Passi della Valtorta su Anticristo e fine dei tempi.
Ci sono molti chiaroscuri, evidentemente il Signore non ha voluto rivelare di più, e lo dice anzi espressamente, ma sembra ugualmente di intravedere una certa sequenza e cronologia degli "ultimi tempi":
— Nell'agosto del 1943, in piena guerra mondiale, Gesù le spiega che quelli che si vedono sono solo i prodromi della fine, e che i tempi della fine sarebbero venuti dopo
— descrive ampiamente la figura dell'Anticristo (uno dei Suoi) e della sua sconfitta, ma la Valtorta annota che si tratta di "sconfitta dell'Anticristo e non Giudizio universale"
— parla di un "tempo di pace che precederà la fine"
— la conforta dicendo che la porterà con sé "prima del massimo orrore"; infatti è passata a miglior vita nel 1961. Il massimo orrore o quasi lo abbiamo noi ora?
— ci da una precisa indicazione temporale: "Molti di questi [che vedranno l'Anticristo, ndr] sono già sulla terra e il loro seme sarà sette volte sette più demoniaco di essi." Gente nata negli anni 30 e 40 ce n'è in giro ancora tanta! Se devono vedere l'Anticristo... non manca molto.
— parla di un suo regno nel mondo "Nel mio breve regno sul mondo sarò Io che regnerò, Io e i resti del mio popolo"
— parla di annullamento di Satana: "O beatitudine di quel giorno in cui saranno finite per sempre le insidie, le vendette, le lotte di questa terra, di Satana, della carne! La mia Chiesa sarà allora composta di veri cristiani."Non si riferisce verosimilmente al Paradiso perché infatti...
— proclama che la sua Chiesa "prima che l'ora del mondo cessi, avrà il suo fulgido trionfo"
— e continua: "Attendetemi con fedeltà e amore ed Io verrò a voi con tutti i miei doni... Verrò a redimere e a curare. Verrò a illuminare le tenebre... Verrò a insegnare..." In Paradiso non servirebbe.
— e ancora: "Voi non avrete più a temere di alcun male perché porrò fine al tempo del male, anticiperò questa fine per pietà dei miei benedetti."
Di seguito i passi relativi.
Quaderni del 1943, edizione 1976, ristampa 1985
20 agosto, pag. 145 e seg.
Dice Gesù: «Se si osservasse per bene quanto da qualche tempo avviene, e specie dagli inizi di questo secolo che precede il secondo mille, si dovrebbe pensare che i sette sigilli sono stati aperti. Mai come ora Io mi sono agitato per tornare fra voi con la mia Parola a radunare le schiere dei miei eletti per partire con essi e coi miei angeli a dare battaglia alle forze occulte che lavorano per scavare all'umanità le porte dell'abisso.
Guerra, fame, pestilenze, strumenti di omicidio bellico — che sono più che le bestie feroci menzionate dal Prediletto [l'Apostolo S. Giovanni, ndr] — terremoti, segni nel cielo, eruzioni dalle viscere del suolo e chiamate miracolose a vie mistiche di piccole anime mosse dall'Amore, persecuzioni contro i miei seguaci, altezze d'anime e bassezze di corpi, nulla manca dei segni per cui può parervi prossimo il momento della mia Ira e della mia Giustizia.
Nell'orrore che provate, esclamate: "Il tempo è giunto; più tremendo di così non può divenire!" E chiamate a gran voce la fine che vi liberi. La chiamano i colpevoli, irridendo e maledicendo come sempre; la chiamano i buoni che non possono più oltre vedere il Male trionfare sul Bene.
Pace, miei eletti! Ancora un poco e poi verrò. La somma di sacrificio necessaria a giustificare la creazione dell'uomo e il Sacrificio del Figlio di Dio non è ancora compiuta. Ancora non è terminato lo schieramento delle mie coorti e gli angeli del Segno non hanno ancora posto il sigillo glorioso su tutte le fronti di coloro che hanno meritato d'essere eletti alla gloria.
