A
far esplodere una carica che covava da tempo, dopo lo stillicidio dei
"Vatileaks" è stata oggi l'uscita del libro di Gianluigi Nuzzi, che
contiene una serie di incartamenti riservati del Vaticano, di lettere
inviate all'appartamento papale, su vicende di cui si è molto parlato,
dal caso Boffo alla rimozione di Viganò, fino a testi scritti dal
presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi su temi fiscali, note su cene
private tra il Papa e il presidente Napolitano, questioni come
l'atteggiamento da tenere sul sequestro Orlandi. E la decisione presa è
quella di non rimanere a guardare, ma di agire in sede di giustizia. Il
Vaticano passa al contrattacco sulla pubblicazione di documenti
riservati della Santa Sede e, nel nuovo libro di Gianluigi Nuzzi «Sua
Santità», anche di lettere private scritte al Papa e al suo segretario
particolare.
Si tratta di un «atto criminoso», si legge oggi in una
durissima nota della sala stampa vaticana, e il Vaticano si rivolgerà
alla giustizia affinchè gli autori «del furto, della ricettazione e
della divulgazione di notizie segrete, nonchè dell'uso commerciale di
documenti privati, illegittimamente appresi o detenuti, rispondano dei
loro atti». «La nuova pubblicazione di documenti della Santa Sede e di
documenti privati del Santo Padre non si presenta più come una
discutibile - e obiettivamente diffamatoria - iniziativa giornalistica,
ma assume chiaramente i caratteri di un atto criminoso», si legge nella
nota diffusa oggi. «Il Santo Padre, ma anche diversi dei suoi
Collaboratori e dei mittenti di messaggi a Lui diretti - viene
sottolineato -, hanno visto violati i loro diritti personali di
riservatezza e di libertà di corrispondenza». La Santa Sede, che aveva
già nominato una commissione d'inchiesta, «continuerà ad approfondire i
diversi risvolti di questi atti di violazione della privacy e della
dignità del Santo Padre - come persona e come suprema Autorità della
Chiesa e dello Stato della Città del Vaticano - e compirà i passi
opportuni, affinchè gli attori del furto, della ricettazione e della
divulgazione di notizie segrete, nonchè dell'uso anche commerciale di
documenti privati, illegittimamente appresi e detenuti, rispondano dei
loro atti davanti alla giustizia». Se necessario, viene aggiunto,
«chiederà a tal fine la collaborazione internazionale». Della
pubblicazione del libro di Nuzzi ha parlato oggi, intervenendo in
diretta a Tv2000 che oggi dirige, anche l'ex direttore di Avvenire Dino
Boffo, di cui in «Sua Santità» vengono pubblicate le lettere trasmesse
al segretario personale del Papa, mons. Georg Gaenswein, per indicare
nel direttore dell'Osservatore Romano Gian Maria Vian - e indirettamente
nel cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone - l'orchestratore
dello scandalo che nel 2009 portò alle sue dimissioni. «Io potrei essere
felice che un pò di verità venga fatta, però non lo sono, perchè viene
procurato un danno alla Chiesa», ha detto Boffo, che quindi non fatto in
alcun modo marcia indietro rispetto al contenuto delle sue lettere. Ha
confessato di aver fatto «di tutto» perchè nel libro i suoi testi non
comparissero e ha cercato fino all'ultimo Nuzzi perchè ciò non
avvenisse, non riuscendo nel suo intento. Al punto da inviare poi
all'autore del volume un durissimo messaggio. 'Pur essendo un
beneficiario di queste rivelazioni - ha detto oggi il direttore della tv
dei vescovi - devo dire che non sono felice, perchè l'immagine della
chiesa ne viene sporcata e io ho lavorato per altro nella mia vita«.
»Pubblicare documenti riservati, ottenuti non si sa come ma certo
furtivamente - ha proseguito Boffo, a tratti con voce rotta
dall'emozione -, è comunque un furto, un latrocinio. In Italia siamo
nella situazione in cui lettere confidenziali scritte all'appartamento
papale vengono rese note in un libro. Una cosa inconcepibile, un furto
in piena regola«. E se Nuzzi »come penso, non si è introdotto lui nelle
stanze vaticane per ritirare queste carte, le ha probabilmente ricevute
da qualcuno infedele alla Santa Sede, allora è un ricettatore«. Boffo ha
condannato la pubblicazione di »documenti sottratti dal tavolo del Papa
e del suo segretario«, »non perchè lavoro nel mondo cattolico, ma
perchè sono italiano e mi preme la figura che facciamo davanti al mondo,
la figura di un Paese da poco, che non sa custodire neanche il minimo
dei segreti«. E si è chiesto: »ma possibile che abbiamo una legislazione
tanto carente da rendere possibili queste operazioni?«. E ancora: »come
mai non si sono messe mini-telecamerine là dove vengono custoditi i
documenti riservati della Chiesa? Che vigilanza c'è in Vaticano?«.
»Spero che chi deve prendere provvedimenti li prenda - ha concluso Boffo
-, per evitare queste figuracce davanti al mondo e per impedire a noi
giornalisti di compiere operazioni così selvagge«.Il Cardinale Ciappi, il teologo di papi, da Pio XII a Giovanni Paolo II (all’inizio del suo pontificato): “Il Terzo Segreto dice che la grande apostasia nella Chiesa inizia dal suo vertice. La conferma ufficiale del segreto de La Salette (1846): “La Chiesa subirà una terribile crisi. Essa sarà eclissata. Roma (il Vaticano) perderà la fede e diventare la sede dell’Anticristo “.
ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...
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domenica 20 maggio 2012
Stop Vatileaks
«Pubblicare i documenti del
Papa è un atto criminoso.Sono stati violati i suoi diritti». La Santa
Sede ricorrerà alle vie legali, «anche a livello internazionale», dopo
l'ennesima fuga di documenti interni della Curia romana
http://www.lastampa.it/cmstp/rubriche/girata.asp?ID_articolo=5869&ID_blog=242&ID_sezione=524
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