.. dei "nuovi preti" conciliari ispirata da satana...Naturalmente il Vaticano lascia fare...
Una
sera stavo prostrata davanti al Santissimo Sacramento,
quando improvvisamente mi sentii il cuore affranto nel constatare la
solitudine di Nostro Signore. Era buio; mia sorella, la governante e
io eravamo sole in chiesa. Pensavo tre me: qual'è quel principe che
acconsentirebbe a vivere in deserto simile? Non posso esprimere quel
che provai allora pensando all'immenso amore del Cuore di
Gesù, là tutto solo, alla dimenticanza, alla
freddezza, all'indifferenza delle anime, all'infelicità
della nostra natura insensibile riguardo all'abbandono del
Signore. E il soave Maestro mi fece capire che questo capitava un
po' dappertutto.
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Ora
guardiamo come alcuni sedicenti Sacerdoti della nuova Chiesa
Conciliare portano avanti la nuova evangelizzazione di
satana.....
l
Cosidetto
Padre Ubaldo Alagna....
Che
bel campione questo evangelizzatore assoldato da satana, ma per
finire in bellezza finiamo con questa immagine che parla più di
ogni altra...
Nel
curriculum di questo prete della nuova chiesa conciliare non poteva
mancare la pseudo veggente di
Medjugorie...
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Il
cristianesimo, la Chiesa di Gesù Cristo, Corpo mistico suo, è
eminentemente glorificazione di Dio. Satana che è contro la gloria
di Dio, fin dal suo nascere gli ha mosso guerra spietata.
Questa guerra l’ha continuata nei secoli, e dopo la grande
sconfitta avuta con il trionfo della Chiesa e del regno di Dio in
terra, la riprenderà con grande ira, sapendo di aver poco tempo.
Per questo la gran voce del Cielo gridò, dopo la sconfitta che san
Michele e i suoi angeli inflissero a satana e ai suoi
satelliti: Guai alla
terra e al mare, perché il diavolo discende a voi con
grande ira (Ap
12,12). Nel suo terribile furore egli cumulerà in un’unica lotta
tutti gli sforzi fatti nei secoli, e di conseguenza i caratteri
dell’ultima lotta rispondono a quelli dei combattimenti ingaggiati
daldragone durante tutta la vita della Chiesa.
Satana
si è servito sempre dei re per irrompere contro la Chiesa, e dei
falsi progressi della scienza e della civiltà per distruggerne la
vita e paralizzarne l’azione. La sua lotta è stata subdola e
continua, e a poco a poco ha tentato laicizzare le nazioni
cristiane, e dissolvere la vita morale dei popoli con gli spettacoli
inverecondi e le mode indecenti, vere immagini della bestia, animate
dal suo spirito, e aventi sul labbro le sue parole.
Chi
segue storicamente la vita della Chiesa fin dal suo nascere vi
trova in ogni epoca i caratteri della lotta diabolica, e per questo
molti hanno identificato l’anticristo con gli imperatori romani,
con Giuliano l’apostata, con Lutero, Calvino, Napoleone, e nei
nostri tempi con Stalin, Hitler e persino con Mussolini.
L’identificazione non è esatta, perché l’anticristo, in quanto
persona determinata, sorgerà nell’ultimo periodo della vita della
Chiesa e avrà breve durata; ma, come in ogni epoca della vita della
Chiesa c’è stato da parte di satana l’anticristianesimo, così
c’è stato anche qualche corifeo più esiziale che lo ha promosso,
e che in certo modo può riguardarsi come l’anticristo.
Abbiamo
così sempre sulla scena del mondo le due bestie, quella del mare,
l’imperialismo anticristiano, quella della terra, l’errore e la
seduzione, e un personaggio che si rende eminentemente sovvertitore
dei popoli, insidiatore della fede e del costume cristiano, e
provocatore dell’apostasia dei popoli, e delle anime da Dio.
Nessuno
potrà negare, per esempio, la funzione di anticristo dei
persecutori della Chiesa, dei re di Persia, di Maometto e
dell’imperialismo turco, di Lutero e del protestantesimo, di
Robespierre e della rivoluzione francese, di Carlo Marx e del
comunismo, di Hitler e del nazismo, di Loisy e del modernismo, del
razionalismo, del criticismo e dello scientificismo. Tutti questi
esiziali movimenti di popoli e di pensiero hanno avuto i loro regni
e le loro potenze coronate, come hanno avuto i loro falsi profeti,
disseminatori di errori. Hanno suscitato l’ammirazione, perché
hanno avuto un tristo fascino sui popoli; il timore perché sono
sembrati irresistibili e fatali, ed hanno avuto manifestazioni di
violenze, di bestemmie e di persecuzioni che hanno gettato il lutto
e la desolazione nella Chiesa.
