Antonio Casini e Carlo Di Pietro
La
lettera fu inviata in risposta alla richiesta di un sacerdote della
diocesi al suo superiore (Siri): Sacra Congregazione per la Dottrina
della Fede. Prot. N. 144/58. Roma 31 gennaio 1985. Eminenza
reverendissima, con lettera del 18 maggio pp, il Reverendo…chiedeva a
questa Sacra Congregazione, una chiarificazione circa gli scritti di
Maria Valtorta, raccolti sotto il titolo: “Il Poema dell’Uomo Dio”, e se
esisteva una valutazione del Magistero della Chiesa sulla pubblicazione
in questione con il corrispettivo riferimento bibliografico. In merito
mi pregio significare all’Eminenza Vostra - la quale valuterà
l’opportunità di informare il reverendo … - che effettivamente l’opera in parola fu posta all’Indice il 16 Dicembre 1959 e definita da l’osservatore Romano del 6 gennaio 1960, “Vita di Gesù malamente romanzata“.
Le disposizioni del decreto vennero ripubblicate con nota esplicativa
ancora su l’osservatore Romano del 1 Dicembre 1961, come rilevabile
dalla documentazione qui allegata. Avendo poi alcuni ritenuta lecita la
stampa e la diffusione dell’Opera in oggetto, dopo l’avvenuta
abrogazione dell’Indice, sempre su l’Osservatore Romano (15 Giugno 1966)
si fece presente quanto pubblicato su A.A.S. (1966) che, benché
abolito, l’Index conservava tutto il suo valore morale, per cui non
si ritiene opportuna la diffusione e raccomandazione di un’Opera la cui
condanna non fu presa alla leggiera ma dopo ponderate motivazioni al
fine di neutralizzare i danni che tale pubblicazione può arrecare ai
fedeli più sprovveduti. Grato di ogni sua cortese disposizione
in proposito, profitto dell’occasione per confermarmi con sensi di
profonda stima dell’Eminenza vostra reverendissima. Dev.mo Joseph Cardinale Ratzinger, Di seguito invece il caso Valtorta all’interno del fenomeno Medjugorie (dal libro di Marco Corvaglia): Singolari consigli per la lettura-La
Gospa [La Signora, in croato] sa ricompensare lo zelo che Laurentin
[teologo mariano e autore di innumerevoli opere su Medjugorje] ha
ripetutamente dimostrato nel difenderla. Lo stesso mariologo francese ci
informa che, il 1º agosto 1984, alla domanda (posta alla Gospa, tramite
Marija, da un francescano di Belgrado) «Quale messaggio hai per noi
sacerdoti?» seguì la risposta: «Fate leggere ai preti il libro di padre Laurentin e diffondetelo» (risposta registrata in video). (E cos’e’ la bibbia o sono i tesori di Cornelio Alapide? Quanta ignoranza questa Gospa).
Ovviamente ciò ha suscitato ilarità in chi ha almeno un po’ di spirito
critico e allora Laurentin si è difeso affermando che non era sua
intenzione gloriarsi di quella «sponsorizzazione». Ha aggiunto anzi:
«Conoscendo molti veggenti, non sono contento quando, molto raramente,
qualcuno di loro ritiene opportuno accordarmi degli elogi da parte della
Madonna. Ho sempre paura che questo tipo di elogi siano dettati dal
desiderio di entrare nelle mie grazie». Stavolta ha fatto centro, padre
Laurentin. Comunque la Gospa non si è dedicata a stranissime promozioni
editoriali solo nella circostanza appena raccontata. Ancor più
significativo del precedente è il caso di una biografia di Gesù,
intitolata “Il poema dell’Uomo-Dio”, scritta, su presunta ispirazione
divina, dalla mistica Maria Valtorta. L’opera si è diffusa tra i seguaci
di Medjugorje, sin dal 1982, quando, come vedremo, vi era stata una
approvazione della Madonna, comunicata attraverso Marija. Tuttora è
considerata un cult nell’ambiente, tanto è vero che nel corso della
seconda metà del 2006 Radio Maria ne ha trasmesso una lettura a puntate. La stranezza consiste nel fatto che la prima edizione di questo libro fu inserita, nel 1959, nell’Indice dei Libri Proibiti dalla Chiesa Cattolica. Il 31 gennaio 1985 l’allora cardinale Joseph Ratzinger, in qualità di prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede,
scrisse una lettera indirizzata all’arcivescovo di Genova, Giuseppe
