ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 30 agosto 2012

Lex predicandi et razzolandi


Benedetto XVI: "II vangelo si vive senza compromessi"

Il Papa benedice i fedeli
IL PAPA BENEDICE I FEDELI

Il Pontefice ha accolto 2.600 ragazzi francesi che prestano il loro servizio di chierichetti nelle parrocchie di Francia

ALESSANDRO SPECIALECASTEL GANDOLFO

Pregare non è una perdita di tempo, non significa sottrarre tempo alle attività della propria vita quotidiana ma, anzi, è un modo per trovare in Dio la “capacità” e la “forza per vivere in modo felice e sereno”: è il messaggio affidata da papa Benedetto XVI ai pellegrini che hanno seguito questa mattina l'udienza generale del mercoledì nel piazzale antistante il Palazzo apostolico a Castel Gandolfo.

Nell'ultima udienza di agosto, nel giorno in cui la Chiesa cattolica ricorda il martirio di San Giovanni Battista, papa Ratzinger ha preso spunto dalla sua vicenda per sottolineare che, anche oggi, la vita cristiana “esige il martirio della fedeltà quotidiana al Vangelo”, che richiede un “solido rapporto con Dio” costruito con la preghiera.

 La preghiera, ha ricordato il pontefice, “non è tempo perso, non è rubare spazio alle attività, anche a quelle apostoliche ma è esattamente il contrario: solo se siamo capaci di avere una vita di preghiera fedele, costante, fiduciosa, sarà Dio stesso a darci capacità e forza per vivere in modo felice e sereno, superare le difficoltà e testimoniarlo con coraggio”.

Anche oggi, per il Papa, il martirio di San Giovanni Battista ricorda anche a noi, cristiani di questo nostro tempo, che non si può scendere a compromessi con l’amore a Cristo, alla sua Parola, alla Verità. La verità è verità e non ci sono compromessi”.

Proprio per “amore alla verità”, ha soggiunto Benedetto XVI, San Giovanni “non scese a compromessi e non ebbe timore di rivolgere parole forti a chi aveva smarrito la strada di Dio”. Secondo i Vangeli, il santo venne decapitato da Erode per aver criticato il suo stile di vita, a cominciare dalla sua convivenza con Erodiade.

Ai chierichetti francesi che stanno svolgendo in questi giorni a Roma il pellegrinaggio nazionale accompagnati da monsignor Philippe Breton, della Commissione episcopale  per la liturgia, al termine dell'angelus il Papa ha detto di non aver paura di parlare della con entusiasmo e gioia della fede ai propri coetanei 

Il Papa e gli ex' studenti per rilanciare il dialogo ecumenico

 
Walter Kasper
IL CARDINALE WALTER KASPER

Il quidicinale dei Dehoniani "Il Regno" propone il volume del Cardinale Walter Kasper sul tema del dialogo tra le chiese che si richiamano a Cristo

REDAZIONEROMA

''Considerando ciò che abbiamo realizzato in oltre quarant'anni, dovremmo con grande amore ringraziare il Signore per i ricchi frutti che abbiamo raccolto nei nostri dialoghi. Non c'è motivo di essere scoraggiati o frustrati o di parlare di inverno ecumenico: lo scrive il cardinale tedesco Walter Kasper, ex-responsabile vaticano per il dialogo con le altre Chiese cristiane, nell'introduzione al suo ponderoso saggio ''Raccogliere i frutti. Aspetti fondamentali della fede cristiana nel dialogo ecumenico. Consensi, convergenze e differenze''.

Il libro è stato scelto da papa Benedetto XVI come "traccia" della discussione dell'incontro annuale con i suoi ex-studenti - il Ratzinger Schuerlerkreis - che comincia domani a Castel Gandolfo.

Il volume è uscito nel 2009 (la traduzione italiana è stata pubblicata su Il Regno Documenti, n. 19/2009), dopo dieci anni di presidenza di Kasper del Pontificio Consiglio per l'Unità dei Cristiani, con l'obiettivo di tracciare un bilancio dei risultati raggiunti nei quarant'anni di dialogo con le Chiese protestanti - un vero dialogo iniziato, per la Chiesa Cattolica, con il Concilio Vaticano II.

Da allora, scrive Kasper, sono passati quattro decenni in cui ''molti pregiudizi e malintesi del passato sono stati superati e sono stati gettati ponti per una nuova intesa reciproca e per una cooperazione pratica''. Kasper sottolinea come il dialogo ecumenico non abbia ''nulla a che vedere con il relativismo e l'indifferenza nei riguardi della dottrina della fede'', perche' ''il suo obiettivo non è il sincretismo o l'unità al minimo comun denominatore''ma una comunione che non vuol dire ''uniformita''' ma accoglie la ''diversita' culturale'' i ''diversi riti'', le ''diverse forme di pieta''', le "diverse ma complementari accentuazioni e prospettive''.

Se a molti il dialogo sembra essere arrivato a un punto morto - e anzi le distanze sui temi della bioetica e del ruolo della donna nella Chiesa sembrano essere aumentate - Kasper ricorda che ''abbiamo realizzato più di quanto
potevamo immaginare o sognare quarant'anni fa''. '

'Dobbiamo riconoscere, realisticamente, che non abbiamo ancora raggiunto l'obiettivo del nostro pellegrinaggio ecumenico - ammette  -, ma ci troviamo in uno stadio intermedio. Restano da risolvere problemi fondamentali e da superare differenze che qui noi crediamo di aver individuato più chiaramente''.