L'obbrobrio della terra è tale che il suo fumo, di poco dissimile a quello che scaturisce dalla dimora di Satana, sale sino ai piedi del trono di Dio con sacrilego impeto. Prima della apparizione della mia Gloria occorre che oriente ed occidente siano purificati per essere degni dell'apparire del mio Volto.
Incenso che purifica e olio che consacra il grande, sconfinato altare dove l'ultima Messa sarà celebrata da Me, Pontefice eterno, servito all'altare da tutti i santi che cielo e terra avranno in quell'ora, sono le preghiere e i patimenti dei miei santi, dei diletti al mio Cuore, dei già segnati del mio Segno: della Croce benedetta, prima che gli angeli del Segno li abbiano contrassegnati.
E' sulla terra che il segno si incide ed è la vostra volontà che lo incide. Poi gli angeli lo empiono di un oro incandescente che non si cancella e che fa splendere come sole la vostra fronte nel mio Paradiso.
Grande è l'orrore di ora, diletti miei; ma quanto, quanto, quanto ha ancora da aumentare per essere l'Orrore dei tempi ultimi! E se veramente pare che assenzio si sia mescolato al pane, al vino, al sonno dell'uomo, molto, molto, molto altro assenzio deve ancora gocciare nelle vostre acque, sulle vostre tavole, sui vostri giacigli prima che abbiate raggiunto l'amarezza totale che sarà la compagna degli ultimi giorni di questa razza creata dall'Amore, salvata dall'Amore e che si è venduta all'Odio.
(...) Dunque pensate pure che questi sono i prodromi, ma non è ancora l'ora.
Vi sono i precursori di colui che ho detto potersi chiamare: "Negazione" , "Male fatto carne" , "Orrore", "Sacrilegio" , "Figlio di Satana" , "Vendetta" , "Distruzione", e potrei continuare a dargli nomi di chiara e paurosa indicazione. Ma egli non vi è ancora.
Sarà persona molto in alto, in alto come un astro. Non un astro umano che brilli in un cielo umano. Ma un astro di una sfera soprannaturale, il quale, cedendo alla lusinga del Nemico, conoscerà la superbia dopo l'umiltà, l'ateismo dopo la fede, la lussuria dopo la castità, la fame dell'oro dopo l'evangelica povertà, la sete degli onori dopo il nascondimento.
Meno pauroso il vedere piombare una stella dal firmamento che non vedere precipitare nelle spire di Satana questa creatura già eletta, la quale del suo padre di elezione copierà il peccato. Lucifero, per superbia, divenne il Maledetto e l'Oscuro. L'Anticristo, per superbia di un'ora, diverrà il maledetto e l'oscuro dopo essere stato un astro del mio esercito.
A premio della sua abiura, che scrollerà i cieli sotto un brivido; di orrore e farà tremare le colonne della mia Chiesa nello sgomento che susciterà il suo precipitare, otterrà l'aiuto completo di Satana, il quale darà ad esso le chiavi del pozzo dell'abisso perché lo apra. Ma lo spalanchi del tutto perché ne escano gli strumenti di orrore che nei millenni Satana ha fabbricato per portare gli uomini alla totale disperazione, di modo che da loro stessi invochino Satana Re, e corrano al seguito dell'Anticristo, l'unico che potrà spalancare le porte d'abisso per farne uscire il Re dell'abisso, così come il Cristo ha aperto le porte dei Cieli per farne uscire la grazia e il perdono, che fanno degli uomini dei simili a Dio e re di un Regno eterno in cui il Re dei re sono Io.
Come il Padre ha dato a Me ogni potere, così Satana darà ad esso ogni potere, e specie ogni potere di seduzione, per trascinare al suo seguito i deboli e i corrosi dalle febbri delle ambizioni come lo è esso, loro capo. Ma nella sua sfrenata ambizione troverà ancora troppo scarsi gli aiuti soprannaturali di Satana e cercherà altri aiuti nei nemici del Cristo, i quali, armati di armi sempre più micidiali, quali la loro libidine verso il Male li poteva indurre a creare per seminare disperazione nelle folle, lo aiuteranno sinché Dio non dirà il suo "Basta" e li incenerirà col fulgore del suo aspetto.