Siri, in cui definiva l’opera in questione espressione di «una ben nota categoria di malattie mentali». Il futuro papa Benedetto XVI proseguiva dicendo che gli
elementi introdotti nella seconda edizione non cambiano la natura
dell’opera, che è costituita da una montagna di puerilità, fantasie,
falsità storiche ed esegetiche, diluite in un’atmosfera sottilmente
sensuale, a causa di uno stuolo di donne al seguito di Gesù. Nel
complesso si tratta di un cumulo di elementi pseudoreligiosi . Pertanto,
anche per la seconda edizione, il giudizio di condanna da parte della
Chiesa rimane valido. Pur essendo stato ufficialmente abolito,
per il cardinale Ratzinger l’Indice dei Libri Proibiti «conserva tutta
la propria autorità morale». Padre Philip Pavich, un francescano
statunitense di origini croate, che viveva a Medjugorje ormai da cinque
anni, il 4 ottobre 1991 volle comunicare tramite fax ai Medjugorje
Center che si trattava di un testo messo all’indice e che non era
possibile che la Madonna lo approvasse: chiedeva quindi che non fosse
più venduto. Allegò anche la lettera di Ratzinger. Ecco cosa accadde,
nelle parole dello stesso Pavich: «Invece di ringraziarmi, si
infuriarono per quello che avevo fatto. Non tolleravano che io
sfrontatamente contraddicessi la Madre di Dio. “Se non credi alla
Valtorta, allora non credi a Medjugorje”: questo è ciò che mi dicevano».
Nel marzo 1992, quando Marija era negli Stati Uniti per una serie di
incontri con i fedeli d’oltreoceano, fu ospite, a New Orleans, di una
puntata del programma Focus, trasmesso dalla rete EWTN. Era accompagnata
da padre Slavko Barbaric, il francescano carismatico diventato direttore spirituale dei veggenti dopo l’allontanamento di Vlasic
(comandato nel 1984 dal vescovo Zanic per motivi disciplinari). Ad un
certo punto arrivò la telefonata di un telespettatore di nome Bob. Bob: Che cosa ha detto esattamente la Madonna sul “Poema dell’Uomo-Dio”?
La questione è molto controversa e ci sono discussioni tra coloro che
credono ai messaggi di Medjugorje. Marija: Un giorno, nei primi tempi,
io non sapevo neanche dell’esistenza di questo libro. Ma un frate
converso di Mostar mi ha detto: «Domanda alla Madonna se è veritiero».
Io ho domandato e la Madonna mi ha detto: «Si può leggere».
Non ha detto nient’altro. Ora ho sentito che ci sono dei grossi
problemi con questo libro e forse padre Slavko potrà spiegarli. Padre
Barbaric: Sì, c’è molta confusione su questo punto. Questo è il mio
consiglio: domandate al vostro vescovo cosa bisogna pensare a questo riguardo. (ma
come, un libro messo all’indice e condannato sia nella prima che nella
seconda edizione, e qui si parla di domandare ail vescovo? questa e’
pazzia). Nel 1995 Suor Emmanuel Maillard, che vive nella
«Comunità delle Beatitudini» di Medjugorje, intervistò Marija, la quale
confermò e precisò alcuni dettagli: il francescano che le aveva chiesto
di interpellare la Madonna si chiamava padre Franjo; l’anno era
precisamente il 1982. L’ipotesi più ragionevole è che Marija,
non conoscendo il libro, non immaginasse certo che fosse all’Indice. E
così s’inventò una risposta che, per quanto vaga, smentiva
clamorosamente la posizione ufficiale della Chiesa. Ovviamente
il testo della Valtorta è stato studiato in maniera più che approfondita
dalla Santa Sede, certo, al suo interno ci sono anche molti concetti
giusti che sono degli di interesse, ma ci sono anche delle eresie, poi
corrette nella seconda versione, comunque ritenute “una ben nota categoria di malattie mentali”. Dunque, scrivere talvolta qualche riferimento alla Valtorta, solamente se è dottrinalmente fondato, in sé non è male, ma attribuire
una veridicità integrale al testo è peccato mortale, proprio quello che
ha fatto la Gospa, specie se consigliato a persone che non conoscono la
teologia.
28 Maggio 2012
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