fatti, si è il folle e sfrontato ardimento onde la massoneria alla simulazione della sua neutralità religiosa e all'ipocrisia del suo simbolismo liturgico aggiunge la pretesa non solo di essere una religione, ma l'unica vera religione, superiore a tutte le altre pei suoi insegnamenti dottrinali.
Citiamone alcuni esempii, che preghiamo i lettori di confrontare colle sentenze succitate, per ravvisare a prima vista fin dove possa arrivare la contraddizione settaria.
«La massoneria in realtà è una istituzione religiosa e il massone religioso deve difenderla principalmente, se non unicamente, su questo terreno. La tendenza di tutta la vera massoneria è verso la religione. S'ella fa alcun progresso, il suo progresso mira a questo santo fine. Si guardi ai suoi antichi statuti, alle sue sublimi cerimonie, ai suoi profondi simboli ed allegorie, che tutti inculcano la dottrina religiosa, comandano l'osservanza religiosa ed insegnano la verità religiosa; chi mai potrà negare ch'essa è una istituzione eminentemente religiosa? [8] La massoneria insegna ed ha conservato nella loro purità i dogmi cardinali dell'antica fede primitiva, che si trovano in fondo e sono la base di tutte le religioni [9]. La massoneria non rigetta alcuna verità nè insegna di negare alcuna fede, purchè questa non avvilisca il suo alto concetto della divinità, o la degradi con attribuirle le passioni umane, o neghi l'alto destino dell'uomo, o impugni la bontà e benevolenza del Sommo Iddio, urtando contro le grandi colonne della massoneria, la fede, la speranza e la carità, o inculchi l'immoralità e trascuri i doveri positivi dell'Ordine [10]. La massoneria è il cristianesimo biblico, originario, puro che andò perduto nelle osservanze ecclesiastiche [11]. Il Voltaire ha congiunto insieme in un assioma comune il cristianesimo e la massoneria, esprimendo questo principio in due versi che sono poco conosciuti e meriterebbero di esserlo meglio:
Jésus Christ, l'ennemi des scribes et des prêtres
«La massoneria è una religione in se stessa... superstite dei secoli, giganteggia salda fra le rovine delle altre religioni: ella non cadrà mai, perchè la carità ed il dovere sono i suoi comandamenti... sì, la massoneria è la religione del vero, i massoni sono i suoi apostoli» [13].
A chi voglia penetrare più addentro in questo argomento, formarsi cioè un concetto ben definito della religione massonica ed intendere insieme come si possa conciliare l'evidente contraddizione tra la neutralità o tolleranza rispettosa della massoneria verso tutte le religioni e la sua pretesa di essere la religione per eccellenza o il cristianesimo puro e primitivo, risponde magistralmente il Mackey:
«Gran numero di oratori e trattatisti massonici ebbero a fare un dispendio inutile d'ingenuità e di talento in adoperarsi a dimostrare che la massoneria non è una religione. Fu questo senza dubbio un errore, prodotto dal concetto sincero ma falso delle relazioni tra la religione e la massoneria, e dal timore che, se non si rendesse manifesta la totale discrepanza tra l'una e l'altra, gli oppositori della massoneria avrebbero avuto di che confermare con buon successo una teoria ch'essi sono già sì bramosi d'inculcare, vale a dire che i massoni mirano a sostituire cogl'insegnamenti del loro ordine le verità del cristianesimo. Io però non ho mai creduto, neppure per un momento, che un divisamento sì ingiustificabile come questo, che cioè la massoneria intenda di farsi un surrogato del cristianesimo, possa trovar adito in alcuna mente ragionatrice, e perciò non sono punto disposto, in quanto al carattere religioso della massoneria, di concedere quel troppo che fu concesso da certi fratelli più timidi. Al contrario sostengo, senza ombra di esitazione, che la massoneria, in ogni senso della parola tranne uno, cioè il minimo filosofico, è una istituzione eminentemente religiosa –– ch'essa va debitrice unicamente all'elemento religioso, che contiene, della sua origine e della sua continuata esistenza e che, senza questo elemento religioso, sarebbe appena degna di trovare chi la coltivi tra i savii ed i buoni» [14].