(2 - Su una copia dattiloscritta, la scrittrice annota a matita: Sconfitta dell'Anticristo, ma non Giudizio universale.)
Molto, troppo — e non per sete buona e per onesto desiderio di porre riparo al male incalzante, ma sibbene soltanto per curiosità inutile — molto, troppo si è arzigogolato, nei secoli, su quanto Giovanni dice nel capitolo 10 dell'Apocalisse. Ma sappi, Maria, che Io permetto si sappia quanto può essere utile sapere e velo quanto trovo utile che voi non sappiate.
Troppo deboli siete, poveri figli miei, per conoscere il nome d'onore dei "sette tuoni" apocalittici. Il mio angelo ha detto a Giovanni: "Sigilla quello che han detto i sette tuoni e non lo scrivere". Io dico che ciò che è sigillato non è ancora ora che sia aperto e se Giovanni non lo ha scritto Io non lo dirò.
Del resto a voi non tocca gustare quell'orrore e perciò... Non vi resta che pregare per coloro che lo dovranno subire, perché la forza non naufraghi in, essi e non passino a far parte della turba di coloro che sotto la sferza del flagello non conosceranno penitenza e bestemmieranno Iddio in luogo di chiamarlo in loro aiuto. Molti di questi sono già sulla terra e il loro seme sarà sette volte sette più demoniaco di essi. (detto nel 1943! Persone che erano giovani durante la guerra ce ne sono ancora in giro tante! Allora parla proprio del nostro tempo come quello per l'insediamento dell'Anticristo! ndr)
Io, non il mio angelo, Io stesso giuro che quando sarà finito il tuono della settima tromba e compito l'orrore del settimo flagello, senza che la razza di Adamo riconosca Cristo Re, Signore, Redentore e Dio, e invocata la sua Misericordia, il suo Nome nel quale è la salvezza, Io, per il mio Nome e per la mia Natura, giuro che fermerò l'attimo nell'eternità. Cesserà il tempo e comincerà il Giudizio. Il Giudizio che divide in eterno il Bene dal Male dopo millenni di convivenza sulla terra.
(4 - Come sopra, la scrittrice annota: Quando parla qui allude al tempo di pace che precederà la fine, tempo in cui comincerà la selezione finale sotto la ultima manifestazione del Cristo-Re che molti non vorranno seguire. Il mistero di Dio si compie subito dopo. Ma la lettura della nota è incerta.)
Il Bene tornerà alla sorgente da cui è venuto. Il Male precipiterà dove è già stato precipitato dal momento della ribellione di Lucifero e da dove è uscito per turbare la debolezza di Adamo nella seduzione del senso e dell'orgoglio.
Allora il mistero di Dio si compirà. Allora conoscerete Iddio. Tutti, tutti gli uomini della terra, da Adamo all'ultimo nato, radunati come granelli di rena sulla duna del lido eterno, vedranno Iddio Signore, Creatore, Giudice, Re.
Sì, lo vedrete questo Dio che avete amato, bestemmiato, seguito, schernito, benedetto, vilipeso, servito, sfuggito. Lo vedrete. Saprete allora quanto Egli meritava il vostro amore e quanto era meritevole il servirlo.
Oh! gioia di coloro che avranno consumato se stessi nell'amarlo e nell'ubbidirlo! Oh! terrore di coloro che sono stati i suoi Giuda, i suoi Caini, di coloro che hanno preferito seguire l'Antagonista e il Seduttore in luogo del Verbo umanato in cui è Redenzione; del Cristo: Via al Padre; di Gesù: Verità santissima; del Verbo: Vita vera. »
pag. 330 - 30 luglio 1943
(…) Un popolo, dice Isaia, sarà colpito dalla spada di Giustizia. Ma saranno molti di più, poiché il mondo ha fornicato col demonio in molte sue parti. Ed altre ancora sono in procinto di peccare, nonostante tutto quanto Io ho operato per tenerle nella via della Vita. Pregare, pregare, pregare molto per impedire nuove condanne, originate da nuove fornicazioni.