L’anticristianesimo
e i suoi corifei, tanto nel campo politico, che culturale è stato
un assalto che si è andato sempre più stringendo e serrando contro
la Chiesa, fino a raggiungere l’apostasia moderna, che è
spaventevole, e della quale tanto poco ci accorgiamo, precisamente
perché siamo in un ambiente saturo di violenze e di errori che
hanno avvelenato le nazioni e le stesse anime legate alla
Chiesa.
Il
male ha preso tale sopravvento nel mondo, l’errore e l’ignoranza
religiosa dominano talmente gli spiriti, le violenze e le
persecuzioni contro la Chiesa sono così sfacciate, che non si vede
come si potrà uscire da questo baratro. Eppure il Signore trionferà
anche su questa terra in questi momenti, e noi aspettiamo con
incrollabile fede la manifestazione del regno di Dio per i due
testimoni che attendiamo, e per i quali la bestia sarà
piagata a morte.
Dopo
un periodo di prosperità spirituale che avrà profonde influenze
anche sulla vita materiale e sulla civiltà, il male riprenderà il
suo ascendente, gli imperi e i regni ritorneranno all’apostasia,
gli errori soffocati dalla luce della verità riprenderanno il loro
dominio, le arti della seduzione delle anime raggiungeranno eccessi
mai visti, ed ecco su tutta questa marea d’iniquità levarsi
l’uomo della perdizione e del peccato, l’anticristo propriamente
detto, il servo di satana, che per quarantadue mesi trionferà,
tormenterà la Chiesa, vincerà i santi, e poi sarà sconfitto per
sempre.
Verrà
il Giudizio universale; risorgeranno i morti, compariranno tutte le
genti innanzi a Gesù Cristo giudice, la giustizia sarà piena, la
gloria di Dio sarà manifesta, la Chiesa sarà trionfante,
trasfigurata, splendente in tutta la sua soprannaturale bellezza, e
inizierà il regno eterno di Dio. Satana avrà perso per sempre la
sua battaglia, il male sarà definitivamente sconfitto, e la terra,
purificata dalle ultime tremende piaghe, sarà rinnovata perché
in una nuova vita serva ancora alla gloria di
Dio.
Servo di Dio Don Dolindo Ruotolo
Servo di Dio Don Dolindo Ruotolo
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Ecco
come si Evangelizza nella "Nuova Chiesa Conciliare"....
¡PENITENCIA,
PENITENCIA, PENITENCIA!
MÁS?
VEA ESTO
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Dopo aver visto questa carrellata di orrori gustiamoci l'insegnamento di un grande Vescovo Cattolico che a suo tempo ci aveva messo in guardia dall'opera di satana per distruggere la fede di milioni di anime, naturalmente con l'aiuto di consacrati corrotti a lui, (satana).
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Dopo aver visto questa carrellata di orrori gustiamoci l'insegnamento di un grande Vescovo Cattolico che a suo tempo ci aveva messo in guardia dall'opera di satana per distruggere la fede di milioni di anime, naturalmente con l'aiuto di consacrati corrotti a lui, (satana).
IL
COLPO DA MAESTRO DI SATANA
a
cura di Luciano Gallina
La Genesi e
più ancora Nostro Signore ci insegnano che satana è padre della
menzogna. Al versetto 44, capito 8 del vangelo di San Giovanni, il
Signore apostrofa i Giudei in tal modo: “Il
Diavolo è vostro padre e voi volete adempiere ai suoi desideri. Da
sempre egli è un omicida che resta al di fuori della Verità,
poiché non c’è Verità in lui, la sua parola è menzognera
poiché è mentitore per natura, mentitore a padre della
menzogna…..”
Satana
è un omicida nelle persecuzioni sanguinose, padre della menzogna
nelle eresie, nelle false filosofie e nei discorsi equivoci che sono
alla base delle rivoluzioni, delle guerre mondiali e di quelle
civili.