Per rendere poi più chiaro il suo concetto della religione massonica, il Mackey riferisce dal Webster quattro definizioni della religione in generale, di cui applica e rivendica alla massoneria le prime tre, cioè in quanto per religione s'intende: 1° la fede nell'esistenza e nelle perfezioni di Dio, nella rivelazione della sua volontà all'uomo, nell'obbligazione dell'uomo ad osservarne i comandamenti, nei premii e nelle pene e nella responsabilità dell'uomo verso Dio; come pure la bontà e pietà della vita colla pratica di tutti i doveri morali; 2° la bontà e la pietà reale in pratica –– distinta dalla teologia –– consistente nell'adempimento di tutti i doveri conosciuti verso Dio e verso i nostri prossimi, per obbedienza al comando di Dio e per amore di Dio e della sua legge; 3° l'adempimento –– distinto dalla virtù o moralità –– dei doveri che abbiamo direttamente verso Dio, per principio di obbedienza alla sua volontà.
La quarta definizione del Webster importa «ogni e qualunque sistema di fede o di culto, e come tale la religione comprende la fede e il culto dei pagani e dei cristiani, poichè ogni religione consiste nella credenza di un potere o poteri superiori che governano il mondo; nel qual senso si parla appunto di religione turca, di religione giudaica e di religione cristiana» [15].
Senza punto fermarci a discutere il valore di queste quattro definizioni della religione, pel nostro scopo ci basta notare che il Mackey attribuisce alla massoneria le prime tre e rigetta la quarta come non applicabile strettamente alla medesima. Il che vuol dire evidentemente ch'essa non accetta nessuna religione determinata con fede e culto determinati, ma si riconosce una religione universale indeterminata, superiore a tutte le altre. Abbiamo quindi il più goffo degli assurdi: una religione, che si pretende la più perfetta di tutte e rimane non pertanto una espressione generica senz'alcuna determinazione specifica, cioè una religione in astratto, una religione irreligiosa! Ed è sì vero che il Mackey non vuole uscire da questa designazione generica della religione massonica, da sostenere che in senso specifico la massoneria non è una religione, perchè «non ha la pretesa di prender posto tra le religioni del mondo come un sistema settario di fede e di culto, nel senso in cui distinguiamo la cristianità dal giudaismo o il giudaismo dal maomettismo» [16].
Con lui si accorda in sostanza il Pike, il quale ce ne dà anche la ragione con dire che «tutte le religioni già esistenti ebbero una base di verità e tutte ricopersero questa verità con molti errori. Le verità primitive, insegnate dal Redentore, furono ben presto corrotte, frammiste e confuse con finzioni, quando furono insegnate ai primi della nostra stirpe. La massoneria è la moralità universale che si adatta agli abitanti di ogni clima, agli uomini di ogni credo» [17]
Dunque la massoneria non è una religione come sistema determinato di fede o di culto, perchè tutte codeste religioni determinate, compreso il cristianesimo positivo e storico, hanno alterato colle proprie superfetazioni la religione primitiva insegnata dal Redentore; la massoneria invece è l'unica istituzione che abbia conservato fino ad oggi in tutta la sua integrità questo antico tesoro; togliete pertanto alle varie religioni positive le aggiunte o note che le specificano e le contraddistinguono, e avrete l'unica vera religione conservata dalla massoneria «in cui il vero massone cristiano, se li cercherà ardentemente, troverà in abbondanza tipi e simboli della sua fede sublime e divinamente ispirata» [18].
In questo senso pertanto la massoneria non solo è una istituzione religiosa, bensì è l'unica vera religione. Ma non le domandate i suoi dommi fondamentali, ereditati dalla religione originaria, e le falsificazioni aggiuntevi dalle varie religioni positive, perchè con farlo la costringereste a specificarsi e perciò stesso a diventare una religione falsa come le altre; la vera religione non può essere che una espressione generica, una istituzione vaga, astratta, indeterminata. «La religione invero della massoneria non è settaria. Essa accoglie nel suo seno ospitale persone di qualunque credo religioso, non rigettando nè approvando nessuno per la sua fede particolare; non è il giudaismo, sebbene non abbia nulla che possa offendere un giudeo; non è il cristianesimo, sebbene nulla abbia di ripugnante per un cristiano» [19].