(...) Altre applicazioni ha la parola profetica, ma Io ho voluto fartela vedere con riferimenti all'ora che vivete. Né dirti di più per non accasciarti di più.
Prega. Il tuo Dio ti aprirà le porte prima che tu conosca il massimo orrore. [infatti è passata a miglior vita nel 1961, ndr] Per ora entra nella dimora del suo Cuore e dammi il tuo amore per placare la mia Giustizia.
pag. 509 e seg. - 29 ottobre 1943
(...) Riguardo a voi, miei diletti, restate nella via che avete scelta. Turbini e tempeste non potranno farvi perdere la mèta che sono Io, il cui Cuore è aperto per ricevervi col bacio di amore più vivo. Lasciate che cadano regni e popoli, e ciò che ora si crede potente divenga cenere e maceria, e ciò che ora si crede lecito dettare volontà e dottrine divenga polvere stritolata dalla Volontà e dalla Legge di Dio.
Nel mio breve regno sul mondo sarò Io che regnerò, Io e i resti del mio popolo, ossia i fedeli veri, quelli che non hanno rinnegato Cristo e ricoperto il segno di Cristo con la tiara di Satana. Cadranno allora le bugiarde deità dello strapotere, le dottrine oscene rinneganti Iddio, Signore onnipotente.
La mia Chiesa, prima che l'ora del mondo cessi, avrà il suo fulgido trionfo. Nulla è diverso nella vita del Corpo Mistico di quanto fu nella vita del Cristo. Vi sarà l'osanna alla vigilia della Passione, l'osanna quando i popoli, presi dal fascino della Divinità, piegheranno il ginocchio davanti al Signore. Poi verrà la Passione della mia Chiesa militante, e infine la gloria della Risurrezione eterna in Cielo.
O beatitudine di quel giorno in cui saranno finite per sempre le insidie, le vendette, le lotte di questa terra, di Satana, della carne! La mia Chiesa sarà allora composta di veri cristiani. Allora, nel penultimo giorno. Pochi come all'inizio, ma santi come all'inizio. Finirà in santità come in santità cominciò. Fuori resteranno i mentitori, i traditori, gli idolatri. Quelli che all'ultima giornata imiteranno Giuda e venderanno la loro anima a Satana nuocendo al Corpo mistico di Cristo. In essi la Bestia avrà i suoi luogotenenti per la sua ultima guerra.
(...) Ma voi che rimarrete in Me, udite la promessa del Cristo. Attendetemi con fedeltà e amore ed Io verrò a voi con tutti i miei doni. Col dono dei doni: Me stesso. Verrò a redimere e a curare. Verrò a illuminare le tenebre, a vincerle e fugarle. Verrò a insegnare agli uomini ad amare e adorare il Dio eterno, il Signore altissimo, il Cristo santo, il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo. Verrò a portarvi non la pace di questo mondo, eterno distruttore della Pace, ma la Pace del Regno che non muore.
Esultate, o miei servi fedeli. Questo vi dice la bocca che non mente. Voi non avrete più a temere di alcun male perché porrò fine al tempo del male, anticiperò questa fine per pietà dei miei benedetti.
Esultate soprattutto o voi, miei amati di ora. Per voi ancor più sollecito sarà l'avvento del Cristo e il suo abbraccio di gloria. Per voi già si aprono le porte della Città di Dio e ne esce il Salvatore vostro per venirvi incontro e darvi la Vita vera.
Ancora un poco e per voi verrò. Come per Lazzaro, l'amico mio, Io vi chiamerò uno ad uno: "Vieni fuori!". Fuori di questa vita della terra che è tomba per lo spirito incarcerato nella carne. Fuori. Nella Vita e nella libertà del Cielo.
Chiamatemi col vostro amore fedele. Esso sia la vampa che fonde le catene della carne e dà allo spirito la libertà di venire presto a Me. Dite il più bel grido scritto da uomo: "Vieni, Signore Gesù".
