LA MASSONERIA ALLA CONQUISTA DELLA CHIESA...
La
consegna, di se stesso, e della Chiesa di Nostro signore Gesù Cristo,
nelle mani dei satanassi massoni all'ONU, fatta da parte
dell'inqualificabile Montini...
"Questa fotografia riproduce una cerimonia di enorme importanza
simbolica: Paolo VI depone, definitivamente, la tiara sull’altare. È il
grande obiettivo della Rivoluzione francese, attuato per mano di colui
che sedeva sulla cattedra di Pietro; un risultato più importante della
decapitazione di Luigi XVI, e anche della “breccia di Porta Pia”.
Richiamiamo le parole del Pontefice della Massoneria Universale, Albert
Pike: (Gli ispiratori, i filosofi e i capi storici della Rivoluzione
francese avevano giurato di rovesciare la Corona e la Tiara sulla tomba
di Jacques de Molay... Quando Luigi XVI fu giustiziato, la metà del
lavoro era fatta; e quindi da allora l’Armata del Tempio doveva
indirizzare tutti i suoi sforzi contro il Papato) (Albert Pike, Morals
and Dogma, vol. VI, p. 156).
Undici mesi più tardi, Paolo VI completo' il suo atto di abdicazione rimettendo al Segretario Generale dell'ONU, M. U Thant, un birmano di alto grado massonico, i due altri simboli del suo Papato: l'ANELLO e la CROCE PETTORALE. In cambio, il 4 Ottobre 1965 ricevera' il simbolo di "Grande Sacerdote Ebreo" del Sanhèdrin (- Sinedrio): l'EPHOD, OSSIA IL PETTORALE CHE CAIFA PORTAVA AL MOMENTO DELLA CONDANNA DI NOSTRO SIGNORE".
Undici mesi più tardi, Paolo VI completo' il suo atto di abdicazione rimettendo al Segretario Generale dell'ONU, M. U Thant, un birmano di alto grado massonico, i due altri simboli del suo Papato: l'ANELLO e la CROCE PETTORALE. In cambio, il 4 Ottobre 1965 ricevera' il simbolo di "Grande Sacerdote Ebreo" del Sanhèdrin (- Sinedrio): l'EPHOD, OSSIA IL PETTORALE CHE CAIFA PORTAVA AL MOMENTO DELLA CONDANNA DI NOSTRO SIGNORE".
"La religione del Dio che si è fatto Uomo s’è incontrata con
la religione (perché tale è) dell’uomo che si fa Dio. Che
cosa è avvenuto? uno scontro, una lotta, un anatema? poteva essere;
ma non è avvenuto. L’antica storia del Samaritano è stata
il paradigma della spiritualità del Concilio. Una simpatia immensa
lo ha tutto pervaso. La scoperta dei bisogni umani (e tanto maggiori sono,
quanto più grande si fa il figlio della terra) ha assorbito l’attenzione
del nostro Sinodo. Dategli merito di questo almeno, voi umanisti moderni,
rinunciatari alla trascendenza delle cose supreme, e riconoscerete il nostro
nuovo umanesimo: anche noi, noi più di tutti, siamo i cultori dell’uomo".
Scandaloso bacio del corano...
"Il Concilio dice, (diabolicamente), che "la Chiesa di Cristo sussiste nella Chiesa
cattolica, governata dal successore di Pietro e dai vescovi in comunione
con lui" e nel contempo riconosce che "al di fuori del suo organismo
visibile si trovino parecchi elementi di santificazione e di verità,
che, quali doni propri della Chiesa di Cristo, spingono verso l'unità
cattolica".
"Perciò
le Chiese e Comunità separate, quantunque crediamo che abbiano delle
carenze, nel mistero della salvezza non sono affatto prive di
significato e valore. Lo spirito di Cristo infatti non ricusa di
servirsi di esse come di strumenti di salvezza, la cui efficacia deriva
dalla stessa pienezza di grazia e di verità che è stata affidata alla
Chiesa cattolica".
11.
