BOCCIATA COME «GOLIARDIA RETRODATATA» ANCHE LA CANZONE DI BENIGNI
Famiglia Cristiana "scomunica" Fiorello:
«Sul profilattico show di cattivo gusto»
«Mancanza di rispetto per le famiglie e i ragazzi». Lo showman usa il termine «proibito» in Rai e ne fa un rap con Jovanotti
Fiorello sul preservativoMILANO - «Chiamatelo come vi pare, l'importante è che lo usiate». Polemico, irriverente, divertente, nell'ultima puntata del suo show, «Il più grande spettacolo dopo il weekend», Fiorello ha messo in scena un vero e proprio inno al profilattico. Non solo lo ha nominato più volte - contro il diktat interno alla Rai che, in occasione della Giornata mondiale contro l’Aids, il primo dicembre, aveva reso tabù il termine - ma ne ha fatto uso per gag esilaranti, ha incitato la platea a scandire in coro «Pro-fi-lat-ti-co» e ci ha fatto un rap con Jovanotti. «E’ un errore sicuramente – ha spiegato Fiorello davanti al direttore di Raiuno, Mauro Mazza, riferendosi alla censura – Perché in Rai si può dire profilattico». E ancora: «Ma pensate che con questa cosa, facile facile, non si prendono le malattie. Non si prende l'Aids. Incredibile eh?». Il tono è ironico, l’argomento serio. E Fiorello ci scherza sopra, ma mette a fuoco l'essenziale: «Il profilattico salva la vita! E’ come il "Salva la vita Beghelli". Potremmo chiamarlo "Salvalavita Pischelli"».
Fiorello e Jovanotti (Ansa)
«CATTIVO GUSTO» - Non ha apprezzato Famiglia Cristiana. Che boccia il «finale di cattivo gusto».Insieme alla performance sul preservativo, Famiglia cristiana ha attaccato sul suo sito web, anche «l'Inno del corpo sciolto» di Benigni. «Certo - scrive Famigila Cristiana - ci voleva del coraggio. Ma senza coraggio non c'è trasgressione. E dalla capacità di trasgredire si giudica la statura di un artista. Così anche Fiorello, finalmente, si adegua. Già accusato di fare una tv nazional popolare, perfino adatta alle famiglie - l'imputazione è grave, non sottovalutiamone il peso - porta adesso la trasgressione alle alte vette dello share». Quindi l'articolo prosegue: «Non solo fa cantare a Benigni l'elogio della cacca e dei suoi modi di produzione, creando una breccia nel conformismo imperante. Ma pronuncia la parola vietata, profilattico, e per di più ne fa una tematica da coro, coinvolgendo un pubblico che davvero non sapeva di dover osare tanto. E la domanda infernale al direttore Mazza, brividi in platea: l'ha mai usato, lei, il profilattico? Lo sventurato piegò il capo».GOLIARDIA RETRODATATA - «Trasformare la dialettica sull'Aids, sulla prevenzione, sui mali dell'Africa - si legge sul sito - in cori ridanciani, invitare il pubblico a sghignazzare, tirarla lunga con battute e allusioni, scivolare sul pruriginoso, questa non è trasgressione. È goliardia retrodatata, cattivo gusto. E mancanza di rispetto per le famiglie, a cominciare da quei tanti ragazzi che d'abitudine non seguono la tv ma accorrono quando c'è Fiorello. Che non sa di essere in cattedra e, per una volta che fa lezione, straparla».
«GRAZIE A FIORELLO» - Di tutt'altro tenore i commenti delle associazioni Nsp, Equality Italia e Gay Center, che ringraziano Fiorello e insieme a lui a Luciana Littizzetto, Roberto Benigni e Jovanotti. Le performance di artisti che «hanno espresso il loro parere», parlando dell'uso del profilattico, «valgono ben più di centinaia di campagne d'informazione di prevenzione all'Aids e alle malattie sessualmente trasmissibili», sottolinea Rosaria Iardino, presidente di Nps e responsabile salute Equality Italia. «Ora tutta la Rai - conclude - deve impegnarsi a fondo al tema di una corretta e diffusa informazione rispetto a questo tema, da anni colpevolmente dimenticato» «Il messaggio degli artisti arriva soprattutto ai giovani, fascia che di più ha bisogno d'informazione sul tema dell'Aids - ricorda Fabrizio Marrazzo portavoce del Gay Center -. La citazione di Fiorello del preservativo come "Salvalavita Pischelli" è geniale - conclude - perché rimarrà come tormentone e permetterà a noi operatori sociali di veicolare un messaggio in modo scherzoso e diretto, utile a salvaguardare la salute di molti ragazzi».
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