Si può egli essere più generici e astratti? Per il cristiano Gesù Cristo è Dio, pel giudeo un impostore: entrino entrambi nella massoneria e impareranno che l'adorarlo come Dio o il bestemmiarlo come un impostore è in fondo lo stesso, perchè l'una e l'altra cosa sono due falsificazioni belle e buone della fede primitiva, la quale consiste quindi in negare il principio di contraddizione conciliando la verità coll'errore, la luce colle tenebre, Cristo con Belial.
Perciò soggiunge il Mackey: «La religione della mas[so]neria è quella sola comune della natura e della primitiva rivelazione –– trasmessaci da qualche sacerdozio antico e patriarcale –– in cui tutti gli uomini si accordano e nessun uomo può differire dall'altro. Essa inculca la pratica della virtù, ma non offre alcun disegno di redenzione pei peccati; addita ai suoi discepoli il sentiero della giustizia, ma non proclama di essere la via, la verità e la vita. Laonde in tal senso non può diventare un surrogato del cristianesimo, ancorchè sia tale la sua tendenza; e, quale ancella della religione, essa può servire e spesso serve di atrio che introduce i suoi seguaci nel tempio della divina verità» [20].
Ecco dunque fatto il becco all'oca! Tra le proteste di neutralità religiosa, di tolleranza e di rispetto verso tutte le religioni, onde fa professione solenne la massoneria, e la sua volontà di essere una istituzione eminentemente religiosa, il cristianesimo originario, la religione pura conservatrice dei dogmi fondamentali, non vi ha contraddizione alcuna, perchè tutto ciò che specifica ciascuna religione nella sua forma determinata e la distingue dalle altre è settario, falso, spurio, adulterino, e ogni sistema di fede e di culto determinato non è che una superfetazione della religione primitiva; laddove l'unica vera religione è quella che astrae da tutte le forme determinate di fede e di culto e si solleva come la massoneria ad un concetto generico della religione che, rispettando tutte le altre, sebbene tutte false e mostruose, le accoglie tutte nel suo seno e non ne riconosce nessuna! Così tra le varie religioni non vi ha differenza reale, la verità e l'errore diventano carne ed ugna nell'amplesso massonico e la massoneria è la religione ideale, perfettissima, perchè, non riconoscendo per vera alcuna religione positiva, tutte le rigetta come false ed insieme le rispetta come se fossero vere, contentandosi di astrarne quell'elemento generico ch'è a tutte comune e in cui con essa convengono, perchè costituisce una entità ideale che in realtà equivale a zero e può essere specificata anche nella religione dell'ateismo.
Abbiamo insomma un gran che... che in fondo è un bel nulla o un mostro!
IV.
Ma per togliere a questa nostra conclusione qualunque apparenza di meno legittima o esagerata, dopo averla dedotta logicamente dalle dottrine massoniche, come dalle sue premesse, nell'ordine generale delle idee, vogliamo confermarla brevemente con qualche esempio preso dall'applicazione delle dottrine stesse all'una o all'altra verità religiosa; ciocchè basterà a chiarire con tutta evidenza che la concezione generica, astratta, indeterminata della religione massonica si specifica realmente nella negazione assoluta e totale della religione, e perciò che la palmare contraddizione tra la neutralità religiosa della massoneria e il suo idealismo religioso non è in realtà che l'opposizione di due vie divergenti e contrarie, per le quali essa tende alla vera sua meta, cioè all'ateismo.
Articolo primo e fondamentale di ogni religione in generale e del credo massonico in particolare si è la credenza nella divinità; talchè la massoneria francese, come abbiamo narrato, in sopprimere nei proprii documenti ed atti ufficiali la formola di culto al Gr.·. A.·. D.·. U.·. dovette dichiarare solennemente di farlo non per rinnegare tale credenza, ma unicamente per proclamare con ciò l'assoluta libertà di coscienza [21], e tuttavia fu esclusa dalla comunione massonica anglosassone e teutonica [22]. Ma, qual è il concetto determinato con cui viene di fatto specificato dalla massoneria il concetto generico del Gr.·. A.·. D.·. U.·.?