Di
continuo attacca Nostro Signore nel suo corpo mistico: la Chiesa.
Nel corso della storia si è servito di tutti i mezzi, di cui uno
degli ultimi e più terribili è stata l’apostasia ufficiale delle
società civili. Il laicismo degli Stati era e continua a essere
scandalo incommensurabile per gli animi dei cittadini. Con questo
sotterfugio è riuscito, poco a poco, a laicizzare e a far perdere
la fede a parecchi membri della Chiesa, al punto che i falsi
principi di separazione della Chiesa dallo Stato, di libertà delle
religioni, di ateismo politico e dell’autorità che ha la sua
origine dai singoli, hanno finito per invadere i seminari e i
presbiteri, i vescovadi perfino il Concilio Vaticano II.
Per
fare ciò satana ha inventato delle parole-chiave che hanno permesso
la penetrazione nel Concilio degli errori moderni e modernisti:
- La Libertà – si è introdotta per mezzo della libertà religiosa o delle religioni;
- Uguaglianza – per mezzo della collegialità, che introduce i principi dell’egualitarismo democratico nella Chiesa e infine;
- La Fraternità – per mezzo dell’ecumenismo, che abbraccia tutte le eresie, tutti gli errori e tende la mano a tutti i nemici della Chiesa.
Il
colpo da maestro di satana, sarà dunque la diffusione dei principi
rivoluzionari, introdotti nella Chiesa dall’autorità della Chiesa
stessa, ponendo questa autorità in una situazione di
incoerenza e di contraddizione permanente. Fino a quando questo
equivoco non sarà chiarito, i disastri si moltiplicheranno in seno
alla Chiesa. Diventata equivoca la liturgia, altrettanto avviene per
il sacerdozio e per il catechismo: la Fede che non può reggersi che
sulla Verità, si sgretola. La stessa gerarchia della Chiesa vive in
un permanente equivoco fra l’autorità personale ricevuta col
sacramento dell’Ordine e la Missione di Pietro o del Vescovo e i
principi democratici.
Bisogna
riconoscere che l’inganno è stato ben architettato e la menzogna
di satana utilizzata in modo meraviglioso. Attraverso
l’obbedienza la Chiesa si sta distruggendo con le sue stesse
mani e
si convertirà al mondo eretico, giudeo e pagano, per mezzo di una
Liturgia equivoca di un catechismo ambiguo, pieno di omissioni e di
nuove istituzioni, basate su principi democratici.
Gli
ordini, i contrordini, le circolari, gli statuti e le ingiunzioni
saranno così bene manipolate, così bene orchestrate , sostenute
dall’onnipotenza dei mezzi di comunicazione sociale, di ciò che
resta dell’Azione Cattolica divenuta filo-marxista, che ogni bravo
fedele, ogni buon prete ripeterà, col cuore straziato, ma
consenziente: bisogna obbedire. A chi, a che cosa? Non lo si sa con
esattezza: alla santa Sede, al Concilio, alle Commissioni, alle
Conferenze Episcopali? C’è di che perdercisi, come nei libri
liturgici, nei calendari diocesani, nell’inestricabile
guazzabuglio dei catechismi, delle preghiere odierne, ecc. Bisogna
obbedire, salvo diventare, marxisti, atei, buddisti,
indifferentisti, poco importa: bisogna obbedire, fra l’apostasia
dei preti, l’assenteismo dei vescovi, tranne che per condannare
quelli che vogliono conservare la Fede, il matrimonio dei consacrati
a Dio, la comunione dei divorziati, intercomunione con gli eretici,
ecc. ecc. Bisogna obbedire. I seminari si vuotano, vengono venduti
così come i noviziati, le case religiose, le scuole; si sperperano
i tesori della Chiesa, i preti profanano la loro veste, il loro
linguaggio, la loro anima!… Bisogna obbedire. Lo vogliono Roma, le
Conferenze Episcopali, il Sinodo presbiteriale. Lo ripetono i
portavoce delle Chiese, dei giornali, delle riviste: aggiornamento,
apertura al mondo. Sciagurato è colui che non è d’accordo. Egli
ha diritto di essere calpestato, calunniato e privato di tutto ciò
che gli era necessario alla vita. È un eretico, uno scismatico e la
sola cosa che meriti è la morte.