In questo modo la Chiesa cattolica afferma che, durante i duemila anni
della sua storia, è stata conservata nell'unità con tutti i beni con i
quali Dio vuole dotare la sua Chiesa, e ciò malgrado le crisi spesso
gravi che l'hanno scossa, le carenze di fedeltà di alcuni suoi ministri e
gli errori in cui quotidianamente si imbattono i suoi membri. La Chiesa
cattolica sa che, in nome del sostegno che le proviene dallo Spirito,
le debolezze, le mediocrità, i peccati, a volte i tradimenti di alcuni
dei suoi figli, non possono distruggere ciò che Dio ha infuso in essa in
funzione del suo disegno di grazia. Anche "le porte degli inferi non
prevarranno contro di essa" (Mt 16,18). Tuttavia la Chiesa cattolica non
dimentica che molti nel suo seno opacizzano il disegno di Dio. Evocando
la divisione dei cristiani, il Decreto sull'ecumenismo non ignora la
"colpa di uomini di entrambe le parti",
riconoscendo che la responsabilità non può essere attribuita unicamente
agli "altri". Per grazia di Dio, non è stato però distrutto ciò che
appartiene alla struttura della Chiesa di Cristo e neppure quella
comunione che permane con le altre Chiese e Comunità ecclesiali".
Ratzinger, fautore dell'ecumenismo massonico del conciliabolo...
Viaggio in Germania, 2005...Terrificante discorso non cattolico sul diabolico ecumenismo conciliare.
"Ed ora chiediamoci: che cosa significa ristabilire l'unità di tutti i cristiani? Sappiamo tutti che esistono numerosi modelli di unità e voi sapete anche che la Chiesa cattolica si prefigge il raggiungimento della piena unità visibile dei discepoli di Gesù Cristo secondo la definizione che ne ha dato il Concilio Ecumenico Vaticano II in vari suoi documenti (cfr Lumen gentium, nn. 8;13; Unitatis redintegratio, nn. 2; 4 ecc.). Tale unità, secondo la nostra convinzione, sussiste, sì, nella Chiesa cattolica senza possibilità di essere perduta (cfr Unitatis redintegratio, n. 4); la Chiesa infatti non è scomparsa totalmente dal mondo. D'altra parte questa unità non significa quello che si potrebbe chiamare ecumenismo del ritorno: rinnegare cioè e rifiutare la propria storia di fede.
Assolutamente no! Non significa uniformità in tutte le espressioni
della teologia e della spiritualità, nelle forme liturgiche e nella disciplina. Unità nella molteplicità e molteplicità nell'unità: nell'Omelia per la solennità dei santi apostoli Pietro e Paolo, lo scorso 29 giugno, ho rilevato che piena unità e vera cattolicità nel senso originario della parola vanno insieme. Condizione necessaria perché questa coesistenza
si realizzi è che l'impegno per l'unità si purifichi e si rinnovi
continuamente, cresca e maturi. A questo scopo può recare un suo
contributo il dialogo. Esso è più di uno scambio di pensieri, di un'impresa accademica: è uno scambio di doni (cfr Ut unum sint, n. 28), nel quale le Chiese e le Comunità ecclesiali possono mettere a disposizione i loro tesori (cfr Lumen gentium, nn. 8; 15; Unitatis redintegratio, nn. 3; 14s; Ut unum sint, nn. 10-14)".
"Durante il Concilio Vaticano II, soprattutto in previsione della ratifica del Decreto Nostra Ætate, un documento dedicato ai rapporti con l'ebraismo e con le altre religioni non-cristiane, un'équipe di sacerdoti messicani, guidata dal gesuita Padre Joaquín Sáenz y Arriaga,
iniziò a distribuire ai Padri conciliari alcuni documenti, uno dei
quali è lo scritto raccolto in questo opuscolo. Lo scopo era di mettere
al corrente la Gerarchia riunita in Concilio degli incontri segreti
intercorsi tra il Cardinale Augustin Bea, presidente del Segretariato
dell'Unità dei Cristiani, e i suoi collaboratori, e alcune potentissime lobby ebraiche come il B'nai B'rith o
il Congresso Mondiale Ebraico. Obiettivo di questi accordi segreti era
la rimozione di ogni responsabilità ebraica nella Passione e morte di
Nostro Signore Gesù Cristo"...
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