Se consultiamo i due oracoli più autorevoli della massoneria americana, il Pike e il Mackey, le cui opere contengono quanto di più sistematico ha saputo produrre la filosofia e teologia massonica contemporanea, ne avremo anzitutto in risposta che la lettera G, la quale campeggia circondata da un cerchio luminoso nelle logge anglosassoni, significa Dio, cioè la geometria, cioè «la prima e la più nobile di tutte le scienze ch'è la base su cui fu eretto l'edifizio della massoneria» [23], poichè «presso gli artefici è la scienza con cui vengono calcolati e formati tutti i loro lavori, e presso i massoni contiene la determinazione, la definizione e la prova dell'ordine, della bellezza e della meravigliosa sapienza del potere di Dio nella sua creazione» [24]. Tale lettera G, adottata in prima dal rituale inglese come simbolo della divinità e trasportata poi nei rituali del continente, è la corruzione dell'antico simbolo cabalistico giudaico, cioè della lettera iod, iniziale del sacro tetragramma יהוה (Jehovah), sicchè la lettera G è simbolo della lettera iod e questa è simbolo della divinità cabalistica, cioè la G è soltanto simbolo del simbolo.
Ora, il tetragramma יהוה corrisponde ai suoni inglesi I, H, O, H, che in pronunciarli si esprimono così: IH-OH. E queste due sillabe, lette a rovescio, secondo la regola cabalistica, suonano HO-HI. Ma in ebraico ho è il pronome personale mascolino equivalente all'inglese he (egli), hi è il femminino equivalente all'inglese she (ella); dunque abbiamo HO-HI = HE-SHE (egli-ella) cioè il nome ebraico ineffabile di Dio, letto cabalisticamente, inchiude in se stesso il principio del maschio e della femmina, l'energia generativa e prolifica della creazione; onde si dice nel Genesi che Dio creò l'uomo a sua somiglianza, lo creò a somiglianza di Dio, cioè lo creò maschio e femmina [25].
Sopprimiamo l'ulteriore spiegazione del dio bisessuale massonico, offertaci dal Mackey, perchè troppo turpe, mostruosa e nefanda.
Si noti poi che codesto Dio massonico, secondo il Pike, non esiste realmente in se stesso, perchè l'esistenza o l'essere importa limitazione, ma s'identifica colla forza bisessuale procreativa e prolifica dell'umanità personificata in Adamo ed Eva; sicchè mediante la generazione l'umanità crea Dio, e gli uomini credono che Dio li ha fatti a propria imagine, perchè essi stessi lo hanno fatto ad imagine loro [26].
Anzi, poichè, secondo i cabalisti, Satana non è un Dio nero, ma la negazione di Dio, e per gl'iniziati significa non una persona, ma una forza creata pel bene e che può servire pel male, ch'è strumento della libertà o della libera volontà, e che presiede all'umana generazione sotto la forma cornuta mitologica del dio Pan [27], il Dio massonico non solo s'identifica coll'uomo, ma non appare diverso da Satana.
E questo Dio rivela la sua divinità nell'universo visibile; la natura è il grande maestro dell'uomo, perchè essa è la rivelazione di Dio; l'universo è la grande Bibbia di Dio; la natura materiale il suo antico testamento, la natura umana il suo testamento nuovo; ogni cosa è una idea del Dio Infinito, sua prosa la natura, sua poesia l'uomo.
L'ateismo è una negazione di Dio nei termini, non in realtà, perchè attribuisce alla natura le qualità di Dio e non a Dio stesso, e ciò non è che un mero cambiamento di nome. Uno chiama Natura la somma di tali qualità; un altro, Cielo; un terzo, Universo; un quarto, Materia; un quinto, Spirito; un sesto Dio, Theos, Zeus, Alfadir, Allah o quel che gli piace. Ma tutti ammettono l'esistenza dell'Essere, il Potere o l'Ente, sebbene diversamente nominato. E il nome è di minima importanza (the name is of the smallest consequence) [28].
