Giacomo Galeazzi per La Stampa
sodano papa ratzinger I Cardinali Bertone e Bagnasco
La vicenda Ior divide i cardinali. Giovedì il consiglio laico di
sovrintendenza della banca vaticana ha seppellito il suo presidente
Ettore Gotti Tedeschi sotto una raffica di addebiti. Ma, ai più non è
noto, la «cassaforte del Papa» è in realtà gestita con un regime
«duale». Al di sopra del consiglio dei laici c'è la commissione
cardinalizia di vigilanza che venerdì si è riunita senza riuscire ad
approvare un comunicato.
Un fatto senza precedenti, segno che non è stato trovato un accordo
all'interno del direttorio guidato dal segretario di Stato Tarcisio
Bertone e composto dai porporati Attilio Nicora, Jean-Louis Tauran,
Telesphore Placidus Toppo e Odilo Pedro Scherer. Secondo quanto si
apprende, Nicora e Tauran hanno contestato a Bertone la gestione
dell'uscita di scena di Gotti Tedeschi e l'intera conduzione della
trattativa che dovrebbe portare all'ammissione della Santa Sede nella
«white list» dell'Ocse, cioè nella lista dei Paesi «virtuosi».
Tarcisio Bertone e Angelo Bagnasco
Gli esperti di Moneyval, il gruppo del Consiglio d'Europa che si
occupa della valutazione dei sistemi antiriciclaggio e contro il
finanziamento del terrorismo, stanno ancora vagliando le procedure e le
normative vaticane. Nicora, inoltre, contesta a Bertone la sottrazione
di poteri all'Aif, l'autorità interna di informazione finanziaria che
egli presiede, rallentando così il percorso verso la trasparenza
finanziaria.
bertone papa big
Difficile dire se lo scontro all'interno della commissione
cardinalizia sia avvenuto sulla valutazione dell'operato di Gotti
Tedeschi. Quel che è certo è che questa contrapposizione avrà effetti
sulla nomina del nuovo capo dello Ior. Al momento il candidato più
accreditato alla successione del banchiere piacentino è il presidente
«ad interim» Ronaldo Hermann Schmitz, ma le ipotesi sono molte.
GOTTI - DOCUMENTO DELLA CACCIATAbertone-papa-berlusconi
Il profilo ideale è quello dell'ex numero uno della Bundesbank, Hans
Tietmeyer che è tedesco, come gradirebbe il Pontefice, e però molto
anziano. Insomma all'interno della commissione cardinalizia ora si
confrontano apertamente due anime. Da una parte coloro che ritengono
(Nicora, Tauran) che la linea della trasparenza, la necessità di
adeguarsi agli standard internazionali per entrare nel club dei più
virtuosi, sia per il Vaticano un ideale da non disattendere in nessun
modo;
dall'altra quella di quanti, come Bertone, ritengono che questa
stessa linea vada perseguita con moderazione poiché il Vaticano ha una
sua specificità che non lo rende assimilabile gli altri stati sovrani.
BENEDETTO XVI E GOTTI TEDESCHI
Al primo sopralluogo di Moneyval, nel novembre scorso, in certi
aspetti la normativa sarebbe stata giudicata «troppo vaga», e ha quindi
subito ritocchi non secondari. Non senza polemiche e contrasti interni
(tra l'altro proprio nella concitata fase del «veleni» e delle fughe di
documenti).
Attilio Nicora
Lo scorso 25 gennaio, «per urgente necessità», la normativa è stata
«modificata e integrata» con aggiustamenti sui poteri di controllo
dell'Aif, le cui «ispezioni» sono ora «disciplinate» da un regolamento.
Boffo e Ruini
A parte qualche mal di pancia e qualche resistenza nei dicasteri
interessati, l'intenzione della Santa Sede è di giungere a regole che
rispettino effettivamente gli standard internazionali. Ci sarebbero, a
tale proposito, parecchi aspetti da sistemare e da adeguare. E la nuova
bufera al vertice dello Ior potrebbe arrecare alla trattativa danni
difficili da prevedere.
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/articolo-39461.htm
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