Una delle pratiche di devozione più raccomandabili ai fedeli cattolici in onore del glorioso arcangelo, è la recita della corona Angelica, detta il Rosario di San Michele. Questa devozione, approvata dalla Chiesa fin dal 1851, è arricchita da numerose indulgenze. Questa pratica di devozione è molto antica, poiché San Michele l'ha portata lui stesso dal cielo alla terra.
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La Dichiarazione dei diritti di Dio contro i massonici “diritti dell’uomo”
“La
nostra patria sono i nostri villaggi, i nostri altari, le nostre tombe,
tutto ciò che i nostri padri hanno amato prima di noi.
La nostra Patria è la nostra Fede, la nostra terra, il nostro Re.
Ma
la loro patria, che cos’è? Lo capite voi? Vogliono distruggere i
costumi, l’ordine, la Tradizione. Allora, che cos’è questa patria che
sfida il passato, senza fedeltà, senz’amore? Questa patria di disordine e
irreligione?
Per
loro sembra che la patria non sia che un’idea; per noi è una terra.
Loro ce l’hanno nel cervello; noi la sentiamo sotto i nostri piedi, è
più solida.
E’ vecchio come il diavolo il loro mondo che dicono nuovo e che vogliono fondare sull’assenza di Dio.…
Si
dice che siamo i fautori delle vecchie superstizioni. Fanno ridere! Ma
di fronte a questi demoni che rinascono di secolo in secolo, noi siamo
la gioventù, signori! Siamo la gioventù di Dio. La gioventù della fedeltà.”
Manifesto Vandeano, di François-Athanase de Charette de La Contrie
Che dire? Si tratta di uno scritto non attuale bensì imperituro.
Andrebbe fatto leggere secondo la mia modesta opinione a François
Hollande e alla sua cricca, sperando che strappi dai loro occhi
post-giacobini le fette di salame altresì dette
“libertè-egalitè-fraternitè”, ma ad essere sincero non mi aspetto grandi
cambiamenti. D’altrocanto, citando una mia vecchia conoscenza, “da
quando è morto il Re con la Francia non ho più niente a che fare”.
Federico
Nota di
Radio Spada: postiamo questa ottima riflessione dell’amico Federico,
nell’anniversario delle stragi dell’inizio Settembre 1792, quando, nella
Francia barbarizzata dalla Rivoluzione, vennero massacrati prigionieri
politici invisi al Regime rivoluzionario, tra i quali tre vescovi,
numerosi religiosi e religiose refrattari al Nuovo ordine e tanti e
uomini donne poi beatificati da Papa Pio XI nel 1926. Anche
visibilmente, contro i “diritti degli uomini”, falsi e bugiardi
(raffigurati nell’impressionante allegoria massonico-rivoluzionaria che
correda questo articolo), il visconte Francois Athanase de Charette de
La Contrie ribadisce i diritti imperscrittibili di Dio e della Verità
che nessuna legge umana, nessun sofisma costituzionale, nessun parto
delle ideologie vecchie o nuove, può menomare o manomettere.
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