La divinità viene poi rappresentata da un triangolo, in cui i tre lati simboleggiano le tre qualità di Dio, cioè la sapienza e la forza divina che producono la bellezza dell'universo; ondechè la loggia massonica, ch'è simbolo del mondo, viene appunto sostenuta da tre pilastri disposti a triangolo, che significano le tre qualità divine, cioè in ebraico Dabar (sapienza) Oz (forza) Gomer (bellezza), le cui iniziali sono D. O. G. Queste poi, lette cabalisticamente a rovescio, come il sacro tetagramma ebraico יהוה –– I H - O H, ci danno G O D–– H O - H I = H E - S H E (egli - ella) cioè il Dio bisessuale massonico [29].
Anche qui, per rispetto ai nostri lettori, non andiamo più innanzi nella spiegazione; ci basta aver illustrato succintamente, con ricorrere ai dottori più autorevoli della teologia massonica, il concetto turpemente naturalistico della divinità, che la massoneria insegna ai suoi seguaci e che non esclude nè l'ateismo, nè il materialismo, nè il culto di Satana, nè il feticismo [30].
Laonde, il filosofo massonico e gran Maestro della massoneria italiana F.·. Frappolli chiamò «il G.·. A.·. D.·. U.·. una finzione simbolica della natura o dell'Universo, che solo è eterno ed infinito, cioè senza principio, senza fine e senza limiti»; [31] e nella Costituente della massoneria italiana del giugno 1869 a Firenze fu logicamente dichiarato che «l'assemblea ritiene la formola A.·. G.·. D.·. G.·. A.·. dell'U.·. quale espressione artistica e grafica dell'Ente, e quale espressione abbastanza larga ed elastica, affine di adunare attorno ad un solo nodo tutte le opinioni religiose» [32].
Così l'organo ufficiale della massoneria italiana non esitò di far suo questo oracolo del Flammarion: «Quanti Dei sulla terra, fatti a simiglianza dello scimmione perfezionato! Il Budda dei chinesi, l'Osiride degli egiziani, il Jehovah degli ebrei, il Giove dei greci, il Dio Padre e il Dio figlio dei cristiani, il Grande Allah dei mussulmani, sono concezioni umane; personificazioni create dall'uomo; nelle quali ha incarnato non solo le sue più alte aspirazioni e le sue sublimi virtù, ma anche –– e con preferenza –– le sue prevaricazioni più grossolane ed i suoi vizi più perversi [33]!»
Il F.·. Berni poi disse in un suo discorso alla loggia Burlamacchi di Lucca: «Dio tutti sentono, nessuno però spiega. Per me, se Dio è natura, mi professo io pure deista ed adoro in esso l'Architetto dell'Universo, dacchè in altro modo non so comprenderlo» [34].
Non altrimenti il G.·. M.·. Nathan, nella solenne adunanza del G.·. O.·. d'Italia del 21 aprile 1901: « Il G.·. A.·. D.·. U.·. è Zeus, Giove, Jave, Dio? La causa prima, l'infinito Creatore noi intendiamo affermarlo, non interpretarlo. È» [35].
Se tuttavia si domanda che cosa è, risponde il grande storiografo della massoneria F.·. Findel che il G.·. A.·. D.·. U.·. è soltanto «un antropomorfismo puerile della ignoranza del mondo, non solo insostenibile, nel tempo della scienza del mondo, ma anche indegno di essa» [36]; talchè l'invocarlo nelle logge «ha quasi unicamente l'importanza di un riempitivo (Lückenbüsser) oratorio per mancanza di idee; non è per lo più che mero culto di labbra, raramente l'espressione di sincera divozione religiosa» [37]. Laonde «un Dio che governi il mondo alla maniera dei potentati e da cui l'uomo possa colle preghiere e suppliche ottenere alcunchè di estraneo al corso naturale degli avvenimenti, un Dio tale esiste soltanto nella imaginazione umana» [38].
Da questo saggio sommario degl'insegnamenti massonici intorno all'idea di Dio, ch'è l'articolo primo ed essenziale della religione, si deve necessariamente conchiudere che il Dio della massoneria non è nè personale nè differente o distinto dal mondo materiale, ma è la personificazione ideale delle forze e delle leggi naturali, principalmente di quelle che regolano la moltiplicazione del genere umano col principio bisessuale della generazione.
