ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 11 ottobre 2012

CRISTIANI TIEPIDI? ECCO I RISULTATI DEL MODERNISMO: L'IGNAVIA E LA VILTÀ

Pontifex.Roma
Il Papa, nel suo discorso pronunciato al Sinodo dei Vescovi sulla nuova Evangelizzazione, ha detto che uno dei mali dei cristiani di oggi, anzi forse il male, è quello di essere tiepidi. Ricordiamo che nell'Apocalisse, sui tiepidi, ossia sugli indifferenti, Dio usa un verbo molto forte: "li vomiterà dalla sua bocca".
Senza tema di risultare sconvenienti: il senza sangue fa schifo anche a Dio, lo disgusta, gli procura il rigetto. Paradossalmente, Dio mostra più "benevolenza" verso il peccatore, che per il tiepido. Il peccatore, nella sua miseria, potrà sempre convertirsi, il tiepido è convinto di non fare male, senza fare il bene. Nella sua insipienza, il problema di Dio e della morale, neppure se lo pone. Che fare per rilanciare cristiani caldi? Non certo parlare di guerre di religione o fanatismo, categorie che sono ormai obsolete. Tuttavia, sarebbe opportuno che il cristiano riassaporasse la bellezza di essere tale, del rapporto con Dio, del sentirsi amato da Dio e dunque ...
... di contagiare questo amore agli uomini, facendosi testimone dell'osservanza. Ne consegue, che antiche e belle tradizioni come il segnarsi al passaggio davanti ad una Chiesa, o all'inizio del pranzo, anche in luoghi pubblici, meritano un rilancio, e non solo. Non per assecondare visioni bigotte della religione, quanto per affermare l'appartenenza.
Ricordiamo che chi si vergogna del Signore, subirà lo stesso trattamento, così come chi si vergogna di vivere secondo le leggi del Signore e, così facendo, si inventa delle teologie parallele tutte relative. Ma perché siamo arrivati alla tiepidità?
In parte vi è sempre stata, ma in questo tempo secolare si è accentuata. Si è dilatata anche per colpa della stessa Chiesa cattolica post conciliare che ha creduto di cambiare tutto e in fretta, di abbandonare le tradizioni, di stravolgere la liturgia e la dottrina, di formulare nuove proposte teologiche che, come nel caso della TDL, oggi stanno ricevendo ogni dura condanna e censura.
Ecco, allora, il guardare con sospetto le statue dei santi nelle chiese, la puzza sotto il naso verso la religiosità popolare (pellegrinaggi e processioni), la decadenza del rosario in famiglia, l'abbandono della morale. E i risultati sono questi.
Se davvero vogliamo un anno della Fede produttivo di effetti, sarebbe bene rilanciare queste vecchie e sane tradizioni messe in soffitta dal modernismo arrogante di chi ha preteso di governare la fede come "scienza esatta".
Bruno Volpe

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