A
satana è veramente riuscito un colpo da maestro: far condannare
coloro che conservano la Fede cattolica proprio da chi dovrebbe
difenderla e propagarla.
È
giunto il momento di ritrovare il comune senso della Fede, la vera
obbedienza alla vera Chiesa, nascosta sotto la maschera
dell’equivoco e della menzogna. La vera Chiesa, la vera Santa
Sede, il Successore di Pietro, i vescovi, in quanto si sottomettono
alla Tradizione della Chiesa, non ci chiedono e non possono
chiederci di diventare protestanti, marxisti o comunisti. Dalla
lettura di certi documenti, statuti, circolari e catechismi si
potrebbe trarre il convincimento di essere sollecitati ad
abbandonare la vera Fede in nome del Concilio, di Roma, ecc. ecc.
Noi
dobbiamo rifiutare di diventare protestanti, di perdere la Fede, di
abiurare come ha fatto la società politica dopo gli errori diffusi
da satana nella rivoluzione del 1789. Noi rifiutiamo di abiurare,
fosse pure in nome del Concilio, di Roma, delle Conferenza
Episcopali.
Al
di sopra di tutti noi restiamo aggrappati a tutti i Concili
dogmatici, che hanno definito la nostra Fede per l’eternità. Ogni
cattolico degno di questo nome deve rifiutare ogni relativismo, ogni
evoluzione della sua Fede nel senso che ciò che è stato
solennemente definito nei tempi passati dai Concili non sarebbe più
valido oggi e potrebbe essere modificato da un altro Concilio, a
maggior ragione se è soltanto pastorale.
La
confusione, l’imprecisione, le modifiche dei documenti sulla
Liturgia, la fretta nel porla in atto, dimostrano chiaramente che
non si tratta di una riforma ispirata dallo Spirito Santo. Tale modo
di agire è assolutamente contrario alle abitudini romane di operare
sempre “cum
consilio et sapientia”. È
impossibile che lo Spirito Santo abbia ispirato la definizione della
Messa, come dall’articolo VII della Costituzione (nota 1), ed è
ancora più incredibile che si sia sentitala necessità di
correggerla immediatamente, confessione, questa, di frode nella più
importante realtà della Chiesa: il Santo Sacrificio della Messa.
La
presenza dei protestanti per la riforma liturgica della Messa, pone
un dilemma al quale, lo confessiamo, sembra difficile sottrarsi. O
significava che erano invitati a conciliare il loro culto con i
dogmi della Santa Messa, oppure si voleva chiedergli ciò che nella
Messa cattolica non trovavano di loro gradimento, con lo scopo di
evitare il sussistere di una espressione dogmatica inammissibile.
NOTA
1 – NOTA AGGIUNTA, NON PRESENTE NEL TESTO ORIGINALE tratta dal
sito www.sodalitium.it
Cominciamo
dalla definizione di Messa che si presenta al par. 7, vale
a dire in apertura al secondo capitolo del Novus Ordo:
«De structura Missæ».
«Cena
dominica sive Missa est sacra synaxis seu congregatio populi Dei in
unum convenientis, sacerdote præside, ad memoriale Domini
celebrandum (2). Quare de sanctæ ecclesiæ locali congregatione
eminenter valet promissio Christi “Ubi sunt duo vel tres
congregati in nomine meo, ibi sum in medio eorum” (Mt. 18, 20)».
La
definizione di Messa è dunque limitata a quella di «cena»,
il che è poi continuamente ripetuto (n. 8, 48, 55d, 56); tale
«cena» è inoltre caratterizzata dalla assemblea,
presieduta dal sacerdote, e dal compiersi il memoriale del Signore,
ricordando quel che Egli fece il Giovedì Santo.
Tutto
ciò non implica: né la Presenza Reale, né la realtà del
Sacrificio, né la sacramentalità del sacerdote consacrante, né il
valore intrinseco del Sacrificio eucaristico indipendentemente dalla
presenza dell’assemblea (3). Non implica, in una
parola, nessuno dei valori dogmatici essenziali della Messa e che ne
costituiscono pertanto la vera definizione. Qui l’omissione
volontaria equivale al loro «superamento», quindi, almeno in
pratica, alla loro negazione (4).