Si riduce pertanto in ultima analisi la religione massonica al più crasso naturalismo che sostanzialmente non differisce dal materialismo, e finisce logicamente in quell'ateismo che la massoneria accetta come una forma di religione, e di cui il grande Oriente di Francia fa ormai esplicita professione, sebbene neghi di averlo ufficialmente proclamato. E mentre si protesta tollerante e rispettosa verso tutte le religioni, la massoneria combatte e vuole distruggere qualunque religione che non sia la sua e dice: «la ruggine consuma il ferro; la superstizione le genti: ogni religione rivelata è superstizione, quindi la religione rivelata è il veleno dei popoli» [39].
Dopo ciò, poichè il secondo articolo del credo massonico non può contraddire al primo, ma deve accordarsi con esso, non occorre trattenerci a indagare quale sia la dottrina massonica intorno all'immortalità dell'anima. Basti la spiegazione che ce ne dà il piùortodosso spiritualista tra i dottori della setta, Alberto Pike, con queste parole: «L'anima dell'uomo è immortale; non è il risultato della organizzazione, nè un aggregato di modi d'azione della materia, nè una successione di fenomeni o percezioni; ma una Esistenza, unica ed identica, uno spirito vivente, una scintilla della Grande Luce Centrale, ch'entrata nel corpo vi dimora, per esserne separata alla morte e ritornare a Dio che l'ha donata; che non si disperde o dilegua alla morte, come l'alito o il fumo, nè può essere annichilita, ma continua ad esistere e possiede attività ed intelligenza, appunto come esisteva in Dio prima che venisse avviluppata nel corpo» [40].
(cliccare per ingrandire)
Albert Pike, Morals and dogma, New York 1878, pag. 533. Si noti il tema, che ricorre insistentemente in ambito gnostico-massonico, dell'anima come scintilla della Grande Luce Centrale [The Soul of Man is Immortal... a spark of the Great Central Light...] avviluppata nel corpo.
Dove convien notare che il Pike concepisce l'anima umana come una emanazione della divina natura in senso gnostico, preesistente al corpo e distinta da esso, senza della quale l'uomo può bensì vivere, vedere e ragionare, ma non è che un animale, e colla quale diventa veramente uomo immortale. Perciò alla morte l'anima ritorna a Dio; l'inferno quindi è una fola. Il che si prova anche colla Divina Commedia, di cui nessuno (fino al Pike) non ha indicato il senso o il carattere specifico, ch'è gnostico come l'Apocalissi, cioè niente altro che una dichiarazione di guerra al Papato, coll'applicazione delle figure e dei numeri della cabala ai dogmi cristiani, per fuggire dall'inferno, come Dante, volgendo a rovescio la posizione del capo e dei piedi, e risalire alla luce con servirsi di Lucifero a guisa di una mostruosa scala, tenendo cioè il contrario di ciò che insegna il domma cattolico, poichè «l'inferno non si oltrepassa se non da chi non sa volgergli le spalle» [41].
Ma, lasciando da parte queste baie dantesche, si faccia un po' di confronto tra la dottrina massonica sulla natura di Dio –– che tutta tende a materializzarlo nel mondo visibile e a identificarlo con esso –– e la stessa dottrina intorno all'anima umana –– che tutta consiste in deificarla quale particella che, da Dio emanata, deve ritornare a lui; si avrà l'essenza della religione massonica, derivata dalla sintesi dei suoi due dommi fondamentali nel puro umanesimo, diametralmente opposto all'ordine spirituale e soprannaturale, e applicata divotamente nella formola parenetica: Vénérez le G.·. A.·. D.·. L.·. U.·., qui est en vous, qui vous renferme dans son sein, du quel vous émanez, et dans lequel vous devez rentrer[42]!
Abbiamo pertanto nella massoneria contemporanea una società secreta, una setta anticristiana, che si finge opportunamente rispettosa e devota verso la religione, e opportunamente, secondo le condizioni e le circostanze dei tempi e dei luoghi, depone la maschera e si rivela accanita, implacabile in combattere la religione, conservando tuttavia e ammodernando il suo simbolismo rituale, per decorare colla solennità dell'apparato religioso la sua empietà e farne pomposamente una irreligione religiosa o una religione irreligiosa; abbiamo in essa l'antitesi più sbardellata, la contraddizione più stridente tra la professione formale di neutralità e di tolleranza religiosa e la pretesa di essere l'unica vera religione, per sostituire se stessa al cristianesimo e a qualunque altra religione, con ridurre la concezione religiosa all'indeterminatezza di una vaga espressione generica, che realmente viene specificata nel più crasso naturalismo, e perciò stesso nell'ateismo umanistico e nella deificazione delle umani passioni.
