Riccardi scomunica il neo partito dei cattolici, Pezzotta si chiama fuori
Andrea Riccardi scrive sul Corriere della Sera che a suo avviso non è
possibile “rieditare un partito cattolico”. Ma gran parte delle
associazioni cattoliche presenti lo scorso ottobre a Todi non la pensano
così: l’idea di un nuovo movimento, un partito cattolico liberale
all’interno del centrodestra sul modello del Ppe, l’hanno già messa in
campo fattivamente.
Dice Giorgio Guerrini, presidente di Confartigianato – insieme a
Natale Forlani e al presidente di Coldiretti Sergio Marini, è nella
triade che guida il Forum che ha organizzato Todi – che, “accantonata
l’idea di un partito cattolico inteso come partito confessionale, il
progetto di un nuovo aggregato, un involucro che tenga assieme coloro
che si riconoscono nella dottrina sociale della chiesa c’è eccome”.E ancora: “La cosa è in piedi da tre anni, da prima dunque del raduno di Todi dello scorso ottobre”. Del resto non è un mistero che un conto sono le associazioni, un altro sono gli intellettuali che parteciparono a Todi in quanto esponenti di spicco del cattolicesimo italiano. Tra questi Riccardi che prima dell’incontro di Todi disse: “Ci vado, passo e saluto, esprimo una mia simpatia e riparto”.
La Conferenza episcopale italiana per il momento non commenta. Osserva però i lavori benedicendo la libera iniziativa dei laici: ci sono “provvidenziali iniziative che i cattolici stanno mettendo in campo per il bene del paese – ha detto Bagnasco lo scorso maggio ai vescovi –, iniziative che incoraggiamo”.
I rapporti tra il Forum e i leader della Cei sono continuati. Ma non solo. Nei giorni scorsi alcuni leader del Forum hanno incontrato i vertici dell’Udc: la volontà è di parlare “alla pari” della costruzione di un partito nuovo. Dice Maurizio Ronconi: “Se non il ‘partito dei cattolici’, almeno ‘un partito per i cattolici’ che li richiami al pieno e diretto impegno politico in un momento in cui il paese ha bisogno di tutti ma particolarmente dei cattolici”.
E ancora: “Se la militanza politica organizzata dei cattolici fu liquidata con disinvoltura e con un pizzico di disattenzione anche dalla chiesa, nel pieno della bufera finanziaria si ripropone la necessità di un rinnovato protagonismo dei cattolici che propongano ricette non solo tecnicistiche o rigoriste, ma soluzioni più ispirate alla dottrina sociale della chiesa”.
Guerrini spiega comunque di esprimersi solo a nome del Forum. Riconosce anch’egli, infatti, che “il mondo cattolico è variegato, fatto di anime e sensibilità diverse”.
E’ per questo motivo che resta difficile prevedere quali associazioni decideranno di stare dentro il progetto del nuovo partito. Le Acli, ad esempio, che pure hanno partecipato al raduno di Todi, non si sa come si posizioneranno. Storicamente più vicine al centrosinistra, è difficile che accettino di stare dentro un progetto che guarda al centrodestra. E come le Acli anche altri. Savino Pezzotta, ad esempio, presidente della Rosa per l’Italia e della Costituente di centro, dice che “è chiaro che in una formazione di centrodestra, anche se battezzata, io non ci sarò”.
Pubblicato sul Foglio giovedì 14 giugno 2012
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