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Ci sono molti chiaroscuri, evidentemente il Signore non ha voluto rivelare di più, e lo dice anzi espressamente, ma sembra ugualmente di intravedere una certa sequenza e cronologia degli "ultimi tempi":
— Nell'agosto del 1943, in piena guerra mondiale, Gesù le spiega che quelli che si vedono sono solo i prodromi della fine, e che i tempi della fine sarebbero venuti dopo
— descrive ampiamente la figura dell'Anticristo (uno dei Suoi) e della sua sconfitta, ma la Valtorta annota che si tratta di "sconfitta dell'Anticristo e non Giudizio universale"
— parla di un "tempo di pace che precederà la fine"
— la conforta dicendo che la porterà con sé "prima del massimo orrore"; infatti è passata a miglior vita nel 1961. Il massimo orrore o quasi lo abbiamo noi ora?
— ci da una precisa indicazione temporale: "Molti di questi [che vedranno l'Anticristo, ndr] sono già sulla terra e il loro seme sarà sette volte sette più demoniaco di essi." Gente nata negli anni 30 e 40 ce n'è in giro ancora tanta! Se devono vedere l'Anticristo... non manca molto.
— parla di un suo regno nel mondo "Nel mio breve regno sul mondo sarò Io che regnerò, Io e i resti del mio popolo"
— parla di annullamento di Satana: "O beatitudine di quel giorno in cui saranno finite per sempre le insidie, le vendette, le lotte di questa terra, di Satana, della carne! La mia Chiesa sarà allora composta di veri cristiani."Non si riferisce verosimilmente al Paradiso perché infatti...
— proclama che la sua Chiesa "prima che l'ora del mondo cessi, avrà il suo fulgido trionfo"
— e continua: "Attendetemi con fedeltà e amore ed Io verrò a voi con tutti i miei doni... Verrò a redimere e a curare. Verrò a illuminare le tenebre... Verrò a insegnare..." In Paradiso non servirebbe.
— e ancora: "Voi non avrete più a temere di alcun male perché porrò fine al tempo del male, anticiperò questa fine per pietà dei miei benedetti."
Di seguito i passi relativi.
Quaderni del 1943, edizione 1976, ristampa 1985
20 agosto, pag. 145 e seg.
Dice Gesù: «Se si osservasse per bene quanto da qualche tempo avviene, e specie dagli inizi di questo secolo che precede il secondo mille, si dovrebbe pensare che i sette sigilli sono stati aperti. Mai come ora Io mi sono agitato per tornare fra voi con la mia Parola a radunare le schiere dei miei eletti per partire con essi e coi miei angeli a dare battaglia alle forze occulte che lavorano per scavare all'umanità le porte dell'abisso.
Guerra, fame, pestilenze, strumenti di omicidio bellico — che sono più che le bestie feroci menzionate dal Prediletto [l'Apostolo S. Giovanni, ndr] — terremoti, segni nel cielo, eruzioni dalle viscere del suolo e chiamate miracolose a vie mistiche di piccole anime mosse dall'Amore, persecuzioni contro i miei seguaci, altezze d'anime e bassezze di corpi, nulla manca dei segni per cui può parervi prossimo il momento della mia Ira e della mia Giustizia.
Nell'orrore che provate, esclamate: "Il tempo è giunto; più tremendo di così non può divenire!" E chiamate a gran voce la fine che vi liberi. La chiamano i colpevoli, irridendo e maledicendo come sempre; la chiamano i buoni che non possono più oltre vedere il Male trionfare sul Bene.
Pace, miei eletti! Ancora un poco e poi verrò. La somma di sacrificio necessaria a giustificare la creazione dell'uomo e il Sacrificio del Figlio di Dio non è ancora compiuta. Ancora non è terminato lo schieramento delle mie coorti e gli angeli del Segno non hanno ancora posto il sigillo glorioso su tutte le fronti di coloro che hanno meritato d'essere eletti alla gloria.