E questa, nient'altro che questa, dovrebb'essere, secondo il programma del recente connubio massonico-radicale-socialista, la futura religione del popolo italiano!
NOTE:
[1] Statuti generali dell'Ord. masson. per l'Italia, pubblicati dal Gr.·. Or.·. 1867, art. 2.
[6] F.·. Ragon, Cours philos. et interpr., Introd. Cf. Deschamps-Jannet, Les sociétés secr. I, p. 25. F.·. Pike, Morals and Dogma, p. 161.
[7] Discorso del F.·. Desmons al congresso massonico internazionale di Parigi del 1889, riportato nella Rivista della massoneria italiana del 1889 p. 183.
[21] V. la dichiarazione del F.·. Desmons al congr. masson, internaz. di Parigi del 1889, nella Rivista d. masson, ital., 1889 p. 182 segg.
[22] Leggiamo ora sulla Germania del 9 giugno che nell'adunanza annua di Pentecoste, tenuta dalle grandi logge germaniche presso la grande loggia Royal York di Berlino (N. W. 7, Dorotheenstrasse 27) sotto la presidenza del G.·. M.·. Bruno Alwin Wagner, fu deliberato, con 5 voti contro 3, di ristabilire le relazioni amichevoli col Grande Oriente di Francia. Il che vuoi dire che la massoneria esoterica ha trovato ormai maturi i tempi per deporre anche in Germania la maschera exoterica del deismo e proclamarsi religiosamente antireligiosa come in Francia!
[25] Mackey, The Symbolism of Freemasonry, Maynard, Merrill et Co. (ristampato senza data) p. 187-189.
[29] V. Preuss, A Study in American Freemasonry, pp. 165 e segg. e p. 409, colle citazioni testuali del Pike, del Mackey e del Mc Clenachan, che abbiamo qui compendiate.
[30] Affinchè non sembri chg il nostro saggio di teologia massonica, attinto da autori americani, attribuisca ingiustamente all'ordine in generale ciò ch'è proprio degli oracoli o sognatori d'oltremare, ecco qui un altro saggio sullo stesso argomento, estratto dalla nuova opera di un oracolo italiano, che per buona ventura ci venne testè alle mani: «Nella massoneria la Triade è rappresentata dal triangolo o delta luminoso. Geometricamente una linea non può rappresentare un corpo assolutamente perfetto: del pari due linee non possono costituire una figura completa; tre linee formano, pel loro congiungimento, il triangolo o la prima figura regolare, perfettissima; perciò esso servì sempre e serve ancora a caratterizzare l'«Eterno», il quale, perfetto infinitamente per sua natura, è, come causa di tutte le cose, il «primo essere» e, per conseguenza, la «prima perfezione». Questo è il motivo pel quale presso gli antichi e i moderni è sacro il triangolo, le cui parti figurano i tre regni della natura, cioè il primo essere assoluto e perfetto. Infatti in mezzo al triangolo luminoso splende l'«Iod» ebraico, lo spirito animatore, od il fuoco, o il principio generatore, rappresentato anche dalla lettera «G», che campeggia nella stella fiammeggiante e ch'è l'iniziale della parola «Dio» nelle lingue del Nord, ma che filosoflcamente significa «generazione». V. Ulisse Bacci. Il Libro del Massone Italiano, Vol. I, Roma, nel solstizio d'estate dell'anno della luce 000908 (F. Centenari e C. tipografi 1908) pp. 427, 428. Dunque i tre regni della natura sono l'essere assoluto e perfetto, e questo è lo spirito animatore, od il fuoco, o il principio generatore, o Dio!
[31] La Franc-maçonnerie reformée (Essai de philosophie naturelle), Vercellino, Turin, 1864 pp. 20, 60.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.