«La Messa è l’atto più politico che un cristiano possa compiere»: è sulla base di questa convinzione «profondissima» che a Genova don Paolo Farinella, 72 anni, parroco di San Torpete, ha esplicitamente invitato i suoi fedeli a votare per Marco Doria. Lo ha fatto parlando prima della messa, durante la messa e dopo la messa, spiegando nel dettaglio le ragioni per cui, a suo avviso, i parrocchiani debbano votare per il candidato del centrosinistra. Si sente «perfettamente legittimato» a farlo, proprio perché «la messa è l’atto più politico che esista» per un cristiano. Dunque, in tempo di elezioni, «sarebbe solo ipocrita parlare del Regno dei Cieli senza scendere dentro alla realtà quotidiana del presente». Don Farinella ha ribadito il suo invito anche oggi, nella messa celebrata come ogni domenica nella chiesa di Santa Maria Immacolata e San Torpete, nel cuore del centro storico di Genova, nei caruggi che stanno poco lontano da via
Il cardinal Bagnasco, arcivescovo di Genova e Presidente della Cei, l'altro giorno, ha dato un aiutino ai partiti politici in difficoltà, tuonando contro quella che si definisce anti politica, ma che in realtà è una situazione di voltastomaco per le ruberie compiute a destra e manca. L'ultima "perla" è la richiesta di arresto per il tesoriere Lusi. E mentre lor signori ancor banchettano, tanti poveri italiani alle prese con tasse sempre più insopportabili, decidono di farla finita. Uno Stato veramente democratico, non avrebbe fatto scattare ad orologeria velate minacce ai sindaci che contestano l'Imu da parte del ministro Cancellieri o rappresaglie giudiziarie a Grillo del quale non condividiamo tante cose, ma che pure ha diritto a parlare in quanto espressione di molti italiani. Bene, Bagnasco ha difeso questa politica, ed è una specie di tributo che la Chiesa italiana, per coerenza, paga avendo scelto, malamente, di appoggiare questo sistema e questo governo. ...
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