3-IX-2012
San Pio X, Papa e Confessore
Anniversario della beatificazione del nostro Pio IX
Domenica
[nel tal centro ecumenico di Messa antica, il tal responsabile di
un’associazione della Parrocchia dei Francescani dell’Immacolata e il
talaltro studente dell’Università dell’Opus Dei] mi
hanno detto che i lefebvriani fanno bene a non fare l’accordo, perché la
Santa Sede li ha ingannati, cambiando i testi da firmare. Io ho
risposto che tanto prima o poi li pubblicheranno pure questi testi, lì
vedremo come stanno le cose! Come sarà questa storia?
Risposta (breve, sia perché è una materia di cui questo sito si è già occupato – pur essendo vero, d’altra parte, che repetita iuvant – sia perché soprattutto in Italia, e specialmente nelle Marche, non è tanto qui il problema): “terza posizione”! Ovvero?
La
prima posizione è che il Vaticano abbia ragione e la San Pio X torto.
La seconda è che la San Pio X abbia ragione e il Vaticano torto. La
quarta, molto ecumenica e all’ultima moda, tende nella direzione per cui
avrebbero ragione entrambe le parti (magari a seconda se si è con un
interlocutore o con un altro; esplicitamente nelle parole o
implicitamente nella condotta; in pubblico o in privato - pur essendo
tutt’altro che fatti privati).
E
la terza? È anch’essa intermedia, in qualche modo, ma speriamo un
intermedio un po’ meno ambiguo e doppio: hanno torto tutti e due.
Siamo
troppo antidiplomatici, ci obiettasti? In realtà, la questione è più
articolata. Qui osserviamo soltanto, ironicamente, che ce ne vantiamo;
giacché nei riferimenti in oggetto della parola “diplomazia” è prevalsa
l’accezione simulata: dall’arte delle relazioni è diventata l’arte degli
imbrogli. A servizio dell’attuale grande menzogna. In ogni caso, la
diplomazia non può avere il primato. Men che meno oggi. Non può
assurgere al ruolo di via di fondo, davanti alla mole degli odierni
mali.
Ma leggi questo articolo: ecco la risposta (interesse permettendo) a quanto asserisci che costoro avrebbero detto, e più ampiamente al parere che chiedi:
Aggiungiamo
un paio di considerazioni. Per quanto riguarda Roma: ecco i frutti
dell’ostinarsi a voler seguire, in tempi anormali, la prassi ordinaria;
facendo, nel concreto, come se nulla fosse (leggi Plenaria CDF, ovvio
condizionamento e conseguente mezzo voltafaccia rispetto a quanto
lasciato intendere nei mesi precedenti, anche da fonti vaticane). Per
quanto riguarda monsignor Fellay: rileggi quanto avevamo scritto gli
anni scorsi nei vari articoli in materia; fino a quello di dicembre
u.s.: Eccellenza, si dimetta!
www.cattolicitradizionalistimarche.org
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