Nella
seconda parte dello stesso paragrafo si afferma – aggravando il
già gravissimo equivoco – che vale «eminenter» per questa
assemblea la promessa del Cristo: «Ubi sunt duo vel tres congregati
in nomine meo, ibi sum in medio eorum» (Mt. 18, 20). Tale promessa,
che riguarda soltanto la presenza spirituale del Cristo con la sua
grazia, viene posta sullo stesso piano qualitativo, salvo la
maggiore intensità, di quello sostanziale e fisico della presenza
sacramentale eucaristica.
È
evidente d’adozione di questa seconda soluzione, cosa
inconcepibile e non certamente ispirata dallo Spirito Santo.
Quando
si sa che questa concezione della “Messa
normativa” è
stata imposta da padre Bugnini sia al Sinodo che alla Commissione
per la Liturgia, viene fatto di pensare che c’è Roma e Roma, la
Roma eterna nella sua Fede, nei suoi dogmi, nella sua concezione del
Sacrificio della Messa e la Roma temporale, influenzata dalle idee
del mondo moderno, alla quale influenza non è sfuggito neppure il
Concilio , che, per volontà e grazia dello Spirito Santo, è stato
voluto soltanto pastorale.
San
Tommaso, nella questione sulla correzione fraterna, si domanda se
conviene che, talvolta, venga esercitata nei confronti dei
superiori. Facendo le debite distinzioni, l’Angelo della Scuola
risponde che si deve farlo quando si tratta della Fede.
Ora,
in coscienza, si può dire che oggi la Fede dei credenti e di tutta
la Chiesa non sia gravemente minacciata nella Liturgia,
nell’insegnamento del catechismo e nelle istituzioni della Chiesa
stessa?
Leggendo
e rileggendo San Francesco di Sales, San Bellarmino, San Pietro
Canisio e Bossuet ci stupiremo vedendo che essi dovevano lottare
contro gli stessi errori. Ma oggi il dramma straordinario sta nel
fatto che queste alterazioni della Tradizione vengono da Roma e
dalle Conferenze Episcopali; perciò, se si vuole conservare la
propria Fede, è giocoforza ammettere che nell’amministrazione
romana sta succedendo qualche cosa di anormale. Certamente, dobbiamo
sostenere l’infallibilità della Chiesa e del Successore di
Pietro; dobbiamo ammettere, del pari, la tragica situazione nella
quale si trova la nostra Fede cattolica, a causa delle orientazioni
e dei documenti che provengono dalla Chiesa, ma la conclusione sarà
sempre quella enunciata all’inizio: satana regna grazie
all’equivoco e all’incoerenza, che sono le sue armi e ingannano
gli uomini di poca Fede.
Bisogna
chiarire coraggiosamente questo equivoco, per preparare il giorno
che la Provvidenza sceglierà per chiarirlo ufficialmente a opera
del Successore di Pietro.
Non
chiamateci ribelli od orgogliosi, perché non siamo noi a giudicare,
ma Pietro stesso, che, some Successore di Pietro, condanna ciò che
altrove incoraggia, è la Roma eterna che condanna la Roma
temporale. Noi preferiamo obbedire all’eterna.
Coscientemente
noi riteniamo che tutta la legislazione messa in atto dopo il
Concilio è per lo meno dubbia e di conseguenza ci appelliamo al
Canone 23 (nota 2) che tratta di questo caso e ci chiude di
attenerci alla legge antica.
Sono
parole, queste, che, per alcuni, suoneranno oltraggio all’autorità.
In realtà, sono le sole che proteggono l’autorità e la
riconoscono senza incertezze, poiché l’autorità è soltanto per
il Vero e il Bene e non potrà mai proteggere, invece, il vizio e
l’errore.
13
ottobre 1974
anniversario
delle apparizioni di Fatima.
Maria
si degni di benedire queste righe e renderle apportatrici dei frutti
di Verità e Santità.
NOTA
2 – NOTA AGGIUNTA NON PRESENTE NEL TESTO ORIGINALE
DIRITTO
CANONICO – CANONE 23 nel testo del 1917, dal 1983 è Canone
21 (stesso identico testo, cambia solo il numero)- Nel dubbio la
revoca della legge preesistente non si presume, ma le leggi
posteriori devono essere ricondotte alle precedenti e con queste
conciliate, per quanto è possibile.
Pubblicato
da gianluca.cruccas
http://nullapossiamocontrolaverita.blogspot.com/2012/07/la-nuova-evangelizzazione-dei-nuovi.html
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