Forse
non tutti sanno che Papa Ratzinger, qualche anno fa, si dichiarò in
merito ai fatti di Medjugorje. Accadde precisamente tra il 23 e il 28
Febbraio del 2006, quando Monsignor Ratko Peric, Vescovo di
Mostar-Duvno, la Diocesi protagonista degli avvenimenti, fu in "Visita
ad limina" dal Santo Padre, in udienza plenaria. L'incontro durò 15
minuti, durante i quali, tra i vari argomenti, si toccò anche lo
scottante, letteralmente, problema delle "apparizioni". Cosa disse Papa
Benedetto XVI a Monsignor Peric? Riprendiamo il testo dalla seguente
intervista [1]: "Intervistatore: alcuni giornali hanno scritto che
questo Papa ha visitato Medjugorje in incognito mentre era Cardinale e
che sta preparandosi per riconoscere Medjugorje come santuario, ecc.
Avete toccato questo argomento? Mons. Peric: l’abbiamo fatto e ne ho
scritto e parlato al Santo Padre. Ha soltanto riso sorprendentemente.
Per quanto riguarda gli eventi di Medjugorje la nostra posizione è ben nota: non esiste una singola prova che si
tratti delle apparizioni e rivelazioni soprannaturali.
Di conseguenza
dal punto di vista della Chiesa nessun pellegrinaggio è permesso che
attribuirebbe l'autenticità a queste presunte apparizioni. Il Santo
Padre mi ha detto:
Alla Congregazione ci siamo sempre chiesti come mai
un credente possa accettare come credibili delle apparizioni che si
presentano ogni giorno e per tanti anni?
Stanno ancora accadendo ogni giorno? Ho risposto:
Ogni giorno, Santo Padre, ad uno di loro a Boston, ad un’ altra vicino
Milano ed ancora ad un’ altra in Krehin Gradac (Herzegovina) ed il tutto
è fatto sotto il protocollo delle “apparizioni di Medjugorje".
Finora ci sono state circa 35.000 "apparizioni" e non se ne vede fine"!...
Queste le parole.
Ora viene spontaneo chiedersi come mai i "fans di
Medjugorje", con tutto l'entourage di supporto, compresa la famosa
radio, abbiano ignorato così placidamente l'opinione del Papa.
Qualcuno ha detto che si tratta solo di un parere privato e che solo la Commissione di Ruini redimerà la questione.
Altri, compresa la radio, hanno affermato che non
Mons. Peric e neppure il "non constat" abbiano valore conclusivo ma che
solo e solamente al Papa spetti l'ultima parola...
Ma il Papa, appunto, nel 2006 ha espresso la sua
incredulità, non ufficialmente, certo, ma anche in privato la sua parola
non merita forse grande rispetto, attenzione, e di essere accolta
veracemente come punto di riferimento, per l'altissima ed esclusiva
dignità di Vicario di Cristo?
In Verità è successo tutto il contrario: le parole
del Papa obliate, il fenomeno già giudicato entusiasticamente come vero,
il tormentone mediatico del "provare per credere", cioè del recarsi sul
luogo per "sentire", giudicare personalmente e soggettivamente, contro
l'autorità gerarchica della Chiesa Cattolica, è stato ampliato fino ad
un relativismo immanente che a mio avviso sa solo di modernismo...e
questi sarebbero i decantati buoni frutti?
Giorgio Mastropasqua
La Verità.
RispondiEliminaSiamo nel 2007 il 22 Febbraio, un anno dopo l'incontro di cui sopra.
Viene pubblicato il libro "L'ultima veggente di Fatima" scritto dal card. Bertone, in cui proprio il Papa, Benedetto XVI, ha voluto presentarlo con lettera di introduzione
Citando Medjugorje dice a pag 103÷107
"Le dichiarazioni del vescovo di Mostar riflettono un'opinione personale, non sono un giudizio definitivo e ufficiale della Chiesa".
2. "Tutto è rinviato alla dichiarazione di Zara dei vescovi della ex Jugolavia del 10 Aprile 1991, che lascia la porta aperta a future indagini. La verifica deve, perciò, andare avanti".
3. "Nel frattempo sono permessi i pellegrinaggi privati con un accompagnamento pastorale dei fedeli".
4. "Infine, tutti i pellegrini cattolici possono recarsi a Medjugorje, luogo di culto mariano dove è possibile esprimersi con tutte le forme devozionali".
Giovanni