scuola
Quella che segue è la scheda di presentazione, uscita il 28 agosto su “L’Osservatore Romano”, dell’annuale seminario estivo a Castel Gandolfo degli ex allievi di teologia dell’attuale papa, attorno al loro antico maestro.
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Sarà dedicato al tema “Risultati e domande ecumenici nel dialogo con il luteranesimo e l’anglicanismo”, con particolare riferimento al libro del cardinale Walter Kasper “Raccogliere i frutti. Fondamenta della fede cristiana nel dialogo ecumenico”, Paderborn-Leipzig, 2011, il tradizionale seminario estivo degli ex allievi di Benedetto XVI, riuniti nel cosiddetto Ratzinger Schülerkreis, in programma dal 30 agosto al 3 settembre a Castel Gandolfo.
All’incontro, giunto quest’anno alla trentaseiesima edizione, partecipano, fra gli altri, il cardinale arcivescovo di Vienna, Christoph Schönborn, il vescovo ausiliare di Amburgo, Hans-Jochen Jaschke, il segretario del pontificio consiglio della cultura, monsignor Barthélémy Adoukonou, insieme con docenti, parroci, religiosi, religiose e laici: tutti ex allievi del professor Joseph Ratzinger, che hanno discusso le loro tesi con lui negli anni in cui era docente in Germania.
Relatori durante le giornate di lavori saranno il vescovo della Chiesa evangelica Ulrich Wilckens, studioso del Nuovo Testamento, il professor Theodor Dieter, pastore evangelico, e il vescovo domenicano di Losanna, Ginevra e Friburgo, Charles Morerod.
Al convegno, che com’è consuetudine si svolgerà a porte chiuse, partecipa anche il cardinale Kurt Koch, presidente del pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani. Già due anni fa il porporato era intervenuto all’incontro – dedicato allora all’ermeneutica del Vaticano II – svolgendo due relazioni: la prima su “Il concilio Vaticano II tra tradizione e innovazione. L’ermeneutica della riforma tra l’ermeneutica di una continuità con rottura e di una continuità non storica” e la seconda su “‘Sacrosanctum concilium’ e la riforma postconciliare della liturgia”.
L’arrivo dei partecipanti al centro Mariapoli di Castel Gandolfo è previsto per il pomeriggio di giovedì 30 agosto. La prima parte della mattinata successiva – che come tutte le giornate dell’incontro si aprirà con la celebrazione della messa – prevede una serie di relazioni e interventi sulle attività della fondazione intitolata a papa Ratzinger con sede a Monaco di Baviera.
Approvata il 21 dicembre 2007 come fondazione civile, la Joseph Ratzinger-Papst Benedikt XVI Stiftung ha tra i suoi scopi la preparazione e l’organizzazione dell’incontro annuale (che vede impegnato in particolare il religioso salvatoriano Stephan Horn), la promozione degli studi intrapresi da Ratzinger quando era docente, la diffusione del suo insegnamento teologico e della sua spiritualità, oltre che la pubblicazione dei libri di Benedetto XVI. Obiettivi che, nella sostanza, coincidono con quelli della omonima fondazione vaticana nata il 1° marzo 2010.
Seguiranno uno scambio di esperienze e di riflessioni, con particolare riferimento al tema ecumenico del convegno. Nel pomeriggio giungeranno a Castel Gandolfo anche i membri del “nuovo” Schülerkreis, il circolo — costituitosi cinque anni fa — composto da studenti che hanno svolto la tesi di laurea su testi di Joseph Ratzinger.
Sabato 1 settembre gli ex allievi raggiungeranno il Palazzo Apostolico, dove saranno salutati da Benedetto XVI, che prenderà parte alla giornata di lavori.
In mattinata sono in programma le relazioni del vescovo evangelico Wilckens su “Il superamento dell’illuminismo come compito ecumenico fondamentale della Chiesa”, e del professor Dieter su “Il dialogo cattolico-luterano. Dal conflitto alla comunione”.
Nel pomeriggio i lavori proseguiranno con la relazione del vescovo Morerod su “Risultati e domande ecumenici nel dialogo con l’anglicanismo”. Le tre relazioni saranno seguite da un dibattito.
Nella stessa giornata avranno inizio anche i lavori del nuovo gruppo di allievi, incentrati sempre sul tema dell’ecumenismo. A conclusione della giornata i nuovi allievi si uniranno agli ex allievi per la celebrazione dei vespri e per un incontro di presentazione delle attività.
La giornata di domenica 2 si aprirà con la messa del papa. I partecipanti all’incontro saranno poi presenti alla preghiera dell’Angelus, nel cortile del Palazzo Apostolico.
Nel pomeriggio è in programma un dibattito con i vecchi e i nuovi allievi sul tema di quest’anno, alla presenza di due dei relatori del convegno, il vescovo Wilckens e il professor Dieter.
L’incontro si chiuderà ufficialmente lunedì mattina, dopo la celebrazione della messa.
Il primo incontro di Ratzinger con i suoi dottorandi e i candidati alla libera docenza nel periodo in cui egli insegnava a Bonn, Münster, Tubinga e Ratisbona, ebbe luogo dopo la sua nomina ad arcivescovo di Monaco e Frisinga, avvenuta il 24 marzo 1977. Ben presto furono organizzate riunioni annuali alle quali il cardinale Ratzinger partecipò sempre. Questa tradizione è proseguita anche dopo la sua elezione al soglio pontificio.
L’appuntamento si ripete ogni anno su un tema particolare, che lo stesso pontefice sceglie da una terna di proposte.
Lo scorso anno l’incontro era stato dedicato al tema della nuova evangelizzazione, mentre due anni fa si era parlato dell’ermeneutica conciliare e tre anni fa della missione “ad gentes”.
La riunione di quattro anni fa, invece, era stata incentrata sulla questione della rispondenza del Gesù descritto dai Vangeli alla storicità della sua figura e sul racconto della Passione.
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2012/08/28/anche-il-papa-si-fa-alunno-con-due-protestanti-in-cattedra/




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