1- DON SCIORTINO: «A RIMINI PIÙ MACHIAVELLI CHE VANGELO»
Gian Guido Vecchi per il "Corriere della Sera"
DON SCIORTINO
«Omologazione al potere»: non è stato un giudizio ingeneroso verso la gente di Rimini?
«Ho il massimo rispetto della platea del Meeting, soprattutto dei giovani che sacrificano le loro vacanze per un ideale». Don Antonio Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana, premette: «La critica era più rivolta alla passerella dei politici e a un uso strumentale della politica».
Perché così dura?
«La nostra osservazione si è trasformata in un ‘‘durissimo attacco''. La dietrologia è andata oltre. Ma non c'è stata premeditazione, la critica è sorta spontanea da una constatazione: l'anno scorso si è applaudito il governo Berlusconi, quest'anno Monti. Eppure, tra i due governi c'è una differenza come la notte dal giorno».
DIRETTORE DI FAMIGLIA CRISTIANA
Ma in cosa consiste l'«omologazione?»
«Nella mancanza di capacità critica nel valutare le diversità tra una proposta governativa e l'altra. Nello sminuire o, peggio, giustificare provvedimenti che spesso calpestavano la dignità e l'uguaglianza degli esseri umani, come è avvenuto contro gli immigrati. O nel giustificare la doppia morale di chi è chiamato a rappresentare le istituzioni. E tutto ciò per non perdere fette di potere e vantaggi economici. Tutto bene: ieri Berlusconi, oggi Monti. Come se Il principe di Machiavelli contasse più del Vangelo».
I cattolici non rischiano di tornare a dividersi?
«Mi piacerebbe se, con un dialogo franco, trovassero l'unità sui valori di fondo, non asservendo il Vangelo a logiche di potere e discipline di partito. Per tornare protagonisti e non semplice appendici o gregari poco significativi in entrambi i poli».
2- RONDONI: «MA AI CIELLINI NON MANCA IL SENSO CRITICO»
Gian Guido Vecchi per il "Corriere della Sera"
MONTI AL MEETING DI CL
Omologati?
«Sono cose dette senza aver visto il Meeting, è evidente. Del resto qui si applaudono tutti, dal cardinale nigeriano ai ballerini di flamenco. E ci mancherebbe: se uno viene a casa tua, non è che gli tiri i pomodori...». Il poeta Davide Rondoni è di casa al Meeting, l'altra sera c'era il tutto esaurito e a centinaia sono rimasti fuori dal teatro mentre rileggeva L'annuncio a Maria di Paul Claudel. «Si parlava di amore. Perché il cristiano è coinvolto con la vita. Tutta la vita».
MEETING COMUNIONE E LIBERAZIONE
Per «Famiglia Cristiana» manca senso critico...
«Il senso critico si può esercitare con gentilezza e senso di ospitalità. E la libertà dal potere non si misura dagli applausi ma dall'originalità del pensiero e dalla costruttività sociale. Che da queste parti non mancano certo».
Non c'è il rischio di un coinvolgimento eccessivo in politica o economia?
«Non è questione di coinvolgersi troppo: il cristiano è sempre coinvolto troppo! Non vive per aria ma fin dall'inizio si coinvolge con le cose, la gente, i problemi. La vita. Certo, ci può sempre essere un rischio dal quale don Giussani ha sempre messo in guardia: ‘‘presenza'' non vuol dire voler diventare egemoni o pensare che il cristianesimo si realizza perché hai il potere. L'unico potere, ripete Benedetto XVI, è quello della Croce. Ma questo non significa ritirarsi».
DAVIDE_RONDONI
Cattolici troppo rissosi?
«Mah. Non c'è mai stata tanta collaborazione, a livello di base. E non bisogna scambiare le posizioni dei giornalisti con quelle del popolo. Io sono convinto che gran parte dei lettori di Famiglia Cristiana, se venisse qui - e ce ne sono molti - non condividerebbe quel giudizio».
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