L'obbrobrio della terra è tale che il suo fumo, di poco dissimile a quello che scaturisce dalla dimora di Satana, sale sino ai piedi del trono di Dio con sacrilego impeto. Prima della apparizione della mia Gloria occorre che oriente ed occidente siano purificati per essere degni dell'apparire del mio Volto.
Incenso che purifica e olio che consacra il grande, sconfinato altare dove l'ultima Messa sarà celebrata da Me, Pontefice eterno, servito all'altare da tutti i santi che cielo e terra avranno in quell'ora, sono le preghiere e i patimenti dei miei santi, dei diletti al mio Cuore, dei già segnati del mio Segno: della Croce benedetta, prima che gli angeli del Segno li abbiano contrassegnati.
E' sulla terra che il segno si incide ed è la vostra volontà che lo incide. Poi gli angeli lo empiono di un oro incandescente che non si cancella e che fa splendere come sole la vostra fronte nel mio Paradiso.
Grande è l'orrore di ora, diletti miei; ma quanto, quanto, quanto ha ancora da aumentare per essere l'Orrore dei tempi ultimi! E se veramente pare che assenzio si sia mescolato al pane, al vino, al sonno dell'uomo, molto, molto, molto altro assenzio deve ancora gocciare nelle vostre acque, sulle vostre tavole, sui vostri giacigli prima che abbiate raggiunto l'amarezza totale che sarà la compagna degli ultimi giorni di questa razza creata dall'Amore, salvata dall'Amore e che si è venduta all'Odio.
(...) Dunque pensate pure che questi sono i prodromi, ma non è ancora l'ora.
Vi sono i precursori di colui che ho detto potersi chiamare: "Negazione" , "Male fatto carne" , "Orrore", "Sacrilegio" , "Figlio di Satana" , "Vendetta" , "Distruzione", e potrei continuare a dargli nomi di chiara e paurosa indicazione. Ma egli non vi è ancora.
Sarà persona molto in alto, in alto come un astro. Non un astro umano che brilli in un cielo umano. Ma un astro di una sfera soprannaturale, il quale, cedendo alla lusinga del Nemico, conoscerà la superbia dopo l'umiltà, l'ateismo dopo la fede, la lussuria dopo la castità, la fame dell'oro dopo l'evangelica povertà, la sete degli onori dopo il nascondimento.
Meno pauroso il vedere piombare una stella dal firmamento che non vedere precipitare nelle spire di Satana questa creatura già eletta, la quale del suo padre di elezione copierà il peccato. Lucifero, per superbia, divenne il Maledetto e l'Oscuro. L'Anticristo, per superbia di un'ora, diverrà il maledetto e l'oscuro dopo essere stato un astro del mio esercito.
A premio della sua abiura, che scrollerà i cieli sotto un brivido; di orrore e farà tremare le colonne della mia Chiesa nello sgomento che susciterà il suo precipitare, otterrà l'aiuto completo di Satana, il quale darà ad esso le chiavi del pozzo dell'abisso perché lo apra. Ma lo spalanchi del tutto perché ne escano gli strumenti di orrore che nei millenni Satana ha fabbricato per portare gli uomini alla totale disperazione, di modo che da loro stessi invochino Satana Re, e corrano al seguito dell'Anticristo, l'unico che potrà spalancare le porte d'abisso per farne uscire il Re dell'abisso, così come il Cristo ha aperto le porte dei Cieli per farne uscire la grazia e il perdono, che fanno degli uomini dei simili a Dio e re di un Regno eterno in cui il Re dei re sono Io.
Come il Padre ha dato a Me ogni potere, così Satana darà ad esso ogni potere, e specie ogni potere di seduzione, per trascinare al suo seguito i deboli e i corrosi dalle febbri delle ambizioni come lo è esso, loro capo. Ma nella sua sfrenata ambizione troverà ancora troppo scarsi gli aiuti soprannaturali di Satana e cercherà altri aiuti nei nemici del Cristo, i quali, armati di armi sempre più micidiali, quali la loro libidine verso il Male li poteva indurre a creare per seminare disperazione nelle folle, lo aiuteranno sinché Dio non dirà il suo "Basta" e li incenerirà col fulgore del suo aspetto.
(2 - Su una copia dattiloscritta, la scrittrice annota a matita: Sconfitta dell'Anticristo, ma non Giudizio universale.)
Molto, troppo — e non per sete buona e per onesto desiderio di porre riparo al male incalzante, ma sibbene soltanto per curiosità inutile — molto, troppo si è arzigogolato, nei secoli, su quanto Giovanni dice nel capitolo 10 dell'Apocalisse. Ma sappi, Maria, che Io permetto si sappia quanto può essere utile sapere e velo quanto trovo utile che voi non sappiate.
Troppo deboli siete, poveri figli miei, per conoscere il nome d'onore dei "sette tuoni" apocalittici. Il mio angelo ha detto a Giovanni: "Sigilla quello che han detto i sette tuoni e non lo scrivere". Io dico che ciò che è sigillato non è ancora ora che sia aperto e se Giovanni non lo ha scritto Io non lo dirò.
Del resto a voi non tocca gustare quell'orrore e perciò... Non vi resta che pregare per coloro che lo dovranno subire, perché la forza non naufraghi in, essi e non passino a far parte della turba di coloro che sotto la sferza del flagello non conosceranno penitenza e bestemmieranno Iddio in luogo di chiamarlo in loro aiuto. Molti di questi sono già sulla terra e il loro seme sarà sette volte sette più demoniaco di essi. (detto nel 1943! Persone che erano giovani durante la guerra ce ne sono ancora in giro tante! Allora parla proprio del nostro tempo come quello per l'insediamento dell'Anticristo! ndr)
Io, non il mio angelo, Io stesso giuro che quando sarà finito il tuono della settima tromba e compito l'orrore del settimo flagello, senza che la razza di Adamo riconosca Cristo Re, Signore, Redentore e Dio, e invocata la sua Misericordia, il suo Nome nel quale è la salvezza, Io, per il mio Nome e per la mia Natura, giuro che fermerò l'attimo nell'eternità. Cesserà il tempo e comincerà il Giudizio. Il Giudizio che divide in eterno il Bene dal Male dopo millenni di convivenza sulla terra.
(4 - Come sopra, la scrittrice annota: Quando parla qui allude al tempo di pace che precederà la fine, tempo in cui comincerà la selezione finale sotto la ultima manifestazione del Cristo-Re che molti non vorranno seguire. Il mistero di Dio si compie subito dopo. Ma la lettura della nota è incerta.)
Il Bene tornerà alla sorgente da cui è venuto. Il Male precipiterà dove è già stato precipitato dal momento della ribellione di Lucifero e da dove è uscito per turbare la debolezza di Adamo nella seduzione del senso e dell'orgoglio.
Allora il mistero di Dio si compirà. Allora conoscerete Iddio. Tutti, tutti gli uomini della terra, da Adamo all'ultimo nato, radunati come granelli di rena sulla duna del lido eterno, vedranno Iddio Signore, Creatore, Giudice, Re.
Sì, lo vedrete questo Dio che avete amato, bestemmiato, seguito, schernito, benedetto, vilipeso, servito, sfuggito. Lo vedrete. Saprete allora quanto Egli meritava il vostro amore e quanto era meritevole il servirlo.
Oh! gioia di coloro che avranno consumato se stessi nell'amarlo e nell'ubbidirlo! Oh! terrore di coloro che sono stati i suoi Giuda, i suoi Caini, di coloro che hanno preferito seguire l'Antagonista e il Seduttore in luogo del Verbo umanato in cui è Redenzione; del Cristo: Via al Padre; di Gesù: Verità santissima; del Verbo: Vita vera. »
pag. 330 - 30 luglio 1943
(…) Un popolo, dice Isaia, sarà colpito dalla spada di Giustizia. Ma saranno molti di più, poiché il mondo ha fornicato col demonio in molte sue parti. Ed altre ancora sono in procinto di peccare, nonostante tutto quanto Io ho operato per tenerle nella via della Vita. Pregare, pregare, pregare molto per impedire nuove condanne, originate da nuove fornicazioni.
(...) Altre applicazioni ha la parola profetica, ma Io ho voluto fartela vedere con riferimenti all'ora che vivete. Né dirti di più per non accasciarti di più.
Prega. Il tuo Dio ti aprirà le porte prima che tu conosca il massimo orrore. [infatti è passata a miglior vita nel 1961, ndr] Per ora entra nella dimora del suo Cuore e dammi il tuo amore per placare la mia Giustizia.
pag. 509 e seg. - 29 ottobre 1943
(...) Riguardo a voi, miei diletti, restate nella via che avete scelta. Turbini e tempeste non potranno farvi perdere la mèta che sono Io, il cui Cuore è aperto per ricevervi col bacio di amore più vivo. Lasciate che cadano regni e popoli, e ciò che ora si crede potente divenga cenere e maceria, e ciò che ora si crede lecito dettare volontà e dottrine divenga polvere stritolata dalla Volontà e dalla Legge di Dio.
Nel mio breve regno sul mondo sarò Io che regnerò, Io e i resti del mio popolo, ossia i fedeli veri, quelli che non hanno rinnegato Cristo e ricoperto il segno di Cristo con la tiara di Satana. Cadranno allora le bugiarde deità dello strapotere, le dottrine oscene rinneganti Iddio, Signore onnipotente.
La mia Chiesa, prima che l'ora del mondo cessi, avrà il suo fulgido trionfo. Nulla è diverso nella vita del Corpo Mistico di quanto fu nella vita del Cristo. Vi sarà l'osanna alla vigilia della Passione, l'osanna quando i popoli, presi dal fascino della Divinità, piegheranno il ginocchio davanti al Signore. Poi verrà la Passione della mia Chiesa militante, e infine la gloria della Risurrezione eterna in Cielo.
O beatitudine di quel giorno in cui saranno finite per sempre le insidie, le vendette, le lotte di questa terra, di Satana, della carne! La mia Chiesa sarà allora composta di veri cristiani. Allora, nel penultimo giorno. Pochi come all'inizio, ma santi come all'inizio. Finirà in santità come in santità cominciò. Fuori resteranno i mentitori, i traditori, gli idolatri. Quelli che all'ultima giornata imiteranno Giuda e venderanno la loro anima a Satana nuocendo al Corpo mistico di Cristo. In essi la Bestia avrà i suoi luogotenenti per la sua ultima guerra.
(...) Ma voi che rimarrete in Me, udite la promessa del Cristo. Attendetemi con fedeltà e amore ed Io verrò a voi con tutti i miei doni. Col dono dei doni: Me stesso. Verrò a redimere e a curare. Verrò a illuminare le tenebre, a vincerle e fugarle. Verrò a insegnare agli uomini ad amare e adorare il Dio eterno, il Signore altissimo, il Cristo santo, il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo. Verrò a portarvi non la pace di questo mondo, eterno distruttore della Pace, ma la Pace del Regno che non muore.
Esultate, o miei servi fedeli. Questo vi dice la bocca che non mente. Voi non avrete più a temere di alcun male perché porrò fine al tempo del male, anticiperò questa fine per pietà dei miei benedetti.
Esultate soprattutto o voi, miei amati di ora. Per voi ancor più sollecito sarà l'avvento del Cristo e il suo abbraccio di gloria. Per voi già si aprono le porte della Città di Dio e ne esce il Salvatore vostro per venirvi incontro e darvi la Vita vera.
Ancora un poco e per voi verrò. Come per Lazzaro, l'amico mio, Io vi chiamerò uno ad uno: "Vieni fuori!". Fuori di questa vita della terra che è tomba per lo spirito incarcerato nella carne. Fuori. Nella Vita e nella libertà del Cielo.
Chiamatemi col vostro amore fedele. Esso sia la vampa che fonde le catene della carne e dà allo spirito la libertà di venire presto a Me. Dite il più bel grido scritto da uomo: "Vieni, Signore Gesù".
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