S. Magister: una notizia con chiosa finale che denota spirito di parte.
Sandro Magister ha appena pubblicato il suo articolo (sul quale peraltro non appare la sua firma, ma tre asterischi) nel quale si annuncia:
Basta un clic per accedere a tutti i documenti della congregazione per la dottrina della fede, dal 1965 a oggi. Il più vecchio della serie, del cardinale Ottaviani, sembra scritto su misura per l'odierna disputa con i lefebvriani
Salto a piè pari il testo che potrete, volendo, consultare dal link. È evidente che Magister si serve della notizia sull'aggiornamento informatico per dare la sua personale interpretazione dello stesso. Infatti, poi presegue
Mi limito a notare che quella Lettera di Mons. Ottaviani è il primo tra i documenti da sempre consultabili nella colonna di sinistra di questo blog e, soprattutto, che essa non riguarda solo l'ecumenismo, che è il 10° dei punti su cui già nel 1966 si erano rese necessarie puntualizzazioni, peraltro rimaste inascoltate allora come oggi. Inoltre credo che il riferimento alla FSSPX sia nell'ordine delle solite illazioni di coloritura malevola, anche e soprattutto perché quel documento dovrebbe essere letto con frutto da TUTTA la Chiesa e non solo dalla Fraternità. E non dimostra certo che dal concilio sono nate solo rose e fiori, mentre i problemi sarebbero attribuibili alle cattive interpretazioni, come Magister sembrerebbe alludere citando le espressioni del cardinale estensore del documento.
[...] Curiosamente, la nota con cui la CDF ha presentato la sua nuova pagina internet è stata emessa proprio nello stesso giorno, il 16 marzo 2012, nel quale i vertici dell’ex Sant’Uffizio hanno tenuto un delicato e importante incontro con il vescovo Bernard Fellay, superiore della lefebvriana Fraternità San Pio X.
In quell'incontro, al leader tradizionalista è stato dato un mese di tempo per firmare un preambolo dottrinale – contenente l’accettazione del Concilio Vaticano II – come condizione per un pieno reintegro nel seno della Chiesa cattolica. Ma è anche possibile che nel corso di quel colloquio sia stato ritirato fuori uno dei primi documenti di quando nacque la “nuova” congregazione per la dottrina della fede.
Si tratta della lettera circolare del 24 luglio 1966 inviata dal cardinale Ottaviani ai presidenti delle conferenze episcopali di tutto il mondo “circa alcune sentenze ed errori insorgenti sull’interpretazione dei decreti del Concilio Vaticano II”.
Nella lista dei documenti a carattere dottrinale raccolti nella nuova pagina web della CDF, questo testo occupa il primo posto in ordine cronologico. In questa lettera il cardinale Ottaviani, non certo con fama di progressista, tiene a distinguere "il Concilio Ecumenico Vaticano II", che "ha promulgato sapientissimi documenti, sia in materia dottrinale sia in materia disciplinare, allo scopo di promuovere efficacemente la vita della Chiesa", dagli "abusi che vanno prendendo piede nell'interpretare la dottrina conciliare".
E parlando di ecumenismo afferma:
"La Sede Apostolica loda, indubbiamente, coloro che nello spirito del decreto conciliare sull'ecumenismo promuovono iniziative destinate a favorire la carità verso i fratelli separati e ad attirarli all'unità della Chiesa; ma si duole del fatto che non mancano alcuni i quali, interpretando a modo proprio il decreto conciliare, propugnano un'azione ecumenica tale da offendere la verità circa l'unità della fede e della Chiesa, favorendo un pernicioso irenismo e un indifferentismo del tutto alieno dalla mente del Concilio".
Chissà se questa lettera di Ottaviani, tuttora inserita a pieno titolo tra i documenti ufficiali della congregazione per la dottrina della fede, sarà riletta con frutto dai capi dei lefebvriani...
Mi limito a notare che quella Lettera di Mons. Ottaviani è il primo tra i documenti da sempre consultabili nella colonna di sinistra di questo blog e, soprattutto, che essa non riguarda solo l'ecumenismo, che è il 10° dei punti su cui già nel 1966 si erano rese necessarie puntualizzazioni, peraltro rimaste inascoltate allora come oggi. Inoltre credo che il riferimento alla FSSPX sia nell'ordine delle solite illazioni di coloritura malevola, anche e soprattutto perché quel documento dovrebbe essere letto con frutto da TUTTA la Chiesa e non solo dalla Fraternità. E non dimostra certo che dal concilio sono nate solo rose e fiori, mentre i problemi sarebbero attribuibili alle cattive interpretazioni, come Magister sembrerebbe alludere citando le espressioni del cardinale estensore del documento.
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