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Monopoli - Nuova chiesa di Santa Chiara |
di Francesco Colafemmina
Una chiesetta senza ambizioni, anzi, a dire il vero, una chiesetta sguaiatamente squallida.
La chiamano "chiesetta estiva" e in conformità con tale definizione
potremmo intravvedere nelle sue forme quella di un miserando villino dei
primi anni '90, senza ricerca, senza studio, senza la minima "cultura"
architettonica chiesastica. Il problema è che di chiesette del genere se
ne costruiscono in Italia centinaia ogni anno, funghi abusivi e caotici
del nostro panorama urbanistico.
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Una chiesa apri e chiudi... |
In particolare questa "chiesetta" è stata realizzata in un sobborgo di
Monopoli, città pugliese famosa per la sua cattedrale, il centro
storico, e le straordinarie masserie e tenute rurali oggi rivalutate dal
turismo. A nessuno è venuto in mente di "ispirarsi" alla mirabile
architettura rurale dell'area compresa fra Conversano, Polignano e
Monopoli. Sarebbe stato chiedere troppo (anche se fino al 1970 ci si
sforzava ancora di percorrere questa strada - vedi sotto la chiesa
dell'Assunta). E forse si sarebbe speso troppo poco...
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Il quotidiano Monopolilive riporta che gli spioventi della chiesetta-villino sarebbero pericolosi per i fedeli... |
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"Chiesetta a servizio dei villeggianti" |
Ma lo stile anni '90, da "Bar Moderno" di quartiere, non è che l'ultimo
degli appunti che si potrebbero fare ad una simile realizzazione. Il
limite dell'assurdo viene invece superato dall'idea di realizzare -
udite udite - una chiesa "a soffietto"!
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Interno: presbiterio o palco della sala congressi di un hotel a 2 stelle? |
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Magia del soffietto: il luogo sacro è dentro ma anche fuori... |
La presunta facciata di questo villino è infatti composta di pannelli
mobili. Durante il periodo estivo, pertanto, si compattano i pannelli e
l'esterno dove i fedeli seguono la messa su comode sedie di plastica
comunica con l'interno. A tanto siamo arrivati! Alla Chiesa del Leroy
Merlin, la Chiesa del bricolage, la Chiesa Ikea.
Stupisce - ma non poi così tanto - che a promuovere questo genere di
iniziative e a benedirle sia lo stesso Mons. Domenico Padovano che tra
un plauso ai Neocatecumenali e una bastonata al tradizionalismo ebbe
modo mesi fa di affermare non solo che "il latino è una lingua
straniera", ma che "il Signore lo dovremmo pregare in dialetto". Ecco,
vorrei specificare a Mons. Padovano che il dialetto non è sciatta,
trasandata mediocrità, volgare abbruttimento, limbo culturale e
identitario: al contrario il dialetto è cultura, storia di un luogo e
del suo popolo, identità. Invece il Monsignore è stato capace ancora una
volta di dimostrarci che certo episcopato cattolico non solo manca di
rispetto per la cultura cattolica, per la storia e la tradizione della
Chiesa, ma ha in spregio le stesse radici popolari e locali del sacro,
assorbite nel consumistico indifferentismo delle forme,
nell'appiattimento a stelle e strisce di valori e identità.
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Veduta del Centro Storico di Monopoli (si scorgono i campanili della Cattedrale e del San Salvatore) |
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Cristo delle Zolle (contrada omonima) - Sec. XVII
(La chiesa di proprietà di un privato è stata restaurata di recente ed è oggi un teatro!) |
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San Michele in Frangesto (Contrada Frangesto) - XII sec. |
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San Gerardo (contrada San Gerardo) - 1909 |
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Santuario di Maria Regina - 1950 |
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Chiesa della Sacra Famiglia (Contrada Sicarico) - 1960 |
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San Michele Arcangelo (Contrada Virbo) - XVIII sec. |
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Chiesa dell'Assunta (Contrada Assunta) - 1970 |
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Chiesa dell'Addolorata (Contrada Impalata) - 1860 ca. |
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Chiesa dell'Immacolata (Contrada Gorgofreddo) - 1920 ca. |
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