UNA DELLE PRATICHE DI DEVOZIONE PIÙ RACCOMANDABILI AI FEDELI CATTOLICI IN ONORE DEL GLORIOSO ARCANGELO, È LA RECITA DELLA CORONA ANGELICA, DETTA IL ROSARIO DI SAN MICHELE. QUESTA DEVOZIONE, APPROVATA DALLA CHIESA FIN DAL 1851, È ARRICCHITA DA NUMEROSE INDULGENZE. QUESTA PRATICA DI DEVOZIONE È MOLTO ANTICA, POICHÉ SAN MICHELE L'HA PORTATA LUI STESSO DAL CIELO ALLA TERRA.
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SANT’ANNIBALE MARIA DI FRANCIA E LA DEVOZIONE AI SETTE ARCANGELI |
Annibale
Maria Di Francia nacque a Messina il 5 luglio 1851 da una famiglia
della nobiltà cittadina. Circa diciottenne sentì la vocazione al
sacerdozio, che egli stesso definì “improvvisa, irresistibile,
sicurissima”. Tale chiamata crebbe nella consapevolezza della primaria
importanza della preghiera per le vocazioni, ispirata al comando di Gesù
La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il Padrone
della messe perché mandi operai nella sua messe (Mt 9,37-38 e Lc 10,2).
Ancora diacono, incontrò un mendicante che lo portò alla scoperta del
quartiere più povero e degradato di Messina, chiamato Avignone, dove
ottenne di stabilirsi dopo l’ordinazione sacerdotale e dove iniziò le
opere di soccorso e di educazione dell’infanzia e della gioventù
fondando gli Orfanotrofi Antoniani (1882). Tali , istituti, nati per
accogliere, soccorrere e formare “civilmente e religiosamente” i più
bisognosi, svilupparono collegi, ...
... scuole di arti e mestieri e di ogni altro tipo,
centri di formazione professionale, colonie agricole. Considerò “operai
della messe” non soltanto i sacerdoti, ma anche tutti coloro che sono
chiamati a impegnarsi in attività a beneficio del prossimo e il Rogate
(la preghiera per le vocazioni) divenne il programma della sua vita.
Attratti dal suo carisma, uomini e donne si unirono a lui: Annibale
fondò così le Figlie del Divino Zelo nel 1887 e, dieci anni più tardi, i
Padri Rogazionisti. Vissuto nel crescente esercizio delle virtù
cristiane, morì a Messina l’1 giugno 1927. il suo carisma ha trovato la
massima rispondenza ecclesiale nella Giornata mondiale di preghiera per
le vocazioni, istituita da Paolo VI nel 1964.
La Chiesa ha proclamato Annibale Di Francia “insigne
apostolo della preghiera per le vocazioni” e Giovanni Paolo II,
beatificandolo il 7 ottobre 1990, lo ha riconosciuto “autentico
anticipatore e zelante maestro della moderna pastorale vocazionale”. Il
16 maggio 2004 è stato canonizzato dallo stesso Giovanni Paolo II. Ecco
cosa dice sant’Annibale riguardo al culto dei sette arcangeli: “Nel
capitolo [12] del Libro di Tobia, nella Santa Scrittura, si legge che
l’Arcangelo San Raffaele, quando si manifestò al santo Tobia e al di lui
figliuolo, disse: “Io sono Raffaele, uno dei Sette Angeli che stiamo al
Divino Cospetto” [Tb 12,15]. E secondo questa rivelazione, dunque, vi
sono in Cielo Sette Angeli dei quali è detto ch stanno continuamente
alla Divina Presenza, non perché gli altri Angeli non stiano al cospetto
dell’Altissimo contemplandolo, godendolo, e sempre pronti ad eseguire
ogni sua volontà; ma bensì perché quei Sette Angeli gli stano più
immediati, ricevono maggior cognizione della presenza dell’Altissimo, e
sono come gli eletti ad eseguire gli ordini di sua Divina Maestà per
trasmetterli non solo agli uomini su questa terra, ma anche agli altri
Angeli nel Cielo. Dei primi quattro di questi santi Angeli troviamo i
sublimi ed espressivi nomi nella Santa Scrittura; gli altri tre ci
vengono fatti conoscere da una pia rivelazione fatta ad un Servo del
Signore in un Convento in antichi tempi. Tutti e sette i nomi sono
misteriosi, e contengono, nella loro etimologia, dei significati
particolari ed ammirabili. Diamo qui i nomi dei Sette Angeli della
Divina Presenza, col loro significato: 1° San Michele – Zelo di Dio. 2°
San Gabriele – Fortezza di Dio. 3° San Raffaele – Medicina di Dio. 4°
Sant’Uriele -. Fuoco di Dio. 5° San Saaltiele – preghiera di Dio. 6° San
Geudiele -. Lode di Dio. 7° San Barachiele – Benedizione di Dio. Grande
è la potenza di questi Sette Angeli; efficacissima è la loro
intercessione; sommamente giovevole la loro protezione.
Utilissmo è l’invocarli tutti e sette nelle diverse
circostanze della vita, e specialmente perché ci siano protettori in
morte. E non è meno utile invocare la protezione di questi sette
gloriosissimi Angeli nel tempo dei divini castighi perché ce ne
liberino. Di Mosè si legge che perché stava alla Divina Presenza a
trattare con Dio da faccia a faccia, la sua preghiera e la sua
intercessione placavano qualunque sdegno del Signore, e Dio, per amore
di Mosè perdonava le gravi iniquità del suo popolo. Molto più possiamo
sperare che i Sette Angeli che contemplano in modo più speciale di tutti
gli altri la Faccia dell’Altissimo, con la loro intercessione saranno
potenti ad ottenerci il perdono e la preservazione dei divini castighi;
tanto più che essi ora possono presentare al Divino Cospetto i meriti
del Signor Nostro Gesù Cristo e della Santissima Vergine Maria. Resta
però che anche noi ci diportiamo in modo e ci riduciamo in tale stato,
mediante la penitenza e la vita cristiana, che possiamo stare con
fiducia al cospetto di Gesù Cristo Signor Nostro, giusta la sua stessa
divina Parola registrata nel Vangelo: Il fondatore dei Padri
Rogazionisti e delle Suore del Divin Zelo, in onore dei sette santi
spiriti celesti compone pure una preghiera definita Invocazione ed
ossequio:
“ O gloriosissimi Sette Angeli, che state più che
tutti gli altri alla presenza dell’Altissimo per fruire della sua eterna
luce nel lume della Gloria, e per eseguire prontamente ogni sua Divina
Volontà, noi ci consoliamo con voi per così eccelsa ed eterna
predestinazione; e riconoscendo la immensa vostra potenza presso il
trono dell’Altissimo, al vostro folgorante cospetto ci atterriamo per
venerare profondamente la vostra esimia grandezza e maestà; e affidati
alla pietosissima inclinazione che ritrae dalla infinita Bontà di Dio,
per aiutare e sollevare le afflitte creature di questa valle di lacrime,
noi umilissimamente vi supplichiamo perché in questo tremendo flagello
di Dio, Angeli gloriosissimi, candelabri sempre ardenti innanzi
all’Altissimo, elevate l’ardore delle vostre efficacissime suppliche a
nostro favore, innanzi a sua Divina Maestà. Ah, che noi non siamo degni
di stare dinanzi alla sua Divina Presenza avendo ilo disprezzato le
tante volte, e reputo quasi che non ci fosse, talmente commettendo ogni
peccato, onde pieni di confusione e di terrore al Divino Cospetto,
dovremmo dire: Montagne cadeteci addosso, e copriteci, per non vedere la
Faccia di un Dio sdegnato [cfr. Ap 6,16; Os 10,8]. Ma giacché
l’Adorabile Signor Nostro Gesù Cristo, nell’infinita Carità del su9
dolcissimo Cuore, per l’intercessione della sempre pietosissima Madre
sua, ci ha sopportati finora, e non ci ha sterminati nel suo giusto
furore, ma vuole che ci convertiamo e viviamo, noi leviamo le mani
supplichevoli alla maestosa vostra presenza, e vi preghiamo che vogliate
per noi talmente intercede al Divino Cospetto che la Divinità offesa ne
sia tosto compensata e placata, e il turbine della giusta ira, che si
manifesta con questo flagello, passi tosto da noi e dilegui senza
recarci nocimento, onde ciascuno di quelli che v’invocano con le rette
disposizioni, possa dire, mercé la vostra potente mediazione: “Io non
morrò, ma vivrò, e canterò le misericordie del Signore”. [cfr. Sal
117,17].
E perché tanta misericordia possiamo noi conseguire,
eccoci pronti a riparare ad ogni offesa alla presenza dell’Altissimo.
Si, vogliamo riparare con ogni più intima contrizione delle nostre colpe
e con la più umile e sincera confessione al ministro di Dio nel
Tribunale della Penitenza, senza del quale è inutile e temeraria cosa lo
sperare nella vostra protezione. Angeli santissimi, risarcite voi la
Divina augustissima Presenza di tutti i torti e disonori che gli abbiamo
sfacciatamente arrecati con tanti nostri falli; pregate incessantemente
per noi il giusto nostro Giudice e pure amorosissimo Padre Gesù Signor
Nostro, e placatelo Voi; unite le efficacissime vostre preghiere a
quelle che noi miseri presentiamo alla gran Madre di Dio e Regina vostra
l’Immacolata Signora Maria, affinché ci rendiamo degni che la
intercessione onnipotente della gran Madre di Dio, per la vostra
mediazione, ci valga a vera conversione, a perfetta liberazione dei
meritati castighi,e ad eterna salvezza. Amen. E intanto noi con la
recita di sette Gloria Patri, intendiamo da parte vostra lodare,
benedire, esaltare e ringraziare la Santissima divinis sima Trinità per
la vostra creazione ed eterna glorificazione. Si recitano sette Gloria
Patri per la intenzione anzidetta, e con le braccia distese in Croce.
Don Marcello Stanzione (Ha scritto e pubblicato